COMUNICATO
STAMPA del 24 Aprile 2002
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Il
miglior modo per misurare la |
Dopo
le raffiche di polemiche sull’uso dell’autovelox (sono nati persino siti
Internet con la mappa delle postazioni di cui dovrebbe occuparsi, forse,
la magistratura) e del Telelaser, scoppia puntualmente la campagna anti-Provida.
Sull’autovelox si è invocato più volte l’uso della doppia
pattuglia per fermare immediatamente i veicoli. Sono stati annullati pacchi
di verbali, poi la Cassazione ha precisato che non sempre era indispensabile
il fermo contestuale del mezzo. Qualcuno, ad esempio, dovrebbe spiegarci
come si potrebbe farlo con sufficienti margini di sicurezza per i controllati
e i controllori sulle autostrade e superstrade, ancor più quando
dal gennaio 2003 in certe autostrade, per poter ritirare una patente,
si dovrà fotografare un veicolo a ben 201 Km/h (200-5%del misurato=
190. Rientrando nei limiti dei 40 Km/h ce la caveremo con 131 Euro e appena
2 punti della patente!).
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Anche
il Telelaser è stato messo alla berlina da centinaia di ricorsi:
"non ci sono garanzie sul puntamento..." "lo strumento
potrebbe aver sofferto dei riflessi delle pozzanghere d’acqua..."
"non rimane una prova documentale della commessa infrazione...".
Ora sotto i ferri c’è il Provida che fornisce prove documentali
ineccepibili: un filmato in cassetta che dà velocità, orario
e tratto stradale. Però non va bene neppure questo, perché
la Subaru della Stradale che insegue "incute timore" "istiga
a fuggire". Magari tutto questo viene invocato dagli stessi che in
autostrada si attaccano a 3 cm dalla nostra targa e con sciabolate di
fari ci chiedono di farci da parte incutendo, loro sì, timore.
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Se
il Provida presenta veramente questo problema, pensiamo si possa risolvere
con il supporto di una pattuglia in divisa che lavori in parallelo (viaggiando
più avanti) alla pattuglia dotata dello strumento che potrebbe
in alternativa essere montato su direttamente su una vettura con colori
della Polizia. Il Provida per altro é fornito anche della capacità
di leggere e avvertire se una targa, appartiene a una vettura rubata o
se è veramente abbinata a quel modello di veicolo. La realtà
ci sembra molto più semplice. In Italia seri controlli sulla velocità
non li vuole nessuno, e tutti se ne infischiano dei 18 morti e 800 feriti
che funestano ogni giorno le nostre strade.
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D’altra
parte oggi, con 15-20.000 Euro si possono comprare medie cilindrate che
sfiorano i 200 Km/h, cioè i due terzi della velocità di
una Formula 1, non hanno, però, un sistema frenante equivalente
a due terzi di quello di una Ferrari, non hanno scocche indeformabili
(possiamo fornire foto adeguate!), non ci sono vie di fuga con la sabbia,
ma, soprattutto, non ci sono Schumacher o Barrichello alla guida. Il problema
è che poi in pista ci siamo tutti e vorremmo che le regole fossero
fatte, finalmente, osservare. Succede anche lì. Giordano Biserni Presidente ASAPS |