Sabato 23 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 08/02/2007

La lezione di Patrick Staudacher, il carabiniere campione del mondo di SuperG

Da Aare, in Svezia, ha corso come un fulmine ed ha vinto, dedicando l’oro iridato a Filippo Raciti

 


12260

Patrick Staudacher sventola il tricolore dopo aver tagliato il traguardo (foto in alto), e nella seconda immagine affronta concentratissimo un difficile passaggio su una gobba (foto gazzetta della sport)

(ASAPS) – È un carabiniere volante, un ragazzone di quasi 2 metri che ha messo gli scarponi quando era ancora un bambino. Il nome tradisce la sua origine, all’ombra delle Dolomiti, ma la curva che ha tirato con i due missili che aveva al posto degli sci, lo hanno portato giù dalla Svezia fino da noi, nel nostro cuore. Patrick Staudacher, una quasi matricola della coppa del mondo, vive ora l’esperienza sportiva più esaltante. Probabilmente non è mai stato su una Gazzella del Nucleo Radiomobile, e probabilmente non è mai stato nei panni del Carabiniere vero. Eppure lo è. Lo è eccome, e i suoi occhi non mentono. Chi conosce i gruppi sportivi, sa benissimo che si tratta di ragazzi e ragazze privilegiate. Dormono nelle loro case, si allenano per mestiere, lasciano la divisa quando si ritirano dall’attività agonistica.  Staudacher è il primo dopo Zeno Colò a vincere un oro mondiale in una disciplina veloce. È il primo dopo la doppietta di Alberto Tomba (gigante e slalom), nel 1996 a Sierra Nevada. Ma soprattutto è un carabiniere, che si è ricordato di un suo sconosciuto collega, che la divisa la portava per davvero, ammazzato dall’altra parte del paese, in Sicilia. Ha gioito, Patrick, quando gli hanno cinto la corona d’alloro, quando gli hanno dato la medaglia – sua per i prossimi due anni – e quando la voce dello speaker lo ha proclamato vincitore, ma il suo pensiero è volato da Aare, in Svezia, a Catania, in Italia, dove i poliziotti rendevano onore ad un caduto. Patrick ha dedicato la vittoria proprio a lui, all’ispettore capo Filippo Raciti. Di questo lo ringraziamo. È un gesto che non dimenticheremo. (ASAPS)


© asaps.it
Giovedì, 08 Febbraio 2007
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK