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Rassegna stampa Alcol e guida dell’12 febbraio 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 

IL MATTINO
CASTELLAMMARE
PAURA SABATO NOTTE PER UNA 14ENNE 
«Nostra figlia aggredita», ma è solo ubriaca

Si presenta a casa ubriaca e i genitori, temendo che qualcuno avesse abusato della figlia quattordicenne, chiamano il 118 e i carabinieri. Fortunatamente si è rivelato un falso allarme. Questa la storia che aveva tenuto in apprensione i genitori di una studentessa stabiese da sabato sera sino alla mattinata di ieri. Quattro amici coetanei, tra cui due ragazze e due ragazzi, sabato sera in un locale cittadino (nessuno dirà poi di ricordare quale) consumano birra e superalcolici. Una ragazzina, però, non regge l’alcol e si sente male. A quel punto gli altri tre decidono di riaccompagnarla a casa in tutta fretta. Appena varca l’uscio della sua abitazione, al centro di Castellammare, i genitori si accorgono che la figlia non sta bene: vomita e poi sviene. Viene subito chiamato il 118, che conduce la quattordicenne al pronto soccorso del San Leonardo. Della faccenda si occupano anche i carabinieri. Vengono ascoltati i ragazzi e la presunta vittima. Ma non emerge nulla. (*) Negativo, inoltre, anche il controllo ginecologico. Si è trattato, in pratica, di una semplice sbronza.

mi.in.

(*) Nota: non è esatto affermare che non è emerso nulla. Da quanto scritto nell’articolo emerge una violazione del codice penale (art. 689) che vieta di somministrare alcolici ai minori di sedici anni. Se neppure palesi violazioni di questo articolo vengono perseguite. Non ci resta che chiedere ai gestori dei bar, per cortesia, di rispettare il codice penale.


L’ADIGE

Pergine, sedicenne denunciato per guida in stato d’ebbrezza 

In motorino contro il carabiniere

Quando i carabinieri gli hanno intimato l’alt, non è riuscito a frenare in tempo. Aveva la mente annebbiata dai fumi dell’alcol ed il «particolare» non è sfuggito all’occhio attento della pattuglia dei carabinieri di Pergine. Il controllo è scattato la scorsa notte in via Guglielmi: un militare ha mostrato la paletta al conducente del motorino che stava sopraggiungendo. Il mezzo non si è fermato in tempo; non andava a forte velocità, ma ha comunque urtato il carabiniere. In sella al ciclomotore c’era un sedicenne. È stato identificato dai carabinieri e sottoposto ad alcoltest, risultando positivo. Il minore è stato dunque denunciato per guida in stato d’ebbrezza. Era l’una e quaranta di notte ed a quell’ora il giovane era evidentemente reduce dal giro dei pub e pronto per andare a dormire. Guidando il motorino in quelle condizioni ha rischiato di mettere a repentaglio la sua vita e quella degli altri. Aveva i riflessi molto allentati se, a bassa velocità, non è riuscito nemmeno a frenare in tempo nel vedere la paletta dei carabinieri. L’episodio conferma come l’alcol e l’abitudine dello sballo del sabato sera sia diffusa anche fra i giovanissimi. Da parte delle forze dell’ordine sono in corso controlli mirati in questo ambito.


L’ARENA

NEGRAR. Gruppi di auto aiuto al lunedì e giovedì a Santa Maria

Alcolismo, si può guarire

Occorre tempo ma la vita ricomincia davvero 

Negrar. L’alcolismo come malattia dello spirito e della famiglia. E come tale, sia spirito sia famiglia devono essere ascoltati e curati. A Santa Maria, in alcuni locali messi a disposizione dalla parrocchia, si riuniscono due volte la settimana i gruppi di auto aiuto Alcolisti Anonimi e Al-Anon. Lavorano in parallelo, il primo a sostegno di chi ha fatto del bere una malattia, il secondo per familiari e amici di un alcolista, secondo un programma specifico che viene definito «spirituale, perché non riguarda solo un recupero fisico, ma è un vero e proprio cammino verso la rinascita».
Alla guida dei gruppi di Santa Maria due coppie, Renzo e Annalisa, Roberto e Teresa: si conoscono da oltre vent’anni e sanno cosa significa essere schiavi dell’alcol o vivere insieme a un alcolista, perché l’hanno vissuto in prima persona e non lo nascondono né a se stessi né agli altri. Da tempo seguono i ritrovi negraresi di AA e Al-Anon: durante tutto l’arco dell’anno, il lunedì e giovedì, dalle 19.30 fino alle 21.30, l’appuntamento è sacro. Non ci sono festività, per loro, e nemmeno per chi segue il cammino di rinascita.
«È molto importante che i familiari frequentino il gruppo, anche senza alcolista, che deve imboccare la strada da solo», spiega Roberto. «Noi non facciamo volontariato, ma siamo gruppi di auto aiuto: ci finanziamo da soli e aiutiamo gli altri». E così, dal momento che l’alcolismo è un malattia anche della famiglia, spesso ci sono figli adulti che frequentano i gruppi, alla ricerca di un equilibrio perduto. «Non facciamo che infondere un po’ di sano egoismo», prosegue Teresa, «perché non si deve entrare nella logica perversa di legami malati che non portano a nulla».
Il momento più bello, dicono in coro, è vedere una vita che ricomincia dopo anni di buio e famiglie che tornano serene. «Il pericolo di ricaderci è sempre in agguato e da astinente devi passare a essere sobrio, il che significa non avere più bisogno dell’alcol», conclude Renzo. «Serve tempo, ma, fatto il passo, la vita ricomincia davvero», afferma Annalisa.
Spesso per frequentare i gruppi AA o Al-Anon occorre un iniziale atto di coraggio, per rompere il muro di vergogna che spesso circonda chi è malato di alcolismo e tutta la sua famiglia. «Smettere di bere è solo il primo passo di un percorso alla riscoperta di se stessi», conclude Roberto, invitando chi ne avesse bisogno ad avvicinarsi alla realtà AA e Al-Anon. Per informazioni è possibile chiamare il centro d’ascolto di Verona al numero 045-501367. (c.m.)


 
IL GAZZETTINO (Pordenone)

Davanti agli studenti delle ultime classi del liceo Majorana e del Don Bosco la "lezione" non convenzionale sugli stili di vita a rischio 

Droghe e alcol, appello ai giovani

«Il rapporto tra il paziente e il donatore non si deve mai interrompere e i giovani possono fare molto per rendere possibile questa continuità». È l’appello che l’altra mattina è stato lanciato agli studenti delle classi quinte del liceo Leopardi-Majorana e del Don Bosco, che hanno preso parte al convegno organizzato dalla cordata benefica composta da Avis, Admo, Afds, Aido e Ado del nostro territorio.
I temi della donazione del sangue, degli stili di vita e della prevenzione delle malattie infettive sono stati affrontati in modo poco convenzionale: non si è trattato della classica lezione. Dopo la breve introduzione di Agostino Marchi, presidente dell’Avis di Azzano Decimo, nonché responsabile del Gruppo Scuola dell’Avis regionale, molto spazio è stato lasciato alle domande dei ragazzi, ai casi pratici e alle esperienze vissute sul campo dai volontari dei sodalizi cittadini e dal personale medico che ha illustrato, attraverso casi pratici e filmati, una realtà purtroppo diffusa tra le nuovi generazioni. «In 14 anni di attività ho visto ragazzi che si sono presi l’Aids nei modi più incredibili - ha spiegato Agostino Steffan del Servizio trasfusionale del Cro di Aviano, nonché responsabile dell’Unità di patologia oncologica alle quinte del Leo-Majo riunite nella sala grande di Cinemazero - i casi più frequenti hanno sempre delle costanti: ero in discoteca, avevo fumato qualcosa, ero bevuto e "sono stato" con qualcuno che adesso non ricordo. State attenti: il binomio fumo e alcool riduce a un neurone che cammina e basta poco per agire d’impulso, senza ragionare. Basta una volta».

Un messaggio forte e diretto che ha sicuramente colto nel segno, perché il consumo di droghe e alcool rappresenta un fenomeno in crescita, percepito dal 50\% dei giovani come un comportamento normale e non nocivo per la salute. «Se fumate e bevete la capacità di discernimento viene meno - ha aggiunto lo specialista - allora è possibile tutto. Niente e nessuno vi deve togliere la vostra capacità intellettiva e voi dovete conoscere il rischio delle cose. I rapporti sessuali a rischio rappresentano l’85% delle modalità di trasmissione del virus dell’Hiv ed è un dato costante che nel tempo non decresce. Noi medici possiamo fare molto, ma voi dovete abbattere questo numero, per la vostra salute e per gli altri con i quali potete entrare in contatto, quando ancora il male non si è conclamato».
A.B.


L’ECO DI BERGAMO

Alcol, 17 patenti ritirate

Diciassette giovanissimi sono trovati alla guida in stato di ebbrezza nello scorso week end durante i controlli dei carabinieri di Serina e di Zogno all’uscita dai locali da ballo. Il problema dell’abuso di sostanze alcoliche nelle discoteche e nei locali notturni rimane su livelli di attenzione anche nella Valle Brembana, tanto da costringere i militari dell’Arma ad effettuare controlli sempre più stringenti e serrati.
Posti di blocco stradali sono stati effettuati all’uscita di alcune discoteche e sono stati sottoposti a controllo con l’alcool - test circa una settantina di conducenti di autovetture di cui una buona parte è risultata positiva. Diciassette appunto le denunce in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza alcolica ed altrettante patenti ritirate


LA STAMPA

Biella

Ubriachi al volante Ritirate 6 patenti

Sei patenti sequestrate in poche ore, per guida in stato di ebbrezza. L’altra notte quattro automobilisti sono stati denunciati dai carabinieri, durante controlli fatti dal nucleo radiomobile e dalle pattuglie delle stazioni di Andorno e Occhieppo Speriore: ubriachi al volante sono stati sorpresi un uomo di 50 anni, uno di 45, uno di 46 e un ventenne marocchino che abita ad Aosta. Nella rete della polizia stradale, invece, che sabato notte ha mobilitato due auto del servizio prevenzione e una pattuglia della stradale, sono finiti altri due automobilisti che avevano bevuto troppo. Quarantaquattro le persone identificate, e una ventina le vetture controllate.


 
IL GAZZETTINO (Treviso)

Ha dato in escandescenze e ha cominciato ad insultare tutto ...

Ha dato in escandescenze e ha cominciato ad insultare tutto e tutti, soprattutto i gestori del bar: così ha concluso la sua serata con una denuncia per minacce e ingiurie. È accaduto l’altra sera in viale Burchiellati. E si sono vissuti momenti di tensione all’osteria il "Bottegon", intorno alle 21. Un giovane di 34 anni, I.S., residente a Treviso è entrato nell’esercizio, già visibilmente alticcio, per ordinare qualcosa da bere. Non si sa esattamente cosa abbia fatto scattare in lui la furia, ma improvvisamente senza motivo ha iniziato a insultare il titolare, i presenti, gli avventori, ed ad avere reazioni violente. Immediata la richiesta del titolare del bar alle Volanti che sono prontamente intervenute.


IL GAZZETTINO (Padova)

Gli stranieri non volevano smetterla. Continuavano a urlare ...

Gli stranieri non volevano smetterla. Continuavano a urlare e a litigare nel parcheggio del locale. Tanto è che i titolari del circolo privato hanno dovuto chiedere l’intervento di una pattuglia delle Volanti della polizia. È accaduto ieri mattina al "Banale", lo storico circolo che ha sede in via Bronzetti.
Erano le 4,20 del mattina quando i responsabili del locale hanno telefonato al 113.
Protagonisti della lite due gruppi di albanese. Gli stranieri sono arrivati tardi in via Bronzetti e hanno passato il resto della notata nel locale. Non è stato accertato se gli individui fossero insieme, o se è solo un caso che fossero tutti connazionali.
La lite è avvenuta nel parcheggio dopo l’orario di chiusura del "Banale". Pare che a scatenarla sia stata una retromarcia azzardata fatta da uno del gruppo, che con la sua auto è finito contro la macchina di un connazionale.

Da questo momento in poi sono iniziate le urla. Evidentemente entrambi gli automobilisti volevano aver ragione. E l’alcol che avevano ingerito non li ha certo aiutati a ragionare e a prendere una soluzione razionale.
I gestori del circolo privato si erano allarmati dalle urla degli stranieri. Hanno sperato fino all’ultimo che gli stranieri trovassero un accordo.Oppure se ne andassero ognuno per la propria strada. Invece le cose sono precipitate. Dalle urla gli albanesi sono passati alle mani. Sono iniziati a volare schiaffi pugni e pedate. A quel punto dal "Banale" è stato telefonato al 113 e in via Bronzetti è arrivata una Volante. Solo la presenza della polizia ha fatto calmare gli animi. E ognuno ha preso la via di casa.


SALERNONOTIZIE
Salerno: aggredisce Agenti Polizia, arrestano rumeno ubriaco

Agenti della sezione “Volnati” della Questura di Salerno hanno arrestato nella serata di domenica un cittadino rumeno di 24 anni per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il fatto è accaduto intorno alle 20.30 in via Silvio Baratta dove i poliziotti sono intervenuti in seguito ad una segnalazione al 113. L’uomo in stato di ebbrezza ha prima rifiutato le cure del personale medico di una ambulanza e poi ha aggredito gli Agenti giunti sul posto. Una volta bloccato è stato ammanettato.


BRESCIA OGGI

Restano stazionarie le condizioni di Marco, giovane di 28 anni

In rianimazione per un succo Oggi il risultato delle analisi
Restano stazionarie le condizioni di Marco, il 28enne di Concesio, finito nella terapia intensiva della rianimazione dell’ospedale Civile per un malore scatenatosi dopo aver bevuto un succo di frutta tropicale a base alcolica.
Il ragazzo è ancora sotto stretto controllo dei medici.

Oggi dal centro antiveleni di Pavia, che ha analizzato il succo di frutta, dovrebbe giungere una risposta. Se nel succo c’erano sostanze anomale il centro antiveleni le avrà evidenziate. E, in base alla risposta del centro studi, potranno orientarsi anche i medici che stanno curando il 28enne. È possibile che il succo sia stato manomesso, ma anche che il ragazzo l’abbia bevuto da un bicchiere che non era stato ben sciacquato e che le tracce importanti di detersivo si siano trasferite dal fondo del bicchiere all’apparato digerente del giovane.
Ma il malore potrebbe essere stato causato anche da qualche abbinamento strano: il giovane potrebbe avere preso un farmaco, anche solo un’aspirina, che può aver fatto reazione con la base alcolica del succo di frutta. I genitori del ragazzo sono stati sentiti a lungo dai carabinieri di Concesio e dai colleghi dei Nas, che stanno indagando sull’episodio, ma non hanno saputo rispondere, non hanno saputo chiarire se il loro figliolo avesse preso anche dell’altro, oltre alla bevanda. I militari stanno cercando di risalire al luogo in cui è stato acquistato il succo. Marco, appena colto da malore, non è riuscito a ricordarlo, ma i carabinieri aspettano che si riprenda per sentirlo nuovamente.
r.n.


L’AVVENIRE
COMMERCIO: ITALIA-INDIA 

COLDIRETTI: +70% PER IL VINO ITALIANO MA I DAZI FRENANO 

L’esportazione di vino Made in Italy in India è aumentata in percentuale del 70 per cento e potrebbe crescere ulteriormente con il superamento degli elevati dazi commerciali da sostenere con gli incontri diplomatici bilaterali dopo che la stessa Unione Europea ha chiesto all’Organizzazione mondiale del commercio di avviare una consultazioni con l’India per ottenere il cambiamento del regime doganale applicato al settore (*) E’ quanto auspica la Coldiretti in riferimento alla missione diplomatica in India del presidente del Consiglio Romano Prodi, nel sottolineare che il vino è il prodotto principale dell’export agroalimentare verso quel paese. La presenza di pesanti dazi che superano il 100 per cento del valore frena infatti le esportazioni su un mercato in forte crescita, ma si stima comunque che nel 2006 sono state oltre trecentomila le bottiglie di vino Made in Italy stappate in India per un valore di circa un milione di euro, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat. Il consumo di vino in India è ancora limitato e rappresenta appena l’uno per cento dell’intero mercato delle bevande alcoliche ma - precisa la Coldiretti - il trend di crescita e’ stato molto più veloce rispetto alle altre bevande alcoliche facendo registrare negli ultimi 3 anni un aumento medio di oltre il 22 per cento rispetto al 7 per cento evidenziato dall’intero settore. I principali fornitori di vino sul mercato indiano che ha un valore complessivo di 50 milioni di euro - sottolinea la Coldiretti - sono nell’ordine la Francia, l’Italia, l’Australia, gli Stati Uniti e il Cile. Ad acquistare il vino in India sono soprattutto i giovani dei ceti medio alti residenti nei grandi centri urbani, ma la domanda è destinata a espandersi ad altri segmenti della popolazione di pari passo con la crescita economica del Paese. In particolare quattro citta’ (Mumbai, Delhi, Goa e Bangalore), rappresentano dal 70 all’80 per cento dei consumi complessivi e circa il 65 per cento delle bottiglie acquistate e’ nella fascia di prezzo sotto i 15 euro a bottiglia, che rappresenta comunque un valore estremamente elevato per il reddito medio della popolazione. Nel 2006 il vino a trainato l’export del Made in Italy alimentare con una crescita record del 7,4 per cento nel valore delle esportazioni e ottimi risultati negli Stati Uniti (+ 6,6 per cento) che sono diventati il primo cliente per le produzioni nazionali, ma anche un successo rilevante nei mercati emergenti asiatici dove si registra il piu’ elevato tasso di crescita (+15,7 per cento). Il valore annuale complessivo del commercio estero per il vino italiano supera i 3 miliardi di euro, la principale voce dell’export agroalimentare nazionale. Si tratta di risultati che - conclude la Coldiretti - evidenziano la presenza di nuove e rilevanti opportunità di crescita per il settore grazie ad una vendemmia 2006 stimata attorno ai 50 milioni di ettolitri di vini e mosti, con una produzione stabile rispetto alla scorsa annata e ottima da quello qualitativo, che per ben il 60% potrà essere commercializzata sotto una delle 453 denominazioni di origine (Docg, Doc e Igt) riconosciute. Nel 2006 il vino Made in Italy ha realizzato un fatturato complessivo di 9 miliardi di Euro dei quali quasi un terzo grazie alle esportazioni sui mercati esteri.

(*) Nota: i rapporti diplomatici prevedono la reciprocità. Dovremo forse aspettarci da parte dell’India di una campagna promozionale per l’oppio? In fondo è un prodotto tradizionale di quel paese. Può dare dipendenza, è usato da migliaia di anni, fa parte di molte tradizioni indiane, la medicina locale ne consiglia l’uso per svariati effetti benefici. Come il vino. Se il confronto vi sembra eccessivo tenete conto che il vino causa molti più decessi in Italia di quanto l’oppio e causi in India.


ITALIA OGGI
Alcol, patente sorvegliata speciale
 
IL GIORNO
Alcol, droga e eccesso di velocità La Polstrada ritira 19 patenti


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Martedì, 13 Febbraio 2007
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