Foto dalla rete
(ASAPS) –
Travolse un uomo che stava spingendo l’auto in panne e lo uccise. Il tribunale
del riesame di Milano conferma gli arresti domiciliari. Secondo la corte pur trattandosi di un evento colposo le circostanze
“consentono di ravvisare il pericolo di recidiva”. Quindi niente concessioni
per G.D.L. 24 anni milanese che la notte di capodanno investì mortalmente un
uomo di 43 anni che stava tentando di spostare la propria auto. Il giovane, in
un primo momento, si diede alla fuga perché in preda al panico. Poi fu
costretto a fermarsi per scambiare le generalità con la conducente di un’altra
auto coinvolta nel sinistro. Il 24enne rilasciò generalità false, ma la Polizia
Municipale riuscì a risalire a lui grazie alla descrizione fornita dalla
ragazza. All’epoca dei fatti il Gip, su richiesta del pm Francesca Celle,
inflisse al “pirata” la custodia cautelare agli arresti domiciliari,
giustificati con il pericolo di «reiterazione di reati della stessa specie di
quello commesso». Arresti confermati in questi giorni dal tribunale del riesame
appunto. L’avvocato della difesa ha impugnato quest’ultima
ordinanza affermando che la decisione voglia semplicemente far scontare in via
preventiva al proprio assistito una pena che poi non sarà mai applicata.
L’imputato, infatti, confessò il reato chiedendo scusa ai familiari della
vittima e si addossò totalmente la colpa. Questo significa che con un
patteggiamento la pena massima potrebbe arrivare a un anno di reclusione con il
beneficio della sospensione condizionale. (ASAPS)
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