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Notizie brevi 12/02/2007

Pontremoli (Massa Carrara) - L’auto del prete sfreccia davanti all’autovelox, ma la multa è archiviata

 

(ASAPS) PONTREMOLI – L’Estrema Unzione, o l’Unzione degli Infermi, è un rito di passaggio, che la Chiesa fa risalire allo stesso Gesù. È un caposaldo della nostra tradizione cristiana, insomma, radicato ben prima dell’invenzione dell’automobile, o dell’entrata in vigore della legge 689/81 (Modifiche al sistema penale). Proprio lei, all’articolo 4 (cause di esclusione della responsabilità), recita letteralmente che “non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa.” E allora, don Ennio Zani ha fatto bene, anzi benissimo a ricorrere al Giudice di Pace contro la multa che il messo notificatore gli aveva recapitato in canonica: benedetto autovelox, che non guarda in faccia proprio a nessuno. Che acchiappa tutti, a patto che sgarrino. E don Ennio, un piccolo peccato di velocità lo aveva fatto davvero, correndo al capezzale di una signora morente, per imporle le mani, così come vuole il suo ufficio di sacerdote. 80 anni, uomo del Signore, si è precipitato al volante ed ha spinto veloce sul gas, facendo bene attenzione a non rovesciare l’ampolla con l’olio santo, riuscendo alla fine nel suo intento. Qualche giorno dopo, la multa arriva a destinazione, ma don Ennio non ci sta. Quel che è ingiusto è ingiusto e così ricorre al giudice di Pace, al quale racconta il motivo di tanta premura. “Stato di necessità”, sentenzia il magistrato, e assolve il peccato del sacerdote, perché peccato non è, e anche se lo fosse stato… beh, era proprio a fin di bene. Amen… (ASAPS)


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Lunedì, 12 Febbraio 2007
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