ROMA — Gli italiani al volante?
Assetati di velocità. La denuncia arriva dalla Polizia Stradale che nel 2006 ha
elevato più di un milione di multe per eccesso di velocità, con un incremento
totale dell’11,5% rispetto al 2005 e del 20% in autostrada. Un vero record:
messi tutti in fila i verbali arriverebbero dalle Alpi alla Sicilia.
Ma non è tutto: «Alle 1.018.027 multe della sola Stradale vanno aggiunte –
secondo le stime dell’Asaps, associazione amici della Polizia Stradale – almeno
un altro milione di sanzioni per eccesso di velocità elevate da Carabinieri e
Polizie locali, portando il totale ad una cifra impensabile fino a qualche
tempo fa».
Certo, ora è entrato in funzione il Tutor (il sistema che rileva la media), ma
l’incredibile aumento di contravvenzioni non dipende da questo: i tratti
sorvegliati dal Tutor sono ampiamente segnalati con giganteschi cartelli
gialli; inoltre nel 2006 le sanzioni contestate così sono state appena 15.000.
L’incremento di 88.691 multe nella sola rete autostradale non si può quindi
attribuire al Tutor.
E c’è dell’altro: il 2006 è stato l’anno del cambiamento di strategia da parte
del Ministero dell’Interno che ha deciso di puntare più sulle prevenzione che
sulla repressione. Da qui l’idea di segnalare in ogni modo la presenza dei
rilevatori di velocità sulle strade: dai cartelli alla pubblicazione delle
postazioni mobili e fisse sul sito poliziadistato.it , asaps.it e
Repubblica.it. Come ci ha confermato Antonio Giannella, direttore servizio
Polizia Stradale, la velocità su molti tratti autostradali è crollata (il
record sulla Pescara-Cerignola con una riduzione della media di circa 26 Km/h).
Eppure gli automobilisti vanno sempre più forte. Motivo? La patente a
punti che all’inizio è stato uno strumento efficace non funziona
più: non è un caso che l’aumento delle infrazioni è avvenuto prevalentemente in
autostrada, dove si ha la certezza di non essere fermati. Diversi infatti in
questo caso i modi per sfuggire alla sottrazione di punti dalla patente:
dichiarare che alla guida c’era qualcun altro (quasi sempre un anziano che non
usa l’auto) o pagare 250 euro in più ed evitare del tutto di fornire i dati del
trasgressore. Una somma elevata per una persona normale, ma ridicola per chi
spende 100 mila euro o più per una Gran turismo.
Al contrario sulle strade statali, regionali, provinciali e comunali – dove si
ha invece la certezza di perdere punti dalla patente perché è facile essere
bloccati da una pattuglia l’aumento delle multe si è fermato a un più
modesto 3,5 per cento. E per la prima volta nella storia della Polizia
Stradale le infrazioni contestate sulle autostrade per violazione dei limiti,
hanno superato quelle delle restanti strade fissandosi a quota 533.741, pari al
52,4% di quelle complessive. Insomma un record nel record.
Non mancano, infine, aspetti preoccupanti e apparentemente inspiegabili: lo
scorso anno sono calati gli incidenti (del 3,1 per cento) ma sono aumentati il
numero dei morti (anche qui del 3,1 per cento). Possibile? Purtroppo si: molti
automobilisti, dopo sinistri senza feriti gravi, hanno spostato le macchine per
evitare i rilievi della Polizia e non perdere così i punti dalla patente. Fatta
la legge, trovato l’inganno.
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