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Rassegna stampa Alcol e guida dell’8 gennaio 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

Disposizioni in materia di alcol provincia autonoma di Bolzano (*)

(1) È vietata la somministrazione e la vendita di bevande alcoliche ai minori di 16 anni e a coloro che si trovino in stato di manifesta ubriachezza, presso bar, pubs, chioschi, discoteche, locali notturni, clubs, ristoranti, negozi, supermercati ed esercizi similari e comunque in tutti gli esercizi commerciali nonché in occasione di pubbliche manifestazioni, anche ricreative, concerti, feste popolari, campestri ed altre feste, manifestazioni sportive, fiere e mercati, e comunque in tutti i luoghi aperti al pubblico.

(2) Le bevande alcoliche vendute negli esercizi organizzati con il sistema di vendita del libero servizio devono essere collocate separatamente rispetto alle bevande non alcoliche. Negli esercizi commerciali devono essere esposti avvisi di divieto di somministrazione e vendita di bevande alcoliche ai minori di 16 anni. 

(3) I gestori degli esercizi e gli organizzatori degli eventi di cui al comma 1 devono garantire la disponibilità per la somministrazione o vendita di almeno due tipi di bevande fredde alternative non alcoliche a prezzo inferiore alla bevanda alcolica più economica. Fanno eccezione le degustazioni enologiche e i mercati degli agricoltori.

(4) È vietata la pubblicità di bevande alcoliche: 

a) trasmessa all’interno di programmi rivolti in modo specifico ai minori e nei quindici minuti precedenti e successivi alla trasmissione degli stessi;

b) che attribuisca efficacia o indicazioni terapeutiche che non sono espressamente riconosciute dal Ministero della salute;

c) che rappresenti minori intenti al consumo di alcol.

(5) È vietata la pubblicità radiotelevisiva di bevande alcoliche nella fascia oraria dalle 16.00 alle 19.00.

(6) È vietata in qualsiasi forma la pubblicità di bevande alcoliche:

a) sulla stampa giornaliera e periodica destinata ai minori;

b) nelle sale cinematografiche in occasione della proiezione di film destinati alla visione dei minori.

(7) È vietata la pubblicità di bevande alcoliche in occasione di manifestazioni indirizzate ai minori di 18 anni ed in luoghi che vengono esclusivamente o prevalentemente frequentati dagli stessi. Qualora le manifestazioni indirizzate a minori di 18 anni si svolgano in luoghi o strutture utilizzate anche per manifestazioni destinate ad un pubblico adulto, il materiale pubblicitario ivi istallato durevolmente non deve essere rimosso.

(8) I comuni della provincia di Bolzano possono adottare con proprio regolamento misure restrittive per il rilascio delle autorizzazioni relative a:

a) pubblicità delle bevande alcoliche, stabile o temporanea, in tutte le strutture, negli impianti sportivi e in tutte le manifestazioni;

b) iniziative di riduzione temporanea dei prezzi delle bevande alcoliche rispetto alle tabelle ufficiali;

c) iniziative promozionali in tutti i luoghi pubblici e nelle manifestazioni di cui al comma 1.

(9) La violazione delle disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria di cui agli articoli 54, comma 3, e 55, comma 3, della legge provinciale 14 dicembre 1988, n. 58.

(10) La violazione delle disposizioni di cui ai commi 4, 5, 6 e 7 e la mancata richiesta o l’inosservanza delle autorizzazioni di cui al comma 8 sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria da 500,00 euro a 1.500,00 euro. La sanzione è raddoppiata per ogni ulteriore trasgressione.

(11) I divieti di cui al comma 4, lettera a), al comma 5 e al comma 6, lettera a), valgono solo per le emittenti radiotelevisive locali e per la stampa locale. I divieti di cui al comma 4, lettera a), e al comma 5 non valgono per i programmi esteri trasmessi dalle emittenti radiotelevisive locali.

 

(*) Nota: ringraziamo Guido Della Giacoma che ci ha fornito questa documentazione.


 

BRESCIA OGGI

Chiuso il 2006 con un bilancio negativo, il presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime degli incidenti lancia un appello

«Meno morti sulle strade? Si può»

Merli: «Su alcol e orari delle discoteche la Regione Lombardia imiti il Veneto» Perdono la vita soprattutto i giovani Tra sabato sera e domenica mattina il maggior numero di vittime: 41

di Mimmo Varone

Non erano pochi, sono diventati di più. I morti sulle strade bresciane tingono di nero il bilancio 2006. L’anno prima le vittime dell’interminabile strage si erano fermate a quota 148. Tra il primo gennaio e il 31 dicembre scorsi sono salite a 164. Nulla hanno potuto le mille iniziative per invitare alla prudenza messe in campo dal Broletto. E ora Roberto Merli, responsabile della sezione bresciana dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs) Onlus, chiede alla Regione Lombardia di seguire il vicino Veneto nella messa al bando degli alcolici nelle discoteche dall’una alle 6 del mattino.

Il provvedimento è contenuto in un Progetto di legge regionale (il 117/2006) licenziato all’unanimità dalla Terza commissione del Consiglio veneto. Si prevede pure che le stesse discoteche anticipino l’orario di apertura alle 22 e quello di chiusura alle 3.

Ma nonostante il voto unanime, la cosa non piace a tutti e ha scatenato diverse polemiche. Persino il «governatore» Galan ha avanzato forti riserve. E Merli ne è consapevole. «C’è chi è contrario, ma noi appoggiamo il Pdl come appoggeremo qualsiasi altra iniziativa che può contribuire a ridurre gli incidenti - dice -, i politici veneti con voto unanime hanno saputo dare un segnale di dissenso sullo stravolgimento degli orari e sullo sballo da alcol, e ora attendiamo da tutti i consiglieri fermezza nelle decisioni anche di fronte ad eventuali critiche pretestuose».

Insomma, «sarà battaglia», e Merli esprime l’auspicio «che anche la Regione Lombardia possa seguire l’esempio del Veneto, poiché chiunque si trovi nelle condizioni d’intervenire per contrastare la vergognosa strage stradale che si consuma ogni giorno sulle strade italiane ha il dovere morale e civile di farlo, altrimenti si rende complice delle conseguenze».

Nessun passo è ancora stato fatto nei confronti del Pirellone. Merli, tuttavia, precisa che l’Aifvs ha intenzione di inviare «a tutte le regioni italiane» la richiesta di imitare il Veneto, e si augura che «tutti abbiano il coraggio di andare contro corrente» per rafforzare l’iniziativa del Nord-est ed «esprimere finalmente in Italia un impegno unitario forte contro la strage stradale».

Tanto più che altre iniziative non sono servite a granchè. Nel corso del 2006 il Broletto ne ha avviate parecchie, e il risultato sono stati 16 morti in più. In primavera c’è stata una campagna di sensibilizzazione rivolta ai motociclisti, con affissioni di manifesti, messaggi sulla stampa locale e nazionale, newsletter agli abbonati di Bresciaonline e cartoline distribuite al Tartaglia nel corso di Orientando.

Nell’estate è arrivato lo spot radiofonico per sollecitare gli automobilisti a stare attenti ai motociclisti. Poi, la campagna per la riduzione della incidentalità «I don’t mix-guidatore designato», all’insegna dello slogan «chi non tocca alcol questa volta, entra gratis la prossima». Si invitava un giovane, in un gruppo di almeno tre coetanei, a candidarsi guidatore sobrio per il viaggio di ritorno dalla discoteca.

A ottobre-novembre è arrivato il corso di formazione per gli operatori di autoscuola allo scopo di ridurre gli incidenti tra gli extracomunitari, e nel mese scorso la convenzione tra Provincia, Usp e la stessa Aifvs per iniziative rivolte agli studenti delle superiori. Oltre alla distribuzione di opuscoli negli ospedali e nelle Asl ai post incidentati, e ai convegni itineranti negli istituti superiori sul tema «I graffiti dell’anima».

Nel lungo elenco di iniziative del Broletto ci sono pure proiezioni di spot e maxi affissioni durante i beachparty sul Lago, altri spot alle multisale King e Oz in gennaio, novembre e dicembre, il bus navetta serale «Gardaline» per collegare le principali discoteche, il calendario 2007 di Palcogiovani con le immagini della campagna motociclisti…

Al di là della valutazione che se ne può dare, resta il fatto che messaggi pubblicitari, formazione, convegni sono serviti a poco. E anche per questo Merli ribadisce che «tutte le strade possibili devono essere percorse», compresa quella della sospensione di vendita e somministrazione di alcolici nelle discoteche.

D’altronde, gli stessi numeri dicono ciò che tutti sanno, e cioè che le stragi si intensificano proprio nelle notti dei fine settimana. Nel 2006 appena passato ci sono stati 11 morti di lunedì, tra i 20 e i 23 negli altri giorni feriali, 26 di venerdì e ben 41 di sabato. Tutti per incidenti che avvengono a tutte le ore, ma soprattutto nella fascia dalle 23 alle 6 del mattino, che ha il primato di 43 vittime. Quaranta giovani hanno perso la vita pure dalle 6 alle 12, e altrettanti dalle 18 alle 23.

A pagare di più il tributo di sangue è l’età tra i 36 e i 60 anni con 56 morti. Segue la fascia 25-35 con 46, mentre sono stati 31 gli ultra 61enni, 25 i giovani dai 16 ai 24 anni e 3 i più piccoli della fascia 0-15. Tutto lascia pensare che molte delle vittime siano da attribuire al sabato sera, anche i mezzi di trasporto coinvolti. Ben 89 erano alla guida di automobili, 42 di moto e scooter, e 26 erano semplici passeggeri.


 

COMUNICATO STAMPA DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA

Latina, 8 gennaio 2007

L’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada – onlus vive con grande preoccupazione i dati sulla strage stradale registratasi nel fine settimana dell’Epifania e la recrudescenza del fenomeno.

Un week-end che si preannunciava di festa è stato invece ancora una volta di morte e di sangue. Così anche il nuovo anno nasce sotto i peggiori auspici per la sicurezza stradale, l’obiettivo “comunitario” di addivenire entro l’ormai prossimo 2010 al dimezzamento degli incidenti sembra sempre più un miraggio e le responsabilità sono molteplici. Certo spiccano quelle istituzionali, di uno stato incapace da sempre di concepire e men che mai realizzare programmi di ampio respiro, idonei ad arginare l’emergenza stradale, rimuovendo alla radice specifici fattori di rischio ormai noti a tutti, quali l’uso smodato di alcol, le carenze infrastrutturali, l’uso di sostanze psicotrope e/o stupefacenti, la mancanza di controlli – soprattutto da parte delle forze dell’ordine ormai ridotte al lumicino. Aggiungeremmo la mancanza di una vera cultura del rispetto delle regole, che evidentemente la scuola di oggi non riesce più ad inculcare.

A fare da sfondo una società impazzita che ogni giorno di più allena l’uomo alle condotte aggressive: la strada come palestra!

Lo scrivente sodalizio intende rialzare ancora una volta la testa ed annuncia fin da ora prossime clamorose iniziative, quali sit-in davanti i palazzi romani della politica e scioperi della fame.

Vergogna!

Il Presidente Regionale Giovanni Delle Cave


 

BRESCIA OGGI

I controlli

Biglietti-premio per le discoteche a chi era sobrio La campagna di prevenzione «Io brindo con prudenza» si è conclusa ieri con 141 patenti ritirate e 1.672 punti revocati

Ubriaco un automobilista su cinque

Il comandante della Stradale. «Dati allarmanti. Continueremo a presidiare le strade»

Giovane, di età compresa tra i 25 e i 32 anni, maschio, bresciano, amante delle compagnie numerose e delle serate trascorse in gruppo in birreria o in discoteca per poi rincasare all’alba. Spesso amante dello «sballo» del fine settimana e disposto anche a sobbarcarsi centinaia di chilometri di notte.

E’ questo l’identikit dell’automobilista che si è visto ritirare dalla polizia stradale la patente di guida perché sorpreso alterato per il bere. In pratica ubriaco, spesse volte con tasso di alcol tra le tre e le quattro volte superiore al limite imposto dal codice della strada che è pari allo 0,50%.

Uno su otto degli oltre cento automobilisti fermati nell’ambito della campagna di sensibilizzazione «Brindo con prudenza» - come rimarca con tono preoccupato il comandante Mario Nigro che coordina la Polstrada di Brescia -, ha meno di 32 anni. Uno su cinque era ubriaco e guidava pericolosamente per sè e per gli altri. Non si tratta quindi di principianti e di giovanissimi.

Quasi tutti hanno un posto di lavoro fisso e rimanere senza auto anche per solo un mese diventa un guaio, e molti hanno famiglia. I guai diventano seri per i neopatentati che utilizzano l’auto per lavoro, dato che le sanzioni (dieci punti in meno, patente sospesa e denuncia penale per chi è ubriaco) raddoppiano. E così, chi da poco ha ottenuto la sospirata patente deve tornare alla scuola guida perdendo tempo e spendendo centinaia di euro per poter riottenere il prezioso documento. «Soddisfatto dell’impegno dei miei uomini, molto meno nel constatare quanta gente guidi alterata. I controlli li ripeteremo sulle strade ogni sabato e ogni domenica».

La campagna. Chi in questi giorni, a cavallo tra Natale ed Epifania ha percorso l’autostrada certamente ha notato i pannelli luminosi con la scritta che invita a non bere, a guidare con prudenza.

«Hai bevuto? Non guidare, per te e per gli altri», oppure il consiglio a «Non berti la vita». Inviti a non eccedere con l’alcol, a guidare sobri come fanno molti ragazzi inglesi e tedeschi che a turno si astengono dall’ingurgitare fiumi di birra o superalcolici. Ogni giorno giornali e tv parlano di incidenti stradali e di morti sulle strade: sei tra la vigilia di Natale e il primo dell’anno. Il 2006 si è concluso con 164 vittime sulle strade della nostra provincia contro le 148 dell’anno precedente. Un’inversione di tendenza dopo anni di calo legato anche alla patente a punti o un caso eccezionale? Lo si saprà tra qualche mese. Il nuovo anno è comunque iniziato con tre morti in meno di 24 ore.

Il traguardo. A livello europeo si lavora affinché nel 2010 si contino il 50 per cento in meno dei morti sulle strade rispetto al 2000, ma si è molto lontani dal traguardo. La polizia stradale, anche a livello locale, come a Brescia, sta predisponendo un maggior numero di controlli, nonostante debba contare su organici ridotti. La riprova è la chiusura dei distaccamenti dalle sette di sera al mattino per aumentare le pattuglie su strada.

Lo stesso comandante Mario Nigro studia giorni, orari, periodicità degli incidenti; consulta tabelle per stabilire quando si registra una maggiore incidenza di incidenti e su quali strade. Ma come si vede dai numeri, in troppe occasioni gli utenti della strada non collaborano. E così è elevatissima la percentuale di chi va incontro a sanzioni perché corre o è ubriaco.

I risultati. La campagna «Brindo con prudenza» si è conclusa nelle prime ore di ieri mattina con la terza fase, «ma altri controlli proseguiranno, soprattutto nei fine settimana» assicura il comandante della Polizia Stradale di Brescia a chi chiede sicurezza sulle strade. Nel fine settimana si sono ripetuti controlli serrati in Franciacorta nella notte venerdì e sabato e nel basso Garda tra sabato e domenica.

Dati allarmanti. La media è di un automobilista ubriaco su cinque e ben 141 patenti di guida ritirate: alter nove per droga o velocità. In aggiunta ad altre 278 infrazione al codice della strada con decurtazione di punti dalla patente. E tra chi è incappato in un controllo ci sono parecchi recidivi. Ma evidentemente le pesanti sanzioni non hanno indotto alla cautela chi almeno una volta è risultato positivo all’alcol-test. Cinque gli automobilisti, maschi e giovani, risultati positivi invece al narco-test. Avevano assunto droga.

I premi. La campagna di sensibilizzazione nata dalla collaborazione tra polizia stradale, compagnie assicurative e gestori di dieci discoteche del Bresciano, Trentino e di Rimini, affinché i giorni di festa non finissero in tragedia, ha premiato con biglietti omaggio per le discoteche chi è risultato sobrio. Alla fine 164 i tagliandi distribuiti su circa 800 ragazzi controllati.

Potevano essere molti di più.

Franco Mondini


 

LA STAMPA

"Fumo, soldi a chi smette"

Il ministro della salute:incentivi alle aziende che aiuteranno i dipendenti

FLAVIA AMABILE

ROMA

La legge Sirchia compie due anni: ha funzionato ma ha bisogno di qualche ritocco, sostiene il ministro della Salute Livia Turco che si appresta a mettere a punto un piano per la lotta contro il fumo che prevede incentivi alle aziende private che aiutino i propri dipendenti a smettere di fumare, sanzioni per chi si ostina a accendere sigarette sul luogo di lavoro e per chi quelle sigarette gliele fa accendere, esenzioni per i farmaci antifumo e le spese nei centri di tabagismo, campagne di informazione nelle scuole. Sullo sfondo, anche per l’Italia come per la Gran Bretagna, si delinea un possibile innalzamento da sedici a diciotto anni per la vendita di sigarette e un probabile scontro nel governo lacerato tra un fronte proibizionista e uno antiproibizionista. Il ministro spera di ridurre il livello di nicotina in Italia, ma anche di bonificare - nei limiti del possibile - la sua casa dove marito e sorella fumano, e non c’è minaccia o avvertimento che tenga.

Ministro, dopo due anni di calo, i dati Istat mostrano negli ultimi mesi di nuovo una crescita dei fumatori.

«La legge Sirchia è stata efficace: ha ridotto i danni per i non fumatori. Purtroppo sui fumatori ha solo avuto l’effetto di far cambiare loro le abitudini. Se prima fumavano all’interno dei ristoranti o degli uffici, ora lo fanno fuori».

E allora?

«Il fumo è una causa di morte evitabile, lo affermano tutte le principali sedi scientifiche internazionali. Bisogna scoraggiare i fumatori con una giusta informazione».

Sui pacchetti di sigarette c’è scritto «il fumo uccide». Più chiaro di così...

«Non basta. Con il ministro della Pubblica Istruzione Fioroni abbiamo avviato una campagna di educazione alla salute nelle scuole. In primavera si parlerà del fumo: diremo ai giovani che ci si può divertire anche senza sigarette, e cercheremo soprattutto di dare loro la consapevolezza dei rischi che corrono».

Ai giovani darete anche le tessere magnetiche per accedere ai distributori automatici preparate dai tabaccai?

«I tabaccai mi hanno chiesto un incontro. Li vedrò e ne discuteremo, ma dico fin da ora che se il via libera alle tessere magnetiche è legato all’apertura 24 ore su 24 dei distributori la mia risposta sarà negativa».

In Gran Bretagna hanno innalzato l’età per l’acquisto di sigarette: da sedici a diciotto anni.

«Anche in Italia ci porremo presto questo problema. L’innalzamento è previsto in una convenzione dell’Oms. Il ministero degli Esteri ha avviato l’iter per il suo recepimento, poi spetterà al governo effettuare una valutazione».

Lei che cosa prevede?

«In Finanziaria avevo già introdotto l’innalzamento a diciotto anni del divieto di vendita degli alcolici nei locali pubblici: è stato stralciato perchè non condiviso da altri ministri. In questo caso si tratta di una Convenzione dell’Oms, dunque di un organismo più che qualificato in materia. Vedremo». (*)

I fumatori dovranno aspettarsi altri divieti?

«No, non fanno parte della mia cultura. Vorrei piuttosto stringere un’alleanza con il mondo del lavoro sull’esempio di quanto accade nel gruppo Luxottica che mette a disposizione dei propri dipendenti un percorso condiviso e partecipato per l’astinenza volontaria dal fumo. Vorrei introdurre incentivi per le aziende private virtuose, che diano il via a iniziative simili. Ma penso anche che si debba inserire nella legge sulla sicurezza del lavoro anche il fumo tra i fattori nocivi per la salute. In questo modo si potrebbe responsabilizzare e coinvolgere datori di lavoro e sindacati. E per il ministero sarebbe possibile promuovere programmi di dissuasione ma anche effettuare maggiori controlli».

Controlli che non vengono effettuati nemmeno nei luoghi pubblici. L’ex ministro Sirchia accusa le istituzioni di «inerzia consapevole».

«Monitoreremo l’applicazione della legge Sirchia con maggiori controlli ovunque, dai locali agli uffici pubblici e privati. Le leggi vigenti vanno applicate».

Ministro Turco, ma lei fuma?

«No, ho provato due volte e sono stata male. Da anni tento di far smettere mio marito e mia sorella...»

Senza risultati...

«... infatti, e questo è l’ultimo punto che mi sta a cuore nella lotta contro il fumo: rinunciare alle sigarette è molto difficile, per alcuni anche impossibile nonostante la consapevolezza dei danni. E allora bisogna aiutarli. Bisogna coinvolgere i medici di famiglia in interventi mirati, bisogna prevedere la rimborsabilità dei farmaci per le fasce di reddito meno abbienti. E poi si deve inserire i centri antitabagismo presenti sul territorio, e validi, nel Sistema Sanitario Nazionale in modo da consentire l’ingresso a chi vuole smettere di fumare in modo gratuito o pagando un semplice ticket».

Eppure lei lo sa, ministro, anche aiuti e incentivi non basteranno. La gran parte dei fumatori preferirà sempre le sigarette...

«E allora devono sapere che oltre ad arrecare un danno a se stessi, lo arrecano anche al Sistema Sanitario Nazionale. Questi costi andranno valutati. Non dico che faremo come nell’Inghilterra di Blair dove gli obesi vengono puniti o come negli Stati Uniti dove si pensa di mettere i fumatori che non sono riusciti a smettere o non hanno voluto, agli ultimi posti della lista d’attesa. Però nulla esclude che nei confronti dei fumatori più incalliti vengano studiati interventi più espliciti per una maggiore responsabilizzazione».

 

(*) Nota: quasi tutte le argomentazioni che valgono per la prevenzione del tabagismo sono adatte anche per la prevenzione dei problemi alcol correlati. La difficoltà principale nella loro applicazione sta nella minore sensibilizzazione, soprattutto dei politici, verso l’alcol.


 

MARKETPRESS

IL COMITATO PROVINCIALE DI BOLZANINO PARI OPPORTUNITÀ SUGLI INCIDENTI STRADALI: LA COLPA NON È SOLO DELL’ALCOL 

Bolzano, 8 gennaio 2007 - Il Comitato provinciale Pari opportunità tra uomo e donna prende posizione con una nota sui tragici incidenti stradali delle ultime settimane, non imputabili solo all´alcol ma "che hanno anche una causa sociale: uno stereotipo maschile, secondo il quale sono qualità positive la temerarietà e l’esser pronti a correre dei rischi", sostiene il Comitato provinciale Pari opportunità. "Incidenti devastanti - scrivono la presidente del Comitato provinciale Pari opportunità Julia Unterberger e la vice Alessandra Spada - di continuo provocati prevalentemente da uomini, hanno anche una causa sociale. Viene sempre ancora trasmesso uno stereotipo maschile, secondo il quale sono qualità positive la temerarietà e l’esser pronti a correre dei rischi. " Nella nota si sottolinea che l’auto è vista come simbolo di potenza e virilità: "La stessa pubblicità suggerisce che l’effetto degli uomini sulle donne dipende dall’auto. Quindi non ci si può limitare a fare risalire l’ebbrezza della velocità semplicemente all’eccessivo consumo di alcool. L’alcol può certamente avere un effetto inibitorio, ma quello che realmente si nasconde dietro all’ebbrezza della velocità è l’illusione di virilità che vi è collegata. " Il Comitato Provinciale Pari Opportunità esorta pertanto a riconoscere le radici del problema e a combattere il tradizionale modello maschile con una formazione mirata dei giovani. "Già nella scuola dovrebbero venir analizzati criticamente i correnti stereotipi maschili e dovrebbe venir favorita un’educazione ad un nuovo, consapevole ruolo maschile", (*) concludono Unterberger e Spada. . 

 

(*) Nota: la stessa illusione di virilità è associata all’uso delle armi. In attesa che il 50% dell’umanità si identifichi con più adeguati modelli di virilità, mi sentirei più tranquillo se in circolazione ci fossero meno armi. (E meno alcolici naturalmente.)


 

IL GAZZETTINO (Treviso)

MONTEBELLUNA

Giallo su un incidente avvenuto l’altra sera a Busta. Due giovani si sono ritrovate spinte fuori strada da un’auto che le stava seguendo 

Finiscono fuori strada, speronate da un autista ubriaco 

È un ucraino residente a Valdobbiadene. Il mezzo che ha tamponato ha proceduto nella sua corsa perdendo poi una ruota

Giallo sull’incidente (fortunatamente con feriti lievi) che è avvenuto l’altra sera a Busta di Montebelluna, in via Busta. Intorno alle 23 due giovani che procedevano a bordo di una Audi sono state improvvisamente tamponate, speronate e mandate fuori strada da un’auto, che poi ha proceduto nella sua corsa. La vettura infine si è fermata solo a quasi un chilometro di distanza, quando ha perso una delle quattro ruote.

Le due auto viaggiavano sulla provinciale 19 da Barcon in direzione Montebelluna, intorno alle 23 dell’altra sera. Ad un certo punto all’altezza di Busta, in un rettilineo, la Volswagen condotta da un cittadino ucraino ha iniziato ad avvicinarsi sempre di più all’Audi che la precedeva. Tra i conducenti delle due auto era nato un diverbio o stava semplicemente azzardando un sorpasso? Si conoscevano? È tutto questo che stanno cercando di chiarire la polizia intervenuta sul posto per i rilievi di legge insieme ai Vigili del fuoco di Montebelluna e ai sanitari del Suem.

Pochi i punti certi nella prima ricostruzione della Polstrada di Treviso. Innanzitutto le due vetture non procedevano a velocità sostenuta, e soprattutto al di sotto dei 90 chilometri orari, che è il limite consentito. In secondo luogo lo straniero che si trovava alla guida della Volswagen era in condizioni psico-fisiche alterate: alla prova dell’alcoltest il 23enne ucraino ha superato di quasi tre volte il massimo consentito per legge con un tasso alcolemico nel sangue che superava 1 e 50. Accanto a lui viaggiava la fidanzata, anche lei ucraina. Entrambi, residenti a Valdobbiadene, avevano trascorso la serata da amici. Davanti a loro procedeva l’Audi con due giovani ragazze, che nel giro di qualche secondo si sono ritrovate, loro malgrado fuori strada, finendo fortunatamente in un campo. Sul posto i sanitari del Suem che hanno portato le prime cure alle giovani, che comunque hanno riportato contusioni e ferite non gravi.


 

IL MATTINO (Caserta)

Danneggiate decine di vetture fra Teverola e Santa Maria. A Caserta ladro bloccato su auto rubata 
Ubriaco al volante, strage sfiorata 

Giovane militare arrestato dalla polizia dopo un inseguimento di circa 20 chilometri

NICOLA ROSSELLI Ha tenuto in scacco le forze dell’ordine per un lungo inseguimento - con tanto di sparatoria - prolungatosi per venti chilometri (da Teverola a Casapulla, passando per Santa Maria Capua Vetere), pur avendo ben due ruote bucate dai proiettili esplosigli contro; ha tentato più volte di investire i poliziotti che volevano fermarlo; infine, quando lo hanno raggiunto, ha tentato anche di malmenare i malcapitati agenti che sono stati costretti a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale «Moscati» di Aversa dove sono state riscontrate lesioni guaribili dai tre ai cinque giorni. Poiché il giovane era riuscito a giungere nei pressi della propria abitazione dove si era formato un capannello di parenti e conoscenti, gli stessi agenti hanno dovuto faticare non poco per poterlo arrestare e trasportarlo presso gli uffici del commissariato normanno: qui, come ciliegina sulla torta, sono stati costretti a ricorrere al servizio 118 per ridurre il giovane esagitato alla ragione. Protagonista di questa notte brava, che ha visto mettere a soqquadro diverse strade della provincia di Caserta, con molte auto danneggiate, un caporale maggiore dell’esercito: G.F., 24 anni, di Casapulla, incensurato. Quando i poliziotti del commissariato di Aversa lo hanno raggiunto, il giovane, che è stato rinchiuso presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (in attesa di essere, quasi certamente, trasferito nel carcere militare), era in evidente stato di ebbrezza. Accanto a lui una bottiglina di plastica di quelle per l’acqua minerale, contenente un liquido sconosciuto sul quale sono in corso accertamenti da parte degli investigatori. Non si esclude, infatti, che possa trattarsi di qualche micidiale cocktail di sostanze stupefacenti. Secondo una prima ricostruzione degli uomini del commissariato di Aversa, coordinati dal dirigente Enrico Moia, verso le 22.30 di sabato sera, giorno dell’Epifania, i componenti di una «pantera» notano una Fiat Panda di colore bianco ferma in una piazzola d’emergenza sulla superstrada, nei pressi dell’uscita di Teverola. L’auto di pattuglia si avvicina per un controllo, scendono i due agenti proprio mentre la Panda si mette in moto e il conducente tenta di investirli. Immediato l’inseguimento con il giovane che imbocca l’Appia e si dirige verso Santa Maria Capua Vetere. Gli agenti esplodono diversi colpi all’indirizzo delle ruote, riuscendo a colpirne due. Ma il giovane caporale ha continuato la sua corsa anche nelle strade di Santa Maria Capua Vetere con gli pneumatici bucati mettendo a repentaglio l’incolumità dei numerosi automobilisti presenti in strada a causa della festività dell’Epifania. Il militare è finito anche contro diversi ostacoli, ma ha continuato la propria corsa avendo - hanno poi potuto accertare gli agenti - come meta finale della sua folle fuga la propria abitazione, che non è riuscito a raggiungere solo per qualche decina di metri. (…)


 

IL GIORNALE DI CALABRIA

Lancia bottiglie vuote contro passanti 

SPEZZANO PICCOLO. Un cittadino straniero di nazionalità romena, Vasile Cornel Biserica, di 26 anni, è stato arrestato dai carabinieri a Spezzano Piccolo per danneggiamento, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. I carabinieri sono intervenuti dopo alcune segnalazioni perché l’uomo, che era ubriaco, lanciava delle bottiglie vuote contro alcune persone che passeggiavano nel centro di Spezzano Piccolo. Biserica ha quindi aggredito verbalmente i carabinieri i quali, in collaborazione con un poliziotto libero dal servizio, lo hanno bloccato ed arrestato. 


 

 

AFFARI ITALIANI

Rissa con coltelli tra ucraini in una casa del quartiere Affori: due feriti

Una rissa finita a coltellate in un appartamento in via Giovanni Nicotera, quartiere Affori, alla periferia di Milano, ha causato il ferimento di due cittadini ucraini. Uno di loro e’ grave. La lite si è protratta nel cortile dello stabile e, chiamati dai vicini di casa, sono intervenuti i carabinieri e un’ambulanza. Dalle prime informazioni, tutti gli extracomunitari vivevano nello stesso alloggio ed erano ubriachi.


 

IL GAZZETTINO (Padova)

Anestetizzare il male di vivere con certi sistemi può ...

Anestetizzare il male di vivere con certi sistemi può rivelarsi molto pericoloso. Perché portano ad avere a che fare con la giustizia, anche se non era mai accaduto fino ad allora. È successo ad Angelo Luca Fini, 34 anni, originario di Varese, ma che vive in città, in via Spetti.

L’uomo, incensurato, l’altra sera è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e violenza, dopo una nottata balorda, nella quale ha costretto ad intervenire, per il suo comportamento, una pattuglia delle volanti.

Tutto comincia quando il titolare della pizzeria "Pazzi di pizza" in via Bernardi, alle 19.30 telefona alla Questura. Nel suo locale infatti è entrato un uomo, evidentemente alterato dall’alcol, che ha cominciato ad inveire contro i clienti, ingiuriandoli. Non contento ha preso a buttare per terra piatti e bicchieri, facendo a pezzi anche i vasi di fiori. Una volta arrivati gli agenti non ha risparmiato neanche loro. Prima di immobilizzarlo si sono presi calci e pugni al punto che sono andati al pronto soccorso: uno ne avrà per otto giorni e l’altro per cinque. L’uomo infatti sembrava in un primo tempo essersi calmato poi ha cominciato a scalciare anche da dentro la volante e successivamente negli uffici della Questura. Stamane si terrà il processo per direttissima.


 

CORRIERE DELLA SERA - FORUM ITALIANS

Guida in stato d’ebbrezza in Turchia

Caro Beppe,

immagina la scena: dopo avere probabilmente ecceduto nelle libagioni, vi mettete alla guida e venite fermati dalle forze dell’ordine. Dopo i controlli di routine venite sottoposti alla verifica del tasso alcolico: risultate oltre i limiti di legge. Come si comportano i verificatori? Vi fanno scendere, vi ritirano la patente, vi accompagnano a 20 km dal luogo in cui avete lasciato la vostra automobile, e vi costringono a ritornare a piedi, per smaltire la sbornia. Se foste i protagonisti di un’esperienza del genere, non ritenete che prima di rimettervi al volante in stato di non perfetta lucidità dopo una ripetuta degustazione di chardonnay e torcolato e dopo aver discettato di retrogusto e barrique ci pensereste due volte? Fantalegge? Forse sì sul suolo italico, ma quello che potrebbe sembrare la trama di un film comico è esattamente ciò che avviene in un Paese non proprio all’avanguardia in materia giuridica, la Turchia, dove la scena sopra descritta è proprio la sanzione accessoria prevista per gli automobilisti trovati alticci. Io la ritengo un ottimo deterrente contro la guida in stato d’ebbrezza.

Mauro Luglio


 

KATAWEBMUSICA

Dita Von Teese chiede il divorzio da Marilyn Manson

Marilyn Manson verso il divorzio. Il sito web TMZ.com ha pubblicato in rete il documento che attesta la richiesta di separazione depositata da Dita Von Teese, la signora Manson, presso la Corte Suprema di Los Angeles il 29 dicembre. Una decisione presa di comune accordo con la rockstar il giorno di Natale. Tra le ragioni addotte nell’atto, le "inconciliabili" differenze tra i due, emerse appena un anno dopo il matrimonio celebrato in Irlanda. Da altre fonti sembra che alla base della rottura ci sia anche la tendenza all’abuso di alcol da parte della rockstar. (Luc)


 

LA NAZIONE

Ubriaco al volante dell’auto, viene fermato dopo un inseguimento dai carabinieri della compagni...

Alla guida alticcio Denunciato

 

LA NUOVA FERRARA

guidava ubriaco

 

IL TIRRENO

guida ubriaco e aggredisce i carabinieri

 

CORRIERE VENETO

Ubriaco molesto finisce in caserma

 

CORRIERE ALTO ADIGE

« Alcol sulle piste, guardia alta »

 

Martedì, 09 Gennaio 2007
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