(ASAPS) – Ci sono occasioni nelle quali indossare una
divisa ti riempie d’orgoglio, ti gonfia il cuore di una commozione che solo
questi gesti possono suscitare. In realtà episodi come questi sono all’ordine
del giorno, ma spesso non bucano la
cronaca, perché frutto della ordinaria quotidianità. In fondo è anche giusto
così: in redazione giungono ogni giorno moltissime lettere di ringraziamento o
per segnalare l’operato di qualche donna e uomo in divisa, da qualche parte
d’Italia. Non possiamo pubblicare tutto, ma per noi sono come boccate d’aria
fresca, stimoli che ci consentono di andare avanti. A Valstagna (Vicenza), una pattuglia della Polizia Stradale di
Bassano del Grappa sta pattugliando una strada secondaria. Sono da poco passate
le 8 del mattino e gli agenti si trovano improvvisamente a passare davanti ad
una casa avvolta da fumo e fiamme: l’incendio sembra essersi sprigionato da
un’auto parcheggiata lì davanti, propagatosi poi ad una tettoia e quindi
all’abitazione. I due centauri danno l’allarme e poi tentano con l’estintore di
aprirsi un varco: il rogo è troppo intenso, ma il getto è diretto con sapienza
verso la porta. Un calcio poderoso sfonda la porta e i due si precipitano
all’interno, dove un uomo di 43 anni era ancora addormentato. Non si era
accorto di nulla e quando ha visto i poliziotti in camera da letto a tutto
poteva pensare meno che i due angeli custodi erano lì per salvarlo. Il tempo di
due parole e poi la fuga verso l’aria aperta e la salvezza, dalla porta
posteriore: prima d’uscire, però, gli agenti hanno chiuso due bombole di gas,
evitando il peggio e consentendo ai Vigili del Fuoco, arrivati poco dopo, di
lavorare in sicurezza: per un’ora hanno combattuto con le fiamme, ma poi
l’incendio è stato domato e spento. Molto più a sud, poche ore dopo, è toccato
a due Carabinieri rischiare la vita per salvarne un’altra. È accaduto a Calabritto (Avellino), dove una donna
di 59 anni ha deciso di farla finita. Senza dire una parola a nessuno, si è
arrampicata sul cornicione del palazzo ed ha cominciato a fissare il suolo. Due
ragazzi dell’Arma passano, vedono e capiscono. Anche loro danno l’allarme e poi
entrano in azione. Seguono la donna sul tetto e poi si avvicinano. I tentativi
di approccio falliscono, ma ai due militari basta un’occhiata tra loro: uno
distrae l’aspirante suicida e l’altro l’afferra con forza tirandola a sé.
Salva, viva. A queste divise ci permettiamo di dire grazie a nome di tutta la
comunità. È il minimo che possiamo fare. (ASAPS)
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