E’ partita l’11 dicembre la nuova procedura per il
rilascio e rinnovo dei documenti di soggiorno ai cittadini stranieri. Il nuovo
sistema, sviluppato dal Ministero dell’Interno in collaborazione con
l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Poste Italiane S.p.A. e gli
Istituti di Patronato, prevede che gli stranieri debbano ritirare un apposito
kit (composto da 2 moduli a lettura ottica simili a quelli usati per il decreto
flussi) contenente la modulistica, non piu’ presso le Questure, ma in uno dei
14.000 Uffici Postali presenti su tutto il territorio nazionale. La domanda
potrà essere consegnata, invece, in uno dei 5.332 Uffici Postali abilitati. Per
la compilazione delle domande i cittadini stranieri possono avvalersi del
supporto qualificato e gratuito dei Patronati e dei Comuni. Inoltre, è previsto
il rilascio in formato elettronico dei permessi di durata superiore ai 90
giorni e l’invio di una convocazione tramite raccomandata che consentirà di
ridurre i tempi di attesa presso le Questure. Il permesso verrà rilasciato in
formato elettronico su una tessera magnetica, simile a una carta di credito ,
con un microchip e una banda a memoria ottica che contengono i dati anagrafici,
la fotografia e le impronte del titolare in formato digitale.
Nota dal sito del ministero dell’Interno
La nuova procedura. Parte oggi in tutta Italia la nuova
procedura per il rilascio e rinnovo dei documenti
di soggiorno ai cittadini stranieri, dopo la conclusione della fase pilota su 5 province (Ancona,
Brindisi, Frosinone, Prato, Verbano-Cusio-Ossola). La nuova procedura, sviluppata dal Ministero dell’Interno
in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Poste
Italiane S.p.A. e gli Istituti di Patronato, ha l’obiettivo di semplificare e
migliorare il processo di erogazione del servizio e non ha precedenti in Europa
per dimensione e complessità.
Cosa dovranno fare gli immigrati. Innanzitutto bisognerà
andare a ritirare il kit (composto da 2 moduli a lettura ottica simili a quelli
usati per il decreto flussi) contenente la modulistica, non più presso le
Questure, ma in uno dei 14.000 Uffici Postali presenti su tutto il territorio
nazionale. La domanda potrà essere consegnata, invece, in uno dei 5.332 Uffici
Postali abilitati. Nella busta vanno inseriti i documenti a seconda della
tipologia di permesso richiesto. Importante: chi chiede il rinnovo deve
allegare anche una copia del permesso scaduto, non l’originale. Al momento della riconsegna del kit l’immigrato dovrà
avere con se un documento d’identità valido da esibire all’operatore e la busta
contenente la modulistica deve essere lasciata aperta.
Cosa fa Poste. L’impiegato postale ha il compito di
verificare che, al momento della riconsegna, nella busta vi siano tutti i
documenti necessari per la tipologia di permesso richiesto dall’immigrato.
Inoltre, spetta a lui verificare l’identità del richiedente. A questo punto il
kit con la modulistica viene spedito al Centro Servizi Amministrativi delle
Poste e all’immigrato deve essere rilasciata una ricevuta. La ricevuta è uguale al cedolino. Allegata all’originale
del permesso scaduto la ricevuta sostituisce l’attuale cedolino, oltre a
dimostrare che la domanda di rinnovo è già stata presentata.
Comuni e Patronati. Dopo avere ritirato il kit l’immigrato
può avvalersi dell’assistenza dei patronati e degli uffici comunali (per ora
sono 22 le città in cui i comuni svolgeranno questo servizio) che provvederanno
ad aiutare lo straniero nella compilazione dei moduli on line e procederanno
loro stessi alla stampa.
Questi i Permessi che si rilasceranno/rinnoveranno alle
Poste. Adozione, affidamento, attesa occupazione, attesa riacquisto
cittadinanza, famiglia (anche per ragazzi da 14 a 18 anni), lavoro autonomo,
subordinato, stagionale, lavoro nei casi previsti dall’art. 27, missione,
motivi religiosi, residenza elettiva, ricerca scientifica, studio,
tirocinio/formazione professionale, turismo, rinnovo per permesso apolidia e
asilo, carta di lungo soggiorno per cittadini extraUE, la conversione del permesso,
il duplicato del permesso o della carta di soggiorno smarriti, l’aggiornamento
del permesso o della carta di soggiorno (per cambio di residenza, nascita di
figli).
Permessi la cui competenza resta alle Questure. Richiesta
di asilo politico, asilo politico (primo rilascio), apolidia (primo rilascio),
motivi umanitari, cure mediche, gara sportiva, giustizia, integrazione del
minore, invito, minore età.
Centro Servizi Amministrativi delle Poste. Arrivati qui, i
moduli vengono scansionati e spediti alle Questure competenti. I dati
elettronici, invece, vanno al centro informativo del Viminale che procede ad
una verifica sui precedenti penali del richiedente.
Le Questure. Queste intervengono dopo che dal Centro
Servizi Amministrativi delle Poste vengono inviati i moduli. Prima controllano
che tutta la documentazione sia in regola. Se mancano dei documenti la Questura
può chiedere di integrarli. Poi, tramite raccomandata, al cittadino immigrato è
comunicata la data in cui dovrà presentarsi in Questura per il primo
appuntamento e: 1) consegnare le 4 fotografie; 2) farsi prendere le impronte
digitali. Il giorno del primo appuntamento gli verrà notificata una seconda
data in cui recarsi a ritirare il permesso di soggiorno (o il diniego).
Servizi e informazioni. Il Portale Immigrazione
(www.portaleimmigrazione.it), fornisce tutte le informazioni necessarie sulle
procedure di rilascio e di rinnovo del titolo di soggiorno. Un’importante
novità è la possibilità di verificare lo stato di avanzamento della propria pratica
tramite un’area riservata accessibile con UserID e password riportati sulla
ricevuta di accettazione dell’istanza rilasciata dall’operatore postale. Il
Portale inoltre fornisce l’elenco degli Uffici Postali, dei Patronati e dei
Comuni coinvolti nella gestione delle istanze di richiesta. Il Call Center, invece, sviluppato e gestito in
collaborazione con l’ANCI, è disponibile gratuitamente attraverso un numero
verde (800.309.309) ed è stato realizzato nelle cinque lingue più parlate dagli
immigrati in Italia (Arabo, Francese, Inglese, Italiano, Spagnolo).
Costi della nuova procedura. Sul modulo i cittadini
extraUE dovranno apporre una marca da bollo di 14,62 euro. Poi: 30 euro vanno
pagati al momento della spedizione e, infine, per i permessi superiori ai 90
giorni è previsto il rilascio del titolo di soggiorno in formato elettronico al
costo di 27,50 euro (bollettino prestampato indirizzato al Ministero delle
Finanze).
Cos’è il permesso elettronico? Una tessera magnetica,
simile a una carta di credito , con un microchip e una banda a memoria ottica
che contengono i dati anagrafici, la fotografia e le impronte del titolare in
formato digitale.
Programma triennale Ministero Interno – Anci per
trasferimento a enti locali delle competenze. In contemporanea con il lancio
delle nuove procedure, si avvia il programma triennale di sperimentazione
finalizzato all’attuazione del processo di trasferimento ai Comuni delle
competenze amministrative in materia di immigrazione. Il programma si pone come
obiettivo l’identificazione e lo sviluppo di nuovi modelli e processi necessari
alla realizzazione di un sistema di gestione ottimale delle procedure
amministrative da parte dei Comuni e si concluderà con una nuova proposta
normativa che vede il sistema dei Comuni al centro della governance in materia
di immigrazione. La sperimentazione del programma triennale coinvolge il
Ministero dell’Interno, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani che si
avvale della propria struttura operativa Ancitel S.p.A., i Comuni di Ancona,
Brescia, Firenze, Lecce, Padova, Prato, Ravenna, il Consorzio dei Comuni di
Portogruaro e la Provincia Autonoma di Trento. Tre i gruppi di lavoro previsti
dall’ANCI per l’organizzazione del lavoro nell’arco dei 3 anni: 1) il primo avrà
il compito di curare la parte normativa e quindi individuare le modifiche che
sarà necessario introdurre per attuare il passaggio di competenze; 2) il
secondo avrà il compito di individuare il nuovo modello informatico destinato
ai comuni; 3) una cabina di regia avrà il compito di curare i rapporti e la
comunicazione tra i soggetti coinvolti in questa nuova fase e cioè
Associazioni, Patronati, Province, Regioni. L’ANCI avrà nell’ordine i seguenti obiettivi: studiare e
far emergere le buone prassi già attuate da molti Comuni e mettere e punto il
sistema informativo per arrivare all’ultimo anno con una sperimentazione già
avviata.
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