La copertina del libro e, sotto, un’immagine delle due sorelle
(ASAPS) Campi Bisenzio (Firenze), 19 dicembre 2006 – Domenica
scorsa (18 dicembre), Doretta Boretti ha presentato il suo ultimo libro. Si
intitola “Sarà sempre Natale” ed è edito da Pegaso. Si tratta di un libro molto
delicato, il cui ricavato servirà alla costituzione della Fondazione Elisabetta
e Maria Chiara, le due figlie di Doretta morte in un terribile incidente
stradale nel 2004, costato la vita ad altri due ragazzi. La vicenda umana
successiva a quella tragedia, ha già ispirato un altro bellissimo libro di
Doretta, dal titolo “Erano le mie figlie ed io ero la madre”. Si tratta di una
raccolta di poesie, bellissime, regalata all’associazione europea familiari e
vittime della strada: proprio il responsabile fiorentino del sodalizio, Sergio
Cianti, ha presieduto alla presentazione del libro, riunendo svariate centinaia
di persone nella sala dedicata al giudice Antonino Caponnetto di Villa
Montalvo. Un successo pieno, partecipato, che dimostra un ottimo consenso di
pubblico della scrittrice e dell’associazione ed il conseguimento di un
risultato affatto secondario: che di violenza stradale, almeno si parli. Il
libro si snoda su alcune storie, legate insieme dal racconto struggente
dell’autrice, che riesce però a tenere ben lontani, dal lettore, sentimenti di malanimo o di tristezza. È un inno alla
vita, pur ricondotto alla morte tragica delle due figlie di Doretta, Elisabetta
a Maria Chiara. Da leggere a tutti costi, a nostro parere bellissimo. Per informazioni
su come acquistare il libro, è possibile telefonare alla casa editrice Il
Pegaso (055/2341648). “Erano le mie figlie
ed io ero la madre”. Una frase semplice, densa di significati, intrisa del
vuoto più assoluto che una donna può scoprirsi dentro quando d’un colpo si
trova sola, quando tutto ciò che ha, per cui ha lottato una vita intera, le
svanisce tra le braccia. Eppure un legame non si perde, non si dissolve. Un
filo resta teso, assolutamente, e le dà nuova forza: è l’amore per Elisabetta e
Maria Chiara, uccise sulla strada nel novembre del 2004. È un incidente che a
Firenze non è stato dimenticato da nessuno: una smart, con una coppia di
giovani, sorpassa dove non dovrebbe e centra lo scooter di Elisabetta e Maria
Chiara. I soccorritori trovano tre corpi senza vita ed una ragazza gravissima.
A Doretta dicono che entrambe le figlie sono morte, mentre altri genitori
vegliano la superstite. Pochi minuti prima dei funerali, però, Doretta si
accorge che un corpo non è quello di sua figlia. Lei, Elisabetta, lotta per la
vita con i genitori sbagliati al capezzale. Le tragedie a volte sono così.
Prendono il verso di una spirale crudele, animata, che ti schiaffeggia ad ogni
piroetta che fa in aria, come un truce cartone animato. Non riesci a mettere a
fuoco, non riesci a capire e quando la lucidità sembra tornare ecco un altro
ceffone violento, che ti scuote, ti percuote fino a sfinirti. Lorenzo Borselli |
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