(ASAPS) – Commercializzavano materiali, attrezzi e macchinari per l’edilizia (escavatori, carrelli elevatori, porte e arredo bagni) provenienti quasi interamente da furti, appropriazioni indebite e truffe. <>A scoprire il commercio illegale è stata la Guardia di Finanza di Popoli in collaborazione con gli agenti della Polizia Stradale di Pescara.L’indagine ha preso il via dal sequestro, effettuato dalla Polizia Stradale di Piano D’Orta, di un mini escavatore e di un carrello elevatore con i numeri di matricola abrasi. Da qui poi, si è scoperto che da oltre un anno i due fratelli titolari dell’azienda di Popoli messa sotto sequestro, commercializzavano materiale proveniente da circuiti illegali. Oltre a macchinari per l’edilizia nella fabbrica sono stati ritrovati anche sei bancali di calze uomo/donna, sempre provenienti da un maxi furto perpetrato ai danni di una nota casa produttrice. Per giustificare il trasporto del materiale o la presenza dello stesso, i titolari si avvalevano di documenti di trasporto o di fatture di acquisto intestate a ditte compiacenti risultate essere per lo più inesistenti, cessate o già sottoposte a procedure fallimentari. In quest’ultimo caso, appena la ditta veniva dichiarata fallita, la merce posta a garanzia dei creditori veniva trafugata e trasferita a Popoli, per poi essere immessa sul mercato a prezzi vantaggiosi così da farne perdere le tracce nel giro di breve tempo. I finanzieri hanno individuato 23 imprese, sparse su l’intero territorio nazionale, utilizzate dai due fratelli per giustificare gli acquisti e mascherare la provenienza illecita della merce venduta ad acquirenti ignari e compiacenti. Gli acquisti, documentati da fatture false, ammontano ad oltre 4.300.000 euro. Il valore del materiale sequestrato, invece, è di oltre un milione e cinquecentomila euro. Le indagini, ancora in corso, hanno interessato Abruzzo, Lazio, Umbria, Campania, Sicilia, Puglia, Molise, Marche e Lombardia. (ASAPS) |
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