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Notizie brevi 16/02/2007

Taranto - Auto intestate ai morti: 5 arresti

Gli agenti della Polstrada hanno scoperto un giro di macchine acquistate e rivendute con documenti falsi
Con questo sistema sarebbero state truffate diverse finanziarie

 

Secondo gli investigatori il raggiro ammonta a 250 mila euro. Mentre le autovetture di grossa cilindrata commercializzate in maniera fraudolenta sarebbero state quindici , in gran parte finite all’estero.Altre 9 persone sono indagate a piede libero. Ricercato il sesto destinatario delle misure cautelari.

Acquistavano auto con finanziamenti ottenuti con documenti falsi per poi esportarle .
Cinque persone sono state arrestate e una sesta è ricercata dalla Polizia Stradale. Si tratta di dipendenti di alcune delle più note concessionarie, un rivenditore di auto di Manduria e un autotrasportatore di Latiano, nei confronti dei quali, su richiesta del pm Mario Barruffa, il gip del tribunale di Taranto, Michele Ancona, ha emesso sei ordinanze di custodia cautelare .
L’inchiesta è scattata in seguito alla denuncia contro ignoti per l’acquisto fraudolento di auto di media cilindrata presentata da una finanziaria la SILF, che non riusciva a recuperare le somme del prestito concesso poiché , malgrado le ricerche, non riusciva ad identificare il destinatario. E’ una delle sette finanziarie vittime del raggiro. Stando alla ricostruzione degli agenti della Polizia Stradale di Taranto effettuata con l’ausilio delle intercettazioni telefoniche , attraverso documenti di identità falsi , risultati intestati a persone decedute da diversi anni (in un caso da ben 22 anni) veniva richiesto il finanziamento e venivano acquistate le autovetture che venivano poi rivendute all’estero, in Portogallo e soprattutto in Germania (particolare emerso dalle telefonate intercettate), attraverso la mediazione di due autotrasportatori della provincia di Crotone, due fratelli uno dei quali residente a Rimini. Dalla Germania secondo gli investigatori , i veicoli venivano inviati nei paesi dell’est Europa.Mentre in Italia della macchina non rimaneva nessuna traccia in quanto veniva radiata con passaggi di proprietà anche questi fasulli poiche effettuati con documenti falsificati.
«il coinvolgimento dei dipendenti delle concessionarie – hanno spiegato gli investigatori – consentiva di conoscere i tempi di espletamento delle pratiche per l’acquisto e l’espatrio delle auto». Le operazioni di falsificazione, hanno scoperto i poliziotti, venivano effettuate con la complicità di un tecnico informatico molto esperto il quale, per un periodo, ha lavorato come consulente in un comune della provincia.
Complessivamente sono 15 le autovetture vendute con il sistema fraudolento. Ma, è l’ipotesi del comandante della sezione polizia stradale di Taranto, il V.Q.A. RUCCI Dr. M. Dolores
«non è escluso che con questo sistema fraudolento  siano state vendute altre auto».
Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti restrittivi, ieri all’alba gli agenti della Stradale hanno effettuato tredici perquisizioni nelle province di Taramto ,Brindisi e Matera.

Dal “Corriere del Giorno Taranto”


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Venerdì, 16 Febbraio 2007
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