IL GAZZETTINO (Udine) ALL’ISTITUTO SELLO Carchietti (118): «Troppi incidenti, colpa
degli abusi dei giovani ma ancor più delle famiglie assenti» (irgi) Troppi incidenti stradali provocati da abusi di sostanze stupefacenti e di alcol. L’allarme è quello di una gioventù che cerca forme di riconoscimento esterne, dal momento che la famiglia è stata lontana durante la fase di crescita. A dipingere il quadro di nuclei familiari che si disinteressano della propria prole è stato il direttore del servizio di elisoccorso regionale e 118, Elio Carchietti, durante un appuntamento, promosso all’Istituto Sello, all’interno del progetto didattico-educativo Sani e Sicuri, incentrato su "Scuola come continuità della famiglia, il bisogno di ammirazione del giovane e dell’adolescente". Il nocciolo del discorso di Carchietti si basava proprio sull’osservazione secondo cui il giovane, quando viene a mancare la forma di ammirazione intra moenia, cerca di ottenere l’attestato di "eroe" (negativo) da parte del gruppo. Ecco come si generano gli atteggiamenti di prevaricazione legati al bullismo, come nascono quelle forme di violenza sessuale che necessitano di essere filmate con i telefonini in vista del riconoscimento pubblico dell’azione estrema, vista come superamento di qualsiasi giudizio. «Il dramma è che la famiglia - notava Carchietti - delega sempre più spesso, non intende assumersi alcuna responsabilità, anzi non vede l’ora di scrollarsi di dosso il peso di questa responsabilità nei confronti dei figli». Dall’altro lato si erge la scuola che è convinta di doversi occupare soltanto dell’aspetto legato alla cultura dei ragazzi, lasciando stare la pedagogia in quanto tale, visto che dovrebbe essere appannaggio della famiglia. Eppure, si dovrebbe sapere che «non esiste cultura senza processo educativo, così come non esiste processo educativo senza cultura». Fino a quando non si arriverà a fondere entrambi gli aspetti, si assisterà soltanto al fallimento del prodotto: a un figlio che, pur di riuscire ad "accreditarsi" di fronte al gruppo, sarà pronto a bere fino al limite, anzi a superarlo, a drogarsi, a commettere persino violenze. Se il genitore non si rende conto di avere in mano il futuro del figlio e di essere investito di una responsabilità che è sì individuale, ma al tempo stesso collettiva, non si potranno che ripetere gli incidenti stradali determinati da abusi, le violenze e gli atti di bullismo. CORRIERE ADRIATICO Centri d’ascolto
studenteschi
Lotta all’alcool in
tre istituti
ASCOLI - Presso la direzione della Asl 13 è
stato presentato ieri mattina, presenti dirigenti dell’Asur 13, della
Provincia, della Prefettura e del Centro Studi di Ascoli, il progetto
“Promozione dell’agio e orientamento negli istituti secondari di secondo grado
del territorio di Ascoli”. Il progetto è finalizzato a prevenire il contrasto
dei comportamenti a rischio legati al consumo di alcol. Si tratta di un processo educativo che, ad un
gruppo di studenti motivati offre l’opportunità di prendere piena coscienza del
problema. Il consumo di alcol da parte dei giovani ha assunto negli ultimi anni
livelli elevati che hanno provocato in senso negativo delle modificazioni di
abitudini. La sperimentazione è già avvenuta, nel corso
degli ultimi tre anni, presso le scuole medie di primo grado di Monticelli,
Maltignano e della Luciani con risultati incoraggianti per cui questa seconda
fase, che coinvolgerà ragazzi più grandi, dovrebbe fornire ulteriori risultanze
positive. Verranno assemblati dei centri d’ascolto per rilevare le esigenze dei
ragazzi e contemporaneamente si procederà alla formazione degli insegnanti che
si terranno in stretto contatto con le varie istituzioni. I “peer educator” costituiscono il fondamento
del progetto in quanto con la loro capacità persuasiva dovranno facilitare il
cambiamento dei loro coetanei nei confronti dell’alcol. Un’azione di
prevenzione che sta fornendo dati incoraggianti. Nei primi undici mesi del 2006
la Prefettura di Ascoli ha ritirato 727 patenti di guida a persone sorprese a
guidare in stato d’ebbrezza. Nei primi undici mesi dello scorso anno, di
contro, ne furono ritirate 727. Un decremento di quasi il 10%. Gli sforzi sono protesi alla salvaguardia e al
miglioramento della vita, specialmente quella dei giovani. L’impegno delle istituzioni è di affrontare razionalmente il progetto in modo che si ottenga i risultati che diano nuove motivazioni per portare avanti l’importante progetto. IL TEMPO «Alcool, no agli abusi» Il sindaco di
Francavilla si appella ai titolari di bar e pub
FRANCAVILLA — Lotta all’abuso di alcool tra i giovanissimi, l’amministrazione comunale scende in campo. «Insieme all’assessore alle Attività produttive Nicola De Francesco – spiega il sindaco Roberto Angelucci – consegnerò ai titolari di bar e pub una lettera che invita alla collaborazione e al rispetto delle regole, la legge prevede espressamente il divieto di somministrazione di bevande alcoliche nei locali pubblici ai minori di 16 anni». No all’abuso di alcol (l’età media in cui si comincia a bere in Italia è la più bassa d’Europa: 12 anni) ma anche al proibizionismo; sì alla prevenzione e al consumo responsabile; sì all’incontro e al dialogo con i giovani; sì al coinvolgimento di associazioni ed enti per dar vita a una campagna di sensibilizzazione ad hoc. ASAPS Massime di
giurisprudenza
Guida in stato di
ebbrezza – Accertamento – Modalità
I risultati del prelievo ematico effettuato per le terapie di pronto soccorso successive ad incidente stradale, e non preordinato a fini di prova della responsabilità penale, sono utilizzabili per l’accertamento del reato contravvenzionale di guida in stato di ebbrezza, senza che rilevi l’assenza di consenso dell’interessato. (Cass. Pen., Sez. IV, 16 giugno 2005, n. 22599) L’ARENA Lo stop dalle 18 alle
24 dentro e fuori il Bentegodi. Lo ha chiesto il questore
Alcol vietato allo
stadio
Venerdì sera in
occasione di Verona-Mantova
In occasione della partita di calcio Hellas Verona - Mantova, in programma venerdì, 22 dicembre alle 20.30, su richiesta del questore, sarà vietata la somministrazione di bevande alcoliche, dalle 18 alle 24, all’interno dello stadio Bentegodi, nel piazzale circostante e negli esercizi pubblici delle vie Nascimbeni, delle Coste, Albere, Bastione ferrovia, San Marco e Camuzzoni. Il divieto vale anche per gli esercizi commerciali in sede fissa, di quelli su aree pubbliche e dei titolari degli esercizi autorizzati alla somministrazione di pasti e bevande, compresi i circoli privati, se le bevande alcoliche non sono somministrate unitamente al pasto servito. All’interno dello stadio resta vietata anche la vendita di altre bevande in contenitori di vetro e alluminio. IL GAZZETTINO (Padova) Gli abitanti dell’area
della Stazione Ferroviaria insorgono: 161 residenti firmano un esposto inviato
alle forze dell’ordine, all’amministrazione comunale e alla Procura Accerchiati dal
degrado e assediati dalla delinquenza
Spacciatori di droga e
tossicodipendenti, clandestini ubriachi, risse, minacce, danneggiamenti, strade
ridotte ad una cloaca a cielo aperto Sono 161 i firmatari di un esposto inviato al
sindaco, agli assessori, alle forze dell’ordine e alla Procura della
Repubblica. Riguarda la situazione di degrado in cui versa l’area della
stazione ferroviaria, ed in particolare le vie Cairoli e Bixio. Gruppi organizzati di spacciatori di droga
continuano ad agire praticamente indisturbati durante tutto l’arco della
giornata, ma soprattutto le sere del venerdì e del sabato. La situazione
d’ordine pubblico è di grave pericolo: più esposte sono le donne, oggetto
spesso di insistenti molestie, e chi ha deciso di combattere e denunciare la
situazione; molti abitanti sono stati minacciati e picchiati; in aggiunta, lo
stato di ubriachezza e l’alterazione derivante dall’uso di stupefacenti di
numerose persone rende il loro comportamento imprevedibile e pericolosissimo,
per cui, specialmente all’imbrunire, è davvero rischioso circolare da soli,
tanto che i residenti, accerchiati, preferiscono rimanere
"imprigionati" nelle loro abitazioni. Abitanti e commercianti stanno
abbandonando la zona e i passanti evitano queste vie. Un ulteriore disagio -
sostengono i firmatari dell’esposto - deriva dalla apertura di negozi gestiti
da e per extracomunitari (Discount, Phone center,...), con il risultato che le
vie si trasformano in un ghetto per extracomunitari e delinquenti, una specie
di zona franca dove per qualunque illecito v’è certezza di impunità. Gli
esercizi commerciali di via Cairoli, classificati come supermercati o phone
center, di fatto vendono quasi esclusivamente bottiglie di birra che vengono
consumate soprattutto all’esterno del locale, in mezzo alla strada. Dato che
questi esercizi non offrono la loro toilette ai numerosi avventori, questi
urinano sui muri, sui cancelli, sulle finestre dei piani seminterrati, sulle
auto parcheggiate, senza alcun pudore e senza nemmeno provare a nascondere i
propri attributi ad abitanti e passanti. La situazione igienica e di pulizia è
disastrosa, perché le vie sono considerate vespasiani a cielo aperto dalle
centinaia di extracomunitari che frequentano la zona inondano quotidianamente
con la loro urina ogni cosa e non di rado vomitano o defecano, coperti dalla
scarsissima illuminazione, in particolare nelle vie Bixio e Cairoli,
trasformate in latrine. Oltre a questo la maggior parte delle immondizie
(bottiglie, tappi, lattine, cartacce, preservativi, siringhe...) viene
abbandonata per strada, lanciata oltre i cancelli o contro le auto; I residenti chiedono maggiori controlli delle forze dell’ordine, più illuminazione pubblica, l’installazione di telecamere per la videosorveglianza. IL MATTINO Stazione sporca e
insicura, è protesta
ANTONIO MARRA Eboli. Stazione Ferroviaria sotto accusa: disagi per viaggiatori e residenti. Treni soppressi, carenza di servizi, mancanza di sicurezza, sporcizia e degrado: negli ultimi mesi sono diventate sempre più frequenti le proteste dei cittadini che quotidianamente frequentano il quartiere. «La Se.Ta non effettua interventi di pulizia da molto tempo - dichiarano i residenti - I rifiuti galleggiano sui binari e lungo i marciapiedi. Questa zona non merita tale trattamento, tenuto conto dello sviluppo urbano e commerciale effettuato in questi ultimi anni». Le condizioni di degrado sono divenute insopportabili soprattutto per i numerosi viaggiatori che usufruiscono delle ferrovie per motivi di studio e di lavoro: «I bagni sono fuori servizio e la gente urina sui muri - dichiarano alcuni utenti - Le fogne, intasate per l’alta concentrazione d’immondizia, li rendono impraticabili. Il guasto ha messo fuori uso anche i servizi igienici dell’adiacente bar-biglietteria. Abbiamo protestato con l’Asis, ma finora non sono intervenuti». I viaggiatori lamentano anche la soppressione di alcune linee: «Ci hanno privato di almeno quattro treni causandoci notevoli disagi». Sul fronte sicurezza poi, la situazione è peggiorata: «La zona non è presidiata - spiegano - Grazie all’indulto, nelle ore notturne la zona è piena di ubriachi e drogati, mentre mancano i controlli. Il bar della Stazione che fino a poco tempo fa era aperto anche di notte, è stato costretto a chiudere per mancanza di sicurezza. Alcuni giorni fa qualche sconsiderato ha sfondato indisturbato la vetrata principale del locale». Sotto accusa finisce l’amministrazione comunale. La gente è stufa: «Stiamo costituendo un comitato per difendere i nostri diritti - dichiarano i cittadini - Nessuno si interessa dei nostri problemi, nonostante le continue sollecitazioni. Siamo costretti a scendere in piazza anche per tutelare anche gli imprenditori che hanno investito nel nostro quartiere ed ora meditano di andarsene». Quella del servizio pulizia nelle stazioni, al di la dei problemi contingenti, è una storia vecchia che affonda le proprie radici in una serie di contestazioni sindacali e di vertenze aperte tra i rappresentanti dei lavoratori e del Ferrovie dello Stato. Il risparmio esasperato voluto dalla società sta difatti penalizzando proprio questo settore riducendo non soltanto gli uomini ma anche i mezzi a disposizione e costringendo loro ad utilizzare di nuovo scope, secchi e paletta a discapito del servizio stesso. Un problema irrisolto di cui ne pagano le conseguenze soprattutto i viaggiatori, soprattutto i pendolari costretti ogni giorno a fare i conti con questa realtà. IL GAZZETTINO (Pordenone) PORCIA Il maggior
numero di incidenti stradali registrato nelle vie Cartiera, Correr, Marconi e
de Pellegrini Pontebbana, record di
infrazioni
La Polizia municipale ha studiato la
viabilità cittadina, fornendo una mappa dei luoghi più a rischio (…) ALCOOLTEST - Su 146 accertamenti, gli
"intervistati" hanno ammesso di aver bevuto birra (26), vino (35) e
superalcolici (31). Tra i fermati, in 73 avevano raggiunto il limite (0,5 grammi
per litro), 42 tra 0,5 e 1 e mezzo, mentre 26 sono andati ben oltre. Dario Furlan IL GAZZETTINO (Rovigo) Pomeriggio di follia
lunedì verso le 18 per un uomo di 32 anni. Solo il secondo incidente ha
permesso di farlo individuare dai carabinieri Investe una ragazza,
fugge e si schianta
Ubriaco al volante, è
stato denunciato per omissione di soccorso. La studentessa 20enne ferita alla
gamba Pontelongo Ha rischiato di combinare danni ben più gravi,
il trentaduenne di Pontelongo, che lunedì pomeriggio, in preda ai fumi
dell’alcool, ha prima investito una ragazza senza fermarsi a soccorrerla, poi è
andato a sbattere contro un’altra auto a pochi chilometri di distanza. È stato questo secondo incidente che ha
consentito ai carabinieri di Piove di Sacco di individuare R.B. e di
denunciarlo per fuga e omissione di soccorso. Il primo grave fatto procurato
dall’uomo, è stato alle 18.10 di lunedì sera. R.B. è passato ad alta velocità
lungo viale della Stazione a Pontelongo, dove, in quel momento, stava camminando,
rasente alla strada, I.B., una studentessa ventenne del paese. La ragazza è
stata urtata dall’auto ed è finita a terra sul ciglio della strada provocandosi
delle ferite alla gamba. In quei momenti concitati purtroppo non è riuscita ad
individuare con esattezza il modello dell’auto, che poteva essere una Fiat Uno
o una Punto rossa. I.B. ha chiamato i famigliari, che a loro
volta hanno avvistato i carabinieri e sono andati con lei al pronto soccorso di
Piove di Sacco, dove i medici le hanno medicato qualche escoriazione alle gambe
e l’hanno dimessa con una prognosi di sette giorni. Un’ora dopo ai carabinieri
è arrivata la segnalazione di un lieve incidente provocato dall’automobilista
di una Fiat Uno rossa ad Arzerello. Arrivati sul posto i carabinieri hanno
individuato R.B., la cui auto e i segni sulla carrozzeria corrispondevano al
fatto successo poco prima. Il trentaduenne è risultato positivo al test
alcolemico e, solo ieri, quando ulteriori indagini hanno appurato ancora una
volta che si trattava proprio di lui, è stato denunciato per omissione di
soccorso. Federica Bertaggia L’ADIGE Massacrata di botte
dal fidanzato
Grave ragazza di 19
anni «Volevo solo tornare a casa»
Calci e pugni al viso, al corpo, sulle gambe. E lei, trasformata in una maschera di sangue, che tra le lacrime fugge verso il pronto soccorso dell’ospedale di Rovereto. Minuti di follia che poteva preludere ad una tragedia. La follia di un ragazzo di 22 anni che ha pestato a sangue la sua ragazza solo perché lei era stanca e voleva tornarsene a casa invece che girovagare da un locale all’altro nel cuore della notte roveretana. Una notte di violenza e di sangue quella vissuta tra sabato e domenica in pieno centro a Rovereto, tra viale Dante e l’ospedale Santa Maria del Carmine. Bilancio, lei, una ragazza di 19 anni di Rovereto, ricoverata in gravi condizioni nel reparto maxillofacciale dell’ospedale Santa Chiara di Trento; lui, un ragazzo di origine colombiane di 22 anni residente da tempo a Rovereto, che si beccherà una denuncia per lesioni volontarie gravi, col rischio dell’aggravante per i futili motivi. La prognosi emessa dal pronto soccorso di Rovereto parla di 25 giorni, quanto basta in caso di lesioni volontarie per procedere d’ufficio (del caso si occupa il commissariato di Rovereto). G.D., queste le iniziali della ragazza, e H.P., il giovane colombiano, si frequentano da circa un anno. Un rapporto normale, tranquillo, tra alti e bassi ma senza nessun episodio particolare che potesse far preludere a quanto avvenuto. Sabato i due decidono di trascorrere la serata assieme. Dopo mezzanotte sono al bar osteria Perbacco di via Roma, qui trascorrono alcune ore e il ragazzo probabilmente alza un tantino il gomito. Verso le quattro di mattina i due giovani escono e G.D. chiede al suo fidanzato di riaccompagnarla a casa perché è stanca e ormai è tardi. Una richiesta innocente e legittima che però scatena la furia del giovane che prima rifiuta e poi, di fronte alle insistenza della morosa, inizia ad aggredirla. I due nel frattempo sono arrivati in via Dante, di fronte al calzaturificio Conforti, e qui la situazione degenera. H.P. spinge a terra la ragazza, la prende a calci e pugni, la colpisce al volto, allo stomaco, alle gambe. Lei cerca di fuggire, lui la raggiunge e giù pugni, schiaffi e calci. Interviene anche un passante che può poco o nulla ma quantomeno svia il ragazzo e consente a lei di scappare in lacrime e raggiungere il pronto soccorso attraverso il ponte sul Leno. Nel frattempo sul posto arriva anche la volante della polizia che identifica il ragazzo e raccoglie la testimonianza del passante prima di recarsi all’ospedale e sentire anche la versione della vittima. Vittima che ora si trova ricoverata nel reparto maxillofacciale del Santa Chiara dove è stata risentita ieri dagli inquirenti su mandato del sostituto procuratore della Repubblica di Rovereto Valerio Davico, titolare dell’inchiesta che nelle prossime ore raccoglierà anche la denuncia presentata dalla ragazza. Lei ieri ha confermato minuto per minuto l’incubo vissuto all’alba di domenica in via Dante. G.D. ha riportato la frattura della mandibola, la rottura di due denti mentre altri tre risultano scheggiati, più ovviamente numerosi contusioni ed ecchimosi in varie parti del corpo. E forse poteva finire anche peggio se non avesse avuto la forza di scappare e raggiungere l’ospedale. Una follia inspiegabile, ancor più se a scatenarla è stato effettivamente solo il desiderio di tornare a casa. Un caso sul quale ora la polizia sta cercando di far luce. Ma che rimane comunque di inaudita gravità. P.L. IL GAZZETTINO (Vicenza) BREVI VALDAGNO Maltrattamenti,
allontanato da casa
Lo scorso luglio era stato denunciato a piede libero per maltrattamenti in famiglia e minacce aggravate contro la moglie e la figliastra, quest’ultima molestata anche sessualmente. Nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di Valdagno hanno dato esecuzione ad una ordinanza cautelare di allontanamento dall’abitazione. Il provvedimento è stato preso nei confronti del commerciante valdagnese E. B., protagonista di una serie di soprusi ai danni delle conviventi fatte di botte, minacce e maltrattamenti, quasi sempre complice l’alcool. Più volte i carabinieri erano dovuti intervenire per riportare la pace nell’abitazione. Delle vicende s’erano interessati anche i servizi sociali. In seguito ai numerosi rapporti redatti dai militari dell’Arma è quindi arrivata la decisione di allontanamento firmata dal giudice per le indagini preliminari. IL GAZZETTINO (Belluno) PONTE NELLE ALPI Christian Dal Pont ha
patteggiato la pena di un anno e due mesi di reclusione S’impadronì di
un’ambulanza a Pordenone ma venne bloccato a Cadola dai carabinieri Pordenone Christian Dal Pan, 31 anni, di Belluno -
seguendo i consigli del proprio legale di fiducia Enrico Mazzucco - ha chiesto
e ottenuto di patteggiare un anno e due mesi di reclusione (il minimo della
pena), con il pm Giorgio Cozzarini, davanti al giudice Monica Biasutti di
Pordenone. L’indagato (noto nel Bellunese per una serie di intemperanze, ma
anche per il desiderio, più volte evidenziato, di cambiare sesso) era chiamato
a rispondere delle ipotesi d’accusa di furto aggravato, interruzione di
pubblico servizio e di guida in stato d’ebbrezza perché - come ricostruito dal pm
Cozzarini sulla base degli elementi di prova raccolti dai carabinieri di Ponte
delle Alpi (la caserma nella foto) il 19 maggio scorso, mentre si trovava nelle
vicinanze del pronto soccorso del Santa Maria degli Angeli di Pordenone (città
nella quale si era trasferito), probabilmente perché annebbiato dall’alcol -
riuscì a impadronirsi di un’ambulanza, con la quale si diresse verso Belluno,
dove vivono i familiari. Il furto del mezzo di soccorso venne scoperto qualche
decina di minuti di più tardi. Immediatamente venne lanciato l’allarme e,
intorno alle 21, una Gazzella dei carabinieri di Vittorio Veneto vide passare
la lettiga. Ad intercettare l’ambulanza si lanciarono i
carabinieri di Belluno che riuscirono a bloccare Dal Pan in località Cadola.
Subito dopo fecero scattare l’arresto. Dal Pan venne condotto in carcere, dove
è custodito dal maggio scorso. In questi mesi Dal Pan, noto alle Forze
dell’Ordine e alla giustizia per altri episodi "poco cristallini" tra
i quali una condanna per omicidio preterintenzionale, ha valutato varie
strategie processuali. Ieri la decisione di concordare la pena (l’alternativa
era l’abbreviato con richiesta di esame psicologico), senza la concessione
delle generiche (ma con l’inasprimento della pena per l’ex Cirielli). Oltre al furto dell’ambulanza e alla guida in stato d’ebbrezza, a Dal Pan è stata contestata l’interruzione di pubblico servizio (la destinazione d’uso del mezzo di soccorso). L’ARENA Ancora dubbi sulla
morte di Aziz
Per risolvere il
giallo sopralluogo a casa con l’aiuto del luminol
Morto per un’emorragia. Per uno sversamento di
sangue. È questo il primo esito dell’autopsia sul cadavere di Aziz Nayih, il
marocchino quarantenne deceduto sabato pomeriggio. Resta da capire se
quell’emorragia sia stata causata da un malore o da quella piccola ferita
trovata sul suo addome e che avrebbe «pizzicato» il cuore provocando una
perforazione cardiaca ventricolare. La ferita avrebbe colpito l’organo molto
marginalmente con un taglio provocato da quello che il medico legale Domenico
De Leo, ha definito un’arma impropria che parrebbe non essere un coltello. E
proprio per questo nella casa di via Santa Maria, posta sotto sequestro
domenica mattina, nei prossimi giorni, carabinieri di Peschiera e il magistrato
Giulia Labia faranno un ulteriore sopralluogo. E non è escluso l’utilizzo del
luminol una sostanza in grado di evidenziare tracce di sangue anche lavato o
rimosso. Usando la proprietà naturale della luminescenza, esso diventa appunto
luminescente reagendo con il perossido di idrogeno. Il ferro, presente
nell’emoglobina del sangue agisce da catalizzatore. Resta aperta anche una terza ipotesi, cioè che
Aziz sia caduto dalla sua bicicletta, magari prima di recarsi al bar, visto che
il tragitto tra la sua abitazione e l’esercizio pubblico è davvero molto breve.
L’emorragia sarebbe iniziata avendo poi il culmine a casa, quando la moglie ha
chiamato i soccorsi. In un primo momento sembrava che le ferite all’addome
fossero due, invece in un caso si tratta di un’ecchimosi, che farebbe
propendere per l’idea della caduta accidentale. Allo stato comunque non si può parlare di omicidio, non ci sono indagati nè sospettati. Lunedì pomeriggio per ore sono stati sentiti la vedova e il figlio di dieci anni. S’è evidenziato che Aziz aveva perduto il lavoro un paio di anni fa, forse proprio per questo suo continuo ubriacarsi. La donna ha raccontato le sofferenze sia psicologiche che economiche per questo aggravarsi della situazione di etilismo, ma niente altro.(a.v.)
WINENEWS FINANZA&MERCATI In alto i calici, il vino è un investimento
top ... Per gli amanti del vino il 2006 è stata una grande annata. Prima la
scoperta che il resveratrolo, sostanza presente in quantità, previene
l’invecchiamento. Poi uno studio ha trovato che la bevanda può prevenire
obesità e diabete. Ma c’è un’altra notizia, che renderà felice più di un
enofilo: investire in produzioni di pregio è piacevole almeno quanto bene. Una
ricerca degli economisti Lee Sanning, Sherrill Sbaffer e Jo Marie Sharratt
dell’università del Wyoming ha analizzato il rendimento (aggiustato al rischio)
del vino in base ai prezzi d’asta del Bordeaux dal 1996 al 2003. I risultati sono, è proprio il caso di dirlo,
inebrianti: rendimenti ottimi con un livello di rischio piuttosto contenuto. Basti
dire che il Bordeaux ha reso dal 7,5 al 9,5% più di quanto avrebbe dovuto,
tenendo conto delle caratteristiche dell’investimento. Perché è un asset così
redditizio? Per una serie di fattori concomitanti. Il
primo è che è un bene di lusso, e quindi quanto più la società nel suo insieme
si arricchisce, tanto più ne aumenta il consumo. Dal 1996, l’economia mondiale
è cresciuta considerevolmente, e questo ha spinto in alto domanda e prezzi per
i prodotti di qualità. In secondo luogo, i vini migliori beneficiano di un
«effetto scarsità» che contribuisce a gonfiare i prezzi. Questo modello è
confermato dai dati dello studio, che documentano che i rendimenti sono
maggiori per i vini di alto livello. Il migliore è l’Haut Brion del 1966, che ha
ottenuto un rendimento medio mensile del 7,5% durante il periodo in esame.
Comunque ci sono ben 75 vini che, nei sette anni, hanno reso mensilmente più
dell’1 per cento. Anche se lo studio non lo rivela, chi investe in vino un
rischio lo corre: quello di non resistere e stappare la bottiglia, anziché
metterla all’asta qualche anno dopo. Le defezioni, del resto, non fanno che
regalare altre soddisfazioni agli investitori con più self control: il numero
di prodotti pregiati in circolazione cala, e prezzi schizzano alle stelle. Autore: Kevin Hasset MARKETPRESS MAC PHARMA: PER CONTRASTARE L’AZIONE DANNOSA
DEI RADICALI LIBERI “RESVERA – VITIS” “Resvera-vitis” è un innovativo integratore di
estratto di Semi e buccia d’Uva rossa ad alto potere antiossidante, utile per
apportare una quota integrativa di Polifenoli e Resveratrolo in presenza di
carenze alimentari o di aumentati fabbisogni organici di tali sostanze. Grazie
ai suoi componenti di origine polifenolica può risultare utile per il trofismo
del microcircolo e per rallentare i processi di invecchiamento cellulare e
contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi. E’ consigliata l’assunzione
di 2 capsule al giorno con un bicchiere d’acqua. (*) In vendita in farmacia al
prezzo di € 85,00 la confezione da 60 cp. Per saperne di più: www.Macpharma.Com,
(*) Nota: per assumere lo stesso quantitativo di resveratrolo consigliato da questa casa farmaceutica attraverso il vino rosso occorrerebbe berne circa sette bottiglie. LA REPUBBLICA Miss Usa
"assolta", ma dovrà curarsi
Tara Conner non dovrà rinunciare al titolo di miss Stati Uniti, ma dovrà sottoporsi a un programma di riabilitazione per alcolisti. Lo ha stabilito il miliardario Donald Trump, patron del concorso di bellezza, dopo che la giovane americana era stata sorpresa a bere alcolici in diversi locali di New York senza aver compiuto i 21 anni di età previsti dalla legge statunitense. Nel corso della conferenza stampa convocata in diretta tv per dare l’annuncio, Tara, che era ormai certa di essere "detronizzata", si è commossa, scoppiando in lacrime. LA TRIBUNA DI TREVISO è scontro sugli alcolici
vietati LA TRIBUNA DI TREVISO niente alcol, un duro colpo
per jesolo CORRIERE ALTO ADIGE Alcol, mille patenti
ritirate nel 2006 Nove i denunciati per ubriachezza |
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