(ASAPS) – In quattro mesi di lavoro la Polizia
Stradale ha controllato 29.794 veicoli adibiti al trasporto merci. E questo
sull’intero territorio nazionale. Dai quasi 30mila controlli sono scaturite 2.924 violazioni rilevate e 3.706 verifiche de
documenti per il rispetto delle norme di sicurezza. Questo il bilancio
illustrato dal vice ministro dell’Interno, Marco Minniti alla Commissione
Trasporti della Camera sull’attuazione delle nuove norme comunitarie che
regolano il trasporto merci su strada. L’anno da poco conclusosi ha visto
all’opera 4.269 pattuglie (adeguatamente formate) a cui si sono aggiunti 2.536
operatori del ministero dei Trasporti, con l’utilizzo dei CMR (Centri Mobili di
Revisione). La “squadra” in questo caso ha controllato 10.613 veicoli. Di
questi quelli “fuori legge” sono stati: 3.921 italiani; 673 comunitari e 338
extracomunitari. Il vice ministro Minniti, nel suo intervento, ha evidenziato i
problemi aperti dalle nuove norme “le misure introdotte dalla riforma
dell’autotrasporto hanno effettivamente avuto un impatto problematico
sull’attività operativa delle Forze di Polizia, ponendo serie difficoltà di
attuazione pratica, soprattutto per la custodia delle merci sequestrate in
attesa del perfezionarsi del provvedimento di confisca per quanto riguarda, in
particolare, l’individuazione di soggetti e strutture idonei cui affidare i
beni sotto sequestro”. “In particolare ci sono problemi – ha continuato Minniti
- quando oggetto del sequestro sono merci ingombranti e soprattutto quando il
carico sequestrato è costituito da merce rapidamente deperibile o da animali.
In tali casi il sequestro dei beni può comportare gravi problemi (anche di
carattere igienico-sanitario) per la difficoltà di conservare i prodotti
deteriorabili fino all’emissione del provvedimento di confisca; provvedimento
che, secondo la vigente normativa, non può divenire definitivo se non dopo che
siano inutilmente trascorsi almeno i sessanta giorni per la presentazione di
eventuali ricorsi”. (ASAPS)
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