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Notizie brevi 13/12/2006

Documenti di soggiorno, la nuova procedura

Il nuovo sistema è stato sviluppato dal ministero con l’Anci, le Poste e gli Istituti di patronato

E’ partita l’11 dicembre la nuova procedura per il rilascio e rinnovo dei documenti di soggiorno ai cittadini stranieri. Il nuovo sistema, sviluppato dal Ministero dell’Interno in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Poste Italiane S.p.A. e gli Istituti di Patronato, prevede che gli stranieri debbano ritirare un apposito kit (composto da 2 moduli a lettura ottica simili a quelli usati per il decreto flussi) contenente la modulistica, non piu’ presso le Questure, ma in uno dei 14.000 Uffici Postali presenti su tutto il territorio nazionale. La domanda potrà essere consegnata, invece, in uno dei 5.332 Uffici Postali abilitati. Per la compilazione delle domande i cittadini stranieri possono avvalersi del supporto qualificato e gratuito dei Patronati e dei Comuni. Inoltre, è previsto il rilascio in formato elettronico dei permessi di durata superiore ai 90 giorni e l’invio di una convocazione tramite raccomandata che consentirà di ridurre i tempi di attesa presso le Questure. Il permesso verrà rilasciato in formato elettronico su una tessera magnetica, simile a una carta di credito , con un microchip e una banda a memoria ottica che contengono i dati anagrafici, la fotografia e le impronte del titolare in formato digitale.


 
Nota dal sito del ministero dell’Interno

La nuova procedura.
Parte oggi in tutta Italia la nuova procedura per il rilascio e rinnovo dei
documenti di soggiorno ai cittadini stranieri, dopo la conclusione della fase pilota su 5 province (Ancona, Brindisi, Frosinone, Prato, Verbano-Cusio-Ossola).
La nuova procedura, sviluppata dal Ministero dell’Interno in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Poste Italiane S.p.A. e gli Istituti di Patronato, ha l’obiettivo di semplificare e migliorare il processo di erogazione del servizio e non ha precedenti in Europa per dimensione e complessità.

Cosa dovranno fare gli immigrati.
Innanzitutto bisognerà andare a ritirare il kit (composto da 2 moduli a lettura ottica simili a quelli usati per il decreto flussi) contenente la modulistica, non più presso le Questure, ma in uno dei 14.000 Uffici Postali presenti su tutto il territorio nazionale. La domanda potrà essere consegnata, invece, in uno dei 5.332 Uffici Postali abilitati.
Nella busta vanno inseriti i documenti a seconda della tipologia di permesso richiesto. Importante: chi chiede il rinnovo deve allegare anche una copia del permesso scaduto, non l’originale.
Al momento della riconsegna del kit l’immigrato dovrà avere con se un documento d’identità valido da esibire all’operatore e la busta contenente la modulistica deve essere lasciata aperta.

Cosa fa Poste.
L’impiegato postale ha il compito di verificare che, al momento della riconsegna, nella busta vi siano tutti i documenti necessari per la tipologia di permesso richiesto dall’immigrato. Inoltre, spetta a lui verificare l’identità del richiedente. A questo punto il kit con la modulistica viene spedito al Centro Servizi Amministrativi delle Poste e all’immigrato deve essere rilasciata una ricevuta.
La ricevuta è uguale al cedolino. Allegata all’originale del permesso scaduto la ricevuta sostituisce l’attuale cedolino, oltre a dimostrare che la domanda di rinnovo è già stata presentata.

Comuni e Patronati.
Dopo avere ritirato il kit l’immigrato può avvalersi dell’assistenza dei patronati e degli uffici comunali (per ora sono 22 le città in cui i comuni svolgeranno questo servizio) che provvederanno ad aiutare lo straniero nella compilazione dei moduli on line e procederanno loro stessi alla stampa.

Questi i Permessi che si rilasceranno/rinnoveranno alle Poste.
Adozione, affidamento, attesa occupazione, attesa riacquisto cittadinanza, famiglia (anche per ragazzi da 14 a 18 anni), lavoro autonomo, subordinato, stagionale, lavoro nei casi previsti dall’art. 27, missione, motivi religiosi, residenza elettiva, ricerca scientifica, studio, tirocinio/formazione professionale, turismo, rinnovo per permesso apolidia e asilo, carta di lungo soggiorno per cittadini extraUE, la conversione del permesso, il duplicato del permesso o della carta di soggiorno smarriti, l’aggiornamento del permesso o della carta di soggiorno (per cambio di residenza, nascita di figli).

Permessi la cui competenza resta alle Questure.
Richiesta di asilo politico, asilo politico (primo rilascio), apolidia (primo rilascio), motivi umanitari, cure mediche, gara sportiva, giustizia, integrazione del minore, invito, minore età.

Centro Servizi Amministrativi delle Poste.
Arrivati qui, i moduli vengono scansionati e spediti alle Questure competenti. I dati elettronici, invece, vanno al centro informativo del Viminale che procede ad una verifica sui precedenti penali del richiedente.

Le Questure.
Queste intervengono dopo che dal Centro Servizi Amministrativi delle Poste vengono inviati i moduli. Prima controllano che tutta la documentazione sia in regola. Se mancano dei documenti la Questura può chiedere di integrarli. Poi, tramite raccomandata, al cittadino immigrato è comunicata la data in cui dovrà presentarsi in Questura per il primo appuntamento e: 1) consegnare le 4 fotografie; 2) farsi prendere le impronte digitali. Il giorno del primo appuntamento gli verrà notificata una seconda data in cui recarsi a ritirare il permesso di soggiorno (o il diniego).

Servizi e informazioni.
Il Portale Immigrazione (www.portaleimmigrazione.it), fornisce tutte le informazioni necessarie sulle procedure di rilascio e di rinnovo del titolo di soggiorno. Un’importante novità è la possibilità di verificare lo stato di avanzamento della propria pratica tramite un’area riservata accessibile con UserID e password riportati sulla ricevuta di accettazione dell’istanza rilasciata dall’operatore postale. Il Portale inoltre fornisce l’elenco degli Uffici Postali, dei Patronati e dei Comuni coinvolti nella gestione delle istanze di richiesta.
Il Call Center, invece, sviluppato e gestito in collaborazione con l’ANCI, è disponibile gratuitamente attraverso un numero verde (800.309.309) ed è stato realizzato nelle cinque lingue più parlate dagli immigrati in Italia (Arabo, Francese, Inglese, Italiano, Spagnolo).

Costi della nuova procedura.
Sul modulo i cittadini extraUE dovranno apporre una marca da bollo di 14,62 euro. Poi: 30 euro vanno pagati al momento della spedizione e, infine, per i permessi superiori ai 90 giorni è previsto il rilascio del titolo di soggiorno in formato elettronico al costo di 27,50 euro (bollettino prestampato indirizzato al Ministero delle Finanze).

Cos’è il permesso elettronico?
Una tessera magnetica, simile a una carta di credito , con un microchip e una banda a memoria ottica che contengono i dati anagrafici, la fotografia e le impronte del titolare in formato digitale.

Programma triennale Ministero Interno – Anci per trasferimento a enti locali delle competenze.
In contemporanea con il lancio delle nuove procedure, si avvia il programma triennale di sperimentazione finalizzato all’attuazione del processo di trasferimento ai Comuni delle competenze amministrative in materia di immigrazione. Il programma si pone come obiettivo l’identificazione e lo sviluppo di nuovi modelli e processi necessari alla realizzazione di un sistema di gestione ottimale delle procedure amministrative da parte dei Comuni e si concluderà con una nuova proposta normativa che vede il sistema dei Comuni al centro della governance in materia di immigrazione.
La sperimentazione del programma triennale coinvolge il Ministero dell’Interno, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani che si avvale della propria struttura operativa Ancitel S.p.A., i Comuni di Ancona, Brescia, Firenze, Lecce, Padova, Prato, Ravenna, il Consorzio dei Comuni di Portogruaro e la Provincia Autonoma di Trento. Tre i gruppi di lavoro previsti dall’ANCI per l’organizzazione del lavoro nell’arco dei 3 anni: 1) il primo avrà il compito di curare la parte normativa e quindi individuare le modifiche che sarà necessario introdurre per attuare il passaggio di competenze; 2) il secondo avrà il compito di individuare il nuovo modello informatico destinato ai comuni; 3) una cabina di regia avrà il compito di curare i rapporti e la comunicazione tra i soggetti coinvolti in questa nuova fase e cioè Associazioni, Patronati, Province, Regioni.
L’ANCI avrà nell’ordine i seguenti obiettivi: studiare e far emergere le buone prassi già attuate da molti Comuni e mettere e punto il sistema informativo per arrivare all’ultimo anno con una sperimentazione già avviata.


© asaps.it


da Cittadinolex
Mercoledì, 13 Dicembre 2006
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