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Comunicati stampa 04/01/2007

Bianchi: ben vengano le novità proposte per la sicurezza sulle strade

Serve però una revisione della patente a punti, meno potenza ai veicoli dei neopatentati con un contributo rimborso per i virtuosi
Una maggiore presenza di divise sulla strada, più coordinamento fra le forze di polizia
Etilometri oltre che misuratori di velocità
Attenzione anche al settore del trasporto pesante



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foto Coraggio


L’anno nuovo sembra avere portato buoni consigli sulle iniziative da adottare per una maggiore sicurezza sulle strade.
L’intendimento espresso dal Ministro Bianchi di rivedere il sistema di rilascio della patente di guida e in particolare l’idea di limitare ai neo patentati la potenza dei veicoli che potranno condurre, appare assolutamente condivisibile. Non si cada però nell’antico errore del sacrificio per le famiglie che non hanno veicoli di potenza ridotta. E’ alta la percentuale dei nuclei familiari che utilizzano due vetture ed una può essere benissimo di potenza adeguata ad un neopatentato. Non solo, ripetiamo una recente proposta di Asaps cioè l’idea che il successivo "esame di verifica" proposto dal ministro Bianchi, (da noi chiamata patente qualificata) per la conduzione di mezzi più potenti (non solo auto ma anche le moto, settore ad alto tasso di rischio sinistrosità), possa prevedere una sorta di "borsa di studio" con la restituzione di una parte dei costi sostenuti, 50-60%, se dopo 3-4 anni il neo patentato non sia incorso in incidenti dai quali emerga la sua responsabilità. Ci stanno già pensando in Francia. Potrebbero farsene carico lo Stato, che risparmierebbe nei costi sanitari e le compagnie di assicurazione che risparmierebbero nella liquidazione dei danni.
Ottima l’dea di potenziare finalmente i controlli su strada. E’ bene riequilibrare il ruolo dell’elettronica per il contrasto alla velocità con una maggiore presenza di divise sulla strada. Esistono tante norme di comportamento che vanno perseguite oltre la velocità. Prima fra tutte il controllo sull’abuso di alcol e sostanze alla guida. Ciò renderebbe più efficace il sistema, ormai molto affaticato, della patente a punti, vera arma a reale effetto dissuasivo per la sicurezza sulla strada. Si è ormai capito che è difficile perdere i punti (la recente sentenza che impedisce il prelievo al conducente non identificato dalle forze polizia, pur giusta, ha indebolito ulteriormente lo strumento), e che è invece abbastanza facile recuperarli: corsi pret a porter, buona condotta infrabiennale con recupero del punteggio o premio di 2 punti. Una materia, quella della PaP, che va rivisitata.
Serve a questo scopo però un reale coordinamento delle forze di polizia con un ruolo specifico delle prefetture, per evitare inutili sovrapposizioni nei servizi su strada. Alle stesse prefetture andrebbe attribuito la competenza di centri di studio del fenomeno mobilità nella provincia, per la raccolta di dati sulle carenze infrastrutturali e della segnaletica stradale e sui punti neri a sinistrosità grave ripetuta.
Rimane un terreno ancora da percorrere quello dei controlli nel settore del trasporto merci. Non si può permettere che una concorrenza sleale, spesso di origine estera, crei un circuito assolutamente non virtuoso nei comportamenti, per far quadrare i costi con i ricavi, ad iniziare dal mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo e della violazione dei limiti di velocità e di portata. Va potenziata la vocazione ad una qualificata competenza qualitativa e presenza quantitativa della polizia stradale come polizia dei trasporti.

 
Forlì 1° gennaio 2007

 
Giordano Biserni
Presidente Asaps


© asaps.it
Giovedì, 04 Gennaio 2007
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