Comunicato stampa |
NELLA PROVINCIA DI FORLI’-CESENA QUELLA STRADALE E’ UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA DA TEMPO |
Da domenica scorsa ad oggi nella nostra provincia si sono contati ben 4 morti e decine di feriti in una sequela di incidenti da brivido. La provincia di Forlì-Cesena non sembra riuscire a scrollarsi da dosso percentuali infortunistiche che la pongono sempre fra le prime della graduatoria nazionale. Il recente disastroso incidente della Bidentina ripropone, se ce ne fosse bisogno, l’assoluta inadeguatezza di una strada che è spina dorsale di una vallata in espansione anche imprenditoriale. Dal 1991 al 2000 (dati ufficiali ISTAT) la SS 310 ha contato 234 incidenti con 375 feriti e 30 morti. Nella casistica non sono ricompresse le centinaia di incidenti con soli danni a cose. A questi si devono aggiungere le vittime del 2001 e 2002. La statale fatica ad adeguarsi strutturalmente all’espansione motoristica di una delle province col più alto tasso di motorizzazione rispetto alla popolazione. La stretta carreggiata e la teoria di piante che la caratterizzano per larghi tratti ne fanno una scommessa sulla sicurezza. La 310 è oggettivamente una fra quelle statali che sarebbero quanto meno da sconsigliare ai veicoli di grosso tonnellaggio. La parallela e più importante E45 versa a sua volta in condizioni così pietose soprattutto per il dissestamento del fondo da dover pensare di rendere vietato il transito in alcuni specifici e ben noti tratti fra Mercato Saraceno e Canili, in quanto a parere dell’Asaps, non si raggiungono parametri minimi di sicurezza. In particolare anche per il fatto che il limite di 90 Km/h non è osservato quasi da nessuno. L’attuale situazione è il risultato di una politica tesa a ricavare dall’automobile, in tasse e imposte varie, somme che sfiorano i 120.000 miliardi di vecchie lire, pari al 20% di tutte le entrate tributarie nazionali. Per la sicurezza delle strade viene ridistribuita nel nostro Paese una somma pari al 16 % circa nettamente inferiore alla media europea del 25 %. Forse da questo si può capire l’attuale situazione delle nostre strade. Il problema non è quindi quello di timbri sui cartelli stradali che legittimano o meno l’aspetto burocratico, utile forse per vincere ricorsi ma non alla sicurezza delle strade, bensì di una politica che esiga segnaletica (anche orizzontale) e strade al passo con l’attuale esplosione della motorizzazione. Intanto i controlli sulle strade (anche sui tempi di guida e sui pesi trasportati) sono inadeguati, si sta tentando da poco di impostare una seria educazione stradale l’educazione stradale con risultati ancora da valutare. Il controllo sulle velocità viene sistematicamente aggredito con mille scappatoie tese a delegittimare i vari autovelox, telelaser e provida. La protezione dei pedoni e degli altri utenti deboli della strada fatica ad essere imposta. La tragedia stradale nella provincia di Forlì-Cesena è una tragedia annunciata. Da tempo.
Forlì, 30 aprile 2002 Giordano Biserni Presidente Asaps
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