Martedì 02 Luglio 2024
area riservata
ASAPS.it su

Francia, parte “il noviziato” per le due ruote - Corsi obbligatori anche per chi intende guidare moto sotto i 125 cm3
E chi non li fa, non potrà passare a cilindrate più alte

Secondo una ricerca, il motociclista rischia la morte 20 volte in più rispetto all’automobilista


11770


(ASAPS) PARIGI, 4 gennaio 2007 – La Francia fa proprio sul serio, e dal primo gennaio è in atto una vera e propria rivoluzione in materia di patenti. È il caso del cosiddetto patentino, ma non quello al quale aspirano i nostri 14enni. Si tratta invece di un’abilitazione alla guida di motocicli leggeri, sotto l’ottavo di litro (125 cc) in vigore Oltralpe a partire dal primo gennaio. È dunque passato il principio che per mettersi alla guida di qualcosa bisogna per forza avere un’abilitazione; per esempio, chi già possiede la patente di guida per l’auto ma intenda salire anche in sella ( da noi si deve comunque conseguire la A), dovrà sottoporsi ad un training di 3 ore pratiche. Secondo le ricerche statistiche condotte in Francia, infatti, il rischio per un motociclista di restare ucciso (in termini di percorrenza chilometrica), è 20 volte superiore rispetto ad un automobilista: rischio che aumenta per chi non ha molta dimestichezza con sella e manubrio, ma che per evitare gli ingorghi delle città ricorre allo scooter. Veicoli di questo tipo, fino a poco tempo fa, potevano essere condotti – se inferiori ai 125 cc – con la semplice patente di guida B, senza alcuna particolare abilitazione. Dal 2007, invece, si dovrà seguire un corso pratico di guida della durata di 3 ore, al quale si dovranno sottoporre tutti coloro che abbiano conseguito la patente B dal 1° gennaio in poi (ovviamente non muniti di titolo A) e che solo dopo due anni potranno aspirare ad una cilindrata maggiore alla 125 o una potenza superiore agli 11kW.
Le proteste e le levate di scudi si sono fatte sentire, ma dal dipartimento della Sicurezza Stradale (che in Italia non abbiamo), fanno capire che di rivedere la legge non se ne parla proprio. La mortalità stradale è tutta in forte recessione, in Francia, ad eccezione di quella dei motociclisti, che hanno registrato nel 2005 un aumento delle vittime nell’ordine del +1,3%. Un dato considerato terrificante, soprattutto se si considera che tutte le categorie sono invece caratterizzate dal segno meno, con un decremento complessivo della mortalità pari al -5% (881 motociclisti uccisi nel 2005, contro gli 870 del 2004).
La nuova normativa, dunque, servirà a sensibilizzare il patentato alla specificità di una guida davvero particolare e delicata (quella in sella), spiegando soprattutto i rischi ai quali ogni centauro va sempre incontro, quando invece del volante le sue mani impugneranno un manubrio.
In Francia, i motocicli rappresentano lo 0,8% del traffico, ma di contro costituiscono il 16,8% delle vittime.
Prima di questa iniziativa legislativa, decisa dal Comitato Interministeriale della Sicurezza Stradale, chiunque in possesso della sola patente B poteva utilizzare questi motocicli a bassa potenza senza alcuna formazione, cosa che accade oggi anche in Italia. (ASAPS)


© asaps.it
Giovedì, 04 Gennaio 2007
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK