EDUCARE AL VINO I GIOVANI PALATI DEL DOMANI…FERMIAMOLI!!! In fondo a questa rassegna troverete le prime risposte
all’appello di Maria Daniela Pandolfo di Brescia. Continuate a scrivere le vostre osservazioni su questa
promozione all’alcol a bambini di 11 anni, sponsorizzata da una pubblica
amministrazione, al Presidente della Provincia di Brescia (presidenza@provincia.brescia.it), all’Assessorato Agricoltura della Provincia di Brescia (mpiccagli@provincia.brescia.it
e sergio.grazioli@provincia.brescia.it), all’Ufficio
Relazioni Pubbliche della Provincia di Brescia (urp@provincia.brescia.it), a Maria Daniela Pandolfo (mannipandolfo@libero.it), al GIORNALE DI
BRESCIA (lettere@giornaledibrescia.it), BRESCIAOGGI (lettere@bresciaoggi.it) e a noi, per la pubblicazione in questa rassegna (a.sbarbada1@tin.it,robargen@libero.it) MARKETPRESS ALLERTA ‘HAPPY HOUR’ TRA I
GIOVANISSIMI “SI INIZIA A BERE ALCOL GIÀ A 10-11 ANNI” LA DECISIONE SPAGNOLA DI
INSERIRE LE BEVANDE ALCOLICHE NELLA LISTA DEI NEMICI DEI TEENAGER PORTA ALLA
RIBALTA UN PROBLEMA MOLTO DIFFUSO ANCHE IN ITALIA Roma, 7 febbraio 2007 - Due-tre drink al giorno per gli uomini ed uno, al massimo due per le donne: è questa la quantità massima di alcol che una persona, in buone condizioni fisiche, può assumere senza subire rischi per la salute, in particolare per l’insorgenza di malattie del fegato, come steatosi (o fegato grasso) e steatoepatite che, nel corso degli anni, possono trasformarsi in cirrosi ed epatocarcinoma. Del rapporto fra alcol e fegato si è discusso di recente, a Chianciano Terme, durante un corso organizzato da Sige (Società Italiana di Gastroenterologia) ed Aisf (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato). “Superare la soglia di venticinque grammi di etanolo al giorno - spiega la professoressa Loguercio - aumenta la probabilità di contrarre un danno epatico indipendentemente dalle bevande che si assumono, siano esse vino, birra o superalcolici. Un rischio che riguarda sempre più i giovani. Con un dato preoccupante: il primo approccio alle bevande alcoliche inizia addirittura a 10-11 anni”. Studi recenti dimostrano che l’abuso di alcol, sotto ogni forma, crea più problemi dell’epatite da virus Hcv confermandosi, sia al Nord che al Sud Italia, il principale fattore di pericolosità per l’insorgenza di malattie epatiche, che partono dalla steatosi alcolica o ‘fegato grasso’, una condizione molto diffusa in Italia - finora ritenuta benigna - ma che gli esperti considerano oggi come l’anticamera di problemi più seri. “É stato accertato - continua Carmela Loguercio - che un consumo maggiore di ottanta grammi al giorno, per dieci anni, aumenta di cinque volte il rischio di cancro del fegato. Non vanno però sottovalutati altri elementi come lo stile globale di vita e le modalità con cui si beve. Bevute, quotidiane e lontane dai pasti, il fumo, la malnutrizione sono, del resto, fattori altrettanto importanti nella valutazione del danno epatico”. Un ruolo lo hanno anche il sesso e l’età: l’attività dell’alcol-deidrogenasi, infatti, risulta significativamente ridotta nelle donne giovani ed in quelle con più di sessant’anni. Negli uomini, invece, è del cinquanta per cento in meno nella fascia che va dai sessanta agli ottant’anni. “Ma - afferma ancora la professoressa Loguercio - occorre tener conto, per determinare l’induzione e la progressione delle patologie alcol correlate, anche di certe variazioni di carattere genetico. Esse riguardano geni che regolano la sintesi degli enzimi deputati alla neutralizzazione dei metabolici tossici ed i cosiddetti mediatori del danno quali, ad esempio, le citochine”. Cosa fare allora? Smettere di bere resta l’arma principale. Lo dicono i dati: la sopravvivenza a cinque anni delle persone affette da cirrosi è del 90%, ma scende al 70 se il paziente continua ad assumere alcol ed, addirittura, al 30 se quello stesso soggetto è scompensato e continua nell’uso di etanolo puro. “Ma la vera novità -conclude la Loguercio- riguarda i dati che confermano, per la prima volta, l’esistenza di sostanze efficaci nella riduzione della steatosi epatica, come un integratore a base di silibina, fosfolipidi e vitamina E, componenti naturali in grado di ‘depurare’ il fegato grasso e rallentare il danno”. L’associazione dei tre principi attivi svolge una forte azione antiossidante, neutralizzando, in questo modo, l’eccedenza di radicali liberi che sono l’elemento scatenante e la causa principale dei successivi processi degenerativi e dei danni spesso irreversibili dovuti non solo all’abuso di alcol ma anche alle terapie croniche farmacologiche, ai virus, agli agenti tossici ambientali ed alle diete non bilanciate. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Sostanze dell’alcol depurerebbero
il fegato
Due, tre drink al giorno tolgono
il medico di torno
Roma Due-tre drink al giorno per gli uomini e uno, al
massimo due per le donne: è questa la quantità massima di alcol che una
persona, in buone condizioni fisiche, può assumere senza subire rischi per la
salute, in particolare per l’insorgenza di malattie del fegato, come steatosi
(o fegato grasso) e steatoepatite che, nel corso degli anni, possono
trasformarsi in cirrosi ed epatocarcinoma. L’ADIGE Dal 10 febbraio al 24 marzo le corse serali in Val di Sole
per ragazzi dai 14 anni in su. Costo, 2 euro IL CORRIERE DI COMO I ragazzi del lago confermano: «Si
beve fin dalle medie» L’INCHIESTA La manopola del calcetto rulla velocemente. Un colpo forte
e sicuro sulla pallina. Gol. Qualche secondo di pausa. Giusto il tempo di
sollevare il bicchiere di Jack lemon posato accanto al segnapunti e gustarsi
lentamente un sorso. Sala Comacina, ore 18 circa di una domenica pomeriggio
d’inverno. Al ’London pub’ sei ragazzi tra i 17 e i 24 anni, quattro dei quali
impegnati in una partita di calcetto. All’ingresso di giornalista e fotografo i giovani
sembrano chiudersi a riccio. Ma è solo un attimo e basta poco per rompere il ghiaccio:
«C’è un’indagine che parla di voi». Il riferimento è lo studio presentato
sabato scorso dalla Diocesi di Como, pensato proprio per fotografare la realtà
giovanile nel territorio del medio e Altolario. Il ritratto che emerge, a grandi
linee, è quello di adolescenti e giovani che amano molto il paese in cui
vivono, si spostano poco, preferiscono il lavoro a lunghi anni di studio e non
si fanno troppi scrupoli ad alzare il gomito, già dalle scuole medie. Ciccio, 17 anni, studente del liceo scientifico di
Menaggio, è il primo a parlare. È arrivato al pub in motorino. «Certo che
passiamo molte ore in compagnia al bar - sorride - dove altro potremmo andare
in inverno’ Con gli amici, nel tardo pomeriggio, dopo lo studio e il lavoro ci vediamo
quasi tutti i giorni e non abbiamo grandi alternative, il bar o al massimo casa
di qualcuno».Il sabato sera però è tutto diverso, almeno per chi ha a
disposizione la macchina. «Qui sul lago non ci sono locali di divertimento -
dice Francesco, 24 anni e un lavoro in Svizzera - Di solito per andare a
ballare ci spostiamo a Milano o in Svizzera ma a volte anche a Verona. Certo,
non tutte le settimane».«Se vogliamo divertirci dobbiamo spostarci - aggiunge
Jessica, 18 anni, studentessa a Menaggio, indirizzo turistico - Qui al massimo
c’è una pizzeria. Recentemente hanno aperto una palestra a Lenno, ma per il
resto anche come impianti sportivi la zona non offre molto. Andiamo al tennis a
San Fedele, ma bisogna avere l’auto per spostarsi».Tasto dolente, quello dell’alcol. «È vero - confermano i
ragazzi - Si beve già dalle medie, ma solo una birra o un cocktail per stare in
compagnia».È più esplicita la titolare del locale, Paola Catellani.
«Il problema dell’alcol esiste, è inutile nasconderlo - dice - Ai minori non
servo alcolici, ma spesso, soprattutto il sabato sera, i ragazzi arrivano già
’rovinati’. Hanno soldi da spendere e, a mio avviso, troppa libertà. Passano da
un locale all’altro e alla fine della serata hanno perso il controllo. Noi
cerchiamo anche di educare, se litigano li mandiamo fuori e non ci facciamo
scrupoli a chiamare la polizia».Lasciamo il ’London pub’ e riprendiamo la Regina,
direzione Menaggio. Difficile trovare altri locali aperti. A Lenno proviamo a
percorrere il lungolago. C’è un bar aperto, ma non è di quelli frequentati dai
giovani ’laghée’. Per incontrare altri ragazzi dobbiamo arrivare a Mezzegra, al
bar ’Tre Archi’. La sala principale è deserta, ma dal locale dei videogiochi
provengono voci di ragazzi. Vengono da Lenno e Tremezzo, perché «questo è
l’unico locale dove possiamo divertirci almeno con i videogiochi e stare in
compagnia». Ci sono Paolo, che ha 18 anni e lavora come magazziniere a Lenno.
Marco, 21 anni, fa l’elettricista a Griante. «Avevamo poca voglia di studiare - sorridono - e qui per
chi vuole lavorare non è difficile trovare un impiego. L’idea di guadagnare
subito era allettante. Certo, se potessimo tornare indietro magari faremmo
un’altra scelta».Ma c’è anche chi la scelta diversa l’ha fatta. È il caso
di Eugenio e Michele, ventenni, studenti dell’Università dell’Insubria, Scienze
dei beni culturali il primo, Scienze ambientali il secondo. «Ogni giorno è un’ora di pullman ad andare e un’ora a
tornare - dicono - ma se hai voglia di studiare alla fine ti adegui. I ragazzi
che vanno all’Università sono in aumento».Ancora più raro da queste parti il caso di Matilde,
studentessa di Giurisprudenza a Milano. «Dopo 5 anni di liceo a Como volevo
proprio cambiare aria - dice - La mia famiglia mi ha appoggiato e così ho preso
casa a Milano per studiare lì. È un grosso sacrificio per i miei genitori, ma è
l’unico modo per spostarsi da questa realtà».Il problema dell’alcol’ Uno scambio di sguardi e sorrisi
poi... «Si beve, è vero ed è assurdo negarlo - attacca Viviana, 22 anni e un
lavoro in un albergo di Como dopo la scuola professionale - Adesso vediamo che
i ragazzini iniziano dalle medie. In genere capita solo nel fine settimana. Si
inizia dall’aperitivo e si finisce alle 4 del mattino tutti ubriachi».«Il problema è sempre quello delle macchine - aggiunge
Matilde - È difficile trovare qualcuno che possa guidare perché nessuno vuole
rinunciare al bicchiere. E il problema della sicurezza ci preoccupa davvero,
capitano talmente tanti incidenti. Cerchiamo per quanto possibile di fare a
turno e di avere sempre qualcuno in grado di riportarci a casa».Cosa sognano’ Quello che sognano tutti i ragazzi della
loro età. «Discoteche, locali per divertirci, una piscina». Centri culturali’
«Bè, perché no, magari qualcosa di diverso dal solito».Li difende il titolare del locale, Giorgio Frigerio. «Sono bravi ragazzi - dice - e bisogna capirli. Del resto,
cosa possono fare qui’ Nagot, niente di niente. Per forza che qualche volta
bevono un po’. Ma non esagerano, e se lo fanno ci penso io».Nel parcheggio poco lontano dal bar c’è un altro gruppo di
ragazzi. Ci avviciniamo e scopriamo che non sono ’ragazzi del lago’. Arrivano
dal Varesotto. Paradossalmente infatti, mentre chi in questa zona è nato fugge
via per cercare occasioni di divertimento, chi vive lontano fa il percorso
inverso. «Veniamo molto spesso a Mezzegra - raccontano i giovani -
Qui c’è un posto davvero unico per gli amanti della montagna e in particolare
dell’arrampicata. È eccezionale, non se ne trovano così altrove». Vite di
adolescenti e giovani del lago. O, forse, più semplicemente, vite di
adolescenti e giovani.Anna Campaniello IL TEMPO IL GAZZETTINO (Padova) INCONTRO TRA IL PREFETTO E
L’ASSESSORE ALLO SPORT (m.a.)
Incontro, ieri pomeriggio, tra il prefetto Giampaolo Padoin e l’assessore allo
Sport Claudio Sinigaglia per debellare una volta per sempre la violenza
all’interno dello stadio Euganeo.
«Insieme al prefetto - ha spiegato il vice sindaco Claudio Sinigaglia - abbiamo deciso di aspettare la decisione definitiva del Governo e quindi le nuove misure restrittive per combattere la delinquenza nel mondo del calcio. Per quanto mi riguarda spero, invece, che da subito vengano osservate le norme già prodotte dal decreto Pisanu. Su questo lo stadio Euganeo e la società biancoscudata non hanno nulla da rimproverarsi. Sarà mia intenzione, però, a livello locale vietare la somministrazione di alcol all’interno dell’impianto sportivo. È risaputo, infatti, che le più importanti azioni di violenza gli ultras le commettono quando sono sotto l’effetto di vino e di birra. Non ha senso vendere alcol durante una partita di calcio che dovrebbe essere solo un mero momento di aggregazione e di divertimento. Un’altra cosa che bisogna assolutamente eliminare - ha proseguito Sinigaglia - per ridare dignità e serenità al pallone è la politica nelle curve. Non è più possibile vedere ogni domenica centinaia di ultras alzare al cielo vessilli di estrema destra e di estrema sinistra». In questi giorni, diversi mezzi di comunicazione, parlano di una probabile connivenza tra società di calcio e gruppi di tifosi organizzati. «Escludo - ha sottolineato Sinigaglia - che il Padova paghi le trasferte o venga ricattato dagli ultras della curva Sud. Non ho mai sentito nulla e saputo nulla in proposito. Con la dirigenza biancoscudata sono in stretto contatto e dopo il tragico episodio di Catania stiamo lavorando insieme per rendere ancora più sicuro lo stadio Euganeo che, peraltro, è interamente gestito dalla società Padova». MARKETPRESS
PRIMA PROIEZIONE A VERONA
INIZIATIVA DE “I GIORNI PERDUTI”, UN FILM CONTRO L’ALCOLISMO GIOVANILE Venezia, 7 febbraio 2007 - E’ stata proiettato il 4 febbraio per la prima volta, al Palazzo della Gran Guardia di Verona, il film “I Giorni perduti”, una pellicola, prodotta da Media Italia Srl e patrocinata dal Ministero della Salute, dalla Regione del Veneto e dalle Ulss e aziende ospedaliere venete, realizzata allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, soprattutto giovanile, sul problema dell’alcolismo. La proiezione è stata preceduta da un dibattito sul tema della prevenzione dell’alcolismo, cui hanno preso parte gli assessori regionali alle politiche sanitarie, Flavio Tosi e alle politiche sociali, Stefano Valdegamberi, il responsabile dell’Osservatorio Nazionale sulle tossicodipendenze, Giovanni Serpelloni, il presidente nazionale dell’Aicat (Associazione Italiana Club Alcolisti in Trattamento) e don Antonio Mazzi. “In Veneto il problema dell’uso di alcol da parte dei giovani – ha detto Tosi – è purtroppo rilevante: due semplici dati emersi dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Regionale sulle Dipendenze sui giovani veneti in età compresa tra 14 e 19 anni rivelano che il 51,5 % dei giovani assume regolarmente alcol e circa il 41% di questi soggetti si ubriaca regolarmente almeno una o due volte al mese. Un altro dato allarmante è che il Veneto è la seconda regione, dopo la Lombardia, con la più alta percentuale di incidenti per guida in stato di ebbrezza e rappresenta il 17% degli incidenti in Italia; il 35% dei conducenti veneti responsabili di incidenti legati all’uso di alcol ha un’età fra i 18 e i 30 anni e il 40 % dei feriti negli incidenti legati all’uso dell’alcol ha un’età fra i 18 e i 30 anni. Infine, gli incidenti stradali causati dall’alcol sono, in Italia, la prima causa di morte per i giovani tra i 15 e i 29 anni”. “La realizzazione di un film sull’alcolismo e i giovani, con un linguaggio mediatico più efficace e moderno – ha concluso Tosi – è sicuramente un utile strumento, un messaggio di prevenzione per far crescere tra i giovani la sensibilizzazione sul problema e la consapevolezza dei pericoli che possono derivare dall’abuso di alcol”. “Il fenomeno dell’alcolismo e dell’alcodipendenza – ha detto Valdegamberi – è purtroppo particolarmente presente nella nostra Regione: su circa 53. 000 persone in trattamento per alcolismo presso i servizi sociali italiani, oltre 11. 000 sono in Veneto. Inoltre, il problema alcol nei giovani, diversamente rispetto ai soggetti adulti, è, in circa l’80% dei casi, correlato ad una contestuale assunzione di droghe come la cocaina, le anfetamine, l’ecstasi, la cannabis, ecc. E, quindi, per loro, bisogna anche tener conto di un possibile contemporaneo uso di sostanze stupefacenti”. “Per questo – ha concluso Valdegamberi – è indispensabile una grande azione di prevenzione e educazione anche attraverso i media: l’alcol infatti rappresenta da sempre la porta di ingresso alle droghe illegali, la sostanza di iniziazione più usata dai giovani per sperimentare lo sballo, la sensazione di ebbrezza per poi arrivare, spesso, alle droghe vere e proprie”. Il film “I giorni perduti”, della durata di 50 minuti, è realizzato in pellicola e in Dvd e verrà trasmesso da Rai Due e da tutte le emittenti che vorranno richiederlo; i protagonisti sono gli attori Federica Andreoli e Sergio Muniz, affiancati da Giancarlo Giannini, Katia Ricciarelli, Enzo Iacchetti, Agostina Belli, Beppe Convertini, Giovanni Rana, Debora Caprioglio, Maurizio Mattioli, Alessia Fugardi, Eleonora Vanni, Roberto Vandelli e Ana Laura Ribas. IL TEMPO Violenza, oggi il tunisino davanti al gip
Mejri
Salah verrà ascoltato dal giudice per le indagini preliminari per la convalida
dell’arresto di M.GRAZIA DI BLASIO LATINA — E’ rinchiuso nel carcere di Latina e con ogni probabilità domani verrà sentito dal giudice per le indagini preliminari per la convalida dell’arresto Mejri Salah, il tunisino 30enne accusato di aver violentato e picchiato una 14enne di Latina. L’extracomunitario era completamente ubriaco quando è stato ritrovato dai carabinieri nelle campagne tra Borgo Grappa e la statale Pontina. Intanto si aggiungono nuovi particolari alla drammatica vicenda. Il tunisino era conosciuto dalla vittima e dalla coppia di amici con i quali ha passato la serata di domenica ma anche da molti degli abitanti di Borgo Grappa, zona che frequenta da diverso tempo. Alle spalle alcuni precedenti penali per piccoli reati, il 30enne viveva di espedienti. Domenica la ragazzina di14 anni, una sua coetanea ed il fidanzato di quest’ultima avevano trascorso insieme qualche ora con l’extracomunitario che da qualche tempo occupa una struttura abbandonata ubicata sulla Statale Pointina, nei pressi della Plasmon. Quando però i tre si erano resi conto che Majri Salah era ubriaco e stava diventando molesto avevano cercato di riaccompagnarlo a casa, ma la reazione violenta del 30enne non ha lasciato scampo alla ragazzina. Sotto la minaccia di un coltello per la ragazzina è stata impossibile qualsiasi reazione. Ancora sotto choc anche i suoi amici per quanto accaduto. Per ora hanno deciso di non sporgere alcuna denuncia nei confronti dell’uomo malgrado siano stati anche loro picchiati dal tunisino. La 14enne dopo le prime cure ricevute al Goretti, dove i sanitari hanno purtroppo dovuto refertare i postumi della violenza subita oltre ad ecchimosi sul viso e graffi su tutto il corpo, dovrà ora essere sottoposta ad una lunga serie di esami clinici. Scopo dello screening medico è quello di escludere che, a causa della violenza subita, la vittima possa essere stata contagiata da qualche malattia. CORRIERE ADRIATICO RITIRATE QUATTRO PATENTI
NOVAFELTRIA - Il territorio dell’alto Montefeltro, invaso da una folla di turisti, al setaccio dei carabinieri della Compagnia di Novafeltria. Nel primo fine settimana di febbraio sono state migliaia le auto. In seguito ai controlli sono state ritirare quattro patenti di guida con la conseguente denuncia per guida in stato di ebbrezza alcolica. Inoltre, i militari dell’Arma hanno elevato ottantadue contravvenzioni per violazioni al codice della strada e ritirato quattro carte di circolazione. Sequestrata in via amministrativa un’autovettura. In totale sono stati controllati 883 veicoli e 1027 persone, tra le quali 88 stranieri. In particolare sono stati detratti 126 punti dalle patenti di guida. Nel territorio non è stato registrato alcun incidente stradale. I controlli proseguiranno per tutta la stagione. IL TEMPO Ci vorrenno anni per fare un buon bilancio dei disastri
che lo zapaterismo sta portando in tutta Europa, ... ... con quel progetto di sradicare certezze e tradizioni.
Se dovessimo fare il gioco dei più e dei meno, il leader spagnolo è quello che
dà il più alle coppie di fatto e il meno alla famiglia; il più alle droghe, il
meno al vino. E
se non è influenza dentro il ventre molle dell’Italia questa... Matematicamente
qui sta accadendo tutto ciò che accade in Spagna. Iniziò la cucina a insinuare
le sue influenze catalane, poi è arrivata la politica. Domani quale altro vento
verrà a cospargere il nostro Paese, che a questo punto, forse, non è mai
vissuto senza attingere da influenze esterne, spacciando poi il suo pot-pourri
come una tradizione? Così dopo la guerra ad hamburger e tabacco, adesso è il
vino ad essere nel mirino di Zapatero, sicuro che così facendo si costruirà una
società perfetta. Michele Serra, in un’intervista rilasciata ieri a un
quotidiano invita l’Unione di Sinistra a prendere esempio dallo Slow Food,
ovvero - dice lui - "l’edonismo non reaganiano". Secondo Serra «la
Sinistra non ha capito che stavano esplodendo i desideri, i consumi, la
spregiudicatezza». Già, peccato che tra Zapatero e la Turco questi desideri
spariscano in un soffio, quasi a smentire la conclusione estatica di Serra che
dice: «Troveremo un’alternativa al berlusconismo solo se terremo insieme il
bisogno di identità, di piacere, di libertà». Oddio, se ancora riusciamo a
capire bene l’italiano, Serra avrebbe detto che l’unica chance della Sinistra è
vivere dei principi della Destra, giacché non sarà certo il berlusconismo et
similia ad abiurare sull’identità, sul piacere e men che meno sulla libertà.
Sinistra di’ qualcosa di Destra! sembra il grido disperato dell’ex militante del
Pci, che per non essere preso sul serio si dirà che "tuttavia" faceva
satira. Del resto proprio il consiglio dei ministri, in fatto di difesa delle
identità, nei giorni scorsi ha approvato un codicillo che abroga l’obbligo di
dichiarare in etichetta l’origine dei prodotti. Un bel regalo all’industria
planetaria, soprattutto quella straniera, che potrà buttarsi su olio e vino,
spacciandoli per italiani. Poi, non contenti, via tutti a dare i calci al
vino. E se qualcuno ancora nutre dubbi che le droghe siano peggiori, legga cosa
dicono in Inghilterra: con la marijuana si combatte l’obesità (?). (*) Ovviamente
il Senato ha già dato il via all’uso degli oppiacei in medicina, mica saremo
secondi agli altri. A questo punto ci viene il dubbio che nel governo ci sia
una talpa, insomma qualcuno di Sinistra che propone metodi fascisti. Non v’è
dubbio che vi sia anche qualcuno che risponde ad interessi diversi da quelli
diffusi nel nostro Paese. Non avrebbe senso la legge sui trucioli nel vino
prima e quella sulla perdita di origine dei prodotti dopo, se non per logiche
multinazionali che fanno guadagnare qualche furbo. Oppure siamo solo degli
idioti, come le canne al vento, che si piegano a questa o a quell’influenza,
sfasciando ciò che di solido - la famiglia in primis - dovrebbe resistere nel
tempo. (*) Nota: una delle maggiori difficoltà nel fare promozione della salute è superare ideologismi e pregiudizi. L’impegno di energie e risorse dovrebbe essere in rapporto ai problemi causati a livello sociale e sanitario, non all’impatto emotivo che un dato problema provoca. Molte persone trovano fuori luogo accomunare vino ed hashish e non accettano pregiudizievolmente il dato di fatto che il vino provoca migliaia di morti, l’hashish no. CORRIERE DELLA SERA – FORUM
ITALIANS
Se bevi non guidi (in Giappone) Caro Beppe, IL GIORNALE
Cile, moglie gelosa morde i genitali del marito
Mercoledì 07 febbraio 2007
Santiago del Cile - Una cilena di Osorno (Cile meridionale), che in una improvvisa vampata di gelosia ha morso i genitali del marito provocandogli una grave ferita, potrebbe pagare caro il suo gesto perché la legge contempla una possibile condanna a 3-5 anni di carcere. La donna, identificata dai media con le iniziali I.M.M., di 38 anni, è stata arrestata e poi rimessa in libertà, ma con l’obbligo di mantenersi lontana dal marito e di firmare un registro ogni due settimane in un commissariato, fino alla sentenza, prevista fra tre mesi. La vittima, V.S.U, anche lui di 38 anni, è stato ferito alla base del pene, all’altezza dei testicoli, e si è dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico. La pm che ha istruito il caso, Maria Josè Hurtado, ha detto che l’incidente è avvenuto durante una furibonda lite fra i coniugi, complicata dal fatto che entrambi avevano bevuto una grande quantità di alcool. Hurtado ha confermato che l’articolo del codice preso in considerazione per l’audace morso prevede una pena detentiva fino ad un massimo di 5 anni, e che tutto dipenderà dal grado di recupero funzionale del sistema genitale dell’uomo. ITALIA OGGI Agivi si interroga su giovani e vino L’ADIGE Torna il discobus, per sette sabati consecutivi CORRIERE DELLE ALPI
carte d’identità false per bere a 14 anni IL RESTO DEL CARLINO Una fetta di Dublino è a Rimini, nei pub la birra come a
ferragosto CORRIERE VENETO Ubriaco al volante sotto la pioggia sbanda e causa uno scontro frontale IL MESSAGGERO VENETO Avevo bevuto e mi ha violentata LA GAZZETTA DI MANTOVA Solferino serata con il sert LA NUOVA SARDEGNA i soldi o spacchiamo il bar : gli agenti arrestano 3 ubriachi LA PROVINCIA PAVESE ubriaco alla guida, 52enne denunciato Gentile Sig. Presidente della Provincia di Brescia, Io rappresento la più vasta organizzazione di volontariato
(anzi meglio: di cittadinanza attiva) presente in Italia per i problemi legati
all’alcol, siamo oltre 2.200 gruppi, in cui si riuniscono settimanalmente oltre
20.000 famiglie, che condividono la sofferenza dovuta all’alcol, ma anche la
volontà di uscirne. Distinti saluti
Ennio Palmesino Presidente AICAT
(*) Nota: qui di seguito una sintesi dell’allegato alla
lettera Legge Quadro sull’Alcol (125/01) (Finalità) Art. 3.
(Attribuzioni dello Stato) Art. 13. (Disposizioni in materia di pubblicità) |