QUOTIDIANO.NET LE NOSTRE INCHIESTE
Turco: ’Alcol vietato agli under
18 Ma il giro di vite è stato annacquato’
Il ministro della Salute:
"Volevo alzare il divieto di vendita a 18 anni, ma alcuni colleghi l’hanno
bocciato". Resta la campagna per
scuole e famiglie su ’un corretto uso delle bevande’
ROMA, 25 gennaio Ministro Turco, la normativa vigente che limita l’uso di
bevande alcoliche per i minori non sembra aver dato risultati, tant’è che nella
Finanziaria era previsto un inasprimento delle regole che poi è stato
stralciato. Per quale motivo? «In Finanziaria avevo proposto un innalzamento a 18 anni
del divieto di vendita degli alcolici nei locali pubblici, in linea con
l’Europa. Ma il provvedimento non è stato accolto perché non condiviso da altri
ministri». (*) Quali sono, a suo giudizio, i punti dove è necessario
essere più incisivi? E come intendete muovervi nell’immediato futuro per
affrontare un fenomeno sempre più dilagante? «La legge vigente pone già dei limiti piuttosto
restrittivi in materia. Tuttavia resto del parere che occorra armonizzare la
nostra normativa a quella europea, anche per l’esperienza che alcuni paesi in
particolare del Nord Europa hanno già su questo fenomeno. Così come sono
convinta che consumare alcol debba essere un atto da compiere responsabilmente
conoscendo i rischi di un consumo eccessivo e incontrollato. Ma una attenta
prevenzione che coinvolga in primo luogo le generazioni più giovani è
senz’altro da preferire a qualsiasi forma di restringimento coercitivo». Oltre alle leggi bisognerebbe anche cambiare la testa di
molti giovani. In Italia si comincia a bere a 11-12 anni e siamo il Paese
record in Europa, dove la media è di 14: che tipo di iniziative si possono
mettere in atto per limitare questo fenomeno?
«Siamo consapevoli che il fenomeno
dell’abuso di alcol si stia estendendo a fasce sempre più ampie di giovani e
per questo come ministero della Salute abbiamo già definito una strategia di
contrasto inquadrata in un più ampio progetto teso a favorire nuovi stili di
vita che abbiamo chiamato Guadagnare Salute. Lo scopo è quello di rendere più
facili le scelte di vita salutari per prevenire quelle patologie correlate
all’abuso di alcol ma anche i danni provocati dai troppi incidenti stradali
dovuti all’eccessivo consumo. Focalizzare l’attenzione sui giovani significa
realizzare interventi finalizzati a ritardare l’età del primo approccio con le
bevande alcoliche, ridurre il livello dei consumi, contenere i comportamenti a
rischio come le ubriacature. Tutto questo attraverso campagne educazionali
rivolte alla popolazione adulta, genitori ed educatori, per trasmettere un
corretto orientamento nei confronti del consumo di alcol; interventi educativi
nelle scuole, non solo attraverso messaggi di tipo sanitario e sociale ma
attraverso l’educazione sul ‘saper bere’; sensibilizzazione e formazione delle
categorie di lavoratori addetti alla distribuzione e vendita delle bevande
alcoliche». Gli esercenti dei locali dicono di non voler diventare
degli sceriffi, ma d’altra parte i primi controllori dell’applicazione della
legge devono essere loro. Come pensa di sensibilizzare questa categoria al
rispetto della legge? Pensa a un inasprimento delle sanzioni o a qualcosa di diverso?
«Il termine sensibilizzare è quello più indicato nei
confronti degli esercenti che svolgono un ruolo molto importante in questa
battaglia di contrasto all’abuso di alcol da parte dei giovani. Occorrerà
pensare a una formazione ad hoc di queste categorie di lavoratori proprio per
accrescere l’impegno al rispetto della normativa vigente sul divieto di
somministrazione ai minori di sedici anni e il senso di responsabilità nei
confronti del bere giovanile». Una ricerca dell’Università di Boston ha svelato che la
metà delle persone che cominciano a bere sotto i 14 anni poi diventa dipendente
dall’alcol in età adulta. Perché, a suo giudizio, in Italia l’abuso di alcol in
età scolare è considerato un pericolo minore? «È un problema anche culturale. Il consumo di vino, ad
esempio, fa parte della nostra tradizione e produrlo e consumarlo è nelle
nostre abitudini anche familiari. Esso non solo rappresenta un elemento
importante del nostro patrimonio agroalimentare e contribuisce alla tutela e
alla valorizzazione del territorio, ma è anche un elemento caratterizzante
della dieta mediterranea. Occorre modificare l’approccio al consumo senza
intaccare il valore che esso rappresenta. Imparare un uso corretto e sano del
bere è necessario per proteggere i minori dal danno alcolcorrelato». di Elena G. Polidori
(*) Nota: da un sondaggio tra i
lettori del Quotidiano.net risulta che l’83,9% è favorevole al divieto di
vendita di alcolici ai minorenni. Dato che la proposta non è passata, dobbiamo
pensare che nel parlamento questa percentuale sia sotto il 50%.
LA PROVINCIA DI CREMONA
Meno alcol più gusto. La campagna
di informazione quest’anno coinvolge le scuole
Per non perdersi nel bicchiere la
prevenzione inizia in classe
In aprile torna l’iniziativa che
propone nuovi modelli di socializzazione di Anna Madron
Perdersi in un bicchiere. Non d’acqua, ma di vino, birra o
superalcolici. In Italia succede a tre milioni di persone, adulti ma
soprattutto ragazzi, che senza nemmeno rendersene conto si ritrovano dipendenti
dall’alcol in cui annegano solitudine, disagio, frustrazioni. A Vicenza i pazienti che frequentano regolarmente il Sert,
il Servizio per le tossicodipendenze dell’Ulss 6 diretto da Vincenzo Balestra, sono
191 e nel 2005 si sono registrati 83 nuovi casi. Ma accanto ai numeri ufficiali
ci sono quelli sommersi, di coloro che non escono dal tunnel, alle prese con
una dipendenza destinata a rimanere sepolta tra le mura di casa. Almeno fino a
quando a livello fisico non si cominciano ad accusare i primi colpi,
conseguenza di un abuso prolungato in cui precipitano sempre più giovani. Ecco
perché da qualche anno l’alcol è diventato il nuovo, anche se in realtà
vecchissimo, nemico da combattere, al quale viene dedicato, in termini di
prevenzione e informazione, l’intero mese di aprile. Un appuntamento a cui Vicenza si presenta puntuale con una
campagna che quest’anno coinvolge anche le scuole di base che potranno aderirvi
entro il 31 gennaio. “Meno alcol più gusto”, il titolo di questa maratona
primaverile finalizzata a coinvolgere e sensibilizzare il maggior numero di
insegnanti, famiglie, studenti oltre alla cittadinanza tutta sui rischi che il
bere troppo o il bere in modo sbagliato provocano sulla salute. «La cultura del nostro territorio
- spiegano Albino Ferrarotto ed Editta Zenere, educatori sanitari del Sert di
Vicenza - è così legata al bere come occasione di socialità e comunicazione che
non è davvero facile, per la maggior parte, essere consapevoli dei rischi
connessi all’abuso, né comprendere eventuali segnali di rischio. Per questo è necessario lanciare con regolarità, almeno
una volta all’anno, un messaggio in controtendenza rispetto a quello che viene
generalmente promosso da una cultura che valorizza le bevande alcoliche come
veicolo di socialità ed etichetta spesso come antisociali i non bevitori». Il progetto prevede dibattiti, tavole rotonde
sull’importanza di “stare bene” - il calendario degli appuntamenti è ancora in
fieri - oltre a momenti di aggregazione all’insegna dell’analcolico. Quanto
alle scuole, in una lettera inviata a tutti i dirigenti scolastici dal
direttore dei servizi sociali dell’Ulss 6, Paolo Fortuna, si sottolinea come la
dipendenza dall’alcol sia «un tema che diventa ogni giorno più attuale, dal
momento che le ricerche segnalano l’aumento dell’uso tra i giovani e il
progressivo abbassamento dell’età in cui avviene l’assunzione di alcolici». In
particolare il “Primo rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e della
preadolescenza” redatto da Telefono Azzurro ed Eurispes (2000) ha evidenziato
che i giovani si avvicinano all’alcol tra gli 11 e i 14 anni. E da un’indagine svolta nelle scuole elementari dal Sert
di Noventa, in collaborazione con l’università di Padova, risulta che l’età di
iniziazione, quando avviene l’avvicinamento e il primo contatto con la bevanda
alcolica, è ancor più bassa, collocandosi attorno agli 8 anni. Dati
preoccupanti che hanno spinto il Gruppo alcologia del Sert, di cui è
responsabile il dottor Enzo Gelain, a contattare le scuole dei diversi comuni
dell’Ulss perché si facciano portavoce di una cultura del benessere all’insegna
del buon senso e della moderazione. Soprattutto nell’alzare il gomito, visto che in Italia a
fare uso di alcolici sono circa 800 mila adolescenti dei quali il 7% ha
dichiarato di bere fino ad ubriacarsi almeno tre volte alla settimana. Dal
secondo rapporto sullo stato di salute e gli stili di vita dei giovani veneti
in età scolare emerge poi un’altra realtà sconfortante: nella provincia di
Vicenza il primo contatto con gli alcolici avviene a 12 anni e mezzo, mentre
sul fronte dell’abuso, la prima ubriacatura arriva in media a 13 anni e mezzo.
LA PROVINCIA DI CREMONA
Gli allievi di quarta hanno
seguito gli interventi di specialisti dell’Asl e dei vigili
Ponzini, lezione sull’alcool
SORESINA — Una lezione dedicata alla prevenzione degli
incidenti stradali causati dall’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti, ha
avuto luogo nei giorni scorsi; protagonisti i ragazzi delle classi quarte del
Ponzini. L’iniziativa, che fa parte di un progetto educativo, realizzato in
collaborazione tra il dipartimento alcologia dell’Asl di Cremona e il corpo di
Polizia Locale dell’Unione, che nell’istituto per ragionieri e geometri va
avanti già dagli scorsi anni scolastici, e coinvolge tutte le classi con
proposte adeguate all’età. L’incontro si è svolto nell’aula magna al piano
terra dell’Istituto. Per l’Asl è intervenuto il medico Emanuele Sorini ,
accompagnato dalla relatrice Cristina Ubaldini, dell’associazione ‘la Bussola’,
mentre per i vigili ha parlato l’ufficiale Fabio Germanà Ballarino. Ai ragazzi
la Ubaldini ha spiegato con dovizia di particolari quali effetti nocivi per la
salute e per la psiche può avere un eccessivo consumo di alcolici. «Calo dei
riflessi e delle percezioni — ha spiegato la relatrice — con notevole
restringimento del campo visivo. Un’euforia che è falsa e toglie
l’autocontrollo. Ciò vuol dire rischiare molto mentre si è alla guida. Il
limite massimo di sostanze alcoliche nel sangue è di 0.5 grammi per litro. In
media bastano due unità alcoliche per superarlo equivalenti due lattine di
birra, due bicchieri di vino, due bottigliette di alcolpops o due bicchierini
di superalcolico». Germanà ha poi ragguagliato i ragazzi del Ponzini sulle
sanzioni previste dal codice della strada per chi guida in stato di ebbrezza,
che comprendono anche il ritiro della patente. (sas)
ILTEMPO
Nuovi metodi di prevenzione
Disagio giovanile Convegno del
Sert
SI terrà domani, presso la Domus La Quercia, il convegno
organizzato dal Sert sull’«addiction emotion», ovvero la «didattica delle
emozioni», la nuova metodologia di intervento di prevenzione del disagio
giovanile e di promozione del benessere in età evolutiva. Una modalità di intervento
a bassissimo costo, facile da utilizzare in ogni scuola ed estremamente
efficace, che fornisce agli alunni le necessarie competenze per non cedere alle
illusioni di avventure pseudoemozionali favorite, sempre più frequentemente,
dall’assunzione di droghe ed alcol o da comportamenti caratterizzati da
dipendenza e compulsività (anoressia, bulimia, gioco d’azzardo, abuso di
Internet). Non si tratta di un «fare prevenzione» generico, ma di aver
costruito, organizzato e valicato scientificamente un format d’intervento,
versatile e flessibile, in grado di accompagnare i giovani e ancor più i
giovanissimi verso una vita adulta serena ed equilibrata. Il Sert, diretto da
Anna Rita Giaccone, è impegnato da anni in azioni di formazione ed intervento
sulle maggiori problematiche dei giovani che vivono in condizioni di disagio e
di difficoltà. Il progetto, che sarà presentato domani, è stato realizzato con
i contributi del fondo nazionale Lotta alla droga. A partire dalle ore 9 e per
tutta la giornata si alterneranno sul tavolo dei relatori numerosi specialisti
del settore, tra i quali anche Gregor Burkhart dello European monitoring center
for drugs and drugs addiction di Lisbona. L’incontro sarà aperto dal direttore
generale della Asl, Giuseppe Aloisio e verrà concluso dalla dirigente del Sert,
Maria Rita Giaccone. Wa. Che.
IL GIORNALE DI VICENZA
Oltre duecento ricoveri nel
reparto protetto dell’ospedale San Bortolo
«Uscire dal tunnel è possibile»
Con trenta gruppi di sostegno
(an. ma.) I punti di riferimento non mancano. Basta avere
il coraggio di bussare alle porte di servizi sanitari come il Sert di Vicenza e
di Noventa, dell’ambulatorio protetto di Gastroenterologia e alcologia
istituito nel 2000 al San Bortolo e dove sono in cura attualmente 201 pazienti.
O ancora dei tanti gruppi e associazioni che tendono una
mano a chi è prigioniero dell’alcol. Una schiavitù che ha radici profonde e
diffuse come testimoniano i numeri dei gruppi e delle associazioni che si
occupano del fenomeno. Sul territorio dell’Ulss vicentina si contano infatti 30
club di alcolisti in trattamento (Acat) in convenzione con l’Ulss; 12 gruppi di
“Alcolisti Anonimi” (A.A.); 12 gruppi di “Famigliari Al-Anon”; 1 gruppo di
“Alcolisti Anonimi” specificamente rivolto ai giovani; 11 cooperative sociali
di inserimento lavorativo; 3 comunità terapeutiche con programmi specifici di
cura per alcolisti. Molti dei quali stranieri. Gli operatori del Sert fanno notare che episodi di abuso
di alcolici sono sempre più frequenti anche tra gli immigrati, con conseguenze
pesanti per l’inserimento sociale e lavorativo. «In questi ultimi due anni - spiegano - il 18% dei nuovi
pazienti alcolisti del Sert sono immigrati e non di rado i servizi sociali
segnalano situazioni di marginalità sociale di stranieri con problemi
alcolcorrelati. Da sottolineare poi che oltre il 70% della popolazione detenuta
nella casa Circondariale di Vicenza è straniera e circa il 10% accede al
carcere con un livello di alcolemia rilevabile. Tra questi il 20% sono
decisamente alcoldipendenti». Numeri allarmanti anche sul fronte dei decessi. Circa 40 mila all’anno sono i morti per patologie
correlate all’alcol (tumori, cirrosi, suicidi, omicidi, incidenti domestici,
sul lavoro, stradali), mentre ogni anno il 10% dei ricoveri ospedalieri, il 10%
dei tumori, il 63% delle cirrosi epatiche, il 41% degli omicidi, il 45% degli
incidenti sono attribuibili all’alcol.
PORTA DI MARE
Si arrampica sulla volante e
distrugge tutto. Poi picchia anche i poliziotti
NARDO’ - La madre disperata chiama la polizia perché il
figlio è fuori di testa. Ma quando arrivano i poliziotti lui si arrampica sulla
volante e fa tutto a pezzi. Poi manda anche gli agenti al Pronto soccorso e non
si calma nemmeno quando lo arrestano. Verso le ore 20 di ieri sera la volante del locale
commissariato diretto dal dottor Rocco Carrozzo interveniva in via Donatori
Volontari del Sangue 1, dove era stato segnalato un giovane in preda ai fumi
dell’alcol. Gli agenti appena giunti notavano alcune persone compreso
il giovane Luca M., 24 anni, che discutevano animosamente tra di loro. Dopo si è scoperto che il giovane era in stato di ebbrezza
e le persone presenti erano intervenute per placarlo. All´arrivo della polizia il giovane ha una reazione folle:
si arrampica sulla vettura di servizio, colpendo ripetutamente con calci e
pugni il lampeggiante che viene in parte distrutto, così come altre parti della
vettura di servizio. I poliziotti cercano di bloccarlo, ma lui si avventa
contro di loro, colpendoli ripetutamente in varie parti del corpo con calci e
pugni. A tal punto, per bloccare la sua azione violenta lo si ammanettava,
arrestandolo per violenza resistenza oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale,
nonché per danneggiamento della vettura di servizio. Gli stessi agenti venivano
visitati dai sanitari e giudicati guaribili in 6 giorni. Successivamente il giovane viene caricato a bordo di una
vettura di un´altra pattuglia, proveniente dal Reparto Prevenzione Crimine -
Sezione di Lecce, qui di rinforzo nell´ambito dei servizi di controllo del
territorio disposti dal Questore della Provincia di Lecce Giorgio Manari ed a
sirene spiegate, trasportato prima in Commissariato e poi presso il carcere di
Borgo San Nicola a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica
dott.ssa Maria Cristina Rizzo. Al commissariato di via Duca degli Abruzzi arriva anche il
soccorso del 118 per curare gli agenti e sedare il giovane.
IL GAZZETTINO (Treviso) PATENTE RITIRATA
Guida in stato d’ebbrezza
Condannato extracomunitario
Oderzo
E’ stato condannato, per guida in stato di ebbrezza, ad
un’ammenda di 600 euro l’extracomunitario Arourou Mohamed, oltre alla
sospensione della patente per 30 giorni. E’ la sentenza emessa dal giudice di
Pace avvocato Mario Bonomo, al termine di una lunga mattinata di lavoro
avvenuta lunedì scorso. Fra i casi esaminati, spicca la remissione di querela
da parte di Paolo e Marcello Ferri nei confronti di Giuseppe Covre.All’epoca
dei fatti, avvenuti durante una seduta del consiglio comunale del 17 giugno
scorso, Giuseppe Covre, capogruppo della Lega Nord, si era espresso nel suo
intervento utilizzando termini come "mafiosi" e "cultura
mafiogena". Gli allora consiglieri Ferri si erano ritenuti offesi ed
avevano sporto querela. Che è stata ritirata di recente e dunque il giudice di
Pace ha chiuso il caso. Fra i rinvii, singolare la vicenda che vede
l’abbattimento non autorizzato di una quarantina di alberi ad alto fusto,
avvenuto nel giugno del 2005 in via Callunghetta a Motta di Livenza, nei pressi
della storica Villa Rietti Rota.Accortosi di quant’era avvenuto in quello che
era parte del bosco della villa, R.R. ha citato in giudizio G.T. di Chiarano,
che aveva incaricato un escavatorista di effettuare i lavori. Se ne riparlerà
il 19 luglio.
COMUNICATO STAMPA del 24 gennaio 2007
Università di Siena e Città del
Vino unite nella ricerca sui fattori benefici del nettare di Bacco.
La ricerca su vino e salute Il vino è cultura,
storia, tradizione; è frutto del lavoro duro dell’uomo. Paolo Benvenuti
Con la firma del Rettore Silvano Focardi, l’Università
degli Studi di Siena ha sottoscritto una convenzione con l’Associazione
Nazionale Città del Vino e l’Associazione Vino&Salute, per sviluppare
studi, ricerche e programmi didattici per diffondere la cultura del vino e del
cibo, in particolare tra i giovani. La convenzione coinvolge, in particolar modo, il
Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Siena, in quanto da tempo
sono attive al suo interno ricerche scientifiche per promuovere le conoscenze
per un corretto consumo del vino. La convenzione coinvolge
l’Associazione Nazionale Città del Vino, che ad oggi associa oltre 550 Comuni
italiani a forte vocazione vitivinicola, e l’Associazione Vino&Salute,
presieduta dal dott. Stefano Ciatti, che dal 2005 riunisce alcuni tra i
maggiori ricercatori e medici italiani, tutti uniti dal comune intento di
divulgare la cultura del vino e di diffondere la ricerca applicata alle
proprietà salutistiche del nettare di Bacco. Le tre istituzioni sono interessate a sviluppare azioni
comuni per valorizzare gli effetti benefici di un moderato consumo di vino e
anche per superare i molti pregiudizi che ancora oggi sono legati al vino, con
l’intento di favorire la prevenzione dagli abusi e di educare i giovani, divulgando,
in forma facilmente comprensibile attraverso il supporto di studi scientifici,
il messaggio importante che il vino - da sempre alla base della dieta
mediterranea - contiene componenti che agiscono favorevolmente sulla salute e
che, se consumato moderatamente, hanno effetti positivi sul nostro organismo. L’Associazione Vino&Salute, nata da una idea dell’ex
sindaco di Montalcino Massimo Ferretti, prematuramente scomparso, è oggi
divenuta partner scientifico dell’Associazione Città del Vino: “Crediamo -
afferma il presidente Stefano Ciatti - che ci sia bisogno di sviluppare ogni
iniziativa che possa essere utile a favorire la conoscenza e la valorizzazione
dei gli effetti benefici del vino. Alti studi scientifici lo dimostrano”. “Recenti prese di posizione dal
taglio decisamente proibizionista - afferma Paolo Benvenuti, direttore
dell’Associazione nazionale Città del Vino - rischiano di danneggiare il mondo
del vino che non è assolutamente responsabile dei fenomeni di alcolismo che,
purtroppo, colpiscono alcune fasce deboli della società. Il vino di qualità non
è certo al centro delle cause socio economiche che provocano l’alcolismo. Il
vino è cultura, storia, tradizione; è frutto del lavoro duro dell’uomo. Oggi
rappresenta, assieme all’ambiente e al cibo coniugati alla nostra storia e alla
nostra cultura, una tra le principali motivazioni al viaggio in Italia. Il
turismo del vino va potenziato e strutturato sempre di più, anche informando i
consumatori sugli effetti benefici del vino, educandolo ad un consumo
consapevole e moderato”. Intanto Città del Vino e Associazione Vino&Salute
stanno già lavorando all’annuale appuntamento di Montalcino che vede al centro
dell’evento il tema del rapporto tra vino e salute; il prossimo 20 ottobre la
città del Brunello ospiterà una giornata di studi interamente dedicata al
rapporto tra vino, benessere e donne, con interventi di caratura internazionale
sugli impieghi delle componenti chimiche del vino in ambiti quali la cosmesi,
la chirurgia estetica, l’anti invecchiamento, ecc. (*)
(*) Nota: se una università facesse una ricerca in
collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Tabacco, con
l’Associazione Tabacco&Salute ed alla fine della ricerca vi dicessero che
un paio di sigarette al giorno fanno bene, ci credereste? In anteprima ed in
esclusiva per i lettori di questa rassegna siamo in grado di anticipare l’esito
delle future ricerche scientifiche dell’Università di Siena: il vino ha un
effetto positivo in ambiti quali la cosmesi, la chirurgia estetica, l’anti
invecchiamento, ecc.. Soprattutto il Brunello di Montalcino.
TGCOM Alcol a anziano solo con documento
Gb,doveva provare di essere maggiorenne L’ex sindaco di York è rimasto vittima della burocrazia
britannica. Alla tenera età di 87 anni Jack Archer ha dovuto provare al
personale di un supermercato di essere maggiorenne. Diversamente non avrebbe
potuto acquistare una bottiglia di bevande alcoliche che, in Gran Bretagna,
sono vietate ai minorenni.
Il pensionato si era recato in un supermercato della
catena ’Morrisons’ nella sua città, dove voleva comprare una bottiglia di
Sherry. Ma, una volta alla cassa, con suo grande stupore, si è sentito chiedere
dalla commessa un documento d’identità per poter essere autorizzato
all’acquisto. Alla richiesta, il signor Archer - sbigottito e insieme
lusingato per il suo aspetto giovanile - che non aveva con sé un documento, non
ha esitato un attimo e ha risposto: "Ho passato gli ottanta, è
sufficiente?" La catena del supermercato ha in seguito spiegato di aver
adottato la nuova politica restrittiva dopo che è stata multata per aver
venduto una bottiglia di alcolici a un ragazzo di meno di 18 anni. E, da quel
momento, ha imposto al proprio personale di chiedere un documento a tutti
coloro che acquistano birra, vino, gin, vodka, rhum, ecc. senza, letteralmente,
guardare in faccia a nessuno. Dopo l’accaduto, l’uomo, che ha combattuto la Seconda
guerra mondiale e ha ricevuto anche onoreficienze per la sua rettitudine, ha
dichiarato: "Lì per lì, ho riso, ma è stato subito evidente che lei non
stava scherzando. Le ho detto che ero sopra gli ottanta ma lei ha continuato a
chiedere una prova. Se solo mi avesse guardato in faccia un attimo, sarebbe
stato sufficiente. E’ vero che non dimostro la mia età ma, certamente, non
appaio neppure così giovane da sembrare al di sotto dell’età ammessa per
bere".
IL MATTINO
Se è piena si mangia molto di più
Per i ricercatori della Georgia
University, le abitudini alimentari possono cambiare con i cicli: durante la
luna piena l’8% di un gruppo di 694 adulti consumava più cibo e il 26% beveva
meno alcolici del solito. Le cause restano però misteriose. Si pensa che la
luminosità o la forza gravitazione possa in qualche modo influenzare la
produzione di ormoni e melatonina.
REDATTORE SOCIALE L’assunzione di bevande alcoliche coinvolge i 3/4 della
popolazione veneta
IL CENTRO petizione nei bar contro ordinanze e divieti
LA NAZIONE (Siena) E’ POSSIBILE uscire dalla schiavitù dell’alcol, una
patologia di cui sono vittima anc... Il baby bullo: Bevo sempre, fermatemi
IL GIORNO Un progetto per dire no a velocità e abuso di alcol Gli
studenti dell’alberghiero Zappa incontrano il prefetto
IL RESTO DEL CARLINO di BRUNO DALLARI - RUBIERA - L’USO SMODATO di alcol ... Prima bevuta anche a 11 anni
IL MESSAGGERO Mica è un problema mio. Io vendo la birra: se i ragazzi
fumano l’hashish nel... Ha ammesso di essere malato, anzi alcolizzato e per questo
ha chiesto al Gip del tribunale dei Minor...
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