(ASAPS) – Asfalto “mangia-smog” in grado di eliminare le sostanze inquinanti. Si tratta di un particolare tipo di copertura che permette di ridurre dell’83% la presenza nell’aria di monossido di carbonio e del 25% quella di biossido di azoto. Copertura utilizzata, per la prima volta in Italia, nel casello autostradale di Beinasco, sulla Torino-Pinerolo (Torino). La copertura “fotocatalitica” è composta da sostanze, il biossido di azoto ne è un esempio, che sfruttano l’azione combinata della luce e dell’aria per favorire la trasformazione delle sostanze tossiche in altre invece innocue (sali minerali e calcare). Per il rivestimento dell’area del casello piemontese, circa 10mila metri quadrati, ci sono voluti quasi dieci anni di lavoro e circa 100mila euro di spesa. Se in Italia Beinasco rappresenta il primo, e unico al momento, caso di impiego dell’asfalto antismog, all’estero la situazione è molto diversa. Giappone e Francia, ad esempio, sono grandi utilizzatori di questi prodotti. Oltre alle malte per strada, fuori dal confine nazionale, si utilizzano pitture per pareti verticali anti-inquinamento, utili nelle gallerie stradali, nelle scuole e negli ospedali. Oltre a preservare l’aria che respiriamo, questi materiali hanno altre due funzioni: antisporcamento e antibatteriche. Ridurre l’inquinamento, infatti, significa impedire che si formino quei microrganismi che poi si depositano sulle superfici. Più pulizia significa maggior risparmio energetico su illuminazione e manutenzione. L’asfalto “mangia-smog” è stato brevettato dalla Global Engineering, mentre i lavori per l’applicazione nel casello di Beinasco sono stati seguiti dall’Ativa, società di gestione Autostrada Torino-Ivrea-Valle D’Aosta. (ASAPS) |
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