HELPCONSUMATORI
SICUREZZA STRADALE.
Se bevi non guidare: nei locali a
Modena torna il progetto Bob
Da domani, 19 gennaio etilometro nelle discoteche e chi
non beve riceve un premio.
Con lo slogan "Se bevi non guidare, se guidi non
bere", torna nelle discoteche di Modena e provincia il progetto Bob. La
prima delle tredici serate in programma per questa stagione sarà venerdì 19
gennaio al Jam di Baggiovara, mentre sabato 20 gli operatori si sposteranno al
Cristal di Sassuolo. Il progetto porta nei locali, in accordo con i gestori,
materiale informativo, etilometro e alcool test gratuiti per chi desidera
verificare il proprio tasso alcolico. I ragazzi e le ragazze Bob sono quelli
che possono attestare un tasso alcolico pari a zero e si fanno carico di
trasportare a casa gli amici, e vengono premiati con biglietti scontati e buoni
per consumazioni analcoliche. I ragazzi si sottopongono al test in modo
volontario e senza sanzioni.
Chi presenta un tasso alcolico al di sopra del limite di
legge di 0,5 grammi per litro viene invitato a non guidare. Gli operatori hanno
riscontrato che il test dell’etilometro viene spesso utilizzato spesso anche da
chi sa di non dover guidare, ma vuole verificare gli effetti dell’alcol
assunto. I prossimi appuntamenti con Bob sono venerdì 26 gennaio alla Crepa di
Tre Olmi, sabato 27 alle Scuderie di Spilamberto, venerdì 2 febbraio allo
Zucchero di Canna di Carpi, sabato 3 all’Oltre Cafè di Limidi di Soliera. Il
progetto continua fino al tre marzo e farà tappa anche al Felix di Maranello,
al Buena vista di Montale Rangone, al Mamma Orsa di Formigine, allo Snoopy e a
Villa Freto a Modena e all’Alice di Pavullo. L’iniziativa è promossa
dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena in
collaborazione con l’Assessorato alla Sanità e politiche sociali della Provincia
di Modena e il Sindacato italiano locali da ballo Silb Confcommercio di Modena.
BRESCIA OGGI
DARFO BOARIO. La campagna di Provincia di Brescia, Polizia
stradale, «118» e Procivil Camunia
«Crash, ubriachi si muore»
Sull’ambulanza lo slogan per
prevenire le stragi del sabato sera
di Giuseppe Cappitta
«Da ubriachi è più facile morire che guidare». Riprodotta sulle fiancate laterali
dell’ambulanza della Procivil Camunia, operativa in Valcamonica e nel Sebino,
sarà la frase che i giovani automobilisti del sabato sera leggeranno più spesso
percorrendo, nelle notti del venerdì e del sabato, la ss 42 del Tonale. Più in
basso, spicca a caratteri cubitali la scritta «Crash», riprodotta su
un’ambulanza particolarmente colorata, così predisposta per meglio richiamare i
giovani ad una guida più responsabile e per ricordare loro che ogni anno il 45%
degli incidenti che accadono sulle strade sono attribuibili direttamente o
indirettamente all’alcol. Ogni quattro giovani che muoiono, uno muore a causa
dell’alcol. L’iniziativa di predisporre una speciale ambulanza che
ricordi i pericoli, per chi guida, dell’abuso di alcol, è la prima di quattro
azioni, denominata «L’ambulanza comunica», facenti parte della campagna di
sensibilizzazione contro le stragi del sabato sera, promossa dall’assessorato
Giovani e Università della Provincia di Brescia e realizzata dalla Procivil
Camunia, in collaborazione con il distaccamento della Polizia stradale di Darfo
Boario Terme e con la centrale operativa di Brescia del 118. Per presentare il progetto, mirato alla sensibilizzazione
e alla prevenzione del grave fenomeno delle stragi del sabato sera e rivolto ai
giovani fra i 18 e i 29 anni residenti in Valcamonica e sul lago di Iseo, un
incontro con la stampa si è tenuto, nella mattinata di ieri, al cinema Garden
di Darfo Boario Terme. Con l’assessore provinciale Corrado Ghirardelli, erano
presenti il comandante della polizia stradale di Brescia Mario Nigro, il dottor
Paolo Marzollo, direttore del Centro operativo del 118 di Brescia, e Massimo
Negrini, responsabile del gruppo sanitario Procivil Camunia. «Il progetto - ha esordito l’assessore Ghirardelli -
partito alla fine dello scorso anno sarà attuato con 4 diverse azioni:
«L’ambulanza comunica», il pattugliamento stradale notturno, la divulgazione
nelle scuole, i corsi di primo soccorso». «A legare tutto ciò - ha continuato l’assessore
Ghirardelli - sarà l’opuscoletto colorato «Crash! Da ubriachi è più facile
morire che guidare», una sorta di manuale che mira a disincentivare i giovani
nell’uso di alcol e nella guida in stato di ebbrezza». L’opuscolo fornisce una serie di informazioni che
dovrebbero fare riflettere i giovani sui pericoli della guida in stato di
ebbrezza. Condizione, questa, che aumenta la tendenza ad agire in modo imprudente,
in virtù di una riduzione della percezione del rischio; l’alcol rallenta la
capacità di vigilanza, riduce il campo visivo, fa percepire con notevole
ritardo gli ostacoli. All’ambulanza, che affiancherà la polizia stradale
durante i posti di blocco del venerdì e del sabato sera, si accompagneranno due
momenti formativi: uno nelle scuole, rivolto agli studenti delle ultime due
classi delle superiori, e uno alla popolazione locale giovanile, che sarà
coinvolta utilizzando anche i crediti formativi, per maturare e sviluppare
risorse inespresse. Alla necessità di accompagnare il progetto con un «momento
repressivo», si è richiamato Mario Nigro, comandante della polizia stradale di
Brescia. Il dottor Paolo Marzollo ha consigliato i gestori delle
discoteche a tenere, nel parcheggio della discoteca, un’ambulanza con personale
specializzato, pronto ad intervenire nel caso si notassero giovani aver
ecceduto nel consumo di alcol. Massimo Negrini ha sottolineato l’impegno che attende la
Procivil Camunia, chiamata fra l’altro a concretizzare il momento didattico.
IL GIORNALE DI VICENZA Tezze. Un convegno promosso
dall’assessorato allo sport sul mondo degli adolescenti Giovani e comportamenti a rischio Il mondo del calcio s’interroga
sull’aumento di doping e droghe
(m. b.) Aumenta il numero delle persone che fanno uso di
stupefacenti, cambiano modelli e finalità, mentre il numero dei giovani
coinvolti desta preoccupazione. I controlli da parte dell’antidoping della Figc
e del ministero si fermano ai campionati interregionali. Sotto, nelle categorie
minori e nel settore giovanile, regna il vuoto, nonostante i rischi
disciplinari e le conseguenze sul piano penale che potrebbero derivare da
eventuali esiti positivi dei controlli. Questo, in sintesi, il contenuto dell’incontro nella sala
consiliare di Tezze, su iniziativa dell’assessorato allo sport e delle
politiche giovanili, e seguito da un numeroso pubblico composto da responsabili
ed allenatori delle varie società sportive locali. I lavori, che avevano come tema “Adolescenza e
comportamenti a rischio”, sono stati introdotti da Valeria Carli, sociologa che
opera nel contesto del Centro vicentino di solidarietà. L’uso delle sostanze
stupefacenti è in rapida crescita. Nel 2005, gli italiani che hanno fatto uso
di cannabis sono stati 3 milioni e 800 mila contro il milione e 200 mila del
2001. Mezzo milione di questi è rappresentato da giovani di età compresa fra i
19 ed i 21 anni. I cocainomani sono passati dai 350 mila del 2001, ai 700 mila
del 2005. Aumenta anche il numero di assuntori di sostanze illegali
associate, per un totale di due milioni nel corso del 2005. Alcol e tabacco
rappresentano le droghe “cancelletto”, in quanto aprono la porta all’assunzione
di altre sostanze più pericolose. I giovani tendono a sottovalutare i rischi
derivanti dall’uso di alcol, fumo e cannabis, considerati forme di ingresso
nella società e strumento necessario per l’accettazione in campo sociale. Cambia anche il modello sociale legato all’uso di
stupefacenti. Negli Anni Sessanta, il drogato era soprattutto un giovane che
cercava di fuggire da una società di cui non condivideva i valori. Ora, alcol,
fumo e droga vengono considerati come strumento per l’inserimento sociale e
come stimolo per l’efficienza in campo produttivo e sportivo. Raffaella
Corsaro, psicologa, ha evidenziato i rischi che corrono gli adolescenti, in
un’età che registra profondi cambiamenti sul piano fisico e psicologico. Ha invitato le società sportive a collaborare per
promuovere il benessere dei giovani, tenendoli lontani dalle lusinghe di
sostanze dopanti e di stimolatori artificiali legati alle droghe e all’alcol.
Ha dato il suo contributo alla serata anche il gen. Martino, vicepresidente
della commissione antidoping Figc di Roma. Ha ricordato che compito
dell’istituzione è garantire la correttezza dell’attività sportiva. L’uso di sostanze stupefacenti per migliorare le
prestazioni comporta gravi conseguenze sul piano disciplinare con sospensioni
fino a due anni, e su quello penale. I controlli a campione vengono garantiti,
dal ministero della salute e dalla commissione antidoping, fino alla categoria
interregionale nel mondo del calcio. Tra le società dilettantistiche, c’è il vuoto. Il relatore
ha auspicato che, a livello regionale, il Veneto metta a disposizione le
risorse morali, economiche e di fantasia per attivare un sistema di controllo e
di prevenzione sull’uso di sostanze nel settore giovanile del calcio. Gli incontri formativi, diretti ad allenatori e dirigenti
del mondo sportivo, continueranno lunedì 29 gennaio. Si parlerà di sport ed
educazione. Interverranno Donato Sozzo, dell’ufficio indagini della federazione
e Marcello Manea, psicologo.
LA SICILIA
Ricerca Sert: abuso diffuso tra i
giovani
Incidenti stradali? Colpa delle condizioni precarie in cui
versano le diverse arterie che collegano il Calatino al resto della provincia e
della Sicilia, ma colpa pure delle frequenti violazioni al codice della strada,
prima fra tutte l’abuso di alcol da parte di quanti si pongono alla guida dei
veicoli. La conferma di ciò giunge dall’attività degli ultimi
giorni della polizia stradale del distaccamento di Caltagirone. Gli agenti
hanno denunciato in stato di libertà, all’autorità giudiziaria territorialmente
competente (la Procura della Repubblica calatina), tre giovani - tutti d’età
compresa fra i 25 e i 27 anni - protagonisti e, nello stesso tempo, vittime di
altrettanti sinistri avvenuti fuori dai centri abitati. Per i tre, oltre alla
segnalazione alla Procura, sono scattate pure la sospensione della patente
(sino a tre mesi) e la decurtazione di 10 punti per guida in stato di ebbrezza.
A finire sul «libro nero» della Polstrada sono stati i
conducenti delle vetture coinvolte in due incidenti sulla strada statale n. 417
Catania-Gela (il bilancio di uno dei quali, avvenuto lo scorso ottobre, fu di
ben cinque feriti) e in un sinistro verificatosi sulla strada provinciale n. 34
in direzione di Santo Pietro. In quest’ultimo caso (il giorno di Capodanno),
secondo gli accertamenti dei poliziotti, si trattò di un sinistro «autonomo»,
costato al guidatore della macchina finita fuori strada ferite e contusioni
giudicate guaribili in 30 giorni. Infine, sono al vaglio degli inquirenti - che non
trascurano di compiere accurate verifiche a 360 gradi - le cause dell’incidente
verificatosi la notte fra sabato e domenica al Km 45+300 della Catania-Gela, in
località Sciara, nel territorio del Comune di Ramacca. Anche in questa
circostanza si è trattato di un incidente «autonomo», con una Hunday «Gets» finita
contro il guardrail opposto alla propria corsia di marcia, con gravi
conseguenze per gli occupanti dell’auto, entrambi di Ramacca: il conducente di
26 anni che, dopo il ricovero all’ospedale Gravina di Caltagirone per trauma
facciale, è stato trasferito al Vittorio Emanuele di Catania (per lui prognosi
di 25 giorni), e il passeggero, un giovane di 17 anni ricoverato in prognosi
riservata nel nosocomio calatino. Intanto, proprio per prevenire ed eventualmente reprimere
il fenomeno della guida in stato di ebbrezza, il comandante della Polstrada di
Caltagirone, ispettore Emilio Ruggieri, ha disposto un ulteriore «giro di vite»
con controlli tramite l’utilizzo dell’etilometro che, nel prossimo fine
settimana, interesseranno la «città della ceramica» e il suo hinterland. Mariano Messineo
VIRGILIO NOTIZIE NAPOLI/ PRESIDENTE TRIBUNALE PROPONE COPRIFUOCO PER
MINORENNI Ragazzi in giro di sera solo con
genitori o parenti maggiorenni
Napoli, 18 gen. (APCom) - Coprifuoco per i minorenni che
devono essere accompagnati dai genitori o da un maggiorenne oltre una certa
ora. Stop alla vendita di alcolici per gli under 18 e proibizione dell’accesso
ad alcuni locali, ma anche abbassamento dell’età imputabile a 12 anni. Sono
alcune delle misure che propone il presidente del Tribunale per i minori di
Napoli, Stefano Trapani, dopo l’accoltellamento mortale di un sedicenne nel
centro di Napoli. L’intervista a Trapani è stata rilasciata all’inserto
partenopeo del Corriere della Sera (Corriere del Mezzogiorno). Il presidente
spiega: "Il legislatore deve avere il coraggio di intervenire in maniera
severa. A mali estremi, estremi rimedi, se non vogliamo trovarci adire sempre
le stesse cose e a piangerci addosso. È impopolare ma è quello che serve se
vogliamo una vera svolta". Secondo Trapani i minori dovrebbero essere accompagnati in
giro per la città soltanto da maggiorenni proprio per evitare risse o
aggregazioni in baby gang, fenomeno che soprattutto nell’ultimo periodo ha
causato gravi episodi di violenza a Napoli e provincia. Trapani aggiunge che
l’età imputabile va abbassata a 12 anni" come già accade in Inghilterra,
dove, anche i bambini di otto o dieci anni che delinquono vengono giudicati e
puniti".
IL GAZZETTINO (Padova) GLI ABITANTI DEL GHETTO «LA GIUNTA CI PRENDE IN GIRO».LA
PROPOSTA DI CONTIN CHE ACCUSA IL COMUNE DI NON INTERVENIRE CONTRO CHI SPORCA E
DISTURBA. Ronde in bici tra i ragazzi dello
spritz, organizzate dai baristi
(M.A.) Le ronde anticrimine vanno di moda e per Federico
Contin, presidente del comitato "Bar per il centro", potrebbero
essere il giusto strumento per controllare anche il popolo degli spritz. «Visto
che l’amministrazione comunale - ha esordito Contin - non è riuscita a
risolvere i problemi di ordine pubblico legati al fenomeno dell’aperitivo di
massa, si potrebbero organizzare delle ronde per sorvegliare i ragazzi che
bevono e si divertono. Del resto, già lo scorso maggio, il nostro Comitato
aveva proposto alla giunta Zanonato dei pattugliamenti in bici effettuati da
del personale pagato dai baristi. La risposta di palazzo Moroni fu negativa.
Saltata pure l’ipotesi Fiera - ha proseguito Contin - tra tre mesi al massimo
le piazze e il Ghetto torneranno ad essere un macello. Il Comune installa
sistemi di videosorveglianza, ma il risultato è nullo. Inolte i vigili urbani
non intervengono a punire chi lorda e disturba perchè hanno paura. Insomma
tutto è rimasto come prima e all’orizzonte non si scorge alcuna soluzione.
Assurdo, poi, - ha terminato Contin - che l’amministrazione comunale non ci dia
ancora per questa estate il Portello. Senza il movimento creato da noi questa
area della città è in mano agli spacciatori e ai tossicodipendenti. La giunta
Zanonato non ci ha dato il permesso di riorganizzare la manifestazione perchè
teme la protesta di un gruppetto di abitanti del quartiere violenti e che
occupano le case». Le accuse di Federico Contin rivolte a palazzo Moroni
trovano riscontro, soprattutto, nel Ghetto. E’ sufficiente effettuare una
passeggiata in via Soncin tra il bar "Beluga" e l’agenzia di viaggi
"Luz de Luna", per riscontrare un importante degrado urbano e
sociale. Sotto i portici campeggiano in bella vista centinaia di scritte con lo
spray, mentre il mercoledì sera e il fine settimana decine di giovani, oltre a
bere a dismisura e a fare uso di stupefacenti, urinano e vomitano ovunque. La
strada e il marciapiede, dunque, risultano coperti di liquami umani, cartacce,
bicchieri di plastica e bottigliette di birra. Commercianti e residenti della
zona sono furiosi, ma la giunta Zanonato fa "spallucce" convinta che
il lato oscuro del fenomeno degli spritz stia scemando. Prova ne è la
dichiarazione dell’assessore al Commercio Ruggero Pieruz. «Il problema dello
spritz nel centro storico - ha detto Pieruz - è andato diminuendo e la
concentrazione di giovani è meno importante». Pensiero non accettato
dall’associazione "Per le piazze", composta da 260 residenti del
centro. «Ci sentiamo presi in giro - ha affermato Dino Ponchio, presidente del
movimento - per come il Comune ha gestito il fenomeno dello spritz. Chi
amministra la cosa pubblica a Padova non ha mai avuto un piano preciso. Questa
giunta sta annaspando nel buio nella speranza che il fenomeno finisca da solo».
IL GAZZETTINO (Padova) IL DIRETTORE DELL’USL 16 SMENTISCE L’IPOTESI DELLA
CGIL Rao:«Non chiude Alcologia»
Smentita categorica da parte del direttore dell’Usl 16,
Fortunato Rao, circa la chiusura dell’Unità funzionale di Alcologia annunciata
dalla Cgil per bocca del suo segretario generale Ilario Simonaggio. "Una
notizia fuori dal mondo - la bolla Rao - figuriamoci se viene meno un servizio
come quello reso da Alcologia, inserita nel piano triennale delle
tossicodipendenze e tra i nostri impegni precipui. Macchè interruzione di
pubblico servizio, l’attività continua". La fine dell’Unità funzionale era stata annunciata nelle
ore scorse da Simonaggio che aveva affidato la comunicazione a un documento nel
quale sosteneva che la Cgil era intervenuta nel dicembre scorso con i vertici
dell’Usl per sollecitare le delibere relative ai cosiddetti
"contrattisti", personale dirigente impegnato in progetti e talvolta
a copertura di posti di dotazione organica per attività istituzionale. "Il
direttore generale - scriveva il leader della Cgil - ci aveva garantito le
seguenti condizioni: copertura dei posti di dotazione organica tramite
procedure concorsuali nei limiti previsti dalla Legge Finanziaria, delibera per
il rinnovo degli incarichi dei contrattisti (non facenti parte del novero dei
posti stabilizzati da procedure concorsuali) entro il 29 dicembre 2006 per
garantire la continuità assistenziale e dei servizi erogati, fornitura di
elenco aggiornato della situazione del personale a progetto, totale copertura
dei servizi in essere. Invece siamo a conoscenza che per effetto del mancato
rinnovo dei due contratti a tempo parziale su cui si reggeva l’Unità funzionale
di alcologia, non sono stati rinnovati. La conseguenza è nei fatti la chiusura
del servizio con grave nocumento dell’assistenza erogata. L’interruzione di
servizio pubblico è ancor più grave perché avviene in una attività di
particolare interesse come il contrasto all’uso e abuso di alcol in
città". Nientaffatto, replica il dirigente chiamato in causa, si tratta di
una notizia priva di fondamento. F.Capp.
CORRIERE DELLA SERA – FORUM ITALIANS La polizia risponde alle domande
sul suo sito
Gentile dottor Severgnini, mi pregio di confermarle che la sua collaborazione sta
dando ottimi risultati. In questi giorni abbiamo ricevuto numerosissime mail,
molte di queste sono state inoltrate dagli utenti del suo forum. Il contenuto delle richieste ha riguardato non soltanto
temi relativi alla sicurezza stradale ma anche argomenti di specifica
competenza della Polizia di Stato. Nella convinzione che "l’essere vicini alla
gente" e al servizio del cittadino sia un obiettivo da raggiungere anche
offrendo risposte nel modo più veloce e adeguato, saremmo grati se volesse
ospitare sulla homepage del suo forum un link che permetta agli utenti
l’accesso direttamente al nostro sito ufficiale. Nella speciale sezione "scrivici" www.poliziadistato.it/pds/cicomunicate/ci_comunicate_che.php,
infatti, ci sono esperti dei vari settori della Polizia di Stato che possono
rispondere alle istanze rappresentate in modo tempestivo e competente. Cordiali saluti Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Ufficio Stampa,
Sono contento di sapere che
"Italians" è utile; anche il ministro Amato mi ha risposto
privatamente (e gentilmente), ringraziandoci. Però io sono testardo, e aspetto
ancora la risposta alla domanda formulata sul "Corriere" il 4
gennaio: è vero che i controlli con l’etilometro sono 8 milioni l’anno in
Francia, 4 milioni in Spagna e solo 200.000 in Italia? Mancano le pattuglie, le
norme, i soldi o queste cose insieme? Qualcuno mi ha spiegato che ai 200.000
controlli "ufficiali" se ne aggiungono molti ufficiosi: la pattuglia
vede il giovanotto sbronzo fuori dalla discoteca, e si limita a dirgli di non
azzardarsi a salire in macchina. E’ vero? E se è vero, perché queste cose non
ce le spiegate voi?
LA REPUBBLICA SALUTE L’alcol è presente nei cibi più
innocui
Cara Salute, il problema è il seguente: sono affetta da Epatite C
cronica, contratta in ospedale. L’epatologo che mi segue dice che due sono i
nemici contro cui dobbiamo resistere: l’alcol e il sovrappeso. Da quando sono
ammalata, ho scoperto che l’alcol è in moltissime cose che si comprano
normalmente come innocue: quasi tutti i dolci dei ristoranti hanno (pochissimo
o moltissimo) alcool, paste innocenti (come un "diplomatico" o una
pasta con base di pandispagna) nelle pasticcerie, il gelato allo zabaione (e
altri gusti) nelle gelaterie, la Fiesta Ferrero, e così via (per non parlare
dei primi o dei secondi fiammeggiati o irrorati di alcool/vino). Ora, io sto
attenta e chiedo sempre prima di ordinare, ma mi domando se tutto ciò non sia
dannoso, oltre che per chi ha la mia stessa patologia, per esempio per i
bambini. Vorrei anche che qualcuno informasse il grande pubblico
che l’epatite C non è la peste bubbonica e che si può tranquillamente convivere
con una persona affetta da tale patologia (io vivo con la mia famiglia e,
tranne alcune elementari precauzioni che comunque dovrebbero usare anche i
"sani", stanno tutti bene!). Ma mi sono trovata ad affrontare anche
persone ignoranti che mi avrebbero volentieri attaccato un campanellino al
piede, di manzoniana memoria, per segnalare la mia presenza! Simonetta Franchi
IL TRENTINO Fermato nella notte fra martedì e
mercoledì Beccato ubriaco in auto quattro
volte in 7 anni
TRENTO. Dal 1999 ad oggi gli è stata ritirata la patente
quattro volte. E tutte e quattro le volte per guida in stato di ebbrezza. Lui è
un 45enne di San Michele all’Adige che nella notte fra martedì e mercoledì è
stato fermato dai carabinieri in via Bolzano perché ubriaco. La stessa scena si
era già verificata nel 1999, nel 2004 e nel febbraio del 2005. In tutti questi
quattro episodi l’uomo è stato beccato dai carabinieri alticcio al volante e
per le tre occasioni precedenti, la patente gli era stata ritirata per sessanta
giorni ed era stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. Alle 3.10 della
notte fra martedì e mercoledì è successo ancora un’altra volta. L’uomo era alla
guida della sua macchina quando è stato intercettato e fermato da una pattuglia
del nucleo radiomobile dei carabinieri di Trento all’altezza del distributore.
Sottoposto all’alcol test è risultato decisamente positivo facendo raggiungere
all’etilometro il livello di 2.10 ossia più di quattro volte del limite
consentito dalla legge. Ai militari dell’Arma non è rimasto altro da fare che
denunciare l’uomo - per l’ennesima volta - per guida in stato di ebbrezza e
ritirargli la patente. Poco prima, alle 1.45, un’altra macchina era stata
fermata dagli uomini del nucleo radiomobile in via Esterle. E anche in questo
caso il conducente, 48 anni di Trento, è stato sottoposto all’esame
dell’etilometro che è arrivato a 1.82. Quindi anche in questo caso l’uomo si
era messo alla guida con un livello di alcol molto superiore a quello
consentito.
AGI UCCISE GIOVANE LECCHESE DURANTE LITE, INCHIESTA CHIUSA
(AGI) - Lecco, 18 gen. - Il Sostituto Paolo Del Grosso
della Procura di Lecco ha chiuso l’inchiesta sull’omicidio avvenuto la notte
del 15 aprile scorso all’esterno di un pub di Ballabio, in Valsassina, e si
appresta a chiedere il rinvio a giudizio dell’ex poliziotto Michele Burghardt,
titolare del ’Biker’s Ranch’ che fece da sfondo al tragico fatto di sangue. L’accusa e’ di
omicidio aggravato dai futili motivi. Secondo le risultanze investigative,
quella notte Mario Taddeo, originario della zona, sarebbe entrato in stato di
ebbrezza nel pub minacciando il titolare per farsi consegnare dei soldi:
"Devi mettere una somma di denaro in una busta e darmela", gli
avrebbe detto scatenando una lite fra i due, proseguita poi all’esterno con il
tragico epilogo. L’ex poliziotto si armo’ di una sbarra in ferro che picchio’
con particolare violenza sulla testa di Taddeo. Poi raggiunse Lecco e getto
l’arma del delitto nel lago. Il 35enne fu rinvenuto agonizzante la mattina dopo
lungo il ciglio della strada da un operaio ma all’arrivo dei soccorsi era gia’
deceduto. Burghardt, assistito dall’avvocato Saverio Megna, e’ ora agli arresti
domiciliari presso la casa dei genitori e ha ammesso da subito le sue
responsabilita’ in relazione al decesso del 35enne residente a Pagnona, dove vi
era arrivato da una settimana dopo una vita spesa in Germania. I familiari della
vittima avevano preso molto male la decisione del Gip Gianmarco De Vincenti di
concedere i domiciliari: "Sconvolgente e scandalosa" definiscono
ancor oggi la decisione. L’ex poliziotto davanti al Gip si era detto
’disperato’ per l’accaduto chiedendo ’perdono a tutti’". Ma per i
familiari della vittima l’invocazione di perdono non basta e attraverso il loro
legale di fiducia, l’avvocato Menarini di Lecco, fanno sapere che daranno
battaglia affinche’ venga rivisto il provvedimento di scarcerazione. "E’
vergognoso - spiegano i famigliari di Taddeo - che l’assassino sia stato messo
fuori ancor prima che venissero fissati i funerali di Mario".
IL GAZZETTINO (Padova) ESTE In Italia con un permesso turistico era ospite di una connazionale
e doveva prendere l’aereo per rientrare. Ma ha cominciato a dare fastidio e la
ragazza ha chiamato soccorso Russo ubriaco rifila un
"diretto" al carabiniere
Il militare colto di sorpresa mentre si avvicinava per
chiedere i documenti. Arrestato e portato in carcere per lesioni e resistenza Se la ricorderà per un pezzo questa vacanza atestina il
cittadino russo che, l’altra notte, ha voluto dare l’addio al Belpaese
prendendo a cazzotti un carabiniere e finendo direttamente in carcere. Il fatto è avvenuto verso l’una della notte fra martedì e
mercoledì, quando il giovane russo si è preso una bella sbornia ed ha costretto
la sua ospite a chiedere soccorso ai militari per evitare guai peggiori. Alexi
Kamin, 30 anni, era in Italia con un permesso turistico perfettamente in regola
ed avrebbe dovuto tornare a casa entro pochi giorni, tanto che aveva già la
valigia ed il biglietto aereo pronti. Stava a casa di una connazionale, della
quale non sono state rese note le generalità, ma l’altra sera deve aver alzato
un po’ troppo il gomito, perché la donna si è recata nella stazione di via San
Martino per segnalare che il suo amico stava creando qualche problema di
troppo. Contemporaneamente era giunta ai militari una segnalazione su di una
valigia sospetta abbandonata in vicolo Marconi, proprio a due passi dalla
piazza Maggiore. Si trattava probabilmente del bagaglio dell’uomo, che forse se
ne stava andando dall’abitazione dell’amica. Sul posto è giunta in breve un’auto del Radiomobile
atestino, dalla quale sono scesi due carabinieri, che hanno trovato anche il
russo ubriaco. Il turista, che era parecchio agitato ancor prima dell’arrivo
della pattuglia, ha iniziato a dare in escandescenze e quando uno dei due
rappresentanti dell’Arma si è avvicinato gli ha rifilato un pugno al volto,
colpendolo con forza al mento. L’altro carabiniere è accorso per dare man forte
ed in breve l’uomo, ancora imbufalito, è stato preso e portato in caserma.
Arrestato, è stato subito trasferito nel carcere Due palazzi di Padova, dove è
tuttora custodito in attesa di novità sul suo caso con l’accusa di lesioni e
resistenza a pubblico ufficiale. Il carabiniere colpito presenta una contusione
alla mandibola, ma non ci sono tagli profondi, né fratture e quindi se la
caverà in una decina di giorni. Ferdinando Garavello
IL GAZZETTINO (Padova) AL BINGO ALL’ARCELLA Romena picchiata e rapinata
Una romena venticinquenne è stata picchiata e rapinata
l’altra notte mentre si trovava nella sala Bingo di via Tiziano Aspetti. Pochi
minuti prima delle quattro, l’immigrata si è recata in bagno e quando è tornata
al tavolo ha scoperto che le era stata rubata la borsa dentro la quale c’erano
140 euro vinti giocando. La donna si è guardata attorno e ha puntato le sue
attenzioni nei confronti di un maghrebino, ritenendolo il responsabile del
furto. Così la giovane si è avvicinata allo straniero che per tutta risposta
l’ha malmenata e poi è fuggito. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Del
bandito nessuna traccia mentre la vittima è stata portata al pronto soccorso
dove i medici le hanno riscontrato escoriazioni al corpo giudicate guaribili in
alcuni giorni. La donna era in stato di ebbrezza alcolica.
LA SICILIA In breve
Salvatore Di Dio, 24 anni di Caltagirone, già conosciuto
dalle forze dell’ordine, è stato arrestato dai carabinieri di Mazzarrone con
l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale per avere inveito contro i militari
dell’Arma, che erano intervenuti per cercare di riportarlo alla ragione. Infatti, secondo la ricostruzione dell’episodio compiuta
dai carabinieri, il giovane, in evidente stato di ebbrezza, aveva aggredito i
propri familiari (ancora da chiarire con esattezza i motivi del suo
comportamento, probabilmente riconducibili alle sue condizioni psico-fisiche),
nel centro abitato di Mazzarrone e non si era fermato neanche dopo l’arrivo sul
posto della polizia municipale. I vigili urbani hanno, pertanto, avvertito i
carabinieri. Quando sono giunti i militari dell’Arma della locale
stazione, Di Dio ha spintonato uno di loro, aggrappandosi poi a una vettura
posteggiata lì vicino per evitare di essere caricato sulla macchina dei
militari. Questa «manovra» è servita soltanto a ritardare di qualche minuto
l’arresto, ma non certo a impedirlo. Per il ventiquattrenne calatino (condotto prima in
caserma) si sono, quindi, aperte le porte della casa circondariale di contrada
Noce, dove il giovane - difeso dall’avv. Francesco Bellino - è stato messo a
disposizione dell’autorità giudiziaria per le formalità del caso. M. M.
IL GIORNALE DI VICENZA Tentato omicidio in v.della Pace «Mi avevano accerchiato» In auto contro due americani
L’albanese resta in carcere
(d. n.) «Volevo scappare, mi avevano accerchiato. Ho fatto
delle schinche, mi sono reso conto di averne colpito uno di striscio ma non mi
sono fermato. In primo luogo perché erano in dieci e temevo che mi menassero,
in secondo perché c’erano gli altri a soccorrerlo». Si è difeso Ervin Kaja, il giovane albanese in carcere da
sabato sera con l’accusa di tentato omicidio nei confronti dei due militari
americani John Ruescher, 19 anni, e Michael Johnson, 25. Le sue parole però non
hanno convinto del tutto il giudice che ha emesso nei suoi confronti, anche
perché clandestino, un’ordinanza di custodia in carcere. L’episodio era
avvenuto verso le 5 di sabato in viale della Pace, fra il parcheggio davanti al
bar “Colorado” (che è del tutto estraneo ai fatti) e un vicino distributore di
benzina. Come ha spiegato davanti al gip Pesenti, Kaja (assistito
dagli avv. Paolo Mele senior e Andrea Balbo) era andato a prendere la
fidanzata, una giovane romena che lavora come ballerina di lap dance in un
locale della zona. Probabilmente c’erano stati degli attriti con gli americani
che avevano importunato la ragazza. «Ero sulla Volvo e con me c’era la ragazza
- ha detto l’albanese - Un americano si è avvicinato, io ho abbassato il
finestrino e lui mi ha detto qualcosa nella sua lingua. Non ho capito nulla e
sono partito fermandomi al distributore, quando sono stato circondato da una
decina di americani. Questi ultimi mi hanno battuto sulla macchina, mi hanno
rotto lo specchietto retrovisore. Ho cercato di scappare, è stato in questo
momento che ho investito uno di loro». La ricostruzione dei carabinieri della Setaf (fra l’altro
Kaja, come del resto gli altri, avrebbe esagerato quella notte con l’alcol) è
però diversa. L’albanese, che vive a Zimella (Verona) dove è stato rintracciato
grazie al numero di targa preso da una guardia giurata, e poi arrestato,
avrebbe centrato volontariamente gli americani dopo una discussione.
IL DENARO Usa, l’etanolo è l’arma di Bush
contro lo smog
La politica energetica Usa sarà ancora una volta al centro
del discorso sullo stato dell’Unione che il presidente George W. Bush terrà
davanti al Congresso il prossimo 23 gennaio. Fonti vicine alla Casa Bianca
riferiscono che stavolta Bush affronterà il problema del surriscaldamento del
clima e chiederà un forte aumento dell’uso dell’etanolo. (*) Secondo le fonti,
Bush proporrà che fino al 2030 la benzina sia miscelata con oltre 60 miliardi
di galloni (227 miliardi di litri) di etanolo, un alcol etilico che in molti
Paesi, come il Brasile, viene ricavato dalla canna da zucchero e usato come
combustibile per autotrazione. La proposta di Bush comporterebbe un forte
incremento rispetto a quanto previsto fino al 2012 dall’attuale normativa Usa,
che consente di miscelare alla benzina 7,5 miliardi di galloni di alcol
etilico. (*) Nota: se tutto l’alcol invece di essere bevuto fosse
utilizzato per autotrazione, sarebbe economicamente conveniente. Anche se fosse
ricavato dalla distillazione di costosi alcolici.
TGCOM Lohan,ricovero per disintossicarsi
L’attrice: "Lo faccio per la mia salute"
Dopo aver fatto bisboccia con Paris Hilton e Britney
Spears e aver collezionato figuracce in quasi tutti locali di Los Angeles,
Linsday Lohan ha deciso di darsi una regolata ed è entrata in una clinica per
disintossicarsi dall’alcol. "L’ho deciso per prendermi cura della mia
salute" ha spiegato la ventenne attrice tramite il portavoce.
"Apprezzo molto gli auguri di tutti, ma vi prego di rispettare la mia
privacy". Stando a quanto riporta "People", la Lohan
avrebbe finalmente deciso di tornare in carreggiata. "Sarebbe in uno stato
mentale positivo e determinata a cambiare" dice il magazine. Già in dicembre la sua portavoce, Leslie Sloane Zelnik,
aveva svelato che la Lohan da un anno stava frequentando gli Alcolisti Anonimi
per fronteggiare qualche problemino con i superalcolici. Chi la conosce
sostiene anche che, dalla notte di Capodanno (trascorsa a Miami), la bella
Linsday non aveva smesso di festeggiare. Le dichiarazioni dell’attrice in
proposito però erano state altalenanti. In novembre aveva negato di essere una
"party-girl", protestando con Oprah Winfrey che la intervistava.
"E’ forse un crimine divertirsi con gli amici?" si era chiesta. In estate il primo ricovero dell’attrice, durante le
riprese del film "Georgia Rule", ufficialmente dovuto a un colpo di
calore e alla disidratazione. Qualche settimana fa la nuova corsa in ospedale,
per un attacco di appendicite. Il terzo ricovero oggi, dopo l’ennesimo bagno
d’alcol e la paura di non riuscire più a dire basta.
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della ex Jugoslavia, e fu fermato dalle forze...
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e sotto l’effetto di sosta...
IL GIORNO Guidi ubriaco? Rischi la vita
L’ADIGE Tornare a vivere dopo l’alcol I l mio nome è Riccardo e
sono un alcolista sobrio, ho raggiunto con l’aiuto di Dio e degli Alcolisti
anonimi, giorno per giorno, 20 anni di astinenza
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