ROCKER - Vasco Rossi (Ansa)
Ci sorprende sempre il Blasco per la bellezza delle
sue canzoni, Questa volta ci ha sorpreso ancora di più. Altro che sbirri. Dopo qualche incontro ravvicinato con la
divisa, Vasco Rossi ha cambiato opinione sui poliziotti,
instaurando con essi un rapporto di stima. Il rocker di Zocca lo spiega in
un’intervista a Poliziamoderna,
la rivista ufficiale della Polizia di Stato, che dedica il numero di febbraio
alla tragica morte dell’ispettore capo Filippo Raciti. «Mi dispiace che spesso
il messaggio di "Vita spericolata" (la sua canzone cult uscita nel
1983) sia stato travisato e strumentalizzato per sostenere che inneggiavo al
non rispetto delle regole e quant’altro» spiega il Blasco. «Allora avevo 31
anni e desideravo una vita spericolata nel senso di non ordinaria, non piatta o
fatta di sole certezze. Ma chi del resto - chiede - quando è giovane non sogna
di fare esperienze emozionanti e straordinarie?».
«Problemi con la giustizia li ho avuti e sono
noti. Ma ora - spiega Vasco- ho un rapporto splendido con i poliziotti.
Adesso se mi fermano è per chiedermi un autografo. Certo qualche multa dalla
Stradale l’ho presa, ma neanche tante e solo una per eccesso di velocità di 5
km/h rispetto al limite, per cui niente decurtazione di punti dalla patente.
Del resto viaggio in automobile molto meno di prima». Noi lo
sapevamo ci eravamo già occupati di lui. Forse qualche punta di limitata
velocità ma è stato sempre simpatico e disponibile con gli agenti senza
tirarsela troppo. Si è trattato solo
di qualche "svista non spericolata".
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