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Rassegna stampa Alcol e guida del 1° dicembre 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

LA REPUBBLICA

Il protagonista della vicenda è un camionista 50 enne di Santa Cristina in Val Gardena, Johann Eschgfaeller, che continua a guidare come se nulla fosse

Dieci morti e 7 patenti ritirate I record del camionista ubriaco

Normale controllo di polizia, un camionista trovato ubriaco. Sembra routine, ma viene a galla un caso pazzesco: si scopre che al pilota di Tir gli hanno già ritirato la patente per la settima volta e sempre per guida in stato di ebbrezza. E non è tutto: nel 1995, in val Pusteria, lo stesso camionista con il suo Tir centrò un pullman causando 9 morti e 17 feriti. E prima travolse una ciclista uccidendola, sempre mentre era ubriaco.
Nell’ultima occasione di ritiro della patente, poi, oltre che essere ubriaco l’uomo ha anche offeso i carabinieri che lo avevano bloccato: "andate a cercare gli spacciatori di droga invece di fermare me". E’ stato denunciato per oltraggio.
Il protagonista della vicenda è un camionista 50 enne di Santa Cristina in Val Gardena, Johann Eschgfaeller. E viene da chiedersi cos’altro possa fare un pilota per non dover mai più mettere in pericolo la vita degli altri. Nel 1995, quando centrò un pullman mentre con il suo camion viaggiava in Val Pusteria, all’altezza di Chienes, Eschgfaeller bollò la sua manovra come "una semplice distrazione".

Nell’incidente come dicevamo ci furono 9 morti, tra i quali due ragazzini, ed il ferimento di altre 17 persone. L’uomo venne condannato ad un anno e 8 mesi di reclusione. Nell’occasione saltò fuori che l’anno prima, nel 1994, era stato protagonista di un altro incidente, in Lombardia, in cui morì una giovane ciclista.
Poi la patente gli vene ritirata per guida in stato di ebbrezza nel 1999, nel 2000, nel 2002, due volte nel 2003, nel 2004 e quest’anno, pochi giorni fa. Altro che sicurezza stradale. Com’è possibile che si verifichi un caso del genere? E perché nessun giudice - dei tanti che il sig. Eschgfaeller ha incontrato nella sua "carriera" ha mai interdetto dalla guida di un camion (o di qualsiasi veicolo a motore) un personaggio del genere? Il dibattito è aperto. (*)

(*) Nota: come commento riporto alcuni interventi del BLOG  aperto da La Repubblica su questo caso.

“vivo in Norvegia da diversi anni…una delle prime cose che mi sono state “insegnate”e’ che se sei coinvolto in un incidente anche se non per colpa tua e trovato in stato di ebrezza alla guida vai in carcere per due anni…non bisogna inventare nulla ! basta copiare …” (Adrian)

“Secondo me non c’e’ ancora la percezione che chi e’ alcolista (che e’ una vera e propria malattia e non un vizio) quando guida e’ come se avesse un’arma impugnata e puntata verso il prossimo, arma che peraltro e’ fornita legalmente dallo stato che ne trae profitto. Penso che in un caso cosi’ enorme e drammatico questo personaggio doveva per tempo essere coattivamente curato e sorvegliato dai servizi pubblici. E’ comunque vergognoso, ingiusto e rivoltante che, dopo avere fatto una strage sia stato punito con una pena ridicola.” (Paola)

“Probabilmente un personaggio così è tutelato dalle deboli leggi italiane, che non consentono di togliere la patente a vita a chi mette in pericolo ripetutamente la vita degli altri sulle strade… Resto allibito davanti a questa notizia, è l’ennesima vergogna del Bel Paese…” (Francesco)


IL MATTINO

Droga e alcol, allarme tra i giovani

ANTONIO MASTELLA «Si ravvisa un dato significativo: i giovani hanno un grado di conoscenza complessivamente buono degli effetti farmacologici prodotti dalle diverse sostanze d’abuso ma è decisamente inferiore la percezione della rischiosità correlata al loro uso». È, in sintesi, la conclusione di un’indagine - condotta da una équipe di studiosi ed esperti - «sugli stili di consumo e sul grado di conoscenza delle sostanze stupefacenti fra i giovani». L’ha formulata Carmelo Siragusa, direttore del dipartimento dipendenze patologiche dell’Asl Ce1, cui si deve il coordinamento dell’iniziativa, sulla base del progetto «Nuova Frontiera» del ministero della Salute attuata con la collaborazione dell’ufficio scolastico provinciale. Ieri il convegno nel quale sono stati ufficializzati i risultati dell’analisi, raccolti in un volume ricco di cifre, statistiche e completo di valutazioni. Lo studio è partito con la somministrazione di appositi questionari, nelle scuole, a 659 studenti della media superiore di età compresa tra i 13 e i 18 anni: a 699 giovani, tra i 18 ed i 30 anni, nei luoghi da loro più abitualmente frequentati. Sia gli uni sia gli altri risiedono nel territorio su cui si esercita la giurisdizione dell’Asl Ce1. Un campione più che consistente, che ha fornito indicazioni con scarsissimi margini di errore, grazie al metodo d’indagine utilizzato, rigorosamente scientifico e a chi le ha elaborate: Aldo Eramo, docente di Statistica alla facoltà di Sociologia della «Federico II». Il 25,9% degli intervistati, in forma rigorosamente anonima, ha dichiarato che fa uso sporadico di acidi; il 24,5% che sono le anfetamine ad essere usate saltuariamente. Gli psicofarmaci, la cocaina, l’ecstasy, l’eroina, il kobret ed i crak variano tra il 22,7 ed il 21,7%. Il 70% del primo gruppo è convinto che si possa uscire dalla dipendenza con un «atto di volontà». La certezza crolla al 30 nel secondo, a dimostrazione di come, per la maggiore età, sia più grande la percezione delle difficoltà di uscire dal tunnel. Le domande riguardavano anche il rapporto con l’alcool. «Sotto questo aspetto - ha avvertito Maria Teresa Corvino, psicologo-psicoterapeuta - la percezione del rischio è ancora più sbiadita. Ritengono che si possa bere più del consentito ma senza che sappiano in cosa consista il consentito». A tracciare l’identikit dell’intervistato-tipo ha provveduto Filomena Maciariello, assistente sociale a coordinatrice del dipartimento. Mario d’Amelio, sociologo e docente della Sun, si è preoccupato di delineare gli aspetti sociologici soffermandoci sulla valutazione del grado di conoscenza. Rosalba Palermo, psicologa, ha curato poi il compito di collegare i risultati dell’analisi con l’approfondimento sulle stesse. «A questo punto - ha concluso Siragusa - va riconsiderata tutta l’impostazione sin qui attuata nell’ambito delle iniziative mirate all’informazione-prevenzione, che andrebbe rimodulata nei termini di una vera e propria contro-informazione».


IL GAZZETTINO (Udine)

Parte questa ...

SAN DANIELE DEL FRIULI - arte questa sera, alle 20.45, dall’Auditorium Alla Fratta di San Daniele, il tour regionale dello spettacolo "Nel fondo del bicchiere" di Riccardo Maranzana e Sabrina Morena, tratto dal romanzo "Aspro e dolce" di Mauro Corona. In scena Fulvio Falzarano, Riccardo Maranzana e Alessandro Mizzi diretti da Sabrina Morena. Lo spettacolo sarà replicato domani (20.45) nell’Auditorium comunale di Lestizza, domenica (16.30 e 20.45) nell’Antico teatro sociale "Arigoni" di San Vito al Tagliamento e martedì 5 dicembre (20.45) nel Nuovo Teatro "Lavaroni" di Artegna. Prodotto da S/paesati e Bonawentura/Teatro Miela di Trieste in collaborazione con l’Ert, lo spettacolo vuole essere una riflessione disincantata sull’alcolismo e, più in generale, sulla solitudine della condizione umana. In scena vanno le folli avventure di tre amici, protagonisti del testo insieme a due oggetti della vita di ogni giorno: candele e bottiglie. Candele, per illuminare le notti, per trovare la strada, ma anche "per ricordo dei morti e buon auspicio per i vivi". La vita e la morte, la lucidità e la follia, la luce e l’ombra, l’amore e la violenza colorano le menti dei protagonisti.


IL MESSAGGERO

Scade il divieto: l’alcol torna in bottiglia

Tornano le bottiglie di vetro nelle piazze più “calde” di Roma. Da oggi commercianti e ristoratori potranno finalmente festeggiare. Ieri, infatti, è stato dato l’addio all’ordinanza anti-vetro firmata a fine ottobre dal prefetto Achille Serra nelle aree di San Lorenzo, Trastevere, Campo de’ Fiori e in alcune strade del Centro storico, specie nella zona intorno a Piazza Navona.
Il decreto, approvato «per motivi di ordine pubblico», prevedeva il divieto di vendita delle bevande da asporto in contenitori di vetro nelle zone più frequentate della Capitale. «Visti gli ottimi risultati raggiunti», dopo un mese di sperimentazione, la Prefettura di Roma ha deciso di non ripetere l’ordinanza. «Se si dovesse ripresentare il problema - spiega Serra - sotto le feste di Natale o in altri periodi riaffronteremo il problema». Continua invece a rimanere della stessa idea il sindaco Walter Veltroni: «L’ordinanza ha funzionato molto bene. Sono dell’idea che serva un’ulteriore proroga».
Il provvedimento, sul quale il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, su proposta proprio del sindaco, aveva espresso all’unanimità parere favorevole, era stato preso «dopo ripetuti episodi di comportamenti violenti e antisociali da parte di gruppi di giovani che, in alcuni casi, sono sfociati in aggressioni a passanti con lancio di bottiglie di vetro e lattine». Del resto, il provvedimento, anche dopo le proteste dei cittadini, aveva dei connotati di «eccezionalità». Ma i residenti non ci stanno e continuano a sostenere la loro battaglia. «Contro il degrado in cui sono precipitate piazze, strade e vicoli una volta ammirati dai romani e dai turisti stranieri, le soluzioni ci sono - spiega Riccardo Marzi presidente di una delle associazioni dei residenti di Trastevere - Basterebbero dei raccoglitori di vetro, cassonetti e più operatori ecologici. Un mese non può bastare a colmare l’inciviltà della gente».


LA PROVINCIA DI CREMONA

Stragi del sabato Uno spettacolo per gli studenti dell’Itc Sanfelice
VIADANA — Sarà l’auditorium di piazzetta Orefice ad ospitare, domani dalle 9, lo spettacolo ‘Una rosa per Paola’ (autore e regista Alberto Azzini) dell’associazione ‘Amatori del Teatro’ di Viadana presieduta dal notaio Dante Chizzini. Lo spettacolo sarà seguito dai ragazzi dell’Itc ‘Sanfelice’ (l’iniziativa è stata curata dall’insegnante Lia Gemma) con lo scopo di far riflettere nuovamente i giovani sul tema della sicurezza sulla strada. Nella scuola, a questo proposito, sono attuate altre iniziative per evitare la dipendenza dal fumo, dagli alcolici e dalle sostanze stupefacenti. Tornando a ‘Una rosa per Paola’, si tratta di un’ironia drammatica esposta con linguaggio poetico, meditando sulla vita dei nostri tempi e sul vivere di ogni tempo con brevi scene teatrali sulle ‘morti del sabato sera’.


IL GAZZETTINO (Venezia)

LUGUGNANA DI PORTOGRUARO Prosegue l’indagine sulla morte per overdose della diciassettenne veneziana

«Sapevano che al Tnt si spacciava»

I titolari della discoteca sono stati messi sotto accusa da alcuni loro buttafuori

Venezia

I gestori della discoteca Tnt di Lugugnana di Portogruaro sapevano che all’interno del locale venivano spacciate sostanze stupefacenti, ma ciò nonostante non avrebbero fatto nulla.

A raccontarlo alla polizia sono stati alcuni buttafuori del locale, ascoltati nell’ambito dell’inchiesta relativa alla morte di una sedicenne veneziana, stroncata da un’overdose di ecstasy nella notte tra Pasqua e Pasquetta, a conclusione di una serata trascorsa in allegria con alcuni amici.

Stando alla versione fornita agli inquirenti da alcuni testimoni, il personale in servizio di vigilanza aveva segnalato più volte ai vertici del Tnt la presenza di spacciatori all’interno della discoteca: la risposta era sempre stata di lasciar stare. La preoccupazione maggiore era riservata ai furti e ad eventuali risse all’interno del locale.

È anche sulla base di queste deposizioni che il sostituto procuratore Rita Ugolini ha chiesto e ottenuto il sequestro del locale notturno, finito sotto sequestro lo scorso 18 novembre. L’amministratore del Tnt ha già presentato ricorso al Tribunale del riesame di Venezia per chiedere l’annullamento del provvedimento firmato dal gip Carla Maria Majolino: l’udienza per discutere del caso è stata fissata per il prossimo 7 dicembre.

Per la morte della sedicenne veneziana è finito sotto inchiesta un diciannovenne di Campalto, accusato di omicidio colposo e spaccio di droga. Il giovane, nei confronti del quale è stato emesso un provvedimento di obbligo di dimora, ha raccontato al gip che in quella discoteca si andava proprio per cercare lo sballo, perché era risaputo che era possibile trovare droga senza problemi. Quella notte si era recato al Tnt con alcuni amici. Poi aveva raccolto i soldi della sedicenne e aveva acquistato per entrambi alcune pasticche di ecstasy, costate 15 euro ciascuna, da un diciannovenne di Torre di Mosto che qualche mese più tardi è morto a seguito di un incidente stradale.

La ragazza, stando ai risultati dell’autopsia, è morta a seguito di un’overdose dopo aver ingerito ben tre pasticche di ectasy, quantità eccessiva alla quale non era abituata. Nonostante soffrisse di diabete, quella sera aveva anche bevuto parecchio alcool.

Ora il pm Ugolini dovrà tirare le fila dell’inchiesta e valutare se chiedere il processo per il diciannovenne di Campalto. Nel frattempo la battaglia giudiziaria si combatte sul fronte del sequestro della discoteca, chiusa già da due settimane.


IL MESSAGGERO (Pesaro)

“Manteniamo la promessa”. E’ il tema scelto dai sostenitori ...

“Manteniamo la promessa”. E’ il tema scelto dai sostenitori della Giornata per la lotta all’Aids, che si celebra oggi in tutto il mondo, per richiamare le istituzioni a mantenere le promesse fatte: fermare il contagio, sostenendo un piano di interventi di prevenzione. Un secondo slogan scandirà questo 1 dicembre, quello coniato da Paolo Pierucci, responsabile di Villa Moscati che recitando “Vieni e prendere un caffè con noi…per tenerci svegli” richiamerà i pesaresi a prendere coscienza del problema-Aids. Davanti ad una tazzina offerta al Baretto di via Branca (dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18) Pierucci ricorderà che non esistono categorie a rischio, ma solo comportamenti a rischio, che la maggior parte dei nuovi contagi è la conseguenza di rapporti sessuali con partner occasionali, che l’abuso di alcol e droga riducono la capacità di controllo e dunque anche il livello di protezione contro l’Hiv. Insomma, nessuno si può chiamare veramente fuori da questa battaglia che sta vivendo una nuova recrudescenza. Un esempio per tutti, quello del reparto di Virologia dell’ospedale “San Salvatore” diretto dal professor Enzo Petrelli dove si assistono con molta dedizione, e pochi mezzi (15 letti e 4 medici, di cui uno part-time), circa 230 pazienti tra sieropositivi e conclamati i quali, nella maggior parte dei casi, quando si sono sottoposti alla prima visita perché avvertivano un disturbo hanno scoperto di essere già malati perdendo così la possibilità di essere curati precocemente. «L’Aids fa meno vittime - spiega la dottoressa Maria Balducci - perché i nuovi farmaci anti-retrovirali allungano il decorso della malattia e lo cronicizzano, migliorando la qualità della vita. Ma l’incidenza del contagio è in aumento e viene diagnosticato anche nei giovanissimi». La tendenza è confermata dai dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, secondo i quali nelle Marche nel solo anno 2005 sono stati conclamati 30 nuovi casi e Pesaro-Urbino è in assoluto la provincia più colpita. In costante crescita è anche il numero dei contagi per rapporti sessuali a rischio: si passa da percentuali intorno al 15% degli anni 1995-1996 all’attuale 39,6


IL MESSAGGERO (Umbria)

A 150 all’ora in città, fermato giovane ubriaco

Una volante della questura di Perugia è stata coinvolta la scorsa notte nell’inseguimento per le vie della città di una Bmw lanciata anche a 150 chilometri orari, il cui conducente, un calabrese di 24 anni, è poi risultato ubriaco e quindi denunciato a piede libero. L’auto, intercettata alle due della notte scorsa in via Martiri dei Lager, alla vista della polizia si è data alla fuga. È stata così inseguita nelle strade del capoluogo, raggiungendo anche la velocità 150 chilometri orari. Gli agenti sono riusciti a bloccarla via Settevalli. La squadra volante ha poi denunciato un equadoriano di 21 anni per lesioni. Durante una festa di matrimonio nella zona della stazione Fontivegge, due donne hanno cominciato a litigare. Il compagno di una di queste, intervenuto nella lite, ha colpito l’altra provocandole lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. La descrizione dell’aggressore da parte della vittima, durante la denuncia in questura ha portato all’identificazione dell’uomo, poi indagato.


IL GIORNALE DI VICENZA

Un uomo di 49 anni di Schiavon ha patteggiato 10 mesi di reclusione e 100 euro di multa
Minacciò e maltrattò moglie e figlia
Quindici anni di angherie che resero la convivenza impossibile

(ca. b.) Aveva minacciato di squartare con un coltello la figlia, aveva maltrattato la moglie percuotendola, minacciandola con un fucile, ingiuriandola e rendendole la vita un inferno.
Dalla fine degli anni Ottanta sino al giugno di quest’anno quando cioè è intervenuta la polizia.
Levis Pezzin, 49 anni, originario di Conco e residente a Schiavon, è stato processato ieri mattina dal Gup Lucia Bartolini, patteggiando con il Pm Giovanni Parolin una pena complessiva a 10 mesi di reclusione e a 100 euro di multa con i doppi benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione.
Pezzin, giunto al processo con l’obbligo di non allontanarsi dalla residenza familiare, doveva rispondere di più accuse: innanzitutto della detenzione illegale di un fucile nella sua abitazione a Marostica, rinvenuto al momento dell’intervento della polizia il 6 giugno di quest’anno; quindi di aver minacciato la figlia brandendole davanti un grosso coltello da cucina, mimando il gesto di colpirla e dicendole «ti taglio dal basso verso l’alto e ti tiro fuori le budella».
Nei confronti di Pezzin, inoltre, pendeva l’accusa di aver maltrattato in molteplici circostanze la moglie Tiziana Re Fraschini, percuotendola con oggetti vari che gli lanciò addosso in più occasioni tanto da procurarle lesioni, puntandole addosso un fucile e un coltello, ingiuriandola ripetutamente e rendendole intollerabile la convivenza a causa del costante atteggiamento aggressivo dovuto anche all’assunzione di alcol, cosa che provocò nella moglie un continuo stato di paura e di soggezione, dalla fine degli anni Ottanta sino alla tarda primavera scorsa. Pezzin è stato condannato a quattro mesi per la detenzione del fucile e a sei mesi per le rimanenti accuse, coi doppi benefici.
Ieri Pezzin si è visto revocare le misure cautelari cui era sottoposto. Il fucile è stato confiscato.


 

LA REPUBBLICA

Da Repubblica Ceca e paesi del Nord stop alle imposte sulla "bionda" I paesi del Sud contro la riduzione delle eccedenze produttive

La guerra alcolica che spacca l’Europa Tra vino e birra è scontro sulla tassazione

ROMA - La "bionda" da una parte, il "rosso" dall’altra. Birra e vino dividono l’Europa e non solo per questioni di gusto: sulla loro produzione, sui consumi e sui costi si intrecciano alleanze e si mescolano conflitti. La divisione è quasi geografica: Nord contro Sud. E vede impegnate da una parte la Germania, la Repubblica Ceca e la Lituania , dall’altra l’Italia, la Francia, la Grecia. Con la Spagna che sta nel mezzo perché forte produttrice e consumatrice di entrambe e ben decisa a difendersi su tutti e due i fronti.
Il conflitto non è proprio diretto, non vi sono due partiti in competizione frontale: la questione passa attraverso la materia fiscale e le quote di produzione. Una direttiva della Ue del 1993 prevede infatti l’istituzione di un’imposta sulla produzione di tutte le bevande alcoliche. Ma mentre per quanto riguarda il vino, le accise non sono mai state applicate, per la birra è stato fissato un limite minimo lasciando poi agli stati membri la possibilità di intervenire ulteriormente.
Il che ha fatto sì che all’interno del mercato europeo si sia determinata una frattura fra i paesi che hanno mantenuto la tassazione ai minimi (i grandi produttori quali Germania, Repubblica Ceca, Spagna e Lituania) e quelli che l’hanno invece corretta al rialzo (fra questi l’Italia). Ora la Ue a presidenza finlandese ha deciso di armonizzare le accise al rialzo, ma per la seconda volta in un mese i ministri Ecofin non sono riusciti a trovare un accordo per via della forte opposizione della Repubblica Ceca che non vuole accettare ulteriori "svantaggi della birra rispetto al vino".

La battaglia è in pieno svolgimento e, guarda caso, va ad intrecciarsi con quella che si va aprendo sul vino. Per quanto riguarda i "rossi" e i "bianchi" , infatti, la Commissione europea ha intenzione di avviare una riduzione delle eccedenze produttive tagliando le quote dei paesi fornitori. Se la proposta dovesse essere messa in atto senza modifiche, per l’Italia - secondo una simulazione di Nomisma - ciò si tradurrebbe nell’estirpazione di 400 mila ettari con conseguente perdita di 70 mila occupati. Ipotesi che il ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro frena subito: "Sono convinto che gli spazi di mediazione sulla questione siano molto ampi e che alla fine il negoziato sia positivo per noi - dice - Abbiamo tempo: ci vorrà quasi un anno di dibattito prima che il piano sia approvato e l’alleanza con Francia e Spagna è fortissima".
I produttori non nascondono le preoccupazioni, anche perché - comunque sia - il settore va riformato per far fronte alla concorrenza di Cina e Australia. "La vecchia Europa, molto legata ai fattori culturali e sociali della produzione, deve investire di più nella comunicazione per conquistare nuovi mercati - dice Piero Mastrobernardino, presidente di Federvini - per fare questo bisogna andare al di là della logica impostata dalla Commissione, recuperare risorse combattendo gli sprechi delle filiere e investire nella conquista di nuove zone d’esportazione". Paolo Bruni, presidente di Fedagri-Confcooperative concorda: "Non si diventa competivi estirpando, ma sostenendo le imprese che vogliono crescere all’estero" commenta.
Fortemente impegnata sul vino, l’Italia non è in prima linea sulla birra anche perché, spiega Filippo Terzaghi, direttore di Assobirra "scontiamo aliquote superiori alla media: per un litro di 5 gradi versiamo circa 30 centesimi, l’aliquota minima ne prevede meno di 15. Le accise si riversano sui prezzi e quindi sui consumi che stanno diminuendo" anche se, precisa "comprendiamo le posizioni della Repubblica Ceca e non pensiamo che sia giusto alzare la tassazione su un prodotto popolare". Di fatto l’Italia sta appoggiando la birra della Repubblica Ceca su un altro campo, a noi molto caro: quello della denominazione doc, che vede Praga in lotta con gli Usa per la proprietà del marchio Bud molto simile alla Budweiser americana. Ma la partita europea su birra e vino fa i conti con una complicazione in più: lo schieramento dei paesi del Nord. Visto il discreto tasso di alcoolismo i loro governi tendono ad appoggiare qualsiasi manovra - fiscale, produttiva o di comunicazione - che penalizzi la "bionda" e il "rosso". E il Commissario che si occupa della materia è la danese Mariann Fischer Boel

LA PROVINCIA PAVESE

pugni e calci contro le auto: in escandescenze per l’alcol

IL MATTINO DI PADOVA

ubriaco alla guida del tir rubato - alberto sanavia

ITALIA OGGI

Alcol alla guida, il referto fa condannare

CORRIERE ALTO ADIGE

Ubriachi alla guida, più severità »

CORRIERE DEL VENETO

I veneti mai così sani e longevi « Ma attenti a fumo, alcol e dieta »

LA NUOVA VENEZIA

ubriaco alla guida del tir rubato

ubriaco litiga dopo l’incidente


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Sabato, 02 Dicembre 2006
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