http://www.corriere.it/solferino/severgnini/07-01-07/04.spm
Esiste un’età minima per l’acquisto di alcolici in Italia? Cari Italians, In questi giorni sul forum si parla molto di consumo di
alcol, vorrei farvi partecipi di una cosa che ho notato alcuni giorni fa
andando a fare la spesa. E’ il 30 dicembre sono a fare la spesa in un grande
supermercato e alla cassa davanti a me ci sono un gruppo di ragazzini; il più
grande avrà avuto sì e no 15 anni; hanno due carrelli pieni di ogni tipo di
liquore e di vini: dal whisky alla tequila, dalla birra al vino rosso. E’ il
loro turno alla cassa, la cassiera li guarda e senza batter ciglio passa tutta
la spesa. Loro ridono pregustandosi un ultimo dell’anno in allegria. Io guardo
la cassiera e le faccio notare che sono tutti minorenni e che non è giusto
vendergli tutto quell’alcol e lei mi risponde che era più facile venderglielo,
che lei non ha l’autorità per impedirlo, per far ciò avrebbe dovuto chiamare il
direttore bloccando la cassa fino a quando lui non sarebbe arrivato e
procurando disagi agli altri clienti, il quale comunque non avrebbe potuto far
altro che far notare ai ragazzi che l’alcol non fa bene e cercare di
convincerli, ma non può vietargli l’acquisto. Per cui era meglio non perdere
tempo. A questa risposta rimango perplessa, non c’è un limite di
età anche in italia per vendere alcolici? Pensavo di sì, ma evidentemente mi
sbaglio. Esco dal supermercato e nel parcheggio vedo i ragazzini che stanno
caricando la loro spesa sui motorini, mentre stanno già bevendo birra. Scusa per la lunghezza della lettera e buon anno a te e a
tutta la redazione. Chiara Biffi, chiara.bi@gmail.com Risposta di Beppe Severgnini: “Mi può scrivere il nome del supermercato, e la città?
Facciamo una telefonata al direttore. Scommettiamo che la prossima volta
saranno meno irresponsabili?” (*) (*) Nota: la cassiera ha ragione, e il Direttore del
supermercato non ha alcuna colpa. L’irresponsabilità è del legislatore, che in Italia non
ha mai posto alcun limite di età alla vendita di vino, birra e alcolici in
bottiglie chiuse. Ogni tanto qualcuno ci prova, ma le lobbies dell’alcol
sono troppo forti, così non se ne fa niente. Era stato fatto un tentativo anche nell’ultima Legge
Finanziaria, in un articolo stralciato prima ancora di essere discusso in Aula. In queste occasioni c’è sempre qualche illuminato che se
ne esce agitando lo spettro del proibizionismo e strillando che si vuole
attentare alla libertà individuale. La perplessità della signora Biffi è figlia del suo buon senso, ma quando si tratta di far girare soldi il buon senso, la salute e il benessere dei cittadini purtroppo vengono posti in secondo piano. IL GAZZETTINO (Padova) LETTERE L’INTERVENTO Anno nuovo, vita nuova: recita l’adagio. E’ un proverbio
che ci auguriamo valga anche per la nostra città, che nel 2006 è stata al
centro dell’attenzione per motivi non sempre positivi e di cui andare fieri: ci
riferiamo al fenomeno degli spritz, al muro di via Anelli e, dulcis in fundo,
la mozione sulle unioni approvata quasi alla fine dell’anno dal Consiglio
comunale. Ma ora siamo nel 2007 e ci si auspica, ovviamente, che le
cose vadano meglio: certo che se, ricorrendo a un altro proverbio (il
buongiorno si vede dal mattino), guardiamo bene la realtà effettuale delle
cose, non c’è molto da stare allegri. E’ vero che quest’anno le vittime dei
botti sono diminuite (segno inequivocabile della bontà della prevenzione) sia a
Padova che nel resto del territorio nazionale, ma è anche vero che le cronache
hanno portato alla ribalta un altro fenomeno che non promette niente di buono e
che si colloca nell’ambito del primo dei tre aspetti sopra delineati, vale a
dire quello del bere gratuito e dannoso. Ricordiamo solo che la clinica di
Abano ha denunciato che i postumi negativi del veglione di San Silvestro si
sono fatti sentire soprattutto nei molti adolescenti, i quali non erano solo in
preda ai fumi dell’alcol (la classica balla che si smaltisce più o meno
spontaneamente), ma hanno dovuto essere sottoposti a cure più forti, tipo
lavanda gastrica o a ricoveri più prolungati. E questo è un fatto che deve
far riflettere, perché il segnale di Abano non è isolato, ma è pienamente
confermato sia da una rapida indagine presso gli altri nosocomi provinciali,
sia dalle notizie che provengono dal resto del paese. E a questo punto non
serve rifugiarsi in un altro proverbio, tipo mal comune mezzo gaudio, perché se
il mio vicino di casa sta male come sto male io, posso condividere con lui le
mie preoccupazioni, ma questo non risolve il mio problema, soprattutto se
questo si trascina da tempo. Solo chi non vuole vedere ciò che dovrebbe essere chiaro a
tutti può negare che Padova purtroppo è ai primi posti in Italia per l’abuso di
alcol soprattutto tra i giovani, anche minorenni, con evidenti conseguenze
pericolose sia per la salute degli stessi (anche perché l’alcol spesso e volentieri
è associato ad altre sostanze psicotrope e/o stupefacenti), che per la salute e
l’ordine pubblico, inteso come pacifica convivenza tra i cittadini. L’aspetto più preoccupante consiste però nel fatto che di
fronte a questa situazione che si aggrava di giorno in giorno il nostro
atteggiamento è quello dell’incoscienza più assurda: continuiamo a
discutere all’infinito sulla parte tecnica della faccenda, tipo dove dislocare
e frammentare la moda degli spritz (che, non dimentichiamo, ormai ha contagiato
anche il mondo degli adulti) con le proposte più cretine e fantascientifiche,
che spaziano dalle riviere alle gradinate del vecchio Appiani, dal Piovevo ai
padiglioni della Fiera ai quartieri all’insegna del crescete e moltiplicatevi. Manca
solo l’idea di far consumare gli spritz nei pressi dei vari Pronto Soccorso,
così le eventuali cure sono immediate e il gioco è fatto. Tutto ciò è confermato dai giudizi di estrema
superficialità che hanno accompagnato la notizia dei ricoveri di adolescenti
negli ospedali a Capodanno: il giudizio più o meno unanime parla della
classica bravata o della solita eccezione che conferma la regola, mentre non ci
si rende conto che è la classica punta dell’iceberg. Se questa è la posizione
dell’opinione pubblica, quello che preoccupa è la miopia più totale dei
politici, specialisti, almeno in questo campo, dell’inerzia assoluta, delle
discussioni a vuoto, dei veti incrociati per non turbare i delicati equilibri
tra le componenti della maggioranza. E non è che l’opposizione brilli per idee
e proposte alternative: è il classico balletto dello scarico di responsabilità
in cui siamo campioni del mondo. Giuseppe Iori CORRIERE ADRIATICO Obiettivo prevenzione Salute Alcolisti in campo PORTO SANT’ELPIDIO – E’ la prevenzione la parola d’ordine
del Cat, Club Alcolisti in Trattamento, per il 2007. Visto l’aumento dell’uso
di alcol che si è registrato negli ultimi anni, soprattutto tra le giovani
generazioni, per questo nuovo anno il Cat si pone proprio l’obiettivo di far
conoscere i rischi legati all’abuso di alcol. Oltre a questo il Club, presente
in città dal febbraio del 2006, organizzerà incontri a tema e cercherà di far
conoscere la sua attività alla cittadinanza. Il Cat è un gruppo di auto mutuo
aiuto che segue il percorso di recupero degli alcolisti (*), coinvolgendo anche
le famiglie. Attualmente nel Club “La Polena” di Porto Sant’Elpidio, che ha
sede alla Casa del Volontariato, sono 12 gli alcolisti in trattamento che
settimanalmente si ritrovano per discutere e confrontarsi tra di loro. Gli
insegnati del Cat si rifanno alle tecniche e alle metodologie sviluppate dal
professor Vladimir Hudolin secondo cui l’alcolismo non è un vizio, una malattia
bensì un comportamento, uno stile di vita determinato da molteplici fattori
interni ed esterni tra i quali particolare importanza riveste la famiglia e la
cultura generale e sanitaria della comunità dove le persone vivono e lavorano.
Ecco quindi l’importanza del coinvolgimento dei familiari nel programma di
recupero degli alcolisti, affinché il problema venga risolto alla radice con il
cambiamento degli stili di vita. (*) Nota: la terminologia è imprecisa. IL GAZZETTINO (Belluno) In preda ai fumi dell’alcol un turista veronese ha reagito
brutalmente contro due militari dell’Arma che vedendolo barcollare gli stavano
prestando soccorso Bottiglia contro i carabinieri scambiati per
aggressori Nei guai per aver alzato troppo il gomito altri due
villeggianti bloccati a S.Stefano mentre scorrazzavano in auto Cortina I fumi dell’alcol spesso fanno brutti scherzi. Di certo li
hanno fatti ad un turista veronese che in questi giorni sta trascorrendo un
periodo di villeggiatura a Cortina. L’uomo si trovava in centro e vagava con un
andamento visibilmente alterato dall’alcol, vedendo che due persone vestite di
nero gli si avvicinavano, ha pensato bene di difendersi, scagliando loro
addosso le bottiglie che si era appena scolato. Purtroppo per lui i due
individui in questione erano due carabinieri della stazione di Cortina di
pattuglia nell’ambito dei servizi anti-alcol sulle strade. I due militari, vedendolo in difficoltà, gli si erano
avvicinati solamente per domandargli se aveva bisogno di aiuto o se voleva
essere accompagnato da qualche parte, considerato che appariva piuttosto
infreddolito. Ma questi si è spaventato ed ha reagito in modo inaspettato,
lanciando le bottiglie di vetro contro i carabinieri in servizio. Per fortuna
la mira degli ubriachi non è proprio precisa e il veronese ha mancato i due
bersagli. Una reazione che comunque gli è costata piuttosto cara
visto che ieri mattina, quando si è svegliato all’interno della caserma
dell’Arma dove era stato portato, si è ritrovato a proprio carico una denuncia
per ubriachezza molesta. Secondo i militari quanto accaduto non sarebbe per niente
un fatto episodico, anzi. In questo periodo di vacanze natalizie nelle strade
cortinesi di notte sono state numerose le segnalazioni di persone ubriache che
vagabondavano infastidendo residenti e villeggianti. Giovedì sera i carabinieri della stazione di Santo Stefano
di Cadore hanno invece fermato due altri turisti, uno di Milano e uno di
Padova, che scorazzavano per le strade cadorine alla guida di un auto pur
avendo un tasso alcolico molto elevato. La prova dell’etilometro non perdona e
i due sono stati costretti a lasciare la propria auto parcheggiata a lato
strada e a tornarsene a casa a piedi, alleggeriti della patente di guida ma con
a carico una denuncia alla Procura. In tutti e tre i casi si è trattato di persone che hanno
trascorso il periodo natalizio nel Bellunese, alzando forse un po’ troppo il
gomito e pagando per questo. Ma alla fine i meno ligi alle regole non si sono dimostrati i residenti, quanto piuttosto gli ospiti che in questo mese hanno popolato le montagne bellunesi. IL GAZZETTINO (Vicenza) VIA LEGIONE ANTONINI Dopo il cruento episodio del One Way in viale Milano, al
Menti si sfiora il dramma: l’aggressore viene bloccato e denunciato Litiga al bar, poi torna con un coltellaccio da cucina (m.a.) Ennesima lite al bar che rischia di sfociare in dramma. Succede venerdì sera al "Menti" di via Legione Antonini, non molto distante da quel "One Way" di viale Milano, chiuso dal questore mercoledì scorso dopo l’accoltellamento di due bengalesi da parte di un tunisino che è stato arrestato. L’alterco scoppia per futili motivi all’interno del locale, complice l’abuso di alcol. Protagonisti della cruenta discussione sono due cittadini dell’ex Jugoslavia quasi coetanei: uno ha 40 anni, l’altro 44. Insulti, offese, spintoni. Poi tutto sembra finire con il più giovane che esce adirato e se ne va. Ma non è così. L’uomo, infatti, torna poco dopo brandendo un coltellaccio da cucina in preda a una vera e propria furia aggressiva. Qualcuno chiama il 113. Arriva una pattuglia delle volanti che riesce a immobilizzarlo e a disarmarlo prima che la faccenda degeneri in tragedia: Goran Nackovic viene denunciato a piede libero per porto abusivo di strumento atto a offendere. L’arma viene posta sotto sequestro. IL GAZZETTINO (Belluno) NELLA NOTTE DELL’EPIFANIA Ubriaco al volante tampona un’auto sul Ponte degli Alpini Ubriaco tampona un’auto nella notte dell’Epifania.
L’incidente è avvenuto alle due di venerdì sul Ponte degli Alpini, a Belluno. L’uomo,
in preda ai fumi dell’alcol è finito con la sua vettura contro un’altra
che transitava sulla stessa strada. Molti danni alle auto ma nell’impatto
nessuno si è ferito. Sul posto i vigili del fuoco per sistemare la sede
stradale. Un altro incidente di lieve entità si è verificato nella
mattinata di ieri. Un automobilista, complice probabilmente l’asfalto piuttosto
viscido, è uscito di strada da solo. L’incidente è avvenuto in località Vezzano, alle porte del capoluogo. Anche in questo caso, molti danni alla vettura ma non al conducente che uscito illeso dall’abitacolo. Sul posto la Polizia stradale del capoluogo per i rilievi di legge. IL GAZZETTINO (Padova) Movimentato arresto, l’altra sera davanti ad un pubblico
esercizio alla Guizza, di un trentenne immigrato romeno Ubriaco lancia bottiglie alle auto Due agenti, colpiti con calci e pugni, costretti a
ricorrere alle cure del pronto soccorso Ubriaco fradicio si è messo a lanciare bottiglie contro le macchine che
transitavano in via Guizza. All’arrivo dei poliziotti ha dato in escandescenze
e una volta portato in Questura si è sfogato tirando calci e pugni. Lui ha
guadagnato un paio di manette per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Due agenti, invece, sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso: ad uno
sono state refertate contusioni al torace guaribili in due settimane; più
fortunato il suo collega, che se la caverà in cinque giorni. Erano da poco passate le otto, l’altra sera, quando il
titolare del Bar Guizza ha telefonato alla polizia chiedendo l’intervento di
una pattuglia per calmare un avventore che aveva alzato un po’ troppo il
gomito. Sul posto è intervenuta una "volante". Florin Nedelcu,
trentunenne romeno, residente nel quartiere, si reggeva a malapena in
equilibrio fuori dal pubblico esercizio. Inveiva contro gli altri avventori.
Non era stato facile dissuaderlo dal proseguire nel tiro a segno contro le
auto. Alla vista dei poliziotti l’immigrato - che non vanta precedenti - si è
agitato ancora di più. Il gestore del locale ha avvertito gli agenti che
probabilmente sotto il giubbotto blu il romeno nascondeva qualcosa. Florin Nedelcu è stato accompagnato vicino alla
"pantera" e invitato ad abbassare la cerniera del giaccone. A quel
punto, urlando ai quattro venti invettive e minacce, ha cominciato a spogliarsi
in mezzo alla strada. La pattuglia ha ritenuto più prudente accompagnarlo in
Questura per procedere ad un controllo più approfondito. Con non poca fatica
gli agenti sono riusciti a farlo salire sulla "volante". Durante il
tragitto il trentenne ha iniziato a tirare pugni contro la paratia di
plexiglass che divide in due l’abitacolo e calci contro le portiere conditi da
una giaculatoria di improperi. Nel cortile della Questura il resto dello show. Il romeno,
appena si è aperta la portiera, è schizzato fuori dalla "pantera" e
si è avventato contro i due agenti. Nella colluttazione i poliziotti sono
rotolati a terra. E prima che potessero immobilizzare l’energumeno che si
dimenava come un’anguilla ammanettandogli i polsi dietro la schiena sono stati
raggiunti da una scarica di violenti calci al torace. Florin Nedelcu è stato rinchiuso in cella di sicurezza a smaltire la sbornia. E ieri mattina, sotto scorta, è stato portato a palazzo di giustizia per la convalida dell’arresto e il processo con rito direttissimo. IL GAZZETTINO (Treviso) POLIZIA STRADALE
Castelfranco
Veneto: la Polstrada in un turno ritira dieci patenti. E’ il risultato dei controlli eseguiti nella notte
dell’Epifania: otto per guida in stato di ebbrezza, due per eccesso di velocità.
Sette degli automobilisti denunciati sono giovani neopatentati. Come spesso accade, sono i
numeri a parlare chiaro. In primo luogo perché non danno adito a
fraintendimenti. Ma proseguiamo con i numeri della nostra provincia. Il bilancio degli incidenti della strada, ieri, è tornato
-in realtà senza intervallo- a scandire un bollettino di guerra. Due ragazze in
prognosi riservata nella zona di Montebelluna: entrambe diciottenni. La prima
di Volpago si è schiantata contro un palo della luce, ieri mattina, in sella al
suo ciclomotore. L’altra, di Trevignano, è rimasta coinvolta in un frontale
lungo la Feltrina, mentre si trovava alla guida della sua Fiat Punto. Due
famiglie che sperano che la propria figlia si salvi. Poi c’è quel maledetto platano
contro cui si è schiantato, all’alba di ieri, Angelo Buosi, 20 anni, di
Cimadolmo. Per i suoi familiari la speranza si è spenta per sempre.La sua Opel
Astra station wagon si è accartocciata contro l’unico albero che sorge in quel
tratto di strada, un lungo rettilineo all’apparenza assolutamente privo di
insidie.Angelo lascia il papà Giuseppe, la mamma Annalisa e il fratello
Giuliano, di 24 anni. Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi ha annunciato
nei giorni scorsi una serie di novità per gli automobilisti, in particolare per
i giovani e i neopatentati: una serie di provvedimenti per la sicurezza
stradale che introdurranno la riforma degli esami per ottenere la patente. Una
riforma che potrebbe prevedere limiti di potenza per i neo patentati e una
sorta di esame di verifica per ottenere l’abilitazione alla guida dei veicoli
più potenti. La riforma potrebbe già essere all’ordine del giorno del vertice
di Caserta sul programma Governativo, previsto per il prossimo 11 e 12 gennaio,
contestualmente alla riforma del trasporto aereo, del trasporto merci e del
nuovo codice della strada. Che cosa aggiungere, se non –più che l’auspicio- l’appello
che le novità annunciate dal Governo arrivino presto? el.fa. IL MATTINO Dario Silva: «Dopo una gamba amputata mi do al
canottaggio» Lisbona. Dario Silva non si arrende. Dopo l’incidente automobilistico del 24 settembre scorso, in cui rischiò la vita e a causa del quale gli è stata parzialmente amputata la gamba destra, il calciatore uruguaiano non può vivere senza sport. E ha fissato l’obiettivo di partecipare alle Olimpiadi di Londra 2012 come canottiere. Lo ha detto lo stesso ex attaccante del Cagliari (tre stagioni dal 1995 al 1998) e della nazionale uruguayana (49 presenze, fino ai Mondiali 2002) in una intervista pubblicata dal quotidiano portoghese «Correio da Manha». La storia è toccante. Dal dramma alla speranza, sempre nel segno dello sport. Ha affermato Dario Silva: «Mi sto allenando nel canottaggio. Ho un tecnico che mi sta aiutando a tornare allo sport. Il mio futuro è la voga. Voglio diventare professionista e partecipare ai Giochi di Londra». Per l’incidente di tre mesi e mezzo fa (in seguito risultò che aveva un tasso alcolico troppo alto nel sangue) finì in coma e al risveglio scoprì che gli avevano dovuto amputare la gamba. Ma sostiene che «nulla è cambiato» nella sua vita. Così afferma di non avere intenzione di abbandonare il calcio. «La mia carriera da giocatore è finita - ha detto quello che in Sardegna era considerato un vero e proprio idolo - ma voglio continuarla da dirigente. Sto preparando un progetto con un club di seconda divisione, che ancora non posso rivelare». Riguarderà una squadra uruguiana. CORRIERE ADRIATICO Un giovane albanese minaccia alcuni pesaresi che lo
inseguono e lo disarmano Rissa alla Baia, spunta anche un coltello PESARO - Ancora una rissa a Baia Flaminia. Un episodio che
avrebbe potuto avere conseguenze ben più serie. Per cause ancora sconosciute,
un giovane albanese ha sfoderato un lungo coltello e ha minacciato alcuni
giovani pesaresi. L’episodio intorno all’una della notte tra venerdì e sabato,
a poca distanza dal circolo Arci, di fronte all’hotel Flaminio. I giovani
pesaresi hanno reagito e hanno lanciato all’indirizzo dell’albanese alcune
sedie, riuscendo a bloccarne la fuga. E’ stato disarmato e molto verosimilmente
picchiato. Attimi di paura, comunque, e un nuovo allarme-rissa nella zona, dopo
l’episodio di un sabato notte in dicembre. Due bande di giovani - una composta
da quattro ragazzi di Pesaro di circa ventiquattro-venticinque anni e l’altra
da sei giovani extracomunitari probabilmente di nazionalità albanese con non
più di diciassette anni - hanno letteralmente seminato scompiglio e panico. Una
rissa violenta e insolita anche allora combattuta a suon di sediate e tavolate
sulla testa tra le quattro mura del noto locale L’osteria di via Londra. Forse
una parola o uno sguardo di troppo, poi l’alcol, probabilmente, ha fatto il resto. Prima sono volate parole pesanti e provocatorie poi sedie
e tavolini di legno. Nel locale c’erano anche famiglie e coppie che inutilmente
hanno cercato di calmare i bollenti spiriti giovanili. Parole inutili perché
dopo una breve tregua le due comitive erano passate dalle parole ai fatti. Una
rissa in piena regola completamente consumata dentro il locale e con tanto di
sedie volanti e tavoli addirittura spezzati. Tutto quello che poteva essere lanciato e scagliato contro
i rivali è stato fatto. Il bilancio di fine serata aveva visto un giovane pesarese ferito alla testa per aver ricevuto una violenta sediata al capo e una signora di Pesaro che nulla aveva a che fare con il fattaccio, colpita ad una mano da una sedia lanciata. Il locale è stato messo letteralmente a soqquadro come se fosse passato un ciclone. Pezzi di legno, sedie e tavoli ribaltati, macchie di sangue sul pavimento e un generale fuggi fuggi. LA PROVINCIA DI CREMONA Ogliari: «Una giunta miope» L’amministrazione comunale ha speso oltre 300 mila euro per abbellire il parco: cambio dei giochi, accessi più facili, ripristino del verde, servizi igienici e altro ancora. Un cantiere che si è chiuso nella primavera del 2006. Ma lo stesso Risari è stato il primo a denunciare che il Campo di Marte è terra di «bivacco»: cani, bottiglie di birra e una ventina di «ospiti fissi, che stridono con la presenza dei bambini». Il vicesindaco ammette la svista: «Speravamo che abbellendo il Campo di Marte, la tipologia dei frequentatori si sarebbe allineata. E invece è andata diversamente: le coppiette e le famiglie con bambini effettivamente sono una presenza costante. Ma condividono gli spazi con chi non rinuncia a trascorrere la giornata con la bottiglia di birra in mano». Un errore che gli avversari politici non hanno certo evitato di sottolineare. Rachele Ogliari, presidente del circolo cittadino di An è stata fra le più intransigenti. «Ancora una volta questa amministrazione ha mostrato incoerenza e, soprattutto, miopia verso un fenomeno di assoluta gravità», cioè quello della vendita di alcolici all’interno dei bar dei parchi che l’amministrazione in realtà vietò con un accordo con i gestori, solo ai minori di 18 anni. «Dovrebbero essere vietati per tutti. Recintare i parchi può essere giusto, ma non basta. Per fermare i vandali e bloccare lo spaccio di droga servono maggiori controlli, maggiore illuminazione e come detto lo stop alla vendita di alcolici». Ultima stoccata sui giochi a pagamento. «Il comune in questo modo si arricchisce, così come con le licenze dei bar ma in questo modo non restituiscono i parchi ai cittadini e soprattutto ai bambini». (bett) LA STAMPA Ubriaco al volante
travolge una ciclista LA GAZZETTA DI MANTOVA non vuole l’alcoltest
e aggredisce i vigili IL RESTO DEL CARLINO di PIERO CAMPANI - FIRENZE - LA GUIDA
in stato di ebbrezz... Colpi di sonno, alcol Così ci
salveremo Sicurezza al volante, corsa alle tecnologie IL GIORNO L’AUTOMOBILISTA fermato dai
vigili urbani doveva essere proprio ubriaco: pur di n... Così dopo l’Oscar divento
per Pinter un alcolista da Nobel IL TIRRENO ubriaco a passeggio
sui binari CORRIERE ALTO ADIGE « Alcol sulle piste,
guardia alta » CORRIERE DEL VENETO Ubriaco molesto
finisce in caserma Canne, sbronze e gare
in moto: i giovani bellunesi su Youtube LA NAZIONE (Umbria) Un brindisi alla salute per combattere l’alcolismo UN TITOLO IRONICO e provocatorio, per
affrontare con determinazione un problema s... - PERUGIA - LE BOTTIGLIE di vetro lanciate tra la
gente, i potenti p... IL GIORNO (Brianza) IL RESTO DEL CARLINO (Macerata) ALTO ADIGE CORRIERE DELLE ALPI ubriaco, tira la
bottiglia ai carabinieri |
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