La Commissione europea propone una revisione strategica degli strumenti per limitare le emissioni di gas-serra prodotti dalle automobili. L’impegno già concordato su base volontaria con l’industria dell’automobile per ottenere entro il 2008 una media di 140 grammi di anidride carbonica (CO2) per chilometro ha consentito dal 1995 al 2004 una diminuzione del 12,4 per cento delle emissioni. La crescita del parco auto e l’introduzione di modelli più potenti e più grandi ha tuttavia quasi neutralizzato i miglioramenti ottenuti dal punto di vista del rendimento dei motori. L’obiettivo di 120 grammi di CO2 per chilometro previsto per il 2012 può quindi essere mantenuto soltanto attraverso misure correttive e aggiuntive: obblighi più stringenti nei confronti dei produttori, migliore qualità dei carburanti e incentivazione dell’uso dei biocarburanti. L’introduzione di un nuovo strumento legislativo dovrebbe rappresentare il segno tangibile della volontà di contrastare il fenomeno del riscaldamento globale e di rispettare gli impegni assunti con la stipula del Protocollo di Kyoto. Le risposte del Consiglio e del Parlamento europeo sono attese entro la prima metà del 2008. La contestuale definizione di una strategia di lungo termine per il settore industriale dell’automobile promossa dalla Commissione già lascia intravedere per grandi linee i termini di un complesso compromesso politico tra portatori di interessi diversi. L’obiettivo di un ambiente più pulito appare infatti sempre più vincolato a quello di una maggiore sicurezza stradale (circa 50.000 morti nell’Ue nel 2005). In pratica, più investimenti nel campo della ricerca e dello sviluppo porteranno anche all’introduzione di ulteriori requisiti obbligatori per l’omologazione dei veicoli (ad es. sistemi di segnalazione delle cinture di sicurezza). La contropartita dell’industria automobilistica comprende una notevole semplificazione regolamentare per estendere il ricorso alle procedure di verifica in proprio. Dovrebbe inoltre ottenere che la certificazione dei componenti sia riconosciuta in base allo standard internazionale UN/ECE. A sua volta, il consumatore finale dovrebbe poter compensare il maggior costo dei veicoli con una più ampia scelta di motorizzazioni e con l’uso di carburanti alternativi di minor costo. La Commissione stima che entro il 2020 il risparmio globale di CO2 dovuto al raggiungimento dell’obiettivo dei 120g CO2/km sarà di oltre 400 milioni di tonnellate. L’intera operazione richiederà il graduale rinnovo del parco auto circolante e l’introduzione di automobili più efficienti dal punto di vista energetico.
La traduzione della nota originale in inglese è redazionale.(13 febbraio 2007)
MEMO/07/46 Bruxelles, 7 febbraio 2007 Domande e risposte sulla strategia Ue per ridurre le emissioni di CO2 delle automobili
Qual è il problema?
Il trasporto su strada [1] è, dopo la produzione di elettricità, la seconda fonte delle emissioni di gas-serra nella Ue. Da esso dipende circa un quinto delle emissioni totali della Ue di anidride carbonica (CO2), il principale gas-serra. Il trasporto su strada è uno dei pochi settori in cui le emissioni continuano a salire rapidamente, tanto da erodere più che sostenere gli attuali sforzi della Ue per fronteggiare i cambiamenti climatici. Le sole automobili ad uso privato sono responsabili di circa il 12 per cento delle emissioni di CO2 della Ue. Sebbene negli ultimi anni vi siano stati apprezzabili miglioramenti nella tecnologia dei veicoli - specialmente nell’efficienza del processo di combustione dei carburanti che si traduce in minori emissioni di CO2 - non si è fatto abbastanza per neutralizzare gli effetti dovuti all’incremento del traffico e delle dimensioni delle automobili. Tra il 1990 e il 2004 le emissioni di CO2 sono aumentate del 26 per cento. Questo aumento ha avuto l’effetto di frenare i progressi compiuti dalla Ue sulla via della diminuzione delle emissioni globali di gas-serra, che sono scesi appena al di sotto del 5 per cento nella Ue a 25.
Quale è l’obiettivo della Ue?
La Ue, per ridurre le emissioni di gas-serra e rientrare negli obiettivi del Protocollo di Kyoto, ha raggiunto un accordo sul fatto che la media delle emissioni di CO2 riferite alle nuove automobili ad uso privato non dovrebbe superare i 120g di CO2 per chilometro entro il 2012 (1). Questo obiettivo era stato recentemente riconfermato nella riunione del Consiglio Europeo di giugno, quando i leader della Ue hanno rivisto la Strategia europea per uno sviluppo sostenibile. L’obiettivo va confrontato con un livello medio di emissioni che nel 1995 era di 186g di CO2 per chilometro. Il conseguimento di questo obiettivo dovrebbe aiutare gli Stati membri a rispettare le riduzioni necessarie per rispettare il dettato del Protocollo di Kyoto.
In che cosa consiste l’attuale strategia?
Come proposto dalla Commissione nel 1995 con l’appoggio del Consiglio e del Parlamento europeo, la strategia attuale si fonda su tre pilastri. Il primo consiste nell’impegno assunto su base volontaria da parte delle industrie automobilistiche [2] europee, giapponesi e coreane di ridurre le emissioni di CO2 prodotte dalle loro automobili destinate al mercato europeo, fino ad una media di 140g/km entro il 2008 (per i costruttori europei), o entro il 2009 (per i produttori giapponesi e e coreani). Il secondo pilastro riguarda la crescita della consapevolezza tra i consumatori. Una direttiva Ue (2) prevede che su ciascuna automobile sia esposta un’etichetta con i dati sui consumi e sulle emissioni di CO2 e la pubblicazione in altri formati - incluse le pubblicità a stampa - di informazioni sull’efficienza del processo di combustione dei carburanti. Il terzo pilastro mira a promuovere l’uso di automobili alimentate con carburanti efficienti attraverso misure fiscali. Diversi Stati membri lo hanno già fatto e la Commissione ha proposto un provvedimento legislativo comunitario (3) con il quale si vuole inserire una aliquota sulla CO2 nelle imposte nazionali sui veicoli.
Quali sono i miglioramenti ottenuti con questa strategia?
La strategia ha portato solo dei miglioramenti limitati per quanto riguarda l’obiettivo dei 120g di CO2 al chilometro entro il 2012. Tra il 1995 e il 2004 la media delle emissioni prodotte dalle nuove automobili vendute nell’Unione europea a 15 è scesa del 12,4 per cento, da 186g. di CO2/km a 163g di CO2/km. Risulta poi che nello stesso periodo, le nuove automobili vendute nell’Unione europea sono assai più grandi e di maggiore potenza.
Perché la Commissione propone una revisione della strategia?
Lo scorso anno la Commissione, nell’ambito del Programma europeo sui cambiamenti climatici, ha portato avanti una revisione della strategia attraverso la consultazione dei principali attori coinvolti. La conclusione di questa opera di revisione è stata che l’approccio volontaristico ha portato ad una effettiva riduzione di CO2 ma non nella misura attesa. Considerato che il progresso è più lento di quanto atteso, non è possibile raggiungere l’obiettivo dei 120 g di CO2/km senza misure aggiuntive. La Commissione intende ora esporre chiaramente le proprie intenzioni per dare all’industria il massimo di previsionalità e di tempo utile per sviluppare nuove tecnologie.
Quali misure sono previste dalla revisione della strategia?
La revisione della strategia è basata su un pacchetto integrato di misure tali da incidere sia sul versante della domanda che dell’offerta del mercato comunitario delle automobili e degli autofurgoni. Il loro effetto complessivo è di promuovere praticabili miglioramenti dell’efficienza del processo di combustione dei carburanti, riduzione delle emissioni di CO2 nonché consistenti risparmi di carburante per i guidatori di automobili e di autofurgoni. Insieme con la recente proposta di aggiornare la direttiva sulla qualità dei carburanti, che ridurrà le emissioni di gas-serra dovuti ai carburanti da autotrazione del 10 per cento tra il 2010 e il 2020, la strategia rappresenta la prima concreta applicazione del recente Piano di azione sull’efficienza energetica della Commissione e del pacchetto del 10 gennaio sull’Energia e i cambiamenti climatici.
Ecco le principali misure della nuova strategia:
- Il provvedimento legislativo dell’Ue per ridurre le emissioni di CO2 delle nuove automobili e autofurgoni sarà proposto dalla Commissione entro fine anno o al più tardi entro la metà del 2008.
- La media delle emissioni delle nuove automobili vendute nell’Ue a 27 dovrebbe raggiungere i 120g di CO2/km entro il 2012. Miglioramenti della tecnologia dei motori dovrebbero ridurre la media delle emissioni a non più di 130g/km., mentre delle misure complementari dovrebbero contribuire ad una ulteriore riduzione delle emissioni fino a 10g/km., in modo appunto da ridurre le emissioni complessive a 120g/km. Queste misure complementari includono miglioramenti dell’efficienza dei componenti delle automobili che hanno il più alto impatto sul consumo di carburanti, come ad esempio i pneumatici, i sistemi di condizionamento d’aria, nonché una graduale riduzione nel contenuto di carbonio nei carburanti per autotrazione, in particolare attraverso un maggiore ricorso ai bioarburanti. Saranno quindi introdotti dei requisiti di efficienza per questi componenti auto.
- Per quanto riguarda gli autofurgoni, gli obiettivi medi che dovrebbero essere raggiunti dal parco auto circolante dovrebbero essere di 175g entro il 2012 e di 160g entro il 1015, a confronto con i 201g del 2002.
- Sostegno per gli sforzi nel campo della ricerca orientati alla ulteriore riduzione delle emissioni delle nuove automobili fino ad una media di 95g di CO2 entro il 2020.
- Misure per promuovere l’acquisto di autoveicoli alimentati con carburanti efficienti, in particolare attraverso un emendamento alla norma sulla etichettatura delle automobili per renderla più efficace ed anche incoraggiando gli Stati membri a basare le imposte di circolazione sulle emissioni di CO2. Il Consiglio sarà incoraggiato ad adottare la proposta della Commissione sulle imposte di circolazione senza ulteriori ritardi.
- Un codice Ue di buona pratica sulla pubblicità e la vendita delle automobili per promuovere modelli di consumo più sostenibili. La Commissione sta invitando le industrie automobilistiche a sviluppare questa prospettiva e a sottoscriverla entro la metà del 2007.
Come funzionerà in pratica? Sarà il produttore a certificare i 120g/km?
L’obiettivo dei 120g di CO2/km è definito come valore medio riferito alle nuove automobili vendute in un dato anno. Deve essere ancora deciso il modo in cui ciò verrà esattamente trasferito al livello delle aziende e dei veicoli e il modo in cui verrà ripartito il risparmio di emeissioni fino a 10g di CO2/km al quale contribuiscono le varie misure complementari individuate. Una precisa definizione dell’approccio alla regolamentazione verrà stabilita dopo un’ampia consultazione e sulla base di un’accurata valutazione di impatto. A titolo di esempio, negli Stati Uniti d’America viene applicato un livello medio di efficienza del processo di combustione del carburante che viene certificato dal produttore automobilistico, mentre in Giappone l’obiettivo dell’efficienza del processo di combustione dei carburanti è stabilito in funzione del peso del veicolo. La Commissione terrà presenti i pro e i contro dei diversi approcci e proporrà la migliore soluzione per l’Ue, sia dal punto di vista dei cambiamenti climatici, sia della competitività.
Questo limite potrebbe rivelarsi danoso per la competitività dell’industria europea dell’automobile? La proposta riguarderà anche i produttori americani e giapponesi?
L’obiettivo è quello di rivolgersi a tutti i costruttori che vendono nuove automobili in Europa, in modo tale da coinvolgere allo stesso modo i costruttori europei e quelli americani, giapponesi e coreani. L’industria europea dell’automobile include i produttori americani dal momento che essi vendono le loro automobili attraverso società controllate o affini, vedi Ford Europe, Opel (GM), DaimlerChrysler (Chrysler).
Quanto costerà questo provvedimento? Il prezzo delle automobili salirà?
Secondo le nostre ricerche il prezzo delle automobili salirà di una certa misura ma ciò verrà compensato dai risparmi di carburante. La valutazione di impatto di questo provvedimento non è ancora disponibile e in quella forniremo tutti i dettagli.
E’ bene sottolineare il fatto che dal 1995 la media delle emissioni di CO2 delle nuove automobili si è ridotta del 12 per cento, ma anche che nello stesso periodo il prezzo delle nuove automobili è aumentato in misura assai minore rispetto all’inflazione. Ciò dimostra che la CO2 può essere ridotta in un modo accettabile. Nel mercato sono già presenti diversi modelli di automobili con basse emissioni di CO2 (4) e non sosno stati riscontrati significativi aggravi di prezzo.
Quale impatto avrà la nuova strategia sull’industria automobilistica? C’è il rischio di una perdita o di una migrazione di posti di lavoro al di fuori della Ue?
Tutti i costruttori, indipendentemente dalla loro provenienza, dovranno rispettare i requisiti sulla CO2 se intendono vendere automobili nella Ue. La necessità di adeguarsi all’obiettivo vincolante stabilito per il 2012 stimolerà le attività di ricerca e sviluppo che, per quanto riguarda i produttori europei di automobili saranno principlmente svolte in Ue. E’ bene ricordare che le più competitive industrie automobilistiche sono dislocate nelle regioni in cui vengono applicati i più elevati standard sull’efficienza del processo di combustione dei carburanti, vale a dire l’Europa e il Giappone. L’azione della Commissione rafforzerà la competitività dell’industria europea dell’automobile in quanto vi è una crescente evidenza, anche da parte dei principali operatori dei mercati finanziari, che l’efficienza del processo di combustione dei carburanti è destinata a diventare un fattore di competizione sempre più importante per i costruttori di automobili nella misura in cui si rafforzano le restrizioni globali sulle emissioni di anidride carbonica.
E’ possibile che vi sarà un ritiro delle automobili dal mercato?
No, gli obiettivi sulle emissioni si applicheranno soltanto ai nuovi veicoli (automobili e autofurgoni) nel monento in cui verranno introdotti sul mercato. Le auto vendute prima dell’entrata in vigore dei nuovi requisiti non dovranno essere ritirate dalla circolazione.
Quale ruolo avranno i biocarburanti?
La Ue riconosce che i biocarburanti possono essere di aiuto per allinearsi alle emissioni stabilite nel Protocollo di Kyoto e che vi è una direttiva comunitaria (5) che entro il 2020 intende aumentare fino al 5,75 per cento la quota di mercato dei biocarburanti destinati al trasporto stradale. I biocarburanti e i miglioramenti dei veicoli sono due elementi essenziali della politica comunitaria per fronteggiare l’impatto dei cambiamenti climatici sul trasporto. La Commissione, allo scopo di ridurre la quantità di carbonio derivato dai carburanti fossili ha proposto - nell’ambito della revisione della direttiva sulla qualità dei carburanti (6) - che a partire dal 2011 si proceda alla riduzione progressiva della quantità di carbonio presente nei carburanti per autotrazione (vedi IP/07/120). I risparmi di CO2 ottenuti con questa misura fino al 2012 saranno conteggiati ai fini del raggiungimento dell’obiettivo dei 120 g di CO2/km.
Qual è la situazione in altre parti del mondo?
Anche in molte altre parti del mondo vengono attualmente compiuti degli sforzi per la riduzione delle emissioni di gas-serra dovuti agli autoveicoli. Gli Stati Uniti d’America, il Canada, il Giappone, la Corea, la Cina e l’Australia hanno già avviato degli approcci a carattere regolamentare o su base volontaria, alcuni dei quali sono ora soggetti a revisione allo scopo di ottenere ulteriori miglioramenti nell’efficienza del processo di combustione dei carburanti e nelle riduzioni delle emissioni di CO2.
L’obiettivo della Ue di 120 g di CO2/km e gli standard giapponesi sono in termini assoluti i più ambiziosi al mondo. Difficile fare una comparazione precisa per via delle differenze del parco auto circolante e delle metodologie applicate ai test. Il Giappone ha di recentemente dichiarato che entro il 2015 intende aumentare ulteriormente, fino al 20 per cento, l’efficienza del processo di combustione dei carburanti per autotrazione.
Negli Stati Uniti d’America, il Presidente Bush nel suo discorso sullo Stato dell’Unione di gennaio 2007, ha dichiarato di voler ricercare dei miglioramenti per l’efficienza del processo di combustione dei carburanti destinati alle automobili e ai furgoni leggeri e di voler sostenere il diesel pulito - una tecnologia nella quale i produttori europei sono all’avanguardia mondiale. A livello statale, nel 2004 la California e altri 10 Stati hanno adottato un provvedimento che mira ad ottenere tra il 2009 e il 2016 una riduzione del 30 per cento delle emissioni di gas-serra dovute alle automobili e ai furgoni leggeri.
Qual’è la prossima mossa? Quando verrà approvato il nuovo provvedimento legislativo?
La comunicazione che riporta la proposta della Commissione per una revisione della strategia viene inviata al Consiglio dei Ministri e al Parlamento europeo. La Commissione attenderà le loro risposte e su quella base procederà alla attuazione della strategia. La proposta legislativa è già prevista nel Programma legislativo della Commissione per il 2007 ma i lavori preparatori potrebbero durare fino alla metà del 2008.
Avremo un provvedimento legislativo europeo sui limiti di velocità?
No, ciò non rientra nella strategia. E’ tuttavia interessante notare che il consumo di carburanti e le emissioni di CO2 di un’automobile lanciata su una autostrada aumentano in modo non paragonabile alla velocità. Per esempio, le emissioni di CO2 per chilometro di un’automobile che viaggia a 200 km/h sono più di due volte e mezza quelle prodotte dalla stessa automobile che viaggia a 130 km/h.
E’ stato suggerito di includere le automobili ad uso privato nello Schema Ue del commercio delle quote di emissioni. Si tratta di un punto effettivamente in agenda?
Non al momento, ma la Commissione studierà la possibilità di includere nel medio periodo il settore del trasporto su strada nello schema. Qualsiasi revisione dello schema avrà effetto a partire dall’inizio del terzo periodo, nel 2013. E’ probabile che - se verrà proposta - l’inclusione delle automobili nello schema produrrà un notevole aumento di sfide amministrative per le quali occorrerebbero diversi anni di preparazione. Per ragioni di prevedibilità degli andamenti del mercato e di stabilità regolamentare non sarebbe inoltre appropriato introdurre le automobili nello schema prima del 2013.
La Commissione sta riducendo le emissioni del suo parco auto?
Nella gestione del parco auto della Commissione si tengono presenti gli elementi di impatto ambientale dei veicoli, inclusi il consumo di carburante e le emissioni di CO2. Per questo la Commissione ha già preso l’impegno di:
- rimpiazzare gradualmente il proprio parco auto con automobili diesel equipaggiate con un filtro particolare (le automobili diesel emettono meno CO2 delle automobili alimentate a benzina)
- dotarsi di servizi tecnici per brevi spostamenti tra gli edifici della Commissione basati sulla disponibilità di automobili di piccole dimensioni, con emissioni inferiori a 140 g/km per quelle a benzina e inferiori a 130 g/km per quelle diesel
A causa delle particolari necessità dell’Istituzione, principalmente quelle riguardanti la sicurezza (i veicoli blindati sono più pesanti e producono maggiori emissioni di CO2), la media delle emissioni di CO2 dell’intero parco auto della Commissione era nel 2006 di circa 254 g per chilometro. Il rinnovo del parco auto comporterà tuttavia notevoli riduzioni. Per esempio, l’anno passato 17 grandi automobili alimentate a benzina e usate dai Commissari sono state sostituite da veicoli diesel dotati della minore motorizzazione disponibile per quella categoria di automobili. Le nuove automobili emettono dal 20 al 30 per cento in meno di CO2 rispetto a quelle usate in precedenza. La Commissione ha poi recentemente ordinato due automobili VW Polo "Blue Motion" che emettono 120 g di CO2/km e che sostituiscono vecchie auto di servizio.
In che misura la revisione della direttiva sulla qualità dei carburanti contribuirà alla riduzione delle emissioni di CO2?
Si stima che la riduzione dell’1 per cento all’anno delle emissioni di gas-serra riferiti al ciclo vitale richiesto dalla revisione della direttiva per i carburanti da autotrazione consentirà un risparmio globale per il 2020 di circa 500 milioni di tonnellate di CO2. Una quantità che corrisponde all’interruzione combinata delle emissioni annuali di tutti i gas-serra prodotti dalla Spagna e dalla Svezia.
Quanta CO2 verrà eliminata con la nuova strategia?
Confrontato con la situazione odierna, il conseguimento dell’obiettivo Ue di una media di emissioni di CO2 per le nuove automobili pari a 120g di CO2 per chilometro entro il 2012, apporterà il 10 per cento dello sforzo di riduzione che ancora occorre alla Ue per rispettare l’impegno preso con il Protocollo di Kyoto di ridurre entro il 2012 le emissioni di gas-serra dell’8 per cento al di sotto dei livelli dell’anno di riferimento (nella maggior parte dei casi il 1990).
Considerando una prospettiva temporale più ampia, con il graduale rinnovo del parco auto europeo e con l’introduzione di automobili più efficienti dal punto di vista energetico, la Commissione stima che entro il 2020 il risparmio globale di CO2 dovuto al raggiungimento dell’obiettivo dei 120g di CO2 per chilometro sarà di oltre 400 milioni di tonnellate.
(1) Ciò corrisponde ad un consumo di 4,5 litri per 100 km. per le automobili diesel e a 5 litri per 100 km. per le automobili benzina.
(2) Direttiva 1999/94/EC
(3) COM(2005)261 finale
(4) Esempi: VW Polo (102 g), Peugeot 206 (113 g), Ford Fiesta (116 g), Renault Megane (120 g)
(5) Direttiva 2003/30/EC
(6) Direttiva 98/70/EC
Da Europalex
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