(ASAPS) – La notizia è di quelle
destinate a lasciare il segno. Per la prima volta, infatti, un giudice ha
ritenuto valide le “prove” ricavate grazie all’utilizzo di un apparato
elettronico. Sicuramente farà desistere molti “bontemponi” che tentano di
truffare le compagnie assicurative. A Viterbo un giudice di pace ha dato
ragione all’Unipol che si rifiutava di risarcire i danni a un automobilista
rimasto coinvolto in un incidente stradale con un suo assicurato. Grazie
all’impiego di Unibox, la scatola nera fornita da Unipol, e installata
sull’auto del conducente che ha provocato il sinistro, la compagnia assicurativa
è riuscita a dimostrare che il suo cliente procedeva a una velocità molto al di
sotto di quella stimata per arrecare danni fisici. In base alle “prove” fornite
dalla scatola nera il giudice ha respinto la domanda di risarcimento per il
“fantomatico” , e abusato, colpo di frusta. (ASAPS).
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