IL
GAZZETTINO (Rovigo) Niente alcol dall’una di notte alle 6
del mattino. Lo dice ... Niente
alcol dall’una di notte alle 6 del mattino. Lo dice la nuova legge regionale
sui pubblici esercizi passata in commissione a dicembre e pronta ad arrivare in
consiglio. Sulle
prime l’intento è chiaro: ha tutto l’aspetto di una sana limitazione che eviti
eccessi, che poi finirebbero per trasformarsi nei pericoli conseguenti per chi
si mettesse alla guida di un veicolo un po’ alticcio. In
realtà le ripercussioni sull’abuso di alcol e l’effetto in qualche modo
deterrente sarebbero non solo minimi, ma addirittura controproducenti. Le
ragioni le spiega Lorenzo Paparella, presidente provinciale della Fiepet
Confesercenti, il sindacato di categoria dei pubblici esercenti, tra l’altro
anche titolare del Caffè Borsa. «Un
provvedimento di questo tipo non è solo inutile, ma anche sbagliato - spiega
Paparella - bloccare la vendita di alcolici con il locale ancora aperto e i
clienti all’interno, non ha senso. Al di là del fatto che chiunque fino all’una
ha tutto il tempo per alzare il tasso alcolico del proprio sangue, l’effetto
deterrente di un’imposizione così concepita è facilmente verificabile
confrontando quello che avviene in altri Paesi, dove è stata introdotta tale
limitazione. Per lavoro, ma anche in vacanza, sono stato più volte, per
esempio, in Gran Bretagna. Basta entrare in un pub poco prima che scatti lo
stop agli alcolici. I clienti quintuplicano le ordinazioni, trangugiano quantità
industriali di alcol in pochi minuti, oppure con boccali e bottiglie escono sui
marciapiede e continuano le loro bevute. Così se prima centellinavano la loro
birra sorseggiandola con calma, dopo si ubriacheranno senza ritegno». (*) C’è poi
l’aspetto legato alla regionalità del provvedimento, che rimarrebbe
circoscritto ai soli confini veneti. «E
questo è uno degli aspetti più pericolosi di questa normativa - continua
Paparella - se in Emilia Romagna, visto che è la regione più vicina a Rovigo,
non venisse preso un provvedimento identico, si assisterebbe dopo l’una di
notte a una vera e propria migrazione in massa di giovani per raggiungere i
locali dell’Oltrepo ferrarese, dove bere alcolici sarebbe ancora autorizzato». Ragazzi,
fa capire Paparella, che probabilmente si metterebbero alla guida per poi
ritornare a casa quasi certamente in uno stato di alterazione alcolica. Anche
l’eliminazione delle cosiddette tipologie è una novità guardata dai pubblici
esercizi con un certo sospetto. Finora esistevano quattro categorie distinte
tra chi somministrava alimenti e bevande. C’erano ristoranti e pizzerie, i bar,
i locali destinati all’intrattenimento e i cosiddetti bar bianchi (senza
vendita di alcolici). D’ora in poi il criterio distintivo sarà dato dalle dotazioni
e dalle certificazioni che l’ambiente possiede. In pratica saranno i requisiti
posseduti, ratificati nell’autorizzazione sanitaria rilasciata dall’Ulss, a
decretare cosa si può o non si può somministrare di alimenti e bevande in un
pubblico esercizio. Franco
Pavan (*) Nota: gli esercenti dei bar conoscono già poco le normative italiane figuriamoci quelle inglesi. Il limite orario delle 23 per bere alcolici nei locali inglesi è stato abolito il 1 dicembre 2005. A quanto pare la liberalizzazione dell’orario non inciso sui consumi di alcolici e sul numero dei problemi alcol correlati, li ha semplicemente diluiti nel tempo. Prima il 47% di tutti gli episodi di violenza avveniva tra le 23 e le 24. Analogamente non è lecito attendersi grossi risultati da questa legge regionale. Se applicata, il merito maggiore sarà quello di far convergere il dibattito e le idee su altre proposte concrete. ZERO
ALCOOL NEL SANGUE DEI NEOPATENTATI
Strasburgo, 22 gennaio 2007 - Gli incidenti stradali causano ogni anno più di 40.000 morti, con un costo di 180 miliardi di euro (2% del Pil dell´Ue). Si è quindi ancora ben lontani dall’obiettivo di dimezzare il loro numero entro il 2010. Tasso zero di alcolemia per i neopatentati, armonizzazione della segnaletica, divieto di sorpasso per gli autocarri di più di 12 tonnellate, sanzioni severe e sviluppo di nuove tecnologie, sono la ricetta del Parlamento per garantire una maggiore sicurezza stradale. Partendo dalla considerazione che i progressi compiuti in tutta l´Ue in materia di sicurezza stradale non sono ancora sufficienti a dimezzare gli incidenti entro il 2010, come era stato prefisso dal Programma di azione europeo, Il Parlamento propone una serie di misure per aggiungere tale obiettivo. La relazione di Ewa Hedkvist Petersen (Pse, Se) sostiene anzitutto che occorre concentrarsi in via prioritaria su una serie di politiche miranti a un´attuazione più efficace della legislazione (cinture di sicurezza, limiti di velocità, rispetto dei codici stradali), al miglioramento delle norme di idoneità alla guida (patenti, comportamento dei conducenti, rispetto dei pedoni), al miglioramento delle infrastrutture (qualità delle reti autostradali e stradali, corsie stradali e segnaletica) e al miglioramento dei veicoli (controlli periodici, modelli). Il Parlamento chiede poi agli Stati membri di valutare l´introduzione di un tasso massimo di alcolemia dello zero per mille per i giovani conducenti nonché per gli autisti che guidano veicoli per il trasporto di passeggeri e merci pericolose. Maggiori risorse dovrebbero inoltre essere destinate alla ricerca e alla lotta contro la guida sotto l´effetto di stupefacenti. I deputati sollecitano poi un rafforzamento degli sforzi tesi a un maggiore impiego delle cinture di sicurezza in tutti i veicoli. Al riguardo, peraltro, i deputati ritengono particolarmente importante che le infrazioni alle norme in materia di eccesso di velocità, uso delle cinture di sicurezza e guida in stato di ebbrezza vengano punite «in modo efficace e con severe sanzioni», indipendentemente dal fatto che tali infrazioni siano avvenute nel paese d´origine del cittadino o in un altro Stato membro. Compiacendosi della proposta della Commissione sull´uso di specchietti retrovisori privi di angoli ciechi, il Parlamento le chiede anche iniziative volte a imporre l´obbligo di guida con i fari di giorno, la segnalazione dei contorni dei mezzi pesanti con strisce catarifrangenti, e l´estensione del divieto di sorpasso per gli autocarri di oltre 12 tonnellate a tutte le strade a una e due corsie. Invita poi gli Stati membri a elaborare un Piano d’azione sulla formazione e l’educazione stradale, capace di coprire l´intero ciclo di studi degli alunni, dai 3 ai 18 anni, in tutti gli istituti scolastici dell´Unione, e reputa opportuno stabilire norme di formazione e misure di sicurezza per permettere di fare pratica accompagnata a partire dall’età di 16 anni. Ma la Commissione è anche invitata a occuparsi della definizione di regole minime comuni in materia di esami e certificazione degli istruttori di scuola guida e ad elaborare norme per un accesso non discriminatorio dei portatori di handicap alla patente di guida. In considerazione dell’elevato numero di incidenti e di decessi nei pressi dei cantieri stradali, i deputati invitano la Commissione ad elaborare orientamenti comuni sugli obblighi da rispettare per garantire la sicurezza dei tratti in cui si svolgono lavori. La sollecitano poi ad effettuare uno studio sull´armonizzazione della segnaletica stradale in Europa quale mezzo per migliorare la sicurezza delle strade, «dal momento che una segnaletica poco chiara o incoerente causa inutili rischi per la sicurezza stradale». Secondo il Parlamento, anche le tecnologie permettono, nel lungo periodo, di evitare in modo molto significativo gli incidenti mortali. Per questo motivo sollecita l´intensificazione della ricerca e della cooperazione tra tutti i soggetti interessati, per promuovere la rapida introduzione delle tecnologie più promettenti. In tale contesto, ritiene che, nell´ampia scelta delle tecnologie, meritino particolare attenzione le seguenti soluzioni: spie di allarme per le cinture di sicurezza e sistemi avanzati di contenimento, controllo elettronico della stabilità (Esc), sistemi di limitazione della velocità, alcolock, dispositivi ausiliari attivi (frenata di emergenza assistita, sistemi di regolazione della velocità adattativi, sistemi di avviso di uscita di corsia, controllo a ultrasuoni dell´angolo cieco, dispositivi di controllo degli ammortizzatori) e la chiamata elettronica. La relazione, infine, invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere maggiormente la conoscenza del numero internazionale di emergenza 112 e invita i Paesi che ancora non l´hanno attivato, a rendere il servizio disponibile al fine di migliorare la situazione nell´Ue. Background - Globalmente, nei paesi che oggi formano l’Unione europea si sono registrate 50.000 vittime della strada nel 2001 e l’obiettivo comune, proposto nel 2001 e aggiornato dopo l’allargamento nel 2004, è di non superare le 25.000 vittime all’anno entro il 2010. Nel 2005, sono decedute in Europa 41.600 persone, pari a una riduzione del 17,5% in 4 anni. Un ritmo insufficiente per raggiungere l´obiettivo preposto. Particolarmente allarmante è il dato che riguarda i motociclisti. I centauri morti sulla strada sono aumentati del 5,6% fra il 2000 e il 2003, mentre nello stesso periodo il totale delle vittime della strada è diminuito del 12%. Il numero di motociclisti che hanno perso la vita sulle strade in Italia, Belgio, Svezia e Regno Unito è aumentato rispettivamente del 40%, 39%, 21% e 15%. Ma anche i giovani di età compresa fra i 18 e i 25 anni sono una categoria a rischio: questo 10% della popolazione rappresenta il 21% delle vittime, così come i pedoni, soprattutto anziani, che contano 5.400 vittime e i ciclisti (2.000 vittime). L´italia si piazza seconda in Europa, dopo la Germania, nella poco onorevole classifica degli incidenti stradali ed è insidiata solo dal Regno Unito. Nel nostro Paese nel 2004 si sono infatti verificati 224.553 incidenti (contro i 339.000 in Germania e 214.000 in Regno Unito) che hanno coinvolto quasi 428.000 automobili e causato 322.225 vittime, di cui 5.625 sono decedute (3.739 conducenti, 1.164 passeggeri e 710 pedoni), di cui 1.133 donne e 4.492 uomini. I decessi di giovani tra i 18 e 24 anni sono stati più di mille, leggermente inferiori a quelli registrati tra le persone di più i 65 anni. LA
REPUBBLICA MOTORI Le modelle hanno posato per
l’iniziativa promossa dalla Confederazione degli studenti e dalla Protezione
civile della Provincia di Napoli Napoli
e la sicurezza stradale: calendario delle studentesse
di
SILVIA BONAVENTURA Belle
ragazze con casco, giubbini catarifrangenti e cinture di sicurezza. E’ arrivato
il calendario delle studentesse di Napoli per sensibilizzare i cittadini sul
tema della sicurezza stradale. Dodici scatti realizzati dalla fotografa Simona
Coppeto e dall’agenzia di comunicazione pubblicitaria Ogham, grazie anche a
vari sponsor. Il progetto è stato presentato dalla Confederazione degli
studenti con l’assessore alla Protezione civile della Provincia di Napoli,
Francesco Emilio Borrelli. Tra
oltre settanta ragazze ne sono state scelte 16 che hanno prestato la loro
immagine per uno scopo sociale. L’iniziativa è alla sua sesta edizione, ma
quest’anno non contiene solo bellezza genuina, ma anche un messaggio positivo.
Accanto allo splendore acqua e sapone di queste giovani studentesse c’è infatti
il tentativo di incoraggiare i giovani, e anche i meno giovani, al rispetto
delle regole del codice della strada. Che in Campania, ma non solo, è poco
rispettato, come evidenzia Fabrizio Cappella, uno dei responsabili del
progetto: ’’Abbiamo deciso di affrontare il tema della sicurezza stradale
poiché i dati dell’ARCSS (Agenzia Campana per la Sicurezza Stradale) sono
preoccupanti e rilevano che ogni anno 320 persone perdono la vita sulla
strada’’. ’’Le
foto sono state scattate a Napoli e dintorni ed alcune sono ambientate anche
nella toilette della discoteca, dove le ragazze bevono Coca Cola invece di
alcolici, spesso causa di incidenti automobilistici’’ aggiunge la fotografa
Coppeto. Il calendario si può scaricare gratuitamente dal sito internet www.eurostudent.it, e sarà distribuito al Ministero dell’Università e della Ricerca, al Ministero dell’Ambiente, agli Onorevoli Parlamentari, Assessori e Consiglieri delle Regioni, Province e Comuni della Campania, rettori degli atenei nazionali, presidi e professori di tutti gli atenei della Campania, Consiglio Nazionale Studenti Universitari (CNSU), organi ADISU di Napoli, Benevento, Caserta, Suor Orsola, Partenope e segreterie di tutti gli atenei campani. PAGINEMEDICHE.IT La
prevenzione del tumore al fegato inizia a tavola: uno studio italiano indica
gli alimenti amici del fegato Prevenire
il tumore al fegato si può e il miglior modo per iniziare è fare attenzione a
cosa si porta in tavola: è quanto hanno concluso i ricercatori dell’Istituto
Nazionale Tumori di Aviano coordinati da Renato Talamini dopo aver analizzato
185 persone con carcinoma epatocellulare e 412 soggetti in buona salute. A tutti
i partecipanti è stato chiesto di riportare con precisione quali alimenti
consumassero regolarmente e ciò ha permesso agli scienziati italiani di
scoprire le sostanziali differenze tra la dieta abituale dei soggetti malati e
di quelli sani. Carne
bianca, frutta, yogurt e latte sarebbero, dunque, i più preziosi ed efficaci
alleati nella prevenzione del tumore al fegato. Un elevato consumo di carne
bianca sarebbe associato ad una riduzione del rischio pari al 56%, una
riduzione che scende al 52% con un buon consumo di frutta e sale
vertiginosamente fino al 78% per gli amanti di latte e yogurt. “Si tratta di indicazioni alimentari utili per tutti, ma che dovrebbero essere prese in seria considerazione soprattutto dai soggetti a rischio che dovrebbero eliminare completamente dalla loro dieta l’alcol”, ha dichiarato Talamini sull’International Journal of Cancer che ha pubblicato i risultati della sua ricerca. L’ADIGE Lettere
Ma
venite a Trento per studiare o bere?
Negli ultimi giorni sono state pubblicate parecchie lettere di universitari che, prendendo spunto dalla chiusura alle 23 del locale SoulTrain, tracciano un quadro di Trento come di una città morta. Dopo le 23, dicono, non si può più fare nulla. Posso dare un consiglio? Magari provate a dormire, così la mattina studiate un po’ più a mente fresca. Franco T. BRESCIA
OGGI Controlli anti stragi del
sabato sera della polizia stradale in Franciacorta
Brilli alla
guida, stop per 23
Colpite
dal ritiro di patente anche due ragazze
Un’altra
notte di lotta alla guida in stato di ebbrezza, un’altra notte di controlli che
mette in luce la cattiva abitudine dei bresciani che si mettono al volante
anche se hanno esagerato con gli alcolici. Anche
la scorsa notte la polizia stradale di Brescia ha ritirato parecchie patenti
per guida in stato di ebbrezza: a pagare per le cattive condizioni di lucidità
anche due ragazze. Lo scorso anno la polizia stradale di Brescia ha ritirato
più di duemila patenti per abuso di alcol, il 10 per cento del totale
nazionale. Un dato allarmante, ma che non influisce sulle abitudini dei giovani
bresciani che il sabato sera escono per divertirsi e, nella maggior parte dei
casi, credono che non sia possibile se il tasso alcolico resta nella norma. L’altra notte sono state cinque le pattuglie della stradale, coordinate dal distaccamento di Iseo, che hanno controllato la lucidità degli automobilisti in circolazione nella zona della Franciacorta. La serie di controlli ha interessato 161 veicoli e relativi conducenti e 181 persone complessivamente. Dei 161 automobilisti sono stati sottoposti al test dell’etilometro i giovani che non apparivano perfettamente lucidi. Per molti l’esito dell’esame è stato negativo: in 23 hanno dovuto lasciare il posto di guida per il ritiro immediato della patente e relativa denuncia. Tra i 23 automobilisti lasciati a piedi c’erano anche due ragazze. Quattro giovani, tra coloro che aveva ecceduto con il bere, aveva un tasso alcolico superiore a 1,50 milligrammi per litro, un tasso elevato se si considera che il livello di alcol nel sangue accettato per legge è di 0,5 milligrammi per litro.w.p. IL
TEMPO La
piccola vittima è un bengalese di 9 anni che era sul furgone. Arrestato un
peruviano di ALFREDO VACCARELLA L’ARENA Si tratta di un cittadino
romeno. Il suo investitore è un ottantatreenne del paese che non si è accorto
di averlo travolto a Bosco Ha
un nome la vittima di Zevio
Identificato
l’uomo ucciso in un incidente stradale, abitava a Cadidavid
È stato
identificato l’uomo investito sabato sera sulla strada che da Zevio porta a
Palù. È un quarantaduenne romeno, mentre un ottantenne residente a Zevio, la
persona che l’ha investito. L’anziano
D.G., 83 anni, di Zevio è indagato per omicidio colposo. La vittima è Florin
Serpescu, che era domiciliato a Cadidavid, in via Belfiore 13. Le prime notizie
sulla vittima le ha fornite ai carabinieri la direttrice della Casa di
accoglienza Betania, che ogni tanto aveva ospitato Florin. L’incidente
è avvenuto in località Ca’ dell’Ora, a Bosco di Zevio. Adesso la salma del
romeno si trova all’istituto di medicina legale di Borgo Roma per l’autopsia. Alcuni
testimoni avevano notato l’uomo pedalare in bicicletta zigzagando come se fosse
ubriaco. E nello zaino che portava sulle spalle aveva anche dei brick di vino.
È possibile dunque che l’anziano si sia trovato davanti l’ostacolo
all’improvviso, e che poi senza neanche essersi reso conto di aver fatto un
incidente abbia proseguito il viaggio. Poco dopo però l’ottantenne è tornato
sul posto, incrociando i carabinieri. La sua auto, una Fiat Uno mostrava un
fanale rotto e tracce di ammaccatura su una fiancata, oltre a una vistosa
macchia rossa che potrebbe essere sangue. L’anziano ai militari aveva detto che
si tratta di cose vecchie, ma l’auto era stata subito sequestrata. All’anziano, non è stato contestata l’omissione di soccorso perchè è tornato indietro poco dopo l’incidente pare del tutto casualmente e senza essersi reso conto di aver investito l’uomo in bicicletta. (a.v.) IL
GAZZETTINO (Treviso) Finiscono
con l’auto nel fossato, ma si addormentano: sono ... Finiscono
con l’auto nel fossato, ma si addormentano: sono troppo ubriachi. Sono rimasti
lì per parecchi minuti prima che qualcuno si accorgesse di loro e di quell’auto
riversa nel fossato, finita fuori strada. Poi fortunatamente un gruppo di
stranieri che transitava nei paraggi ha visto l’auto ed ha chiamato il 118. Un’uscita
di strada autonoma? Non è molto chiara la dinamica dell’incidente di ieri
notte, che presenta ancora molti punti oscuri, e che si è conclusa con il
bilancio di due ragazzi feriti lievemente. La dinamica è al vaglio della
Polstrada. Poche le cose certe: l’auto, che procedeva in direzione Treviso sul
Terraglio, all’altezza di Preganziol, di fronte a Falcon è finita nel fossato.
Tramortiti e insanguinati gli occupanti. Quanti erano? Al momento dei soccorsi,
intorno alle 4, uno dei due giovani era nel sedile anteriore, l’altro su quello
posteriore. Chi era alla guida? «Non ricordo più nulla: stavo dormendo», questa
la versione di entrambi i feriti E.T., 20 anni e F.C. 25, residenti nel
trevigiano. Quel che è certo è che ambedue avevano bevuto molto: il loro tasso
alcolemico superava di quasi 5 volte il massimo consentito per legge (0,50). I due sono stati ascoltati dalla Polstrada di Castelfranco. Se uno dei due sarà ritenuto il responsabile si procederà al ritiro della patente e alla denuncia per guida in stato di ebbrezza. IL
GAZZETTINO (Treviso) Constatazione
amichevole? Impossibile quando entrambi gli ... Constatazione
amichevole? Impossibile quando entrambi gli automobilisti sono ubriachi. E così
è accaduto anche ieri notte intorno alle 3 e 10 a Bessica di Loria. Una
semplice omessa precedenza, lo scontro, qualche danno, nessuno ferito. Eppure i
due, evidentemente alterati dall’alcol ingurgitato, non si mettono d’accordo e
decidono bene di chiamare la polizia stradale. Risultato? Per entrambi è
scattato il ritiro della patente e la denuncia per guida in stato di ebbrezza.
(*) A.L.,
20 anni di Loria stava rientrando a casa, procedendo in via Dante Alighieri su
un rettilineo. Da uno stop sbuca l’Audi A 6 condotta da D.T. rumeno di 26 anni,
che non si ferma. Inevitabile l’impatto, che però fortunatamente non ha avuto
gravi conseguenze: nessuno dei due automobilisti riporta ferite e si può quindi
procedere alla constatazione amichevole. Macché: entrambi vogliono avere
ragione e non si mettono d’accordo così chiamano la polizia. A quel punto
vengono sottoposti, come vuole la prassi, all’alcoltest che evidenzia per tutti
e due i giovani un livello di quasi tre volte superiore a quello consentito per
legge. È proprio il caso di dire oltre ai danni la beffa: infatti sono state
ritirate le patenti ai due automobilisti che sono stati denunciati. (*) Nota: nemesi alcolica. CORRIERE
ECONOMIA Sorpresa:
la virtù ha pagato più del vizio
Mr
Brown ha investito il primo gennaio dell’anno scorso 100 dollari in roulette,
poker, case d’appuntamenti, armi, sigarette, birra e superalcolici. E oggi ha
in tasca 122 dollari. Mr White, invece, ha puntato la stessa cifra sulle
energie alternative, le tecnologie antinquinamento, i cibi naturali. E, di
dollari in tasca, ne ha 124. Il vizio e la virtù. Negli Stati Uniti nessuno dei
due, in termini di rendimenti finanziari, ha fatto radicalmente meglio
dell’altro. Anche se, l’anno scorso, scommettere sui due approcci estremi è
stato più conveniente che investire sulla media del mercato. Almeno, a
osservare le performance del Vice Fund, il fondo del vizio con base a
Milwaukee, e il Portfolio 21, il migliore dei fondi etici americani gestito da
Progressive Investment Management, società di Portland. Vice
Fund nel 2006 ha registrato un incremento, in termini di total return, del
22,19%. Portfolio 21 ha invece messo a segno un ?24,07%. Ambedue, fondi aperti
che operano in tutto il mondo, hanno fatto meglio dello Standard & Poor’s
500, la cui crescita si è attestata al 13,92%. Certo,
fra il bene e il male ha prevalso il bene. Ma il male ha giocato bene tutto
l’anno e il Vice Fund ha messo alla prova il Portfolio 21 presentando spesso,
per lunghi periodi, un rendimento superiore. Poi però a dicembre, curiosamente
nelle due settimane che precedono il Natale, la bontà ha prevalso. E il Portfolio
21, alla fine, ha staccato di un paio di lunghezze Vice Fund. «Portfolio
21 - dice Guerino Guarnieri, partner di E.Capital, società di ricerca e
consulenza specializzata nella finanza socialmente responsabile - investe non
solo in imprese i cui core-business hanno per definizione una forte
connotazione etica, ma anche in aziende tradizionali che offrono particolari
opportunità legate alla sostenibilità del proprio business: in particolare per
l’eccellenza nella gestione dell’impatto ambientale e nell’attività nel settore
delle biotecnologie». In
tutto, gli asset di Portfolio 21, al 30 dicembre dell’anno scorso, erano pari a
164 milioni di dollari. Il 2,4% del valore del fondo è rappresentato dal
vecchio colosso dell’informatica Ibm. La stessa quota è di Staples (una catena
americana di prodotti da ufficio). Su 90 investimenti, in aziende con
governance etiche almeno formalmente ineccepibili, soltanto due sono italiani:
StMicroelectronics (1,4%) e Unicredit (1,3%). Di
tutt’altro genere le aziende su cui punta il Vice Fund, che può contare su
asset netti che alla fine dell’anno scorso sfioravano i 75 milioni di dollari.
Risorse investite, con equilibrio gestionale, in misura proporzionata fra
alcuni dei peccati dell’uomo: il 22,68% del portafoglio è concentrato
sull’alcol, il 25,76% sul gioco d’azzardo, il 21,6% sul tabacco. Il resto è
finito in imprese che si occupano di difesa e di armi. Tu
fumi? Nessun problema. Il fondo ha quote in sei aziende che possono procurarti
ogni tipo di sigaretta. Le partecipazioni principali sono in Altria Group e in
British American Tabacco, il maggior gruppo al mondo. Ti piace bere
all’europea? Ecco la birra Heineken. Hai una strana passione per le bevande
asiatiche o africane? Il Vice Fund ha messo soldi in Sabmiller. Soprattutto, i
gestori che credono che il vizio sarà immorale ma è tanto redditizio non hanno
alcuna resistenza, anzi sono felicissimi di comprare pacchetti azionari dei
casinò. Per una volta, puntando sul black jack e sulle slot-machine, anche Mr Brown ha vinto. VIRGILIO
NOTIZIE OLANDA KWISPELBIER,
SUL MERCATO LA PRIMA BIRRA PER CANI
Bevibile
anche dagli esseri umani
Amsterdam,
22 gen. - Dopo una lunga giornata di caccia, non c’è nulla di meglio di una
bella birra rinfrescante: anche se sei un cane, ha pensato Terrie Berenden,
padrona di un Weimaraner, sorseggiando in veranda la sua lager. Berenden,
che ha un negozio di animali e una volta l’anno va in Austria per far
esercitare il suo cane da caccia, ha così deciso di creare la prima birra per
cani, immessa sul mercato la settimana scorsa e che porta il marchio
"Kwispelbier": dove "Kwispel" è la parola olandese che
denota lo scodinzolio. A base di estratto di manzo e malto, la Kwispelbier è perfettamente bevibile anche dagli esseri umani, ha precisato Berenden: anche se a caro prezzo, visto che il costo è circa quattro volte superiore a quello di una comune birra per bipedi. IL
SECOLO XIX Al
volante ubriachi denunciati in tre IL
GIORNO Guerra
all’alcol nelle scuole Al via la campagna di prevenzione di Lions e Rotary Ubriaco
e col pugnale Minaccia i carabinieri, arrestato 38enne LA
TRIBUNA DI TREVISO usl e
ceis, lotta a coca e alcol LA
NAZIONE Condannato
giovane ubriaco al volante Aggredì un poliziotto: sette mesi di carcere IL
MESSAGGERO VENETO ubriaco
al volante centra un’auto in sosta che rimbalza su un passante ferendolo CORRIERE
ALTO ADIGE Ubriachi
al volante Crescono le denunce molti i giovanissimi IL
RESTO DEL CARLINO In
troppi guidano ubriachi Dopo Senigallia anche dai dati dell’entroterra arriva
l’allarme |
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