Rassegna stampa del 1 Novembre 2005 |
Da “Il Secolo XIX” del 1 novembre 2005 Fermato a Ceriale con 55 chili di hascisc Intercettata dalla polizia sull’Autofiori una vettura con il carico di droga diretto a Milano Il corriere, un giovane magrebino, è riuscito a fuggire nei campi Luca Rebagliati . Ceriale E’ stato intercettato dagli uomini della polizia stradale mentre alla guida di un’auto stava percorrendo la corsia sud dell’Autofiori, all’altezza di Ceriale. L’uomo, un immigrato magrebino, è riuscito a fuggire, ma gli agenti hanno sequestrato ben cinquantacinque chili di hascisc che si trovava nascosto nella vettura. Una vicenda che ha preso il via intorno all’una e mezza della notte tra domenica e ieri, quando una pattuglia della polizia stradale di Imperia ovest ha intercettato nei pressi dell’area di servizio di Ceriale Sud una Volkswagen Golf sospetta, guidata da un extracomunitario di origine magrebina. Gli agenti hanno intimato l’alt alla vettura, ma il conducente anziché fermarsi ha deciso di tentare la via della fuga, ha schiacciato sull’acceleratore ed ha eluso, almeno in un primo tempo, il posto di blocco. I poliziotti si sono subito lanciati al suo inseguimento, ma l’uomo, resosi conto di essere in procinto di essere raggiunto e catturato, ha improvvisamente cambiato strategia. Con un’energica frenata ha bloccato l’auto nel bel mezzo della carreggiata, è sceso, ha scavalcato il guard rail e si è lanciato in una fuga a piedi tra i campi. Gli agenti hanno tentato di inseguirlo, ed hanno allertato i carabinieri. Subito tre pattuglie si sono messe alla ricerca del fuggitivo che però, favorito dall’oscurità e dal groviglio di viuzze di campagna è riuscito a dileguarsi. Nel frattempo gli agenti hanno spostato l’auto in una posizione meno pericolosa per il traffico e hanno iniziato una perquisizione che nel giro di pochi minuti ha rivelato la presenza di ben cinquantacinque chili di hascisc, per un valore di diverse centinaia di migliaia di euro, confezionato in panetti destinati con ogni probabilità a qualche ’grossista’ che opera sulle piazze genovesi o su quelle lombarde. Ed è proprio sulla destinazione della merce, oltre che sull’identità del trafficante che si stanno concentrando le indagini. La vettura abbandonata dall’uomo risulta di proprietà di un marocchino residente a Milano, intestatario di una trentina di vetture. Proprio sull’auto si stanno rivolgendo le attenzioni della scientifica, alla ricerca di qualche indizio. E dal biglietto dell’autostrada gli inquirenti hanno avuto la conferma che l’uomo era entrato in Italia alla barriera di Ventimiglia un’ora prima. Da “Il Gazzettino” del 1 novembre 2005 Cinque i colpi messi a segno nell’ultima settimana nelle aree di sosta e di servizio attorno ai caselli di Padova. Sul caso stanno indagando gli investigatori della Polstrada Turisti rapinati, è caccia ai pirati dell’autostrada Fingendosi poliziotti in borghese fermano gli automobilisti in transito e armi in pugno si impadroniscono di denaro e telefonini E.L.C.. È caccia ai banditi che nell’ultima settimana hanno compiuto almeno cinque rapine ai danni dei turisti in viaggio sull’autostrada. Malviventi che agiscono secondo un copione preciso: si fingono poliziotti in borghese. L’ultima rapina è avvenuta nel tardo pomeriggio di domenica vicino al casello di Padova sud. I banditi hanno avvicinato un’auto di turisti, si sono presentati qualificandosi come agenti e dopo aver estratto una pistola si sono fatti consegnare soldi e cellulari. Quindi sono fuggiti a bordo di un’auto di grossa cilindrata. La stessa tecnica era stata utilizzata anche nei giorni seguenti nelle aree di servizio e nelle piazzola di sosta della A13 e della Milano-Venezia. A volte i malviventi non hanno mostrato armi, limitandosi dunque a compiere dei meno gravi, penalmente parlando, furti. In altre circostanze, però, come nell’ultima, non hanno esitato a estrarre le armi, anche se probabilmente si è trattato di pistole giocattolo. Di certo si tratta di una stessa banda, una specie di pirati delle autostrade che continua ad agire indisturbata. Un fenomeno non nuovo, anche in Veneto, e sul quale stanno indagando gli investigatori della polizia stradale che solitamente, e soprattutto in concomitanza con gli esodi per le festività, intensifica i controlli nelle aree di servizio e nelle piazzole di sosta. Un fenomeno, inoltre, che ha obbligato il ministero degli Interni a limitare l’uso di auto civetta per il contrasto degli eccessi di velocità. Infatti, anche quando i poliziotti erano assolutamente veri, c’era chi si impauriva vedendosi inseguito da un’auto senza i colori di istituto. Non è un caso, perciò, che i banditi preferiscano prendere di mira i turisti stranieri. O non è escluso che, a loro volta, questi "pirati" dell’autostrada siano immigrati dell’Est. Nel fine settimana, i malviventi hanno compiuto un colpo al giorno, agendo prevalentemente nel pomeriggio. Il caso non viene tenuto assolutamente in secondo piano. In tutto il Veneto, e soprattutto da Padova a Bologna e da Venezia a Verona, la vigilanza è ai massimi livelli. La speranza è che a breve questi "pirati" possano essere smascherati. È vero che non hanno mai ferito alcun automobilista ma è altrettanto vero che non è pensabile che i malviventi possano continuare ad agire. Non capita di rado che nelle aree di servizio vengano individuati truffatori e ladri. Ora, però, le cose stanno diversamente anche perché questi banditi agiscono fingendo di essere poliziotti.
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