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Editoriali 17/01/2007

da Notiziario "il Centauro" n.107 - Ciò che siamo e ciò che vogliamo continuare ad essere

A Castrocaro riunito il Consiglio Nazionale dell’Asaps per una analisi sul ruolo presente e futuro dell’associazione.
Ne sono scaturite puntuali risposte



(ASAPS) FORLÌ – L’Asaps, i soci lo sanno bene, riunisce due volte all’anno il proprio Consiglio Nazionale: è sempre un appuntamento molto atteso, perché mette l’esecutivo e la presidenza davanti ai propri rappresentanti su tutto il territorio nazionale. È un fine settimana di grande calore e di fraterna amicizia: non vogliamo usare frasi sdolcinate a vanvera, ma è proprio così. Nello scenario ormai abituale del Park Hotel di Castrocaro Terme, ai primi di dicembre, il presidente Giordano Biserni, insieme ai propri vice Ernesto Forino e Franco Corvino – oltre a tutto lo staff – ha fornito uno spaccato dell’attività dell’ultimo anno ed anticipato quali saranno le future strategie di un’associazione nata come sodalizio della Polizia Stradale, che oggi vanta 30mila soci tra tutte le divise italiane e con una crescente partecipazione del cosiddetto mondo esterno. All’ordine del giorno c’era la campagna iscrizioni per il 2007 ed il nuovo accordo con la casa editrice “Sapignoli”, oltre ad una serie di punti dibattuti da tutti gli intervenuti. Il saluto più caloroso, però, è stato riservato a Salvatore Cirimele: il nostro referente romano era stato coinvolto, nell’estate scorsa, in un gravissimo incidente stradale, mentre in sella alla moto di servizio stava vigilando la Pontina. Un’auto lo travolse e per il gigante della sezione di Roma si era a lungo temuto per la vita. Di nuovo tra noi, in piena ripresa fisica, Salvatore è stato festeggiato con un lunghissimo applauso. Ernesto Forino ha spiegato come si sarebbero svolti i lavori, e dopo aver raccolto le deleghe ha dichiarato aperto il consiglio nazionale, ringraziando tutti gli intervenuti, soprattutto quelli giunti dalle regioni più lontane. È toccato a Giordano Biserni fare il punto della situazione: l’Asaps sta bene e continua a crescere, con 6.680 nuovi soci nel 2006 che hanno ampiamente coperto i numeri dei mancati rinnovi: risultati insperati, ma che non sono comunque una sorpresa. L’associazione è ormai un membro permanente nella Consulta Nazionale della Sicurezza Stradale, partecipa alle riunioni sulla sicurezza della fondazione ANIA, ed è stata inserita nella Fondazione per la sicurezza e la qualità dei servizi dell’ASPI (Autostrade per l’Italia) su esplicita richiesta della stessa società. “Tanti riconoscimenti – ha detto Biserni – sono il segno della profonda stima di cui noi oggi godiamo. Il nostro lavoro di analisi e proposta ci è invidiato da molti, e la nostra produzione di materiale è incessante”. Questo, chi ci segue lo sa bene, non solo sul fronte della cultura dedicata alle divise, ma anche come espressione di una professionalità che ha portato l’Asaps ad essere opinion leader nel settore, puntualmente interpellata in occasione degli eventi legati alla strada ed alla sua insicurezza. “Siamo spesso sulla stampa nazionale – ha aggiunto il presidente – con centinaia di lanci d’agenzia, interventi in network radiofonici, televisioni e quotidiani, sempre e solo sui temi della sicurezza e del Codice della strada”. La seconda parte del 2006 è stata addirittura entusiasmante: prosegue infatti il connubio con Emanuela Falcetti e la sua “istruzioni per l’Uso” (Radio Uno), e le pagine del nostro sito sono quotidianamente citate sulle rubriche specializzate del Corriere della Sera e su Repubblica Motori, mentre la nostra consulenza all’inchiesta del Quotidiano Nazionale ha contribuito a smuovere più di una coscienza. In occasione del lancio dell’Operazione Trasparenza, per esempio, siamo stati costretti a migrare il server del sito: migliaia di visitatori contemporaneamente! Troppi (oltre 600.000 pagine visitate nel solo mese di ottobre)! E’ saltato. Subito ripristinato dopo un adeguato potenziamento. Il quindicesimo anno dell’Asaps ha sancito anche la sottoscrizione di un nuovo accordo commerciale con la Sapignoli, per la fornitura di testi professionali ai propri iscritti, che rispondono come sempre al richiamo affettivo del Centauro: “d’altra parte – ha spiegato Biserni – la nostra non è una casa editrice e non abbiamo scopi commerciali nel nostro statuto. Rimetterci in discussione, ci è servito a comprendere che non siamo qua per vendere libri, ma per decidere autonomamente del nostro futuro e fornire strumenti professionali ai nostri soci. L’Asaps è qualcosa di diverso, è quell’organismo che si adopera strenuamente per informare in tempo reale i propri soci sulle novità delle leggi della strada, che ha costruito una squadra di eccellenti specialisti per rispondere ai tantissimi quesiti che pervengono in redazione, che sa difendere l’onore dei caduti delle forze di polizia tutte, e quello dei vivi e operativi troppo spesso vilipesi per il loro servizio su strada, per non parlare dei casi limite come quello di Ivan Liggi. Insomma l’Asaps sa che i testi, i prontuari sono una cosa importante, molto importante, ma l’associazione non è e non vuole essere solo un volano editoriale. Vuole essere un sodalizio di persone che collaborano fra loro per il bene sicurezza stradale e per migliorare la qualità del loro servizio per i cittadini. Obiettivi ambiziosi? Forse. I fatti per ora ci hanno dato ragione e generato entusiasmo. Il giorno in cui ci dovessimo ridurre solo a produrre o veicolare prontuari, io e penso anche i più stretti collaboratori della squadra, vice presidenti per primi, penseremo di occuparci di altro”. Anche Franco Corvino ha voluto portare il suo saluto, spiegando in un intervento come sia destinata a cambiare la figura del consigliere nazionale in un contesto associativo come il nostro, esteso in tutto il territorio nazionale. “Siete – ha detto – il vero tramite tra la nostra sede e tutto il popolo dei soci. Raccordate le attività dei referenti, fate sentire la vostra partecipazione”. Impossibile, come sempre, fare una cronaca di tutti gli interventi che sono seguiti nel dibattito: c’è un segno, però, che chi ha partecipato ai lavori non poteva mancare di cogliere: nel disagio strisciante che c’è, nel nostro ambiente, l’Asaps dimostra ancora oggi un insolito potere di aggregazione tra divise e cappelli di tutte le fogge e fregi, dei colori più disparati, dal Brennero fino a Capo Passero, dal Monte Bianco fino al Gargano e poi in Sardegna, in Liguria fino al Friuli. La stessa aggregazione che ci ha attirato forti consensi nel mondo civile. Ma in fondo non c’è niente di strano: un’associazione che ha nel proprio logo l’Italia, ha nel suo stesso Dna la vocazione a stare unita. Oggi più che mai. (ASAPS). L.B.  


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Mercoledì, 17 Gennaio 2007
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