(ASAPS) FORLÌ – L’Asaps, i soci
lo sanno bene, riunisce due volte all’anno il proprio Consiglio Nazionale: è
sempre un appuntamento molto atteso, perché mette l’esecutivo e la presidenza
davanti ai propri rappresentanti su tutto il territorio nazionale. È un fine
settimana di grande calore e di fraterna amicizia: non vogliamo usare frasi
sdolcinate a vanvera, ma è proprio così. Nello scenario ormai abituale del Park
Hotel di Castrocaro Terme, ai primi di dicembre, il presidente Giordano
Biserni, insieme ai propri vice Ernesto Forino e Franco Corvino – oltre a tutto
lo staff – ha fornito uno spaccato dell’attività dell’ultimo anno ed anticipato
quali saranno le future strategie di un’associazione nata come sodalizio della
Polizia Stradale, che oggi vanta 30mila soci tra tutte le divise italiane e con
una crescente partecipazione del cosiddetto mondo esterno. All’ordine del
giorno c’era la campagna iscrizioni per il 2007 ed il nuovo accordo con la casa
editrice “Sapignoli”, oltre ad una serie di punti dibattuti da tutti gli
intervenuti. Il saluto più caloroso, però, è stato riservato a Salvatore
Cirimele: il nostro referente romano era stato coinvolto, nell’estate scorsa,
in un gravissimo incidente stradale, mentre in sella alla moto di servizio
stava vigilando la Pontina. Un’auto lo travolse e per il gigante della sezione
di Roma si era a lungo temuto per la vita. Di nuovo tra noi, in piena ripresa
fisica, Salvatore è stato festeggiato con un lunghissimo applauso. Ernesto
Forino ha spiegato come si sarebbero svolti i lavori, e dopo aver raccolto le
deleghe ha dichiarato aperto il consiglio nazionale, ringraziando tutti gli
intervenuti, soprattutto quelli giunti dalle regioni più lontane. È toccato a
Giordano Biserni fare il punto della situazione: l’Asaps sta bene e continua a
crescere, con 6.680 nuovi soci nel 2006 che hanno ampiamente coperto i numeri
dei mancati rinnovi: risultati insperati, ma che non sono comunque una
sorpresa. L’associazione è ormai un membro permanente nella Consulta Nazionale
della Sicurezza Stradale, partecipa alle riunioni sulla sicurezza della
fondazione ANIA, ed è stata inserita nella Fondazione per la sicurezza e la
qualità dei servizi dell’ASPI (Autostrade per l’Italia) su esplicita richiesta
della stessa società. “Tanti riconoscimenti – ha detto Biserni – sono il segno
della profonda stima di cui noi oggi godiamo. Il nostro lavoro di analisi e
proposta ci è invidiato da molti, e la nostra produzione di materiale è
incessante”. Questo, chi ci segue lo sa bene, non solo sul fronte della cultura
dedicata alle divise, ma anche come espressione di una professionalità che ha
portato l’Asaps ad essere opinion leader nel settore, puntualmente interpellata
in occasione degli eventi legati alla strada ed alla sua insicurezza. “Siamo
spesso sulla stampa nazionale – ha aggiunto il presidente – con centinaia di
lanci d’agenzia, interventi in network radiofonici, televisioni e quotidiani,
sempre e solo sui temi della sicurezza e del Codice della strada”. La seconda
parte del 2006 è stata addirittura entusiasmante: prosegue infatti il connubio con
Emanuela Falcetti e la sua “istruzioni per l’Uso” (Radio Uno), e le pagine del
nostro sito sono quotidianamente citate sulle rubriche specializzate del
Corriere della Sera e su Repubblica Motori, mentre la nostra consulenza all’inchiesta
del Quotidiano Nazionale ha contribuito a smuovere più di una coscienza. In
occasione del lancio dell’Operazione Trasparenza, per esempio, siamo stati
costretti a migrare il server del sito: migliaia di visitatori
contemporaneamente! Troppi (oltre 600.000 pagine visitate nel solo mese di
ottobre)! E’ saltato. Subito ripristinato dopo un adeguato potenziamento. Il quindicesimo anno
dell’Asaps ha sancito anche la sottoscrizione di un nuovo accordo commerciale
con la Sapignoli, per la fornitura di testi professionali ai propri iscritti,
che rispondono come sempre al richiamo affettivo del Centauro: “d’altra parte –
ha spiegato Biserni – la nostra non è una casa editrice e non abbiamo scopi
commerciali nel nostro statuto. Rimetterci in discussione, ci è servito a
comprendere che non siamo qua per vendere libri, ma per decidere autonomamente
del nostro futuro e fornire strumenti professionali ai nostri soci. L’Asaps è
qualcosa di diverso, è quell’organismo che si adopera strenuamente per
informare in tempo reale i propri soci sulle novità delle leggi della strada,
che ha costruito una squadra di eccellenti specialisti per rispondere ai
tantissimi quesiti che pervengono in redazione, che sa difendere l’onore dei
caduti delle forze di polizia tutte, e quello dei vivi e operativi troppo
spesso vilipesi per il loro servizio su strada, per non parlare dei casi limite
come quello di Ivan Liggi. Insomma l’Asaps sa che i testi, i prontuari sono una
cosa importante, molto importante, ma l’associazione non è e non vuole essere
solo un volano editoriale. Vuole essere un sodalizio di persone che collaborano
fra loro per il bene sicurezza stradale e per migliorare la qualità del loro
servizio per i cittadini. Obiettivi ambiziosi? Forse. I fatti per ora ci hanno
dato ragione e generato entusiasmo. Il giorno in cui ci dovessimo ridurre solo
a produrre o veicolare prontuari, io e penso anche i più stretti collaboratori
della squadra, vice presidenti per primi, penseremo di occuparci di altro”.
Anche Franco Corvino ha voluto portare il suo saluto, spiegando in un
intervento come sia destinata a cambiare la figura del consigliere nazionale in
un contesto associativo come il nostro, esteso in tutto il territorio
nazionale. “Siete – ha detto – il vero tramite tra la nostra sede e tutto il
popolo dei soci. Raccordate le attività dei referenti, fate sentire la vostra
partecipazione”. Impossibile, come sempre, fare una cronaca di tutti gli
interventi che sono seguiti nel dibattito: c’è un segno, però, che chi ha
partecipato ai lavori non poteva mancare di cogliere: nel disagio strisciante
che c’è, nel nostro ambiente, l’Asaps dimostra ancora oggi un insolito potere
di aggregazione tra divise e cappelli di tutte le fogge e fregi, dei colori più
disparati, dal Brennero fino a Capo Passero, dal Monte Bianco fino al Gargano e
poi in Sardegna, in Liguria fino al Friuli. La stessa aggregazione che ci ha
attirato forti consensi nel mondo civile. Ma in fondo non c’è niente di strano:
un’associazione che ha nel proprio logo l’Italia, ha nel suo stesso Dna la
vocazione a stare unita. Oggi più che mai. (ASAPS). L.B.
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