(ASAPS)
FORLÌ – Il primo gennaio 2005 avevamo già parlato, in una delle nostre
periodiche riunioni, di come il nostro sito avesse manifestato una crescita
esponenziale. Attribuimmo il merito, all’epoca, dell’entrata in vigore della
patente a punti, alla costanza nell’analisi dei dati da parte del nostro staff,
alla sempre maggior attenzione verso la fenomenologia connessa al traffico ed
alle sue evidenti ripercussioni sull’infortunistica. Gli osservatori sono
divenuti punti di riferimento per tutti (si pensi a quelli sul contromano, alla
pirateria, alla guida in stato di ebbrezza o agli Sbirri Pikkiati), e le pagine
telematiche del sito – come quelle patinate de Il Centauro – sono oggi il
terreno di confronto tra alcuni dei più autorevoli esperti in questo settore.
Il gennaio di quell’anno segnò il passaggio di 37.608 internauti, che
incrociarono la loro rotta virtuale sulle pagine dell’Asaps (202.073 documenti
visionati). A distanza di due anni esatti, gennaio 2007 ha chiuso con 122.350
(497.060 pagine) visite, con punte di 157.575 accessi nell’ottobre 2006 e di
153.150 nel successivo mese di novembre (rispettivamente 601.350 e 561.581
documenti letti), quando pubblicammo l’ubicazione delle postazioni di
rilevamento della velocità. Eccoci dunque arrivati nel gotha della
comunicazione di massa, con l’Asaps che non può più definirsi soltanto
“associazione”, ma che di fatto ha raggiunto un traguardo davvero ambizioso,
quello di potersi a pieno diritto definire “agenzia della sicurezza stradale”.
Le prestigiose collaborazioni con l’Istituto Superiore di Sanità, la
sottoscrizione in qualità di membro relatore della Carta Europea della
Sicurezza Stradale, l’appartenenza alla Consulta Nazionale della Sicurezza
Stradale – perfino Autostrade per l’Italia chi ha chiamati al proprio tavolo
per concertare la materia – hanno perfezionato la nostra credibilità, facendoci
costruire giorno dopo giorno una affidabilità che regge come le mura di un
fortilizio alle bordate che le arrivano. Eh sì, perché non tutti ci sono amici,
chiariamolo subito. Abbiamo fatto della nostra indipendenza dalle logiche di
palazzo o di categoria, una delle nostre armi migliori, che ci ha rallentato
parecchio ma che ha consolidato la nostra crescita mattone dopo mattone,
rendendola appunto più credibile. Cosa sia oggi la nostra creatura, lo vedono
tutti: oltre 30mila soci, “reclutati” tra tutte le forze di polizia della
penisola come tra la gente “comune”, quella che ha la patente in tasca e vuole
andarsene in giro tranquilla. Le nostre idee non sono estemporanee, ma il
frutto di decenni trascorsi sulle strade, ad applicare in concreto ciò che il
precetto regola in astratto: troviamo falle e cerchiamo di riparare, si pongono
dilemmi e cerchiamo di darvi risposta. Siamo cresciuti, insomma, e di questo
siamo fieri. E come dicono in tv, restate con noi: abbiamo ancora tante cose da
dire. (ASAPS)
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