Ventimiglia
A bordo di un ciclomotore preso in prestito ha colpito in pieno
un ragazzino di 11 anni che stava attraversando la strada, sulle
strisce pedonali. E lo ha scaraventato diversi metri più
in là, lasciandolo a terra con una grave frattura. Poi
è fuggito. Senza neppure tentare di soccorrere quel bambino
che piangeva disperato. Ma anzi cercando di far perdere le proprie
tracce.
Almeno questa volta, però, l’ennesimo pirata della strada
non l’ha fatta franca. Ad incastrarlo sono state le deposizioni
di diversi testimoni. E le indagini accurate degli agenti della
polizia stradale di Ventimiglia. I quali, proprio sulla base delle
descrizioni del giovane, sono riusciti a risalire al presunto
responsabile dell’investimento. E lo hanno arrestato con l’accusa
di lesioni ed omissione di soccorso.
A finire in carcere, dopo una serie di accurati accertamenti duranti
poco più di ventiquattrore, ieri mattina è stato
così Cristian Mazzali, vent’anni appena, ma già
noto alle forze dell’ordine. Il quale, quando l’altra mattina
all’alba ha aperto la porta di casa e si è trovato davanti
gli uomini del comandante della stradale Vincenzo Papasodaro,
si è arreso all’evidenza. E ha in sostanza ammesso di essere
stato alla guida del ciclomotore con il quale per poco non ammazzava
un ragazzino.
L’incidente risale a venerdì scorso. K.R, 11 anni, di Ventimiglia,
stava attraversando il passaggio pedonale situato all’incrocio
tra via Carso e via Sottoconvento. Era sulle strisce, praticamente
a mezza strada. Quando si è visto letteralmente piombare
addosso il ciclomotore con a bordo Cristian Mazzali. Complice
la velocità sostenuta, il ragazzino è stato centrato
in pieno e scaraventato per aria. L’urto violentissimo lo ha fatto
volare in alto e poi ripiombare a terra, diversi metri più
in là.
Dopo essersi riprese a loro volta dallo choc, le persone presenti
sul luogo dei fatti hanno in primo luogo soccorso il bambino.
Che è poi stato accompagnato al Saint Charles. E se la
caverà, si fa per dire, con una clavicola rotta. Ma vista
la dinamica dell’incidente le conseguenze avrebbero potuto essere
ben più gravi.
L’investitore, invece, si è allontanato a tutta velocità.
Senza neppure tentare di capire cosa si era fatto il bambino.
Lasciandolo a terra dolorante e sconvolto.
I testimoni presenti, alcuni in procinto di entrare nel vicino
supermercato Conad, hanno invece svolto un ruolo prezioso, descrivendo
nei minimi particolari sia il ciclomotore che il ragazzo che lo
guidava. E che quel motorino lo aveva chiesto in prestito al legittimo
proprietario, ignaro di quanto accaduto. I presenti hanno fornito
elementi talmente precisi che gli agenti della polizia stradale
hanno subito sospettato Mazzali, già conosciuto alla polizia
per altri reati.