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Spagna, motociclisti contro… - Protesta per i troppi guardrail assassini, ma la polemica infuria: ai manifestanti contestato il mancato rispetto della distanza di sicurezza


Guardrail assassini: la protesta dei motociclisti spagnoli cerca di attirare attenzioni…

 

(ASAPS) BARCELLONA – È stata una protesta poderosa ed al tempo stesso civile (seppur non preventivamente autorizzata), quella dei motociclisti catalani, che si sono dati appuntamento sulle strade della regione per esprimere il proprio disappunto alla scarsa attenzione da parte del governo, che non terrebbe in alcuna considerazione la sicurezza dei centauri. Una civiltà non troppo bene ricambiata, secondo gli organizzatori, dalle autorità, che hanno consentito lo svolgersi della manifestazione ma che ne hanno filmato lo svolgimento, rilevando le violazioni al codice e verbalizzando successivamente. C’era il timore che la manifestazione avrebbe bloccato il rientro del ponte dell’Immacolata, e per questo centinaia di agenti dei Mossos d’Esquadra (la polizia regionale catalana), erano stati dislocati su tutto il territorio. Pronte, ad entrare in azione, c’erano molte squadre di poliziotti antisommossa, rimaste però in silenziosa riserva nei cortili dei reparti: la mancanza di neve sui Pirenei, il tempo così così e la partita del Barcellona, hanno convinto molti abitanti della Costa Brava a restare tappati in casa. In ogni caso lunghi cortei con svariate migliaia di centauri – tanti a vederli in fila indiana – hanno sfidato la pioggia battente per manifestare il proprio dissenso. Al motto di “uniti per la vita”, i motociclisti catalani hanno indossato le tute antipioggia ed hanno risposto all’invito dell’ Associazione Motociclisti Uniti per la Vita, che lotta da anni per la rimozione dei guardrail più pericolosi. Una costante, anche in Italia, dove l’incuria di molti enti proprietari della strada e l’assoluta mancanza di attenzioni verso la categoria più debole tra quelle a motore, provoca secondo molte associazioni un numero molto alto di morti e feriti gravi, spesso con lesioni irreversibili. Evidentemente, però, le ragioni della protesta non sono state troppo gradite dalle autorità, che hanno ordinato ai Mossos d’Esquadra di scortare i manifestanti con servizi in testa ed in coda ai cortei (per la loro sicurezza), ma che hanno filmato nei particolari i comportamenti dei partecipanti. La cosa, di per sé, non ci scandalizza: si tratta di normale attività di polizia informativa, ma dietro alle telecamere ci sono altre motivazioni. Secondo il capo dell’Unità del Traffico dei Mossos, Sergi Pla, ogni comportamento trasgressivo al codice della strada sarà sanzionato. Motociclisti senza casco? Impennate selvagge o rumorosi burnout? Niente affatto: sui verbali ricorre solo il mancato rispetto della distanza di sicurezza tra una moto e l’altra (che in Spagna si contesta a vista), e l’intralcio alla circolazione. (ASAPS)


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Martedì, 12 Dicembre 2006
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