(ASAPS) PARIGI – Era nell’aria da tempo,
ma ora la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale francese ha sancito definitivamente
le modifiche, che entreranno in vigore dal gennaio 2008. Infatti, il decreto
2006/1496 del 29.11.2006, impone che ogni bambino trasportato sui veicoli
leggeri (dunque restano esclusi per ora gli autobus), sia assicurato al
seggiolino secondo modalità che variano in funzione ad età e morfologia.
La Francia è
dunque uno dei primi stati a recepire la nuova normativa europea, che impone un
obbligo particolare: una persona, un posto, una cintura. La norma, stavolta
siamo arrivati prima noi, è già in vigore anche in Italia. Il concetto è
semplice: una persona (di qualunque età), deve avere il suo preciso posto ed
essere assicurata alla sua cintura. Niente più bambini in braccio, dunque,
nemmeno sui sedili posteriori, come recita del resto il nostro articolo 172 del
codice della strada. La nuova legge è stata presentata come “decisiva” per la
sicurezza dei passeggeri più piccoli: quelli con meno di 10 anni non potranno
più sedere accanto ad un adulto dividendo con lui il sedile. Ogni trasportato
dovrà sedere al proprio posto, ben assicurato alla cintura di sicurezza,
esattamente come in aereo al decollo o in atterraggio, in relazione alle
proprie caratteristiche fisiche (età e peso). Ai bambini di età inferiore
spetterà – e in Italia ci siamo già abituati – un adattatore o un seggiolino debitamente
omologati. L’unica differenza con l’Italia sono gli scuolabus: anch’essi – e
l’entrata in vigore a gennaio 2008 serve proprio per garantire che tutti
possano mettersi in regola – dovranno garantire ai piccoli passeggeri la
massima sicurezza. Dispensati, esattamente come in Italia, i taxi, a meno che
non sia attiva una convenzione di trasporto scolare, come può accadere in
alcuni centri di campagna particolarmente isolati. E chi sgarra, quanto dovrà
pagare? La multa per gli adulti, conducente o passeggero che sia, è di 135 euro
tondi, con una decurtazione di 3 punti
dal carnet. Toccherà al conducente far rispettare le regole ai propri
trasportati, a fini legali ed assicurativi: se accade qualcosa e le lesioni (o
la morte) possono essere ricondotte alla mancanza di cinture, oltre che
risponderne in sede penale, il conducente dovrà farsi carico anche dei
risarcimenti civili o della rivalsa da parte dell’assicurazione. Se i
trasportati senza cintura saranno minori, poi, gendarmi e polizia appiopperanno
multe da 135 euro per ogni “slacciato”. Nell’informare la cittadinanza, il
governo ha ricordato che il mancato uso delle cinture è la terza causa di morte
in Francia, dopo velocità ed alcol. L’Osservatorio interministeriale della
sicurezza stradale, infatti, ha spiegato che nel corso del 2005 ben 509 persone
hanno perso la vita per non aver compiuto quel piccolo gesto. Gli esperti hanno
poi spiegato che sono stati rilevati incidenti con esiti mortali anche a 20 km/h. questo, ci sembra
che in Italia non sia stato detto. (ASAPS)
|