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Notizie brevi 27/12/2006

Merci pericolose: nuove regole per tutte le modalità di trasporto

Da Bruxelles, presto, leggi uniformi per camion, treni e navi
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Navi, camion e ferrovie: tre modi diversi di “trasportare” le merci pericolose

(ASAPS) BRUXELLES – Noi della Stradale, che spesso ci sottoponiamo a corsi di specializzazione e di aggiornamento presso il CAPS di Cesena, lo sappiamo bene. Ed i docenti del Centro di Addestramento, dal canto loro, sono piuttosto abituati a sentirsi fare domande del tipo “…ma per il treno le regole sono diverse? E sulle navi può essere trasportato di tutto, senza regole?”. Beh, evidentemente la stessa domanda devono essersela fatta anche a Bruxelles, dal momento che dalla Commissione Europea è partita la proposta di armonizzare le norme per il trasporto delle merci pericolose, introducendo regole comuni alle modalità gomma e ferrovia che saranno comuni anche ai tir del mare, le gigantesche navi che solcano le acque del mediterraneo e dell’atlantico, attorno agli scali portuali del Vecchio Continente. Regole che dovranno essere armoniche, come le ha definite il vice presidente Jacques Barrot con delega al Trasporto, e di più facile interpretazione per tutti, con ovvi benefici – in chiave positiva – sul tema della sicurezza. È questo, dunque, il prossimo traguardo – definito in realtà obiettivo strategico – della Commissione di semplificazione legislativa, alla ricerca continua imposta da Almunia di regole sempre più semplici. “Un miliardo di tonnellate di merci pericolose – si legge sul sito della Commissione Europea – sono trasportate annualmente nel territorio dell’Ue. I trasportatori di merci su strada, su ferrovia e via mare stanno trasportando le merci sotto differenti tipi di regolamentazioni. Il trasporto multi-modale di oggi ha bisogno di regole armonizzate, che rendano le operazioni di trasporto più sicure, più veloci e più economiche al fine di ridurre il lavoro amministrativo di tutti i partecipanti”. Ad oggi, in effetti, le differenze tra la regolamentazione stradale e quella ferroviaria sono davvero importanti, tanto da trovare pochi, pochissimi punti in comune, con ovvie difficoltà per chi deve vigilare, chi deve intervenire in caso di incidente e chi invece commissiona o effettua i trasporti. Per quanto riguarda il trasporto marittimo, poi, le regole non sono nemmeno contemplate in chiave europea. Un’unica legge, dunque, costituirà un format comune per tutti ed i primi a trarne vantaggio saranno proprio gli stati come l’Italia, con la stragrande maggioranza di merci trasportate via terra, una ferrovia che stenta a decollare e prospettive di grande sviluppo per il mare: un incidente nelle acque interne , oggi, comporta conseguenze gravissime, come dimostrano i disastri del mediterraneo o dell’Algarve portoghese del 2002. (ASAPS)


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Mercoledì, 27 Dicembre 2006
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