(Asaps) - L’accordo politico
c’era già, ma il via libera è stato dato da ieri dall’Europarlamento: dal
2013 ci sarà un’unica patente di guida per tutta l’Europa. Un cambio documentale e di
abitudine che avremo tempo di digerire: infatti a partire appunto dal
2013 gli stati di Eurolandia avranno13 anni per mettersi in regola. La
decisione punta a facilitare gli spostamenti all’interno dell’Europa e
soprattutto a stroncare il cosiddetto "turismo da licenza di guida":
capita spesso infatti che chi si vede ritirare la patente nel proprio Paese si
rechi in un altro membro dell’Ue per ottenere una nuova patente da utilizzare
poi sul territorio nazionale. Oggi molti professionisti della guida ai quali
viene ritirata la patente in Italia per violazioni al codice della strada,
riescono a riottenere facilmente un duplicato nel proprio paese o un
nuovo rilascio in un altro paese della comunità. Soddisfatto il vicepresidente
della Commissione Ue, con delega ai Trasporti, Jacques Barrot, secondo cui
"la patente europea rivestira’ un’importanza vitale per la sicurezza sulle
strade e per la lotta contro le frodi".
Si tratterà di un nuovo modello unico di patente di
guida, con formato simile a quello di una carta di credito e maggiori
caratteristiche di sicurezza, mentre i 110 modelli diversi attualmente in
circolazione nei 25 Stati saranno progressivamente ritirati.
La nuova direttiva lascerà agli Stati membri la facoltà di decidere se dotare
il nuovo modello di un microchip. In ogni caso, gli Stati membri sono tenuti a
rispettare la normativa comunitaria che si applica alla protezione dei dati.
Secondo le nuove regole le patenti per la guida di autovetture avranno una
validità di 10 anni, che gli Stati membri potranno prolungare fino a 15 anni.
Gli Stati membri avranno anche la facoltà di organizzare una visita
medica al momento del rinnovo amministrativo della patente.
Come Asaps ci domandiamo se verranno uniformate anche le modalità degli esami
teorici e pratici per il rilascio, oggi molto diverse e con gradi di difficoltà
assolutamente eterogenei. E, perché no, anche le modalità del ritiro legate
alla patente a punti.
Non sarebbe poi male se anche le regole (non vogliamo pretendere le sanzioni,
sarebbe troppo) venissero uniformate. Ricordiamo solo che in
Europa esistono 5 diversi limiti di velocità nelle autostrade, 7 sulle statali
e 3 limiti diversi nei centri abitati (vedi tabella a fianco). Dei 24 paesi che
hanno fissato limiti autostradali (Malta non li prevede perché non ha ed
esclude di avere autostrade), 12 hanno un limite pari a 130 Km/h e 12 un limite
inferiore che va dai 120, ai 110 o 112 come in Inghilterra. Lo stesso discorso
potremmo farlo per i limiti dei valori alcolemici, per la maggior parte fissati
a 0,5 g/l, ma alcuni paesi hanno ancora il limite a 0,8 g/l, come Inghilterra e
Irlanda, altri, Svezia e Polonia, hanno il limite a 0,2 g/l, altre new entry
come l’Ungheria e l’Estonia hanno il valore fissato a 0 assoluto. Potremmo
continuare ancora con i limiti di portata degli autocarri che possono viaggiare
a pieno carico, a seconda dei paesi, sotto o ampiamente sopra alle canoniche 44
t. previste da noi. Anche sui tempi di guida esistono condizioni diverse da
paese a paese, come se la stanchezza avesse la carta d’identità o il passaporto
(per non parlare dei giorni di divieto) con grande confusione per gli
autotrasportatori. La società della mobilità per eccellenza si trova ad avere
in Europa una rete autostradale di oltre 50.000 Km e milioni di veicoli a
motore circolanti, regolati però da limiti e norme completamente diversi. Oggi
un conducente deve adeguare la velocità a seconda dei confini. Se beve e supera
0,5 g/l è ebbro in molti paesi ma non in Inghilterra, se è in regola in Italia,
non lo è in Ungheria o Polonia. Un autocarro che viene dalla Grecia e sbarca a
Brindisi, per andare in Olanda, attraversa l’Europa, spesso senza fare
frontiera, ma dovrà attenersi a regole molto diverse sui tempi di guida, sul
peso, i volumi e la qualità del carico trasportato. Se non riusciremo a fissare
sanzioni amministrative e penali, anche accessorie uguali per tutti (perché si
tratta di una prerogativa troppo alta da scalare) almeno fissiamo i delicati
limiti dei comportamenti e delle portate in modo uniforme. Sarebbe un notevole
contributo alla sicurezza stradale. Anche sul rilascio delle patenti ai
cittadini europei e a quelli che arrivano in Europa da fuori, si dovrebbero
prevedere uguali modalità di preparazione, di esami e di validità del
documento. L’Unione Europea su tutto questo ha ancora molto da fare. Ben venga
la patente europea, ma aspettiamo anche regole generali uniformi in tutti
i paesi della Comunità. (Asaps).
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