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Rassegna stampa Alcol e guida del 28 dicembre 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 

ALLARME FATA VERDE

Ci scrive Emanuele Sorini per comunicarci di aver avuto segnalazioni sulla diffusione di alcolici e superalcolici a base di assenzio.

Non si sentiva di certo la mancanza di bevande come queste che uniscono ai rischi dell’alcol le proprietà allucinogene ed euforizzanti dell’assenzio. La legislazione, come capita spesso, non è chiara. Chi volesse documentarsi può vedere il sito: http://www.galenotech.org/assenzio.htm,


CORRIERE DELLA SERA

Progetti per il 2007: fermiamo lo stupido rito del bere e guidare

di Beppe Severgnini

L’Italia si scuote dopo la tempesta di sms natalizi, e si scopre uguale a prima. Molti, superata la pericolosa tentazione della bontà, si preparano al solito anno di sotterfugi e maneggi. Giornali e giornalisti, senza ridere, indicano i personaggi e le tendenze del 2007. Un milione di tonti e d’ingenui s’affida a 8.000 maghi per sapere cosa accadrà. Risposta facile (e gratuita): boh. In attesa che il futuro arrivi - ci mette sempre poco, soprattutto dai quaranta in su - ci sono comunque faccende sulle quali ragionare. Ne cito una, apparentemente stagionale e locale. Credo possa interessare i lettori del "Corriere" che - come tutti i lettori dei quotidiani - appartengono a un club selezionato e inconsapevole: Quelli che Provano a Pensare per Mezz’Ora al Giorno (a costo d’arrabbiarsi). Sono in Alto Adige, e l’argomento domina le pagine locali: tragedie sulle strade, provocate dall’alcol. Una ragazza di sedici anni, Stephanie Schöpf, è stato travolta e uccisa in val Venosta, mentre camminava; stessa sorte per due coetanee, il 12 novembre in Val d’Ega.

L’investitore di Stephanie, l’imprenditore Dietman Peer, era "alcol-test positivo" (ovvero, bevuto); tornava da una cena aziendale, è sconvolto, dice di non essersi accorto di nulla. Questi orrori non sono limitati all’Alto Adige, come sapete. Dopo ogni fine settimana e ogni festività, i giornali locali sono un camposanto: foto di bei ragazzi sorridenti morti in schianti e scontri; famiglie distrutte, amici in lacrime che preparano inutili e strazianti striscioni per i funerali. Questo accade continuamente, in tutta Italia. Queste tragedie sono talmente abituali che non arrivano più ai media nazionali. E’ lo sterminio a puntate di una generazione: e noi non facciamo NIENTE. Niente mobilitazioni, poche e brutte leggi, scarse risorse a polizia e carabinieri. Nessuna riflessione sui costi (morali, sociali, sanitari). Niente campagne radio-TV alla vigilia delle feste, quando bevute e spostamenti aumentano in misura esponenziale.

Da anni scrivo (inutilmente) dell’argomento, e sono convinto che la guida in stato di ebbrezza - altro eufemismo, comincio a scocciarmi - non diminuirà MAI se non verrà considerata un’emergenza nazionale: qual è. In Nordeuropa - dove bevono di più e peggio di noi - sono riusciti a limitare i danni perché le società si sono rese conto del pericolo. Prendere il volante dopo aver bevuto più di una birra o di un bicchiere di vino è considerato un atto volgare, stupido e aggressivo. A quel punto, scatta il tabù sociale. Ed è fatta. Perché in Italia abbiamo (quasi) smesso di gettare oggetti dai finestrini del treni, così da rendere superate la targhette che lo vietano ("severamente": un avverbio inutile non si nega mai a nessuno)? Risposta: perché ci vergogniamo. Perché capiamo che è un reato. Perché istintivamente sappiamo che si tratta di un’azione pericolosa e idiota. Ecco: quando bere e guidare verrà considerato idiota, allora avremo speranze. Quando gli amici che ci hanno visto bere ci prenderanno le chiavi della macchina, invece di sorridere e dirci "Vai piano!", faremo progressi. Ha ragione Michela Franco Celani quando, sul "Corriere dell’Alto Adige", parla di "cattivi modelli": bere e guidare è un’abitudine, un rito assurdo, una prova di virilità (sono sempre maschi, i responsabili degli incidenti: ci avete fatto caso?). Avanti, dunque. Ecco un bel progetto per il 2007. Convinciamoci che bere e guidare è stupido. Carabinieri e polizia, poi, potranno aiutarci a impedire il suicidio una generazione. Perché sta accadendo. (*)

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(*) Nota: suicidio di una generazione non è solo un modo di dire. È un’espressione che trova corrispondenza in dati epidemiologici. Per la prima volta (nella storia dell’umanità) la generazione dei figli avrà un’aspettativa di vita inferiore a quella dei genitori. E l’alcol rappresenta la prima causa di questo aumento di mortalità.


IL GAZZETTINO (Pordenone)

Maniago

Il 2007 dell’Acat maniaghese ...

Il 2007 dell’Acat maniaghese riparte dai giovani, grazie alla costituzione all’interno dell’associazione di un gruppo di ragazzi che già nel corso del 2006 si è incontrato per confrontarsi e dare un messaggio nuovo al mondo giovanile. Un messaggio per uno stile di vita diverso, che promuova una qualità della vita migliore anche senza alcol. Tra le anticipazioni, il programma 2007 del sodalizio avrà come fiore all’occhiello la realizzazione di un corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico - sociale ai problemi alcol correlati e complessi secondo il metodo Hudolin, previsto a Maniago dal 20 al 25 agosto. I giorni che separano dal nuovo anno sono anche occasione per fare un bilancio. «Il 2006 stato un anno di grande impegno a livello di ristrutturazione dei nostri club - dice il presidente Olimpio Biasoni -, con la presa di coscienza delle difficoltà d’ogni gruppo di autoaiuto». Un buon successo ha così registrato l’interclub di zona, tenutosi a marzo per la prima volta in quel di Frisanco. «Ad aprile - aggiunge - abbiamo partecipato con una folta rappresentanza di famiglie al Congresso regionale dei club degli alcolisti in trattamento. A maggio siamo stati presenti al convegno nazionale di Assisi sulla responsabilità: si è sottolineato che siamo tutti responsabili della salute di tutti, della nostra e del nostro pianeta. Settembre ci ha visto protagonisti su più fronti, in piazza a Maniago con un gazebo e con gli amici dell’Acat spilimberghese a Pinzano per il 25. di fondazione del primo club della nostra Acat». A fine mese l’interclub di Claut ha affrontato il tema "Sorridi alla vita senza alcol", accomunando una moltitudine di persone della comunità di Claut, che ha risposto in modo positivo all’iniziativa».

Dicembre ha visto poi la conclusione del lavoro di promozione alla salute sulla comunità e il meeting svoltosi a Meduno ha registrato una massiccia affluenza. «In questi ultimi anni ci siamo accorti che il tasso di conoscenza sul problema alcol diventa sempre maggiore - evidenzia Biasoni -, come la presa di coscienza da parte della comunità». Nel frattempo prosegue il lavoro nel Punto d’ascolto, aperto dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 19 nella sede Acat di via Roma 11 a Maniago, gestito dalle famiglie dei club e rivolto alla comunità (0427733290).

Fabio Della Pietra


 NOTTE MAGICA 

Brindisi senz’alcol, un successo meritato

Adria

Nell’ambito del progetto provinciale "Un locale amico" e in occasione della "Notte magica" del 22 dicembre scorso la pubblica amministrazione, in collaborazione con l’Acat Bassopolesine e la Croce Verde, hanno proposto in piazza Garibaldi e in piazzetta San Nicola l’iniziativa "Un brindisi senza alcol".

Sono stati infatti allestiti due punti informativi sugli effetti dell’abuso di alcol e due postazione mobili per la misurazione del tasso alcolometrico. I volontari dell’Acat sono stati coadiuvati da quelli della Croce Verde e da quelli della Protezione civile di Adria Interessanti i dati emersi che meritano qualche riflessione: circa il 50% delle persone, soprattutto giovani, che si sono sottoposte al test sono risultate positive.


<>BRESCIA OGGI

Organizzata contemporaneamente nelle discoteche di Brescia, Rimini e Trento punta a prevenire le stragi del sabato sera

Ecco Bob, il «guidatore designato»

Si protrarrà fino al 6 gennaio l’iniziativa «Brindo con prudenza» rivolta ai ragazzi Sono coinvolti il Mobi di Castelmella Plaza Disco di Salò Suite di Orzinuovi e Florida di Ghedi Un braccialetto identifica chi non beve

In ogni gruppo un leader incaricato di accompagnare a casa gli amici in piena sicurezza dopo la notte trascorsa in discoteca.

È la figura di «Bob» - il guidatore designato - pensata da Polizia di Stato, Fondazione Ania, Fondazione delle compagnie di assicurazione per la sicurezza stradale in collaborazione con l’associazione degli imprenditori dei locali da ballo e che caratterizza la campagna informativa «Brindo con Prudenza» organizzata contemporaneamente a Brescia, Rimini e Trento, scattata venerdì 22 dicembre e che si protrarrà fino a sabato 6 gennaio.

Si tratta della versione invernale dell’iniziativa, giunta alla seconda edizione - di «Guido con prudenza - Zero alcool tutta la vita» - e istituita per coinvolgere i ragazzi nell’azione di prevenzione delle stragi del sabato sera causate dall’albuso di bevande alcoliche.

Quattro le discoteche bresciane che hanno risposto all’invito: «Mobi» di Castel Mella, «Plaza Disco» di Salò,«Suite» di Orzinuovi e «Florida» di Ghedi.

Nei locali - come ha illustrato il comandante della polizia stradale di Brescia Mario Nigro - a inizio serata verrà distribuito uno speciale braccialetto che identificherà, per l’appunto, il ragazzo che sceglierà di non bere. A fine serata invece, qualora Bob abbia mantenuto la promessa di non bere, riceverà una maglietta-premio simbolo dell’iniziativa.

All’interno dei locali verranno allestiti «corner» per la distribuzione gratuita di alcool-test grazie ai quali i ragazzi potranno verificare se sono in stato di ebbrezza.

La seconda fase di «Brindo con Prudenza» si svilupperà all’esterno dei locali quando scenderà in campo direttamente la stradale che effettuerà i controlli.

L’intensificarsi delle verifiche effettuate sulle strade dagli agenti, rappresenteranno, come sempre, un veicolo di repressione al fenomeno anche se, come ha sottolineato il porta voce del questore Emanuele Ricifari la campagna «Brindo con Prudenza» di questi fine settimana di festa, ha tra le sue priorità, quella di responsabilizzare i ragazzi nell’adottare comportamenti che non mettano a repentaglio la propria vita e quella di altre persone.

Un’azione che, nel caso in cui i ragazzi fermati risultassero negativi alla prova dell’etilometro,

si concretizzerà anche con la distribuzione di ingressi omaggio in discoteca da utilizzare nel successivo fine settimana.

Nel primo week-end di «Brindo con Prudenza» sono stati consegnati 60 biglietti omaggio a fronte di 56 patenti ritirate, 50 contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza su 242 guidatori controllati dalle 12 pattuglie impiegate nei controlli a seguito dei quali sono stati decurtati 599 punti patente. Secondo Davide Bontempi presidente provinciale dell’associazione degli imprenditori dei locali da ballo - alla quale sono iscritti circa 70 locali -, sono circa 20 mila le persone che, ogni fine settimana, si muovono per raggiungere le diverse discoteche bresciane.

Elisabetta Reguitti



L’ADIGE

Straziati tra le auto in sosta: cinque feriti in A22

Cinque ragazzi feriti, due in modo grave, con la perdita degli arti inferiori, gli altri tre che porteranno comunque addosso a lungo i segni di questo folle incidente e ne conserveranno per sempre il ricordo, atroce, in cuore.

Tanti fattori insieme per una dinamica assurda e crudele. Quei cinque ragazzi che tornano insieme verso casa, in Alto Adige. Una delle due auto che finisce il carburante in autostrada, all’altezza di Nogaredo, corsia nord dell’Autobrennero. Il rabbocco fatto sul posto senza chiamare il carro attrezzi. La sfortuna di stare tutti in piedi tra le due auto ferme, quelle senza benzina e quella degli amici giunti in soccorso. E poi l’assurdità: un furgone che proprio in quel momento, proprio in quel chilometro, esce dalla sua corsia di marcia, sconfina nella corsia di emergenza e con una violenza impensabile si schianta contro le due auto ferme a lato carreggiata. Uno sconquasso imprevedibile: il furgone tampona una delle due auto, una Bmw, e la manda a schiantarsi con l’Alfa 147 rimasta in panne tre metri più. In mezzo ci sono quei cinque ragazzi, straziati tra le lamiere delle due auto che la forze dell’impatto da dietro unisce. A restare travolti sono Martin e Gerda Coller, di 21 e 23 anni di Laives, e poi Monica Idone, 32 anni di Bolzano, con il fratello Giovanni, 27 anni in servizio militare a Trento, ed Elisa Petrolli, 20 anni anche lei di Laives. I più gravi, da subito, appaiono Monica Idone, che viene trasportata a Verona con lesioni gravissime, Elisa Petrolli che viene ricoverata a Trento in prognosi riservata e Giovanni Idone al quale spetta la medesima sorte al S.Maria di Rovereto. Nessuno dei tre sembra in pericolo di vita, ma le lesioni subite sono gravissime e in almeno un caso hanno portato all’amputazione di un arto inferiore. Più lievi le ferite per gli altri due così come per il conducente del furgone, un uomo di 62 anni di Ora. Il suo alcoltest ha dato esito positivo con un livello di alcol nel sangue pari a tre volte quello consentito. L’altra notte in A22 sono intervenute cinque ambulanze, i vigili del fuoco, la polizia stradale e l’Aci soccorso Gazzini.


L’ARENA

Esaminata la casa di via Santa Maria, teatro della tragedia. La scientifica trova tracce di sangue in sette punti

Giallo di Valeggio, indagata per omicidio la moglie di Aziz

Nadia Fellahi, la moglie di Aziz Nayih, il marocchino morto il 16 dicembre scorso a Valeggio sul Mincio, da ieri è indagata per l’omicidio volontario del marito.

Ieri pomeriggio i carabinieri della Sis, la sezione investigativa scientifica dei carabinieri di Verona, hanno notificato alla donna e ai suoi avvocati Maurizio Milan e Luca Tirapelle l’avviso di garanzia, quindi sono entrati nella casa di via Santa Maria a Valeggio per effettuare la prova con il luminol, la sostanza che a contatto con il sangue diventa luminescente e permette di verificare se in una casa, piuttosto che su un oggetto vi sia la presenza di sangue, anche lavato.

Un’analisi non facile in quella casa in cui cucina e soggiorno, deposito di bicicletta fanno tutt’uno. All’esame ha partecipato l’avvocato Veronica Carpignani.

Sono state trovate tracce di sangue in sette punti della stanza, una in particolare, accanto al lavandino ha attratto l’attenzione degli inquirenti.

La donna, che ha 33 anni e due figli, l’uno di dieci, l’altra di due anni, resta a casa accanto ai bambini, perché l’avviso di garanzia è un atto dovuto per fare in modo che i suoi difensori possano partecipare, a sua tutela all’incidente probatorio.

Nadia con i figli, dal 16 dicembre, giorno della morte del marito è ospite di un connazionale amico di famiglia che sta aiutando lei e i bambini, visto che la casa era stata posta subito sotto sequestro. Ma gli avvocati hanno già annunciato che faranno istanza per il dissequestro dell’abitazione.

Quel sabato Aziz, 40 anni, era tornato a casa ubriaco come ormai accadeva sempre più spesso da due anni a questa parte, dopo che aveva perduto il lavoro. Secondo il racconto della moglie e del figlio maggiore l’uomo aveva detto di sentirsi male e si era coricato. Era stato allora che la donna aveva visto tracce di sangue sull’addome e aveva quindi chiamato i soccorsi. L’autopsia ha poi evidenziato che Aziz mostrava una ferita profonda quattro centimetri circa che aveva pizzicato il cuore provocando uno sversamento di sangue. Il marocchino era morto per arresto cardiocircolatorio durante il viaggio verso l’ospedale di Borgo Trento.

I carabinieri di Peschiera competenti per territorio avevano sentito la testimonianza di Nadia e del figlio maggiore alcune volte, ma non erano emersi dati che potessero far capire che cosa in realtà fosse accaduto. I rapporti tra moglie e marito erano tesi da anni e la situazione era precipitata negli ultimi due. Pur essendo dedito all’alcol Aziz non aveva mai creato problemi di ordine pubblico, ma i vicini di casi sentivano la coppia litigare. (a.v.)


IL GAZZETTINO

PALMANOVA

Cinque patenti ritirate

Cinque patenti ritirate e altrettanti automobilisti denunciati per guida in stato di ebbrezza durante i controlli disposti dalla Compagnia carabinieri di Palmanova per prevenire incidenti stradali durante il periodo natalizio. I controlli sono stati fatti a Cervignano, San Vito al Torre, San Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo, lungo la statale 14, la provinciale 2 (via del Collio), la statale 356 e in piazza Divisione Julia a Corno di Rosazzo. I denunciati sono E.B., 31 anni, di Fiumicello; R.G., 30, di San Floriano del Collio; P.L., 46, di Corno di Rosazzo; P.B., 46, di Gradisca d’Isonzo e A.S., 21, di Dolegna del Collio


IL GAZZETTINO (Belluno)

IN BREVE

MONTEBELLUNA

Ritiro patente

Guidava la sua Nissan in pieno centro a Montebelluna in evidente stato di ebbrezza. Portato in ospedale M.G. 42 di Montebelluna è risultato essere decisamente al di fuori del minimo previsto dalla legge. Da qui il ritiro della patente e di 12 punti dalla patente.


IL GAZZETTINO

IN BREVE

VILLA VICENTINA.

Incontro con le associazioni

Si è tenuto il consueto incontro di fine anno tra le associazioni del paese e l’amministrazione comunale. È stato un proficuo momento di scambio di informazioni sia a consuntivo delle attività realizzate nell’anno che di coordinamento per futuri progetti. Sono stati inoltre comunicati gli importi dei contributi riconosciuti alle associazioni per l’anno 2006, che complessivamente assommano a 23.000 euro. Il sindaco ha voluto ringraziare tutti per il lavoro svolto e fare una valutazione sui contributi erogati. Ecco come è stato suddiviso il contributo: Polisportiva Vivil 7900 euro, Associazione "Chei Di La Vila" 6000, A.C. Villa 5800, Noaltris 750, Afds 450, ALTA 450, Banda Mandamentale 450, Parrocchia Santa Maria 450, Musica Viva 300, Strada Del Vino 150, Acat 100, Anpi 50, Ass. Diabetici 50, Croce Rossa 50, Tribunale Diritti del Malato 50.


LA REPUBBLICA

L’Airbus A-320 della ’Aeroflot’ era in volo da Mosca a Ginevra Un uomo, forse ubriaco, ha aggredito il personale di bordo

Aereo russo dirottato a Praga la polizia blocca l’aggressore

Controlli della polizia sui bagagli e sull’identità del presunto dirottatore Durante la colluttazione avrebbe detto di avere con sé dell’esplosivo

PRAGA - Un tentativo di dirottamento o forse addirittura una semplice rissa causata da un passeggero ubriaco. Sarebbero stati questi i motivi che hanno spinto il comandante di un Airbus A-320 della compagnia di bandiera russa ’Aeroflot’ ad "imprevisto atterraggio", a Praga, mentre era in volo da Mosca a Ginevra e a lanciare il segnale di sos e di emergenza a bordo.

Viktor Parkhimovich, un rappresentante di Aeroflot a Praga citato dall’agenzia russa Itar-Tass, ha detto che l’atterraggio di emergenza è stato causato da un passeggero in stato di ubriachezza che prima ha scatenato una rissa a bordo e poi ha minacciato di danneggiare l’aereo chiedendo il cambiamento della rotta.

Secondo il comandante della polizia ceca Vladislav Husak, citato dall’agenzia di stampa ’Ctk’, il presunto pirata dell’aria avrebbe cercato di assumere il controllo del velivolo, che trasportava in tutto 170 persone. Una portavoce della compagnia aerea russa a Mosca, Irina Dannenberg, a sua volta ha dichiarato che l’uomo avrebbe "tentato di aggredire" l’equipaggio. Nel corso della rissa con alcuni passeggeri, il presunto dirottatore ha detto di avere un ordigno con sè. Lo ha riferito il vicedirettore della compagnia russa, Lev Koscliakov, citato da Itar-Tass.

Il pilota ha deciso così di compiere l’atterraggio a Praga, mentre l’uomo veniva neutralizzato e poi consegnato alla polizia ceca. Le autorità stanno ora ispezionando l’aereo e i bagagli dei passeggeri in conformità alle norme internazionali per garantire la prosecuzione del volo verso la destinazione stabilita.


LA NUOVA VENEZIA

ubriaco alla guida causa un incidente scoppia una rissa con inseguimento


IL GIORNO

Troppi ubriachi nel locale, il questore vieta al barista di vendere superalcolici

Alcol e velocità Incidenti a raffica Tra Seregno e Carate Brianza


CORRIERE ALTO ADIGE

Ubriachi a Natale, ritirate dieci patenti

Severgnini: « Chi guida ubriaco si senta un cretino »

« Alcol, inasprire la legge »


LA PROVINCIA PAVESE

alcol, rischio sottovalutato

 

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Venerdì, 29 Dicembre 2006
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