Nel
mese di agosto, dopo il ponte sul Ticino, in località di
Abbiategrasso, un anziano in bicicletta viene urtato da un furgone
e cade a terra. Per lui non c’è niente da fare.
Non è uno dei tanti investimenti di ciclisti che avvengono,
purtroppo, quotidianamente sulle nostre strade.
Infatti il conducente dell’autocarro prima si ferma, controlla
l’accaduto e, forse spaventato per le condizioni dell’investito,
riparte lasciando sull’asfalto il corpo del povero anziano.
La Polizia Stradale di Vigevano, accorsa sul posto, rileva l’incidente
e, come unico “indizio” rintraccia alcuni pezzi del
fanale anteriore dell’automezzo investitore.
Il comandante, Angelo Pappadà, dalle pagine dei giornali
locali, lancia un appello a quanti hanno assistito al fatto, con
la preghiera e la speranza di non lasciare impunito un episodio
così grave, seppur tanto frequente, di pirateria.
E l’appello viene recepito. Tante telefonate riescono a fare
luce sull’episodio e gli uomini della Stradale, alla fine,
rintracciano l’uomo che ha urtato l’anziano facendolo
cadere e provocandogli la morte.
Si tratta di un “recidivo” con la patente sospesa per
un altro fatto di omicidio colposo ed omissione di soccorso.
Racconta di essersi impressionato e di avere avuto paura, tanta
paura da disfarsi dell’automezzo dandolo alla fiamme con
l’aiuto di un compagno compiacente.
Ora gli uomini della Stradale di Vigevano lo hanno consegnato
alla giustizia, consapevoli di avere svolto un prezioso compito
per quanto riguarda la sicurezza delle nostre strade, ma anche
consapevoli di avere dimostrato grande professionalità
ed efficienza nel lavoro quotidiano che li vede impegnati nell’attività
di vigilanza.
Gi.Ga.