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Notizie brevi 24/01/2007

Moto e pedaggi autostradali: la Federazione Motociclistica Italiana scrive al ministro Di Pietro Collaborazione aperta tra Federmoto ed ASPI

 



(ASAPS) ROMA – I motociclisti non ci stanno: tartassati da tariffe RC considerate troppo alte, nel mirino per la crescente sinistrosità di cui la categoria è purtroppo protagonista, alle prese con una mobilità che tiene in scarsa considerazione le loro esigenze, di pagare lo stesso pedaggio autostradale delle auto, proprio non lo accettano. Così uno dei portavoce più rappresentativi di tutti i centauri, vale a dire il presidente della Federazione Motociclistica Italiana Paolo Sesti, ha preso carta e penna ed ha scritto una lunga lettera al ministro dei trasporti Antonio Di Pietro. Nella missiva, il numero uno della FMI ha chiesto al fondatore dell’Italia dei Valori di interessarsi circa la possibile riduzione dei pedaggi autostradali per i motoveicoli. Questione annosa, rimasta finora senza soluzione. Insomma, è vero che i pedaggi servono, ma a rigor di logica una moto “occupa” assai meno spazio di un’autovettura. Insomma, le due ruote sono meno di quattro, il peso è totalmente diverso e in più – come confermano negli ambienti della federazione – in molti paesi d’Europa sono già in vigore tariffe differenziate. Mai come in questo periodo storico, però, una soluzione favorevole ai dueruotisti è stata così vicina: secondo Sesti, infatti, la lettera al ministro Di Pietro non è stata inviata a casaccio, ma la decisione è maturata dopo un aperto confronto con ASPI, che ha consentito ai biker di utilizzare il telepass. In più, è in atto una fattiva collaborazione tra la FMI ed Autostrade per l’Italia, finalizzata a conoscere il livello di soddisfazione dei motociclisti nei confronti della viabilità maggiore. La questione dei pedaggi, invece, resta di competenza governativa. (ASAPS)


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Mercoledì, 24 Gennaio 2007
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