LA REPUBBLICA Il protagonista della vicenda è un camionista 50 enne di
Santa Cristina in Val Gardena, Johann Eschgfaeller, che continua a guidare come
se nulla fosse Dieci morti e 7 patenti ritirate
I record del camionista ubriaco Normale controllo di polizia, un camionista trovato
ubriaco. Sembra routine, ma viene a galla un caso pazzesco: si scopre che al
pilota di Tir gli hanno già ritirato la patente per la settima volta e sempre
per guida in stato di ebbrezza. E non è tutto: nel 1995, in val Pusteria, lo
stesso camionista con il suo Tir centrò un pullman causando 9 morti e 17
feriti. E prima travolse una ciclista uccidendola, sempre mentre era ubriaco. Nell’incidente come dicevamo ci furono 9 morti, tra i
quali due ragazzini, ed il ferimento di altre 17 persone. L’uomo venne
condannato ad un anno e 8 mesi di reclusione. Nell’occasione saltò fuori che
l’anno prima, nel 1994, era stato protagonista di un altro incidente, in
Lombardia, in cui morì una giovane ciclista. (*) Nota: come commento riporto alcuni interventi
del BLOG aperto da La Repubblica su questo caso. “vivo in Norvegia da diversi anni…una delle prime
cose che mi sono state “insegnate”e’ che se sei coinvolto in un incidente anche
se non per colpa tua e trovato in stato di ebrezza alla guida vai in carcere
per due anni…non bisogna inventare nulla ! basta copiare …” (Adrian) “Secondo me non c’e’ ancora la percezione che chi
e’ alcolista (che e’ una vera e propria malattia e non un vizio) quando guida
e’ come se avesse un’arma impugnata e puntata verso il prossimo, arma che
peraltro e’ fornita legalmente dallo stato che ne trae profitto. Penso che in
un caso cosi’ enorme e drammatico questo personaggio doveva per tempo essere
coattivamente curato e sorvegliato dai servizi pubblici. E’ comunque
vergognoso, ingiusto e rivoltante che, dopo avere fatto una strage sia stato
punito con una pena ridicola.” (Paola) “Probabilmente un personaggio così è tutelato dalle deboli leggi italiane, che non consentono di togliere la patente a vita a chi mette in pericolo ripetutamente la vita degli altri sulle strade… Resto allibito davanti a questa notizia, è l’ennesima vergogna del Bel Paese…” (Francesco) IL MATTINO Droga e alcol, allarme tra i giovani ANTONIO MASTELLA «Si ravvisa un dato significativo: i giovani hanno un grado di conoscenza complessivamente buono degli effetti farmacologici prodotti dalle diverse sostanze d’abuso ma è decisamente inferiore la percezione della rischiosità correlata al loro uso». È, in sintesi, la conclusione di un’indagine - condotta da una équipe di studiosi ed esperti - «sugli stili di consumo e sul grado di conoscenza delle sostanze stupefacenti fra i giovani». L’ha formulata Carmelo Siragusa, direttore del dipartimento dipendenze patologiche dell’Asl Ce1, cui si deve il coordinamento dell’iniziativa, sulla base del progetto «Nuova Frontiera» del ministero della Salute attuata con la collaborazione dell’ufficio scolastico provinciale. Ieri il convegno nel quale sono stati ufficializzati i risultati dell’analisi, raccolti in un volume ricco di cifre, statistiche e completo di valutazioni. Lo studio è partito con la somministrazione di appositi questionari, nelle scuole, a 659 studenti della media superiore di età compresa tra i 13 e i 18 anni: a 699 giovani, tra i 18 ed i 30 anni, nei luoghi da loro più abitualmente frequentati. Sia gli uni sia gli altri risiedono nel territorio su cui si esercita la giurisdizione dell’Asl Ce1. Un campione più che consistente, che ha fornito indicazioni con scarsissimi margini di errore, grazie al metodo d’indagine utilizzato, rigorosamente scientifico e a chi le ha elaborate: Aldo Eramo, docente di Statistica alla facoltà di Sociologia della «Federico II». Il 25,9% degli intervistati, in forma rigorosamente anonima, ha dichiarato che fa uso sporadico di acidi; il 24,5% che sono le anfetamine ad essere usate saltuariamente. Gli psicofarmaci, la cocaina, l’ecstasy, l’eroina, il kobret ed i crak variano tra il 22,7 ed il 21,7%. Il 70% del primo gruppo è convinto che si possa uscire dalla dipendenza con un «atto di volontà». La certezza crolla al 30 nel secondo, a dimostrazione di come, per la maggiore età, sia più grande la percezione delle difficoltà di uscire dal tunnel. Le domande riguardavano anche il rapporto con l’alcool. «Sotto questo aspetto - ha avvertito Maria Teresa Corvino, psicologo-psicoterapeuta - la percezione del rischio è ancora più sbiadita. Ritengono che si possa bere più del consentito ma senza che sappiano in cosa consista il consentito». A tracciare l’identikit dell’intervistato-tipo ha provveduto Filomena Maciariello, assistente sociale a coordinatrice del dipartimento. Mario d’Amelio, sociologo e docente della Sun, si è preoccupato di delineare gli aspetti sociologici soffermandoci sulla valutazione del grado di conoscenza. Rosalba Palermo, psicologa, ha curato poi il compito di collegare i risultati dell’analisi con l’approfondimento sulle stesse. «A questo punto - ha concluso Siragusa - va riconsiderata tutta l’impostazione sin qui attuata nell’ambito delle iniziative mirate all’informazione-prevenzione, che andrebbe rimodulata nei termini di una vera e propria contro-informazione». IL GAZZETTINO (Udine) Parte questa ... SAN DANIELE DEL FRIULI - arte questa sera, alle 20.45, dall’Auditorium Alla Fratta di San Daniele, il tour regionale dello spettacolo "Nel fondo del bicchiere" di Riccardo Maranzana e Sabrina Morena, tratto dal romanzo "Aspro e dolce" di Mauro Corona. In scena Fulvio Falzarano, Riccardo Maranzana e Alessandro Mizzi diretti da Sabrina Morena. Lo spettacolo sarà replicato domani (20.45) nell’Auditorium comunale di Lestizza, domenica (16.30 e 20.45) nell’Antico teatro sociale "Arigoni" di San Vito al Tagliamento e martedì 5 dicembre (20.45) nel Nuovo Teatro "Lavaroni" di Artegna. Prodotto da S/paesati e Bonawentura/Teatro Miela di Trieste in collaborazione con l’Ert, lo spettacolo vuole essere una riflessione disincantata sull’alcolismo e, più in generale, sulla solitudine della condizione umana. In scena vanno le folli avventure di tre amici, protagonisti del testo insieme a due oggetti della vita di ogni giorno: candele e bottiglie. Candele, per illuminare le notti, per trovare la strada, ma anche "per ricordo dei morti e buon auspicio per i vivi". La vita e la morte, la lucidità e la follia, la luce e l’ombra, l’amore e la violenza colorano le menti dei protagonisti. IL MESSAGGERO Scade il divieto: l’alcol torna in bottiglia Tornano le bottiglie di vetro nelle piazze più “calde” di
Roma. Da oggi commercianti e ristoratori potranno finalmente festeggiare. Ieri,
infatti, è stato dato l’addio all’ordinanza anti-vetro firmata a fine ottobre
dal prefetto Achille Serra nelle aree di San Lorenzo, Trastevere, Campo de’
Fiori e in alcune strade del Centro storico, specie nella zona intorno a Piazza
Navona. LA PROVINCIA DI CREMONA Stragi del sabato Uno spettacolo per gli studenti
dell’Itc Sanfelice IL GAZZETTINO (Venezia) LUGUGNANA DI PORTOGRUARO Prosegue l’indagine sulla morte
per overdose della diciassettenne veneziana «Sapevano che al Tnt si spacciava» I titolari della discoteca sono stati messi sotto accusa
da alcuni loro buttafuori Venezia I
gestori della discoteca Tnt di Lugugnana di Portogruaro sapevano che
all’interno del locale venivano spacciate sostanze stupefacenti, ma ciò
nonostante non avrebbero fatto nulla. A
raccontarlo alla polizia sono stati alcuni buttafuori del locale, ascoltati
nell’ambito dell’inchiesta relativa alla morte di una sedicenne veneziana,
stroncata da un’overdose di ecstasy nella notte tra Pasqua e Pasquetta, a
conclusione di una serata trascorsa in allegria con alcuni amici. Stando
alla versione fornita agli inquirenti da alcuni testimoni, il personale in
servizio di vigilanza aveva segnalato più volte ai vertici del Tnt la presenza
di spacciatori all’interno della discoteca: la risposta era sempre stata di
lasciar stare. La preoccupazione maggiore era riservata ai furti e ad eventuali
risse all’interno del locale. È
anche sulla base di queste deposizioni che il sostituto procuratore Rita
Ugolini ha chiesto e ottenuto il sequestro del locale notturno, finito sotto
sequestro lo scorso 18 novembre. L’amministratore del Tnt ha già presentato
ricorso al Tribunale del riesame di Venezia per chiedere l’annullamento del
provvedimento firmato dal gip Carla Maria Majolino: l’udienza per discutere del
caso è stata fissata per il prossimo 7 dicembre. Per
la morte della sedicenne veneziana è finito sotto inchiesta un diciannovenne di
Campalto, accusato di omicidio colposo e spaccio di droga. Il giovane, nei
confronti del quale è stato emesso un provvedimento di obbligo di dimora, ha
raccontato al gip che in quella discoteca si andava proprio per cercare lo
sballo, perché era risaputo che era possibile trovare droga senza problemi.
Quella notte si era recato al Tnt con alcuni amici. Poi aveva raccolto i soldi
della sedicenne e aveva acquistato per entrambi alcune pasticche di ecstasy,
costate 15 euro ciascuna, da un diciannovenne di Torre di Mosto che qualche
mese più tardi è morto a seguito di un incidente stradale. La
ragazza, stando ai risultati dell’autopsia, è morta a seguito di un’overdose
dopo aver ingerito ben tre pasticche di ectasy, quantità eccessiva alla quale
non era abituata. Nonostante soffrisse di diabete, quella sera aveva anche
bevuto parecchio alcool. Ora il pm Ugolini dovrà tirare le fila dell’inchiesta e valutare se chiedere il processo per il diciannovenne di Campalto. Nel frattempo la battaglia giudiziaria si combatte sul fronte del sequestro della discoteca, chiusa già da due settimane. IL
MESSAGGERO (Pesaro) “Manteniamo la promessa”. E’ il tema scelto dai
sostenitori ... “Manteniamo la promessa”. E’ il tema scelto dai sostenitori della Giornata per la lotta all’Aids, che si celebra oggi in tutto il mondo, per richiamare le istituzioni a mantenere le promesse fatte: fermare il contagio, sostenendo un piano di interventi di prevenzione. Un secondo slogan scandirà questo 1 dicembre, quello coniato da Paolo Pierucci, responsabile di Villa Moscati che recitando “Vieni e prendere un caffè con noi…per tenerci svegli” richiamerà i pesaresi a prendere coscienza del problema-Aids. Davanti ad una tazzina offerta al Baretto di via Branca (dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18) Pierucci ricorderà che non esistono categorie a rischio, ma solo comportamenti a rischio, che la maggior parte dei nuovi contagi è la conseguenza di rapporti sessuali con partner occasionali, che l’abuso di alcol e droga riducono la capacità di controllo e dunque anche il livello di protezione contro l’Hiv. Insomma, nessuno si può chiamare veramente fuori da questa battaglia che sta vivendo una nuova recrudescenza. Un esempio per tutti, quello del reparto di Virologia dell’ospedale “San Salvatore” diretto dal professor Enzo Petrelli dove si assistono con molta dedizione, e pochi mezzi (15 letti e 4 medici, di cui uno part-time), circa 230 pazienti tra sieropositivi e conclamati i quali, nella maggior parte dei casi, quando si sono sottoposti alla prima visita perché avvertivano un disturbo hanno scoperto di essere già malati perdendo così la possibilità di essere curati precocemente. «L’Aids fa meno vittime - spiega la dottoressa Maria Balducci - perché i nuovi farmaci anti-retrovirali allungano il decorso della malattia e lo cronicizzano, migliorando la qualità della vita. Ma l’incidenza del contagio è in aumento e viene diagnosticato anche nei giovanissimi». La tendenza è confermata dai dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, secondo i quali nelle Marche nel solo anno 2005 sono stati conclamati 30 nuovi casi e Pesaro-Urbino è in assoluto la provincia più colpita. In costante crescita è anche il numero dei contagi per rapporti sessuali a rischio: si passa da percentuali intorno al 15% degli anni 1995-1996 all’attuale 39,6 IL
MESSAGGERO (Umbria) A 150 all’ora in città, fermato giovane ubriaco Una volante della questura di Perugia è stata coinvolta la scorsa notte nell’inseguimento per le vie della città di una Bmw lanciata anche a 150 chilometri orari, il cui conducente, un calabrese di 24 anni, è poi risultato ubriaco e quindi denunciato a piede libero. L’auto, intercettata alle due della notte scorsa in via Martiri dei Lager, alla vista della polizia si è data alla fuga. È stata così inseguita nelle strade del capoluogo, raggiungendo anche la velocità 150 chilometri orari. Gli agenti sono riusciti a bloccarla via Settevalli. La squadra volante ha poi denunciato un equadoriano di 21 anni per lesioni. Durante una festa di matrimonio nella zona della stazione Fontivegge, due donne hanno cominciato a litigare. Il compagno di una di queste, intervenuto nella lite, ha colpito l’altra provocandole lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. La descrizione dell’aggressore da parte della vittima, durante la denuncia in questura ha portato all’identificazione dell’uomo, poi indagato. IL GIORNALE DI VICENZA Un uomo di 49 anni di Schiavon ha patteggiato 10 mesi di
reclusione e 100 euro di multa Da Repubblica Ceca e paesi del Nord stop alle imposte
sulla "bionda" I paesi del Sud contro la riduzione delle eccedenze
produttive La guerra alcolica che spacca
l’Europa Tra vino e birra è scontro sulla tassazione ROMA - La "bionda" da una
parte, il "rosso" dall’altra. Birra e vino dividono l’Europa e non
solo per questioni di gusto: sulla loro produzione, sui consumi e sui costi si
intrecciano alleanze e si mescolano conflitti. La divisione è quasi geografica:
Nord contro Sud. E vede impegnate da una parte la Germania, la Repubblica Ceca
e la Lituania , dall’altra l’Italia, la Francia, la Grecia. Con la Spagna che
sta nel mezzo perché forte produttrice e consumatrice di entrambe e ben decisa
a difendersi su tutti e due i fronti. La battaglia è in pieno svolgimento e, guarda caso, va ad
intrecciarsi con quella che si va aprendo sul vino. Per quanto riguarda i
"rossi" e i "bianchi" , infatti, la Commissione europea ha
intenzione di avviare una riduzione delle eccedenze produttive tagliando le
quote dei paesi fornitori. Se la proposta dovesse essere messa in atto senza
modifiche, per l’Italia - secondo una simulazione di Nomisma - ciò si
tradurrebbe nell’estirpazione di 400 mila ettari con conseguente perdita di 70
mila occupati. Ipotesi che il ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro
frena subito: "Sono convinto che gli spazi di mediazione sulla questione
siano molto ampi e che alla fine il negoziato sia positivo per noi - dice -
Abbiamo tempo: ci vorrà quasi un anno di dibattito prima che il piano sia
approvato e l’alleanza con Francia e Spagna è fortissima". LA PROVINCIA PAVESE pugni e calci contro le auto: in escandescenze per
l’alcol IL MATTINO DI PADOVA ubriaco alla guida del tir rubato - alberto sanavia ITALIA OGGI Alcol alla guida, il referto fa condannare CORRIERE ALTO ADIGE Ubriachi
alla guida, più severità » CORRIERE DEL VENETO I veneti mai così sani e longevi « Ma attenti a
fumo, alcol e dieta » LA NUOVA VENEZIA |
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