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Regno Unito: i sudditi si ribellano alla tassa sul “miglio percorso”

La misura governativa allo studio per svuotare le strade, scatena il pandemonio



(ASAPS) LONDRA,  gennaio 2007 – Le tasse, lo sappiamo, non piacciono a nessuno. Ma se alcune vengono tollerate, altre possono far scoppiare una vera e propria rivolta. Ne sanno qualcosa gli amministratori britannici, alle prese ormai da anni con progetti e idee (a volte strampalate, diciamo la verità) per far fronte ad una delle emergenze nazionali più critiche: il traffico. Roba da Johnny Stecchino e Cozzamara? Niente finzione, è tutto vero: la proposta c’è ed ha scatenato il pandemonio. Il governo ha deciso di trovare una soluzione alla congestione della rete viaria inglese, e tra le varie ipotesi – tra quelle più accreditate, a dire la verità – è emersa quella di prevedere una particolare tassa calcolata in base alle miglia percorse da ogni singolo veicolo in relazione alla fascia oraria. Per evitare che “i portoghesi” gabbino il fisco, sarebbe stato approntato addirittura un sistema di localizzazione satellitare, basato sulla tecnologia GPS, in grado di controllare (nel paese della privacy) lo spostamento millimetrico di ogni singolo veicolo. Di buono ci sarebbe che i topi d’auto avrebbero vita corta, ma a giudicare dalla reazione rabbiosa dei sudditi di Sua Maestà, la gabella non piace per niente e nel giro di poche ore una petizione indirizzata a Tony Blair in persona ha raccolto quasi 200mila firme. (ASAPS)


© asaps.it
Mercoledì, 17 Gennaio 2007
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