Profumo di
auto. Profumo per auto. Semaforo verde per limone e
caffè che riducono l’irritabilità. Arancione per l’odore di mare che rilassa i muscoli e diminuisce lo
stress. Rosso per camomilla, gelsomino e lavanda che hanno effetto soporifero. Non è una campagna pubblicitaria
per deodoranti. E’ quanto emerge da una ricerca condotta dall’inglese Rac Foundation for Motoring che ha studiato il
nesso tra odori e comportamento umano. I ricercatori inglesi, partendo dai
risultati ottenuti qualche anno fa dalla West Virginia
Wheeling Jesuit University,
hanno approfondito l’argomento, studiando gli effetti degli odori sullo stile di
guida. E se menta e cannella erano già state promosse e vengono
confermate essenze ideali, ne sono emerse tante da bocciare: secondo lo
psicologo della Rac, Conrad
King, per non farsi prendere dalla velocità bisogna
evitare odori di cibo cucinato, pane appena sfornato e pasticceria che stimolano
la fame e potrebbero indurre a premere sull’acceleratore per soddisfare il
bisogno. L’odore combinato di olio per motori e sedili
in pelle è un mix micidiale per guidatori anziani che rievocando la prima auto
posseduta potrebbero assumere comportamenti da giovanotti. Vietati anche profumi
che ricordano notti di passione. Dopobarba o lozioni del partner rischiano di
farci finire contro un palo. E per far colpo su una
donna, suggeriscono dal Rac, presentarsi con un’auto
gradevolmente profumata. Infatti domandando alle
intervistate cosa trovassero sensuale all’interno dell’auto del partner, la
maggior parte ha risposto il profumo. Ma attenzione a
non esagerare, altrimenti il classico mal di testa è in agguato e in questo caso
non sarebbe una scusa. L’odore di nuovo influisce
positivamente, dicono i ricercatori, poiché avendo una macchina appena uscita
dall’autosalone si ha una piacevole sensazione, si guida con più prudenza, si
sta attenti al parcheggio e si va all’autolavaggio con scadenza regolare. Dopo
un po’ di tempo, quando l’inebriante odore di concessionaria non si sente più,
si inizia a maltrattarla. Ma
dipenderà davvero dalla fragranza o sarà per qualche altra ragione? Il consiglio
per chi deve vendere una vecchia auto è abbastanza
scontato: attenzione a odori di animali, vomito di bambini e alcolici
rovesciati. Per non parlare della puzza di fumo stagnante. Chi comprerebbe mai
un’auto nauseabonda? Al Rac
hanno dimostrato quindi che l’odore influenza reazioni a livello inconscio. E
che l’assenza di odori, osservata sugli astronauti,
crea danni peggiori dell’odore sbagliato. Da questi risultati gli investimenti
fatti da alcune case automobilistiche assumono significati concreti. E sempre in quest’ottica le
cartucce profumate montate da Citroen, che sembravano
solo un dispettuccio della casa francese all’alberello
magico, prendono le sembianze di una grande innovazione. Il futuro
automobilistico prospettato dalla Rac insomma è più
che mai profumato. Già anni fa alcuni designer stavano lavorando a un sistema integrato che sapesse riconoscere l’umore del
guidatore e rimodulare l’odore nell’abitacolo per
calmarlo o stimolarlo. Stando alle previsioni, nel 2050 saremo guidati
all’acquisto dell’auto dal nostro naso, e i concessionari ci faranno annusare
gli interni disponibili, mettendo in secondo piano i classici equipaggiamenti
hi-tech. Silvia Bonaventura |