Svizzera: più
controlli, meno multe
Una serie di indagini dell’UST e
dell’UPI rivelano la ricetta segreta degli elvetici in materia di sicurezza
stradale: la sincerità e la condivisione In drastico calo gli incidenti dovuti
all’alcol ed alla velocità Di Lorenzo Borselli
BERNA (SVIZZERA) - “Più controlli, meno
infrazioni”: l’equazione si dimostra vincente, se c’era bisogno di una tale
conferma, e da sola riassume la situazione attuale della confederazione
elvetica alla luce dei dati analizzati dall’Ufficio Federale di Statistica
svizzero (UST). La cura all’insicurezza stradale è in atto da
tempo, ma ora i risultati cominciano a vedersi sul serio, come dimostra il
certosino lavoro di analisi presentato in questi ultimi giorni. Il risultato è
chiaro: a fronte di una crescente quantità di controlli per prevenire la guida
in stato di ebbrezza ed il superamento dei limiti di velocità – quindi stiamo
parlando di attività tecnica – diminuiscono le infrazioni. Ma non è tutto: gli
svizzeri, si sa, sono sempre molto attenti anche al feedback ed il consenso
popolare è considerato una priorità. Ebbene, i cittadini elvetici sono
assolutamente soddisfatti della rinforzata presenza delle forze di polizia
sulle strade, e quella che in Italia sarebbe considerata – ne siamo certi –
“una limitazione della libertà personale” o, nella migliore delle ipotesi, “una
fastidiosa ingerenza”, è vista Oltralpe come una necessità. Secondo l’UST, addirittura, i confederati
ritengono che i controlli alcolemici siano ancora troppo pochi. È questo un chiaro segno di condivisione della
necessità di non fermarsi davanti a nulla, quando si tratta di sicurezza
stradale, e che l’abbassamento della soglia a 0,5 g/l è stato del tutto
accettato. Il gradimento della popolazione svizzera è
stato accertato grazie ad un’indagine telefonica incrociata con i rapporti di
polizia, effettuata in collaborazione con l’Ufficio svizzero per la prevenzione
degli infortuni (UPI), istituzione che raccoglie sempre maggiori consensi in
attività di questo tipo e che in tutta Europa costituisce un esempio di
applicazione nel campo della salute pubblica. Vediamo qualche dato:
dal 2003 al 2005, il numero di conducenti che hanno soffiato nell’etilometro è
più che raddoppiato: si è passati dalla soglia del 2% della popolazione con
patente di guida in tasca, all’attuale 5%. La maggior parte dei controlli sono
stati effettuati nella Svizzera romanda, dove è stata registrata una punta del
7%, mentre nei cantoni tedeschi si è stabili al 4%. Leggermente indietro il Ticino,
dove solo il 3% dei conducenti è stato sottoposto a screaning alcolimetrico. L’andamento è in linea con la crescita dei
controlli sulla velocità, realizzati non solo con le postazioni radar di tipo
fisso – molto frequenti in tutta la Confederazione - ma anche in prossimità dei
semafori, con sistemi automatizzati in grado di filmare il passaggio col rosso
e la contestuale velocità. Per quanto riguarda gli autovelox classici, i
controlli sono più che triplicati nel periodo tra il 2002 ed il 2005, mentre è
raddoppiata anche la quantità di violazioni contestate nelle aree di
intersezione regolate. Si tratta di risultati molto importanti, che
però consentono, nel contesto europeo, di eseguire un confronto con i paesi che
più si stanno distinguendo nella materia. La Finlandia, per esempio, nel corso
del 2004 ha sottoposto a controllo alcolemico il 35% dei conducenti, mentre la
Francia ha sfiorato il 15%. Lo stato scandinavo ha
una popolazione che supera di poco i 5 milioni di abitanti (seppur con una
superficie di 337mila km²), caratterizzata da una rete viaria assolutamente
inferiore rispetto a quella della Francia (60 milioni di abitanti su una
superficie di 547mila km²): questo particolare, dunque, mette ancora più a luce
l’eccezionale risultato ottenuto da Parigi, che nel 2005 è riuscita a far
soffiare nell’etilometro 8milioni di conducenti. L’Italia, che purtroppo non
brilla in questa classifica, raggiunge a malapena i 200mila test, pur con
58milioni di abitanti distribuiti su 301mila km² di superficie, ed una rete
viaria non troppo difforme (cantieri a parte) da quella francese. In ogni caso, il 44% degli svizzeri ritiene
“poco probabile incappare in un test del tasso di alcolemia”. Passando alla questione delle violazioni circa
l’uso di alcol, la proverbiale sincerità svizzera ha permesso all’UST ed
all’UPI di accertare che il 24% degli intervistati ha ammesso di essersi messo
al volante in stato di ebbrezza nel corso del 2005: il dato, nel 2003, era del
36%. Relativamente al superamento del limite di velocità,
invece, l’88% dei conducenti avrebbe violato il limite almeno una volta nel
corso del 2005, mostrando però un ribasso minimo rispetto agli anni precedenti. La presenza della polizia e la maggior
frequenza dei controlli ha portato ad una diminuzione più marcata delle
violazioni nei centri abitati, passando dal 53% dei conducenti nel 2001 al 45%
nel 2006. I riscontri nel medio termine confermano la
tendenza decrescente: nel 2000 il 78% dei conducenti violava sistematicamente
il limite di velocità in area urbana, mentre la trasgressione in autostrada è
stata ammessa dal 79% degli intervistati. Nel corso del 2005, invece, il tasso
d’infrazione è sceso rispettivamente al 71 ed al 76%. La veridicità delle informazioni acquisite dai
ricercatori trova conferma nelle statistiche relative al numero di
contravvenzioni verbalizzate e dal numero di incidenti stradali rilevati. Secondo la polizia svizzera, infatti, tra il
2004 ed il 2005 la quantità di patenti guida ritirate è sceso del 4% per la
guida in stato di ebbrezza e dell’11% per gli eccessi di velocità: in Italia,
tanto per fare un paragone, le violazioni aumentano, mentre i progressi in
termini di sinistrosità ci sembrano entrati in una fase di pericolosa
stagnazione. Oltralpe, per tirare una somma tra violazioni
e incidenti mortali, il numero di vittime in sinistri alcol-correlati è
drasticamente diminuito, facendo toccare nel 2005 il –17%, mentre relativamente
agli impatti letali per i quali la velocità eccessiva si era dimostrata un
fattore determinante sono scesi addirittura del 22%. Le vite salvate, dunque, sono davvero tante ed il consenso non poteva mancare. Non solo dalle associazioni e dalle istituzioni, ma anche dai privati cittadini. Un’indagine supplementare effettuata telefonicamente con le stesse modalità, UST ed UPI ha accertato che l’86% degli svizzeri approva l’adeguamento del limite alcolemico allo standard europeo, contro un campione del 65% rilevato nel 2001. CORRIERE ADRIATICO Riunione a Corinaldo IL MATTINO RISPONDE PIETRO GARGANO Stragi sulle strade,
ecco come fermarle
Egregio dottor
Gargano, in risposta alle lettere sulla velocità che uccide, ritengo utile che
anche i non addetti ai lavori tengano conto del fatto che le conseguenze
negative di un urto di un veicolo contro un guardrail (o altro veicolo fermo)
sono proporzionali all’energia che si libera nell’urto. Quest’ultima è
proporzionale al quadrato della velocità per cui si ha: - a 110 km/ora
l’energia di cui sopra sarebbe in grado di proiettare il veicolo a 48 metri di
altezza (cioè al di sopra di due fabbricati di 7 piani sovrapposti). La
distanza di frenatura sarebbe (adottando parametri standard) di circa 80 metri;
- a 130 km/ora l’energia sarebbe una volta e mezzo la precedente in grado di
proiettare il veicolo a circa 67 metri di altezza (cioè al di sopra di tre
fabbricati sovrapposti). La distanza di frenatura sarebbe di circa 111 metri
(31 in più della precedente); - a 150 km/ora l’energia sarebbe circa il doppio
di quella 110 km/ora e in grado di proiettare il veicolo a circa 90 metri di
altezza (oltre quattro fabbricati sovrapposti). La distanza di frenatura
risulterebbe circa 150 metri (circa il doppio di quella a 110 km/ora). Per
quanto precede su alcune autostrade americane è evidenziata la scritta «La
velocità non paga ma tu sì» che forse sarebbe opportuna anche sulle nostre
insieme a quella presente relativa alla cintura di sicurezza. Elio Pirelli -
NAPOLI Ogni domenica arriva, purtroppo, il bollettino sul numero dei giovani
vittime di incidenti stradali nelle "stragi del sabato sera".
Tantissimi all’alba perdono la vita in scontri tremendi, stremati dalla
stanchezza, frastornati dai suoni e dalle luci psichedeliche dei locali
notturni, a volte intontititi dall’abuso di alcol o da stupefacenti. Viaggiano
in auto lanciate ad alta velocità. Nella scorsa legislatura c’è stata un’ampia
e inconcludente discussione per cercare rimedi. Sono state avanzate molte
proposte (alcune fantasiose come quella di trasformare le navi in discoteca,
dove imbarcare i giovani di sera per sbarcarli la mattina dopo) per concludere
con un nulla di fatto. Ci dobbiamo rassegnare? O sperare che in questa nuova
legislatura si possano adottare seri provvedimenti? Spero tanto nell’ultima
ipotesi. E mi permetto di suggerire la revisione di tutti i limiti di velocità
(alcuni devono essere abbassati mentre su diverse strade possono essere
aumentati, anche se di poco); ogni strada deve avere uno o più autovelox;
aumento delle pene per chi causa incidenti e morti; ma soprattutto chiusura
anticipata di tutti i locali notturni. Se la morte con la complicità della
notte spegne i nostri i figli noi abbiamo il dovere di spegnere la notte. Antonio Di Mauro BAGNOLI IRPINO (AV) Aristide La Rocca ha trovato due degni continuatori nella battaglia contro le stragi sulle strade. Un grazie particolare all’ingegnere Pirelli per i dati ammonitori. Il vostro cronista si è fatto male a 30 all’ora e gli pareva di volare. IL GAZZETTINO DI VICENZA IN TRIBUNALE Una donna di Romano ha
rievocato le vessazioni subite dall’ex-marito, che culminarono con un tentativo
di stupro. L’uomo nel 2005 seminò il terrore in contrada con una scure «Mi spinse su un tavolo in cucina e cercò di
violentarmi» «Mi aveva tolto gli
slip e si era sbottonato i calzoni; mi salvò l’arrivo mia nuora». La giovane:
"Lei era sconvolta, lui coi vestiti in disordine" Bassano Rovesciò l’ex-moglie su un tavolo della
cucina, le mise una mano in mezzo alla gambe, si abbassò i pantaloni, tentò di
violentarla, ma dovette desistere per l’improvvisa comparsa della nuora.
Uscendo dalla stanza apostrofò la giovane con la frase: "Sei arrivata
appena in tempo...". Questa è "solo" la più grave delle accuse che vengono mosse a R.P., 49 anni, di Romano (ma da una quindicina di mesi domiciliato a Mussolente), il cui processo si è aperto, ieri, in Tribunale, davanti ai giudici dottori Andreazza, Attanasio e Cecchi. Le altre contestazioni sono di maltrattamenti, per aver ingiuriato minacciato e percosso l’ex-sposa in svariate circostanze; di molestie, per averle ripetutamente chiamata al telefono od essersi infilato in casa; di violenza privata, perchè in una occasione provò a imprigionarla chiudendo a chiave tutte le porte. Il tutto dopo che per ordine del magistrato (luglio 2005) era stato allontanato dall’abitazione e dopo che per sentenza del Gup (novembre 2005) era stato punito per precedenti vessazioni. La vicenda si inserisce in un quadro di profondo disagio sociale, aggravato - da parte dell’imputato - dall’abuso di alcol. IL GAZZETTINO DI VICENZA Altri clamorosi
sviluppi nell’operazione "Nozze di Cana", condotta dalla Procura di
Vicenza
Falsi vini doc,
l’inchiesta dilaga
Gli uomini della
Forestale ieri hanno sequestrato nel trevigiano 157mila litri di Pinot e
Prosecco fasulli Gambellara (m.a.) La regia della truffa nel vicentino, a
Gambellara, e nel veronese, a Montecchia di Crosara: una decina finora i
titolari di cantine e gli operatori del settore vinicolo destinatari di avvisi
di garanzia anche fuori regione, in Emilia e in Piemonte in particolare. Gli
ultimi sequestri, ieri, nel trevigiano: 87.000 litri in una cantina di San Polo
di Piave e 70.000 a Colbertaldo di Vidor. È un’inchiesta che, assicurano gli
investigatori, subirà sviluppi clamorosi, quella condotta dalla procura di
Vicenza e che non a caso è stata battezzata "Nozze di Cana": sul
tavolo degli imputati, infatti, una colossale truffa ai danni dei consumatori
che convinti di acquistare vino doc, in particolare pinot grigio, pinot nero e
prosecco, rischiavano di portare a casa del comune vino da tavola. «Nessun pericolo per la salute - spiega il
vice questore del Corpo forestale dello Stato, Isidoro Furlan - perché non si
tratta di adulterazione del prodotto, se non in minima parte e in maniera
comunque del tutto innocua, bensì di false certificazioni nei registri di
carico e scarico dei produttori e degli imbottigliatori coinvolti che
assicurano un guadagno facile e immediato: basti pensare che la bottiglia di
vino di qualità viene venduta a un prezzo doppio rispetto al vino da tavola.
Con gli interventi di oggi (ndr. ieri), condotti con l’appoggio
dell’Ispettorato centrale repressioni frodi di Conegliano e di Verona, abbiamo
di fatto impedito l’immissione in commercio di 120.000 bottiglie di falso
prosecco e di falso pinot grigio, mentre nel caso di Vidor, il vino con
etichette non veritiere era destinato al mercato tedesco». A portare a San Polo di Piave gli uomini della
Forestale di Vicenza sono stati i movimenti di un autotrasportatore, che messo
alle strette, ha ammesso di aver compiuto più volte commesse fasulle nel
territorio della Marca: il camionista, infatti, viaggiava con l’autobotte
vuota, ma le bolle che aveva con sé garantivano la copertura cartacea per dieci
cisterne di Prosecco Igt Colli Trevigiani e altrettante di Pinot Grigio del
Veneto. Il reato contestato è associazione a delinquere finalizzata al falso e
frode in commercio. E non si esclude che la lista degli indagati possa
allungarsi già nei prossimi giorni. «È il coronamento di anni e anni di accertamenti, di un lavoro intenso - conclude Furlan - svolto a livello nazionale attraverso i 52 nuclei investigativi di polizia ambientale forestale, uno per ogni provincia, mirato al controllo dei contributi comunitari ottenuti dalle cantine per l’arricchimento dei vini». ADDICTION Alcol: blocco Orexina previene ricadute e
dipendenza; la scoperta dei ricercatori australiani Ricercatori australiani del Melbourne`s Howard
Florey Institute hanno scoperto che il blocco dell’Orexina (orexine) - sostanza
prodotta nel cervello dalle cellule dell’ipotalamo a seguito dell’assunzione di
alcol - previene il craving e le frequenti ricadute nel soggetto dipendente. Sarebbe infatti l’effetto dell’attivazione del
sistema dell’orexina a dare la sensazione di "high", la
caratteristica euforia conseguente all’assunzione di alcol e sostanze. Andrew Lawrence, coordinatore della ricerca
condotta in via sperimentale sui ratti, ha dichiarato che "questa scoperta
può rappresentare un punto di svolta nei programmi di disintossicazione da
alcol, ma anche nel trattamento dei disturbi alimentari, che implicano
l’attivazione del medesimo sistema dell’orexina". I risultati della ricerca sono pubblicati sul British Journal of Pharmacology. ASAPS Toronto (Canada) Polizia intensifica i
controlli sulle strade
25 casi di guida in stato di ebbrezza,
619 prove con etilometro e 103 patenti sospese (ASAPS) – La Polizia di Toronto intensifica in controlli sulle strade in occasione delle festività natalizie. Massiccia la presenza delle pattuglie appostate sulle principali vie di comunicazione che nei primi dodici giorni di servizio straordinario hanno ispezionato 30mila veicoli. Durante i controlli sono stati 25 i casi di guida in stato di ebbrezza rilevati dagli agenti, su 619 controlli antialcol, registrando così un leggero calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso in cui furono 29. Situazione preoccupante per quel che riguarda il numero di patenti sospese. In sole 12 ore di servizio, infatti, sono state sospese 103 patenti contro le 87 del 2005. Un aumento consistente dovuto anche all’aumento dei controlli su strada. L’ARENA Anteprima cinema.
Offerta alla cittadinanza dal giornale «L’Arena» Una commedia per Russell
«Un’ottima annata» con Crowe in visione oggi
al Marconi Il gladiatore ha riposto le armi in soffitta e
le ha scambiate con un bicchiere di vino. Una svolta da buongustai che,
accompagnata da splendidi paesaggi provenzali ed un’immancabile storia d’amore,
renderà l’aperitivo pre-natalizio ancora più gustoso. Distribuito da Medusa e
offerto dal giornale «L’Arena», il nuovo film della premiata ditta Ridley
Scott- Russell Crowe, «Un’ottima annata» sarà presentato stasera in anteprima
alle 21, al Marconi, solo su invito. Una pellicola inconsueta, per il regista
inglese, più noto per le cupezze dei suoi passati capolavori («Blade Runner»,
«Alien») ed il taglio epico di quelli più recenti («Il gladiatore», «Black Hawk
Down»), che per la sua unica, riuscitissima, incursione nella commedia («Il
genio della truffa», da rivalutare). Ma si sa che, con un professionista di
questo calibro, c’è poco da scherzare, anche quando vuole solo raccontarci le
bellezze della sua amata Provenza (dove vive quando non si trova sul set). Una vacanza per il pubblico e, forse, anche
per i cineasti coinvolti: un momento di svago romantico annaffiato da litri di
buon vino. Il piccolo Max (Freddie Highmore), inglesino in vacanza nella tenuta
francese dello zio (Henry), viene introdotto ai segreti dell’uva e del suo
prezioso prodotto. Lezione che, quando lo ritroviamo molti anni dopo (Crowe),
broker di successo nella city londinese, sembra aver dimenticato. Ereditato il vigneto, con annesso castello, si
reca in Provenza per vendere tutto e mettersi in tasca l’ennesima cifra
milionaria. Una coppia di anziani vignaioli ed un’affascinante ristoratrice (la
bellissima Marion Cotillard), gli faranno cambiare idea, trovare l’amore ed
abbandonare le frenesie della metropoli in cambio degli idilli bucolici del sud
della Francia. Tratto dal romanzo «Un anno in Provenza», di
Peter Mayle, ex collaboratore di Scott ai tempi in cui il regista si occupava
di pubblicità, «Un’ottima annata» è commedia gradevole e spigliata, in grado di
ammaliare, grazie alla fotografia di Philippe Le Sourd ed alla musica di Dody
Dorn, tutti i sensi che possiamo mettere al servizio dello schermo. Scott cita
il suo amatissimo Jacques Tati, mostrandoci qualche fotogramma di «Le vacanze
di Monsieur Hulot», tanto per invitare il pubblico a rilassarsi, mentre Russell
Crowe, abbandonati i panni di macho, si trasforma, come nelle migliori favole,
da avido ed ignorante metropolita a principe azzurro. E gli occhi della
Cotillard incantano. Adamo Dagradi LA NAZIONE LA NUOVA VENEZIA abuso di alcol nei locali
tolleranza zero dei vigili IL MESSAGGERO IL RESTO DEL CARLINO Si rifiuta di uscire dal parco
all’ora di chiusura, polacco nei guai Castelfranco, ubriaco insulta i
vigili urbani L’ALCOLISMO sta sempre più
diventando una emergenza ... UBRIACO alla guida di un’utilitaria
semina il panico ... IL CORRIERE ALTO ADIGE Tasso alcolico alto Due
patenti ritirate LA TRIBUNA DI TREVISO ubriaco minaccia il barista
condannato a otto mesi IL TIRRENO |
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