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Notizie brevi 05/02/2007

Hi-tech al servizio della vita - Presentate al salone di Detroit tutte le novità in materia di sicurezza stradale
L’auto che riconosce i bambini, il radar che evita la collisione ed il poggiatesta anti-colpo di frusta

 


(ASAPS) ROMA – Sembrano davvero finiti i tempi in cui solo i Dummies, i manichini antropometrici famosi per essere divenuti le migliori controfigure umane nei crash test, avevano l’esclusiva della sicurezza passiva ed attiva. Le ultime novità presentate nei vari saloni mondiali dell’automobile, come in quello di Detroit di inizio anno, hanno infatti anticipato quelle che saranno le prossime applicazioni più concrete della tecnologia più evoluta. La Volvo, per esempio, sta lavorando ad un sistema combinato in grado di ridurre le lesioni da colpo di frusta, ed inoltre ha messo a punto un vero e proprio radar anticollisione, in grado di percepire la presenza di un ostacolo fino a 6 metri e mezzo di distanza: non certo la portata di un dispositivo da aeromobile, certo, ma comunque un inizio, destinato alla prima applicazione commerciale entro i prossimi 24 mesi. Quel che più solletica la curiosità dei tecnici, però, è l’azione frenante che il sistema impone al veicolo, capace di azionarsi autonomamente esattamente come per l’ABS o l’ESP. Anche la Mercedes ha fatto molti progressi nel settore, proponendo per le prossime versioni più lussuose della Classe S, un sistema analogo in grado di far mantenere al conducente più distratto la giusta distanza di sicurezza: si tratta del Distronic Plus, anche in questo caso un vero e proprio radar che fino alle velocità più alte (garantito da 0 a 200 km/h) mantiene un corretto spazio con il veicolo che precede, inducendo automaticamente il freno e riportando a cessate esigenze il veicolo alla velocità impostata dallo speed control. Il prestigioso veicolo, del resto, vanta un sistema di sospensioni ad aria che livella ogni asperità del terreno, ha una sorta di intelligenza artificiale che controlla il movimento della scocca e ne riduce i movimenti indesiderati quando la velocità comincia a farsi più alta (sic!), facendo sfoggio di motori più potenti ed al tempo stesso meno inquinanti. Ma il pezzo forte, dicono a Stoccarda, è il Night View Assist, un sistema basato su 2 luci di profondità ad infrarossi sparati dagli specchi laterali (invisibili all’occhio umano) che invia le immagini sul cruscotto – come nei telefilm di Supercar – permettendo di segnalare con largo anticipo rispetto ai semplici fari ogni più piccolo imprevisto. Se le europee non si sono risparmiate, anche le americane si sono date da fare, e parecchio: la General Motors, per esempio, ha brevettato un dispositivo di emergenza (una sorta di localizzatore navale), in grado di mettere in comunicazione i veicoli tra loro nel raggio di 400 metri circa, segnalando per esempio eventi come l’arresto improvviso della marcia e fornendo ai conducenti che sopraggiungono di anticipare i propri tempi di reazione, diminuendo così la velocità ed i relativi spazi di frenata. Molto interessanti, allo studio da tempo e giunti ormai all’imminente commercializzazione, le innovative cinture di sicurezza della Ford, dotate di piccoli airbag interni in grado di limitare al minimo le lesioni scapolari ed al basso ventre dovute all’impatto. Solo ai giapponesi, però, poteva venire in mente di mettere ai bambini degli speciali braccialetti (li avessero gli operatori della Polizia per controllare i clienti più spregiudicati) in grado di inviare speciali segnali alle auto in arrivo. Capofila di questo progetto, detto “Sky project”, c’è la Nissan, ma anche altri costruttori nipponici vi hanno preso parte: una voce elettronica avvertirà il conducente che un bambino si trova nelle vicinanze. (ASAPS) 


© asaps.it
Lunedì, 05 Febbraio 2007
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