Un
uomo della Polizia muore a 38 anni, 70 appartenenti alle forze
dell’ordine feriti, uno è grave. Esplosione di bombe carta. Lancio di
petardi, fumogeni, pietre. Beirut? No Italia,
Catania, stadio. Una masnada di giovinastri assolutamente privi di
ideali veri, privi del minimo rispetto di chi rappresenta l’ordine e lo
Stato attaccano in massa. Una massa che si fa violenza pura. Tutto
questo per uno sport che sarà pure bello, divertente, fatto di campioni
che disegnano imprevedibili geometrie ed eleganti veroniche. Ma si
tratta pur sempre di 22 giovanotti che in mutande corrono dietro a una
palla.
Non se ne può più di vedere tanta insulsa
violenza, un atteggiamento sempre deprecabile, ma quando esplode per un
gioco vuol dire che il germe è penetrato in profondità. Ora
un uomo di 38 anni non c’è più, due bimbi non hanno più un padre, una
moglie è rimasta vedova, la Polizia ha perso un proprio Ispettore per
una causa inutile. Alla famiglia e ai colleghi di Filippo va tutta la
nostra solidarietà e la nostra partecipazione.
Questa gente, che sprigiona una violenza fine a se stessa, va bandita a costo di bandire il calcio. Le
responsabilità ci sono, sparse a pioggia. Pericolosi ammiccamenti delle
società di calcio, trasmissioni sportive violente, leggi deboli. Una
società che non sa trasmettere non solo nessun ideale, ma non è neppure
capace di creare forti argini a questa violenza ormai trasversale e
sintomatica di vuoti esistenziali impressionanti.
Lo
Stato dov’è? Forse per fermare quel branco di picciotti (di questa o
quella città, non ci interessa), serve solo lo sguardo severo di un
capo mandamento? Serve un "pizzino" al capetto del clan dei tifosi? In
Sicilia, ma anche nel resto d’Italia gli uomini e le donne in divisa
servirebbero più nelle strade, nei quartieri che non, a centinaia,
intorno all’anello di uno stadio.
E ora non ci chiedete più dove sono i poliziotti che non vedete sulle strade. Ora lo sapete. Per
quello che ci riguarda, dopo calciopoli e dopo questa violenza gratuita
e sanguinaria, è giunta l’ora di dare un calcio al calcio!
Giordano Biserni Presidente Asaps
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