Il 2006, l’anno della
trasparenza e della comunicazione, è stato anche l’anno dei record. Le sanzioni per eccesso di
velocità rispetto alle 913.149 del
2005 sono state complessivamente 104.878 in più, pari a un incremento
dell’11,5%. Sulle strade statali,
regionali, provinciali e comunali l’aumento si è fermato a un più modesto 3,5%. Sulla rete autostradale invece
tutta un’altra musica e un’altra velocità con un + 19,9%. Per la prima volta nella storia della Polizia Stradale le
infrazioni contestate sulle autostrade per superamento dei limiti, hanno
superato quelle delle restanti strade fissandosi a quota 533.741, pari al 52,4%
di quelle complessive. Sulle altre strade sono state 484.286 pari al 47,6%.
Pensate che l’infrazione della velocità costituisce da sola il 43% del fatturato contravvenzionale
della Polizia Stradale. A voler essere
proprio pignoli dovremmo aggiungere anche le 63.881 infrazioni per velocità pericolosa (23.410 in autostrada), sì insomma quelle di vecchio stampo elargite
a occhio senza la certificazione di un misuratore di velocità. Si dirà: certo con
l’installazione dei Tutor sulle
autostrade c’era da aspettarselo. È vero solo in parte. Intanto, lo ripetiamo,
i Tutor sono ampiamente pubblicizzati, e segnalati con evidentissima
cartellonistica. Inoltre, per quello che ci risulta, nel corso del 2006 le
sanzioni contestate sono arrivate circa a quota 10-15.000. Nel periodo di
massimo funzionamento da settembre a metà novembre sono state 5.180.
Questo dato non si concilia con un incremento di 88.691 sanzioni
nella sola rete autostradale. In realtà sulle strade
l’indebolimento della PaP ha portato a pigiare di più sull’acceleratore: “tanto
se non mi fermano non mi tolgono i punti, poi al massimo dirò che a 185 all’ora
sulla A1, guidava il nonno (Dio lo benedica per la salute e per la patente che
ancora mantiene)”. I risultati negativi però si
vedono. Mentre nel 2006, secondo i dati della Polizia Stradale gli incidenti
sull’intera rete autostradale sono calati del 3,1% (per la verità in tanti spostano le macchine per evitare i
rilievi e non perdere i punti), i morti sono inversamente cresciuti del 3,1%. Quelli purtroppo non possono
scappare alle rilevazioni. Sì, a pensarci bene, se mettiamo
in fila quel milione di verbali in quadruplice copia, di 30 centimetri l’uno,
realizziamo una striscia di carta lunga 1.200
chilometri, proprio come è lunga l’Italia dal Trentino alla Sicilia, tanto per
non scontentare nessuno. Presidente Asaps
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