(ASAPS) LONDRA – Il car-sharing è una delle trovate più
geniali del terzo millennio, almeno finché il trasporto pubblico non diventerà
effettivamente concorrenziale a quello privato, e finché la benzina sarà
disponibile sul mercato. In Italia, l’iniziativa ha riscosso un successo
tiepido, ma ad ostacolare il veicolo di gruppo c’è il traffico sempre più
intasato, la proliferazione delle corsie preferenziali e delle zone a traffico
limitato. Così in Inghilterra, dove il governo ha addirittura pensato di dotare
tutte le auto di un rilevatore satellitare per imporre una tassa a miglio
percorso, il ministero del Trasporti ha deciso di fare una cernita delle corsie
preferenziali e selezionare quelle utilizzate troppo poco dai mezzi pubblici
per farci passare le auto con almeno due persone a bordo, autista compreso:
dunque, il car-pooling (più persone con
più auto a bordo), diventa conveniente e può spingere più persone ad utilizzare
una sola auto o, addirittura, a ricorrere con maggior partecipazione al
car-sharing. Negli Stati Uniti – ne abbiamo parlato anche sulle pagine del
nostro sito – ci sono addirittura alcune corsie riservate proprio ai veicoli al
completo, chiamate corsie HOY (High Occupancy Vehicles). Il risultato è
triplice: minor traffico, minor inquinamento, maggior sicurezza stradale. Così
il primo test ha avuto via libera ed alcune strade di Bristol e Leeds, questa sono
le città che ha ospitato la sperimentazione, sono state riservate al transito
delle auto piene di passeggeri. Il tempo di abituare i cittadini all’idea, ed
ecco che i primi risultati positivi sono subito arrivati. I tempi di
percorrenza si sono abbreviati per tutti, anche per i veicoli con una sola
persona a bordo e che quindi devono fare a meno delle corsie preferenziali.
L’ora più critica, quella di punta, si è ridotta da |
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