(ASAPS)
HANOI (VIETNAM) 13 FEBBRAIO 2007 – Il Vietnam è uno degli stati orientali che
teniamo maggiormente d’occhio: è infatti, insieme alla Cina, uno dei luoghi –
spesso meta turistica di italiani – tra i meno sicuri del pianeta, in termini
di sicurezza stradale. Nonostante una politica d’interventi che sembra aver
preso la strada giusta in materia di contrasto a questo tipo di violenza, il
bilancio del 2006 è ancora più disastroso del 2005, con numeri da far
rabbrividire, in termini di morti, feriti e sinistrosità complessiva. Per far
fronte a questa emergenza ancora più grave del previsto, il primo ministro Nguyên
Tân Dung ha chiesto ufficialmente al ministero della cultura e
dell’informazione di formare una tavola rotonda con il Comitato Nazionale per
la sicurezza della circolazione, il ministero dei Trasporti e con tutti gli
organi deputati a promuovere una campagna di sensibilizzazione tra la
popolazione. Lo scopo è quello di ridurre drasticamente il numero di vittime di
almeno il 10%. Nel frattempo il ministro dei trasporti ha già riunito i vertici
della polizia di stato e del dipartimento della Giustizia, per concordare nuovi
più salati importi previsti per le sanzioni e per rivedere il codice della
strada. Entro il 2007 sarà istituito l’obbligo di indossare il casco almeno in
autostrada, mentre il primo trimestre di quest’anno sarà interamente dedicato
alla verifica tecnica dei veicoli in circolazione. Degno di nota ci sembra la rivoluzione del programma
scolastico dal primario fino al diploma universitario, con molte ore dedicate
alla formazione degli alunni in materia di circolazione e sicurezza stradale. (ASAPS)
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