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Rassegna stampa Alcol e guida del 7 gennaio 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

CORRIERE.IT – ITALIANS di Beppe Severgnini

http://www.corriere.it/solferino/severgnini/07-01-07/04.spm

Esiste un’età minima per l’acquisto di alcolici in Italia?

Cari Italians,

In questi giorni sul forum si parla molto di consumo di alcol, vorrei farvi partecipi di una cosa che ho notato alcuni giorni fa andando a fare la spesa.

E’ il 30 dicembre sono a fare la spesa in un grande supermercato e alla cassa davanti a me ci sono un gruppo di ragazzini; il più grande avrà avuto sì e no 15 anni; hanno due carrelli pieni di ogni tipo di liquore e di vini: dal whisky alla tequila, dalla birra al vino rosso. E’ il loro turno alla cassa, la cassiera li guarda e senza batter ciglio passa tutta la spesa. Loro ridono pregustandosi un ultimo dell’anno in allegria. Io guardo la cassiera e le faccio notare che sono tutti minorenni e che non è giusto vendergli tutto quell’alcol e lei mi risponde che era più facile venderglielo, che lei non ha l’autorità per impedirlo, per far ciò avrebbe dovuto chiamare il direttore bloccando la cassa fino a quando lui non sarebbe arrivato e procurando disagi agli altri clienti, il quale comunque non avrebbe potuto far altro che far notare ai ragazzi che l’alcol non fa bene e cercare di convincerli, ma non può vietargli l’acquisto. Per cui era meglio non perdere tempo.

A questa risposta rimango perplessa, non c’è un limite di età anche in italia per vendere alcolici? Pensavo di sì, ma evidentemente mi sbaglio. Esco dal supermercato e nel parcheggio vedo i ragazzini che stanno caricando la loro spesa sui motorini, mentre stanno già bevendo birra.

Scusa per la lunghezza della lettera e buon anno a te e a tutta la redazione.

Chiara Biffi, chiara.bi@gmail.com

 

Risposta di Beppe Severgnini:

“Mi può scrivere il nome del supermercato, e la città? Facciamo una telefonata al direttore. Scommettiamo che la prossima volta saranno meno irresponsabili?” (*)

 

(*) Nota: la cassiera ha ragione, e il Direttore del supermercato non ha alcuna colpa.

L’irresponsabilità è del legislatore, che in Italia non ha mai posto alcun limite di età alla vendita di vino, birra e alcolici in bottiglie chiuse.

Ogni tanto qualcuno ci prova, ma le lobbies dell’alcol sono troppo forti, così non se ne fa niente.

Era stato fatto un tentativo anche nell’ultima Legge Finanziaria, in un articolo stralciato prima ancora di essere discusso in Aula.

In queste occasioni c’è sempre qualche illuminato che se ne esce agitando lo spettro del proibizionismo e strillando che si vuole attentare alla libertà individuale.

La perplessità della signora Biffi è figlia del suo buon senso, ma quando si tratta di far girare soldi il buon senso, la salute e il benessere dei cittadini purtroppo vengono posti in secondo piano.


 

IL GAZZETTINO (Padova)

LETTERE

L’INTERVENTO 

Anno nuovo, vita nuova: recita l’adagio. E’ un proverbio che ci auguriamo valga anche per la nostra città, che nel 2006 è stata al centro dell’attenzione per motivi non sempre positivi e di cui andare fieri: ci riferiamo al fenomeno degli spritz, al muro di via Anelli e, dulcis in fundo, la mozione sulle unioni approvata quasi alla fine dell’anno dal Consiglio comunale.

Ma ora siamo nel 2007 e ci si auspica, ovviamente, che le cose vadano meglio: certo che se, ricorrendo a un altro proverbio (il buongiorno si vede dal mattino), guardiamo bene la realtà effettuale delle cose, non c’è molto da stare allegri. E’ vero che quest’anno le vittime dei botti sono diminuite (segno inequivocabile della bontà della prevenzione) sia a Padova che nel resto del territorio nazionale, ma è anche vero che le cronache hanno portato alla ribalta un altro fenomeno che non promette niente di buono e che si colloca nell’ambito del primo dei tre aspetti sopra delineati, vale a dire quello del bere gratuito e dannoso. Ricordiamo solo che la clinica di Abano ha denunciato che i postumi negativi del veglione di San Silvestro si sono fatti sentire soprattutto nei molti adolescenti, i quali non erano solo in preda ai fumi dell’alcol (la classica balla che si smaltisce più o meno spontaneamente), ma hanno dovuto essere sottoposti a cure più forti, tipo lavanda gastrica o a ricoveri più prolungati. E questo è un fatto che deve far riflettere, perché il segnale di Abano non è isolato, ma è pienamente confermato sia da una rapida indagine presso gli altri nosocomi provinciali, sia dalle notizie che provengono dal resto del paese. E a questo punto non serve rifugiarsi in un altro proverbio, tipo mal comune mezzo gaudio, perché se il mio vicino di casa sta male come sto male io, posso condividere con lui le mie preoccupazioni, ma questo non risolve il mio problema, soprattutto se questo si trascina da tempo.

Solo chi non vuole vedere ciò che dovrebbe essere chiaro a tutti può negare che Padova purtroppo è ai primi posti in Italia per l’abuso di alcol soprattutto tra i giovani, anche minorenni, con evidenti conseguenze pericolose sia per la salute degli stessi (anche perché l’alcol spesso e volentieri è associato ad altre sostanze psicotrope e/o stupefacenti), che per la salute e l’ordine pubblico, inteso come pacifica convivenza tra i cittadini.

L’aspetto più preoccupante consiste però nel fatto che di fronte a questa situazione che si aggrava di giorno in giorno il nostro atteggiamento è quello dell’incoscienza più assurda: continuiamo a discutere all’infinito sulla parte tecnica della faccenda, tipo dove dislocare e frammentare la moda degli spritz (che, non dimentichiamo, ormai ha contagiato anche il mondo degli adulti) con le proposte più cretine e fantascientifiche, che spaziano dalle riviere alle gradinate del vecchio Appiani, dal Piovevo ai padiglioni della Fiera ai quartieri all’insegna del crescete e moltiplicatevi. Manca solo l’idea di far consumare gli spritz nei pressi dei vari Pronto Soccorso, così le eventuali cure sono immediate e il gioco è fatto.

Tutto ciò è confermato dai giudizi di estrema superficialità che hanno accompagnato la notizia dei ricoveri di adolescenti negli ospedali a Capodanno: il giudizio più o meno unanime parla della classica bravata o della solita eccezione che conferma la regola, mentre non ci si rende conto che è la classica punta dell’iceberg. Se questa è la posizione dell’opinione pubblica, quello che preoccupa è la miopia più totale dei politici, specialisti, almeno in questo campo, dell’inerzia assoluta, delle discussioni a vuoto, dei veti incrociati per non turbare i delicati equilibri tra le componenti della maggioranza. E non è che l’opposizione brilli per idee e proposte alternative: è il classico balletto dello scarico di responsabilità in cui siamo campioni del mondo.

Giuseppe Iori


 

CORRIERE ADRIATICO

Obiettivo prevenzione

Salute Alcolisti in campo

PORTO SANT’ELPIDIO – E’ la prevenzione la parola d’ordine del Cat, Club Alcolisti in Trattamento, per il 2007. Visto l’aumento dell’uso di alcol che si è registrato negli ultimi anni, soprattutto tra le giovani generazioni, per questo nuovo anno il Cat si pone proprio l’obiettivo di far conoscere i rischi legati all’abuso di alcol. Oltre a questo il Club, presente in città dal febbraio del 2006, organizzerà incontri a tema e cercherà di far conoscere la sua attività alla cittadinanza. Il Cat è un gruppo di auto mutuo aiuto che segue il percorso di recupero degli alcolisti (*), coinvolgendo anche le famiglie. Attualmente nel Club “La Polena” di Porto Sant’Elpidio, che ha sede alla Casa del Volontariato, sono 12 gli alcolisti in trattamento che settimanalmente si ritrovano per discutere e confrontarsi tra di loro. Gli insegnati del Cat si rifanno alle tecniche e alle metodologie sviluppate dal professor Vladimir Hudolin secondo cui l’alcolismo non è un vizio, una malattia bensì un comportamento, uno stile di vita determinato da molteplici fattori interni ed esterni tra i quali particolare importanza riveste la famiglia e la cultura generale e sanitaria della comunità dove le persone vivono e lavorano. Ecco quindi l’importanza del coinvolgimento dei familiari nel programma di recupero degli alcolisti, affinché il problema venga risolto alla radice con il cambiamento degli stili di vita.

 

(*) Nota: la terminologia è imprecisa.


 

IL GAZZETTINO (Belluno)

In preda ai fumi dell’alcol un turista veronese ha reagito brutalmente contro due militari dell’Arma che vedendolo barcollare gli stavano prestando soccorso 

Bottiglia contro i carabinieri scambiati per aggressori 

Nei guai per aver alzato troppo il gomito altri due villeggianti bloccati a S.Stefano mentre scorrazzavano in auto

Cortina

I fumi dell’alcol spesso fanno brutti scherzi. Di certo li hanno fatti ad un turista veronese che in questi giorni sta trascorrendo un periodo di villeggiatura a Cortina. L’uomo si trovava in centro e vagava con un andamento visibilmente alterato dall’alcol, vedendo che due persone vestite di nero gli si avvicinavano, ha pensato bene di difendersi, scagliando loro addosso le bottiglie che si era appena scolato. Purtroppo per lui i due individui in questione erano due carabinieri della stazione di Cortina di pattuglia nell’ambito dei servizi anti-alcol sulle strade.

I due militari, vedendolo in difficoltà, gli si erano avvicinati solamente per domandargli se aveva bisogno di aiuto o se voleva essere accompagnato da qualche parte, considerato che appariva piuttosto infreddolito. Ma questi si è spaventato ed ha reagito in modo inaspettato, lanciando le bottiglie di vetro contro i carabinieri in servizio. Per fortuna la mira degli ubriachi non è proprio precisa e il veronese ha mancato i due bersagli.

Una reazione che comunque gli è costata piuttosto cara visto che ieri mattina, quando si è svegliato all’interno della caserma dell’Arma dove era stato portato, si è ritrovato a proprio carico una denuncia per ubriachezza molesta.

Secondo i militari quanto accaduto non sarebbe per niente un fatto episodico, anzi. In questo periodo di vacanze natalizie nelle strade cortinesi di notte sono state numerose le segnalazioni di persone ubriache che vagabondavano infastidendo residenti e villeggianti.

Giovedì sera i carabinieri della stazione di Santo Stefano di Cadore hanno invece fermato due altri turisti, uno di Milano e uno di Padova, che scorazzavano per le strade cadorine alla guida di un auto pur avendo un tasso alcolico molto elevato. La prova dell’etilometro non perdona e i due sono stati costretti a lasciare la propria auto parcheggiata a lato strada e a tornarsene a casa a piedi, alleggeriti della patente di guida ma con a carico una denuncia alla Procura.

In tutti e tre i casi si è trattato di persone che hanno trascorso il periodo natalizio nel Bellunese, alzando forse un po’ troppo il gomito e pagando per questo.

Ma alla fine i meno ligi alle regole non si sono dimostrati i residenti, quanto piuttosto gli ospiti che in questo mese hanno popolato le montagne bellunesi.


 

IL GAZZETTINO (Vicenza)

VIA LEGIONE ANTONINI

Dopo il cruento episodio del One Way in viale Milano, al Menti si sfiora il dramma: l’aggressore viene bloccato e denunciato 

Litiga al bar, poi torna con un coltellaccio da cucina

(m.a.) Ennesima lite al bar che rischia di sfociare in dramma. Succede venerdì sera al "Menti" di via Legione Antonini, non molto distante da quel "One Way" di viale Milano, chiuso dal questore mercoledì scorso dopo l’accoltellamento di due bengalesi da parte di un tunisino che è stato arrestato. L’alterco scoppia per futili motivi all’interno del locale, complice l’abuso di alcol. Protagonisti della cruenta discussione sono due cittadini dell’ex Jugoslavia quasi coetanei: uno ha 40 anni, l’altro 44. Insulti, offese, spintoni. Poi tutto sembra finire con il più giovane che esce adirato e se ne va. Ma non è così. L’uomo, infatti, torna poco dopo brandendo un coltellaccio da cucina in preda a una vera e propria furia aggressiva. Qualcuno chiama il 113. Arriva una pattuglia delle volanti che riesce a immobilizzarlo e a disarmarlo prima che la faccenda degeneri in tragedia: Goran Nackovic viene denunciato a piede libero per porto abusivo di strumento atto a offendere. L’arma viene posta sotto sequestro.


 

IL GAZZETTINO (Belluno)

NELLA NOTTE DELL’EPIFANIA 

Ubriaco al volante tampona un’auto sul Ponte degli Alpini

Ubriaco tampona un’auto nella notte dell’Epifania. L’incidente è avvenuto alle due di venerdì sul Ponte degli Alpini, a Belluno. L’uomo, in preda ai fumi dell’alcol è finito con la sua vettura contro un’altra che transitava sulla stessa strada. Molti danni alle auto ma nell’impatto nessuno si è ferito. Sul posto i vigili del fuoco per sistemare la sede stradale.

Un altro incidente di lieve entità si è verificato nella mattinata di ieri. Un automobilista, complice probabilmente l’asfalto piuttosto viscido, è uscito di strada da solo.

L’incidente è avvenuto in località Vezzano, alle porte del capoluogo. Anche in questo caso, molti danni alla vettura ma non al conducente che uscito illeso dall’abitacolo. Sul posto la Polizia stradale del capoluogo per i rilievi di legge.


 

IL GAZZETTINO (Padova)

Movimentato arresto, l’altra sera davanti ad un pubblico esercizio alla Guizza, di un trentenne immigrato romeno 

Ubriaco lancia bottiglie alle auto 

Due agenti, colpiti con calci e pugni, costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso 

Ubriaco fradicio si è messo a lanciare bottiglie contro le macchine che transitavano in via Guizza. All’arrivo dei poliziotti ha dato in escandescenze e una volta portato in Questura si è sfogato tirando calci e pugni. Lui ha guadagnato un paio di manette per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Due agenti, invece, sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso: ad uno sono state refertate contusioni al torace guaribili in due settimane; più fortunato il suo collega, che se la caverà in cinque giorni.

Erano da poco passate le otto, l’altra sera, quando il titolare del Bar Guizza ha telefonato alla polizia chiedendo l’intervento di una pattuglia per calmare un avventore che aveva alzato un po’ troppo il gomito. Sul posto è intervenuta una "volante". Florin Nedelcu, trentunenne romeno, residente nel quartiere, si reggeva a malapena in equilibrio fuori dal pubblico esercizio. Inveiva contro gli altri avventori. Non era stato facile dissuaderlo dal proseguire nel tiro a segno contro le auto. Alla vista dei poliziotti l’immigrato - che non vanta precedenti - si è agitato ancora di più. Il gestore del locale ha avvertito gli agenti che probabilmente sotto il giubbotto blu il romeno nascondeva qualcosa.

Florin Nedelcu è stato accompagnato vicino alla "pantera" e invitato ad abbassare la cerniera del giaccone. A quel punto, urlando ai quattro venti invettive e minacce, ha cominciato a spogliarsi in mezzo alla strada. La pattuglia ha ritenuto più prudente accompagnarlo in Questura per procedere ad un controllo più approfondito. Con non poca fatica gli agenti sono riusciti a farlo salire sulla "volante". Durante il tragitto il trentenne ha iniziato a tirare pugni contro la paratia di plexiglass che divide in due l’abitacolo e calci contro le portiere conditi da una giaculatoria di improperi.

Nel cortile della Questura il resto dello show. Il romeno, appena si è aperta la portiera, è schizzato fuori dalla "pantera" e si è avventato contro i due agenti. Nella colluttazione i poliziotti sono rotolati a terra. E prima che potessero immobilizzare l’energumeno che si dimenava come un’anguilla ammanettandogli i polsi dietro la schiena sono stati raggiunti da una scarica di violenti calci al torace.

Florin Nedelcu è stato rinchiuso in cella di sicurezza a smaltire la sbornia. E ieri mattina, sotto scorta, è stato portato a palazzo di giustizia per la convalida dell’arresto e il processo con rito direttissimo.


 

IL GAZZETTINO (Treviso)

POLIZIA STRADALE

 Castelfranco Veneto: la Polstrada in un turno ritira dieci patenti.

E’ il risultato dei controlli eseguiti nella notte dell’Epifania: otto per guida in stato di ebbrezza, due per eccesso di velocità. Sette degli automobilisti denunciati sono giovani neopatentati. Come spesso accade, sono i numeri a parlare chiaro. In primo luogo perché non danno adito a fraintendimenti. Ma proseguiamo con i numeri della nostra provincia.

Il bilancio degli incidenti della strada, ieri, è tornato -in realtà senza intervallo- a scandire un bollettino di guerra. Due ragazze in prognosi riservata nella zona di Montebelluna: entrambe diciottenni. La prima di Volpago si è schiantata contro un palo della luce, ieri mattina, in sella al suo ciclomotore. L’altra, di Trevignano, è rimasta coinvolta in un frontale lungo la Feltrina, mentre si trovava alla guida della sua Fiat Punto. Due famiglie che sperano che la propria figlia si salvi. Poi c’è quel maledetto platano contro cui si è schiantato, all’alba di ieri, Angelo Buosi, 20 anni, di Cimadolmo. Per i suoi familiari la speranza si è spenta per sempre.La sua Opel Astra station wagon si è accartocciata contro l’unico albero che sorge in quel tratto di strada, un lungo rettilineo all’apparenza assolutamente privo di insidie.Angelo lascia il papà Giuseppe, la mamma Annalisa e il fratello Giuliano, di 24 anni.

Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi ha annunciato nei giorni scorsi una serie di novità per gli automobilisti, in particolare per i giovani e i neopatentati: una serie di provvedimenti per la sicurezza stradale che introdurranno la riforma degli esami per ottenere la patente. Una riforma che potrebbe prevedere limiti di potenza per i neo patentati e una sorta di esame di verifica per ottenere l’abilitazione alla guida dei veicoli più potenti. La riforma potrebbe già essere all’ordine del giorno del vertice di Caserta sul programma Governativo, previsto per il prossimo 11 e 12 gennaio, contestualmente alla riforma del trasporto aereo, del trasporto merci e del nuovo codice della strada.

Che cosa aggiungere, se non –più che l’auspicio- l’appello che le novità annunciate dal Governo arrivino presto?

el.fa.


 

IL MATTINO

Dario Silva: «Dopo una gamba amputata mi do al canottaggio»

Lisbona. Dario Silva non si arrende. Dopo l’incidente automobilistico del 24 settembre scorso, in cui rischiò la vita e a causa del quale gli è stata parzialmente amputata la gamba destra, il calciatore uruguaiano non può vivere senza sport. E ha fissato l’obiettivo di partecipare alle Olimpiadi di Londra 2012 come canottiere. Lo ha detto lo stesso ex attaccante del Cagliari (tre stagioni dal 1995 al 1998) e della nazionale uruguayana (49 presenze, fino ai Mondiali 2002) in una intervista pubblicata dal quotidiano portoghese «Correio da Manha». La storia è toccante. Dal dramma alla speranza, sempre nel segno dello sport. Ha affermato Dario Silva: «Mi sto allenando nel canottaggio. Ho un tecnico che mi sta aiutando a tornare allo sport. Il mio futuro è la voga. Voglio diventare professionista e partecipare ai Giochi di Londra». Per l’incidente di tre mesi e mezzo fa (in seguito risultò che aveva un tasso alcolico troppo alto nel sangue) finì in coma e al risveglio scoprì che gli avevano dovuto amputare la gamba. Ma sostiene che «nulla è cambiato» nella sua vita. Così afferma di non avere intenzione di abbandonare il calcio. «La mia carriera da giocatore è finita - ha detto quello che in Sardegna era considerato un vero e proprio idolo - ma voglio continuarla da dirigente. Sto preparando un progetto con un club di seconda divisione, che ancora non posso rivelare». Riguarderà una squadra uruguiana.


 

CORRIERE ADRIATICO

Un giovane albanese minaccia alcuni pesaresi che lo inseguono e lo disarmano

Rissa alla Baia, spunta anche un coltello

PESARO - Ancora una rissa a Baia Flaminia. Un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ben più serie. Per cause ancora sconosciute, un giovane albanese ha sfoderato un lungo coltello e ha minacciato alcuni giovani pesaresi. L’episodio intorno all’una della notte tra venerdì e sabato, a poca distanza dal circolo Arci, di fronte all’hotel Flaminio. I giovani pesaresi hanno reagito e hanno lanciato all’indirizzo dell’albanese alcune sedie, riuscendo a bloccarne la fuga. E’ stato disarmato e molto verosimilmente picchiato. Attimi di paura, comunque, e un nuovo allarme-rissa nella zona, dopo l’episodio di un sabato notte in dicembre. Due bande di giovani - una composta da quattro ragazzi di Pesaro di circa ventiquattro-venticinque anni e l’altra da sei giovani extracomunitari probabilmente di nazionalità albanese con non più di diciassette anni - hanno letteralmente seminato scompiglio e panico. Una rissa violenta e insolita anche allora combattuta a suon di sediate e tavolate sulla testa tra le quattro mura del noto locale L’osteria di via Londra. Forse una parola o uno sguardo di troppo, poi l’alcol, probabilmente, ha fatto il resto.

Prima sono volate parole pesanti e provocatorie poi sedie e tavolini di legno. Nel locale c’erano anche famiglie e coppie che inutilmente hanno cercato di calmare i bollenti spiriti giovanili. Parole inutili perché dopo una breve tregua le due comitive erano passate dalle parole ai fatti. Una rissa in piena regola completamente consumata dentro il locale e con tanto di sedie volanti e tavoli addirittura spezzati.

Tutto quello che poteva essere lanciato e scagliato contro i rivali è stato fatto.

Il bilancio di fine serata aveva visto un giovane pesarese ferito alla testa per aver ricevuto una violenta sediata al capo e una signora di Pesaro che nulla aveva a che fare con il fattaccio, colpita ad una mano da una sedia lanciata. Il locale è stato messo letteralmente a soqquadro come se fosse passato un ciclone. Pezzi di legno, sedie e tavoli ribaltati, macchie di sangue sul pavimento e un generale fuggi fuggi.


 

LA PROVINCIA DI CREMONA

Ogliari: «Una giunta miope»

L’amministrazione comunale ha speso oltre 300 mila euro per abbellire il parco: cambio dei giochi, accessi più facili, ripristino del verde, servizi igienici e altro ancora. Un cantiere che si è chiuso nella primavera del 2006. Ma lo stesso Risari è stato il primo a denunciare che il Campo di Marte è terra di «bivacco»: cani, bottiglie di birra e una ventina di «ospiti fissi, che stridono con la presenza dei bambini». Il vicesindaco ammette la svista: «Speravamo che abbellendo il Campo di Marte, la tipologia dei frequentatori si sarebbe allineata. E invece è andata diversamente: le coppiette e le famiglie con bambini effettivamente sono una presenza costante. Ma condividono gli spazi con chi non rinuncia a trascorrere la giornata con la bottiglia di birra in mano». Un errore che gli avversari politici non hanno certo evitato di sottolineare. Rachele Ogliari, presidente del circolo cittadino di An è stata fra le più intransigenti. «Ancora una volta questa amministrazione ha mostrato incoerenza e, soprattutto, miopia verso un fenomeno di assoluta gravità», cioè quello della vendita di alcolici all’interno dei bar dei parchi che l’amministrazione in realtà vietò con un accordo con i gestori, solo ai minori di 18 anni. «Dovrebbero essere vietati per tutti. Recintare i parchi può essere giusto, ma non basta. Per fermare i vandali e bloccare lo spaccio di droga servono maggiori controlli, maggiore illuminazione e come detto lo stop alla vendita di alcolici». Ultima stoccata sui giochi a pagamento. «Il comune in questo modo si arricchisce, così come con le licenze dei bar ma in questo modo non restituiscono i parchi ai cittadini e soprattutto ai bambini». (bett)


 

LA STAMPA

Ubriaco al volante travolge una ciclista

LA GAZZETTA DI MANTOVA

non vuole l’alcoltest e aggredisce i vigili

IL RESTO DEL CARLINO

di PIERO CAMPANI - FIRENZE - LA GUIDA in stato di ebbrezz...

Colpi di sonno, alcol Così ci salveremo Sicurezza al volante, corsa alle tecnologie

IL GIORNO

L’AUTOMOBILISTA fermato dai vigili urbani doveva essere proprio ubriaco: pur di n...

Così dopo l’Oscar divento per Pinter un alcolista da Nobel

IL TIRRENO

ubriaco a passeggio sui binari

CORRIERE ALTO ADIGE

« Alcol sulle piste, guardia alta »

CORRIERE DEL VENETO

Ubriaco molesto finisce in caserma

Canne, sbronze e gare in moto: i giovani bellunesi su Youtube

LA NAZIONE (Umbria)

Un brindisi alla salute per combattere l’alcolismo

UN TITOLO IRONICO e provocatorio, per affrontare con determinazione un problema s...

- PERUGIA - LE BOTTIGLIE di vetro lanciate tra la gente, i potenti p...

IL GIORNO (Brianza)

Fammi vedere mio figlio o sparo Far West al campo nomadi Rom ubriaco litiga con l’ex moglie, poi fa fuoco contro l’auto

IL RESTO DEL CARLINO (Macerata)

COLLEVARIO BARRICATOSI IN CASA, HA FATTO TEMERE UN SUICIDIO 0 Lei lo lascia, lui si ubriaca e si scatena

ALTO ADIGE

si parla di alcol e guida

CORRIERE DELLE ALPI

ubriaco, tira la bottiglia ai carabinieri

 


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Lunedì, 08 Gennaio 2007
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