Rassegna stampa del 6 Ottobre 2005 |
Da “EmiliaNet” del 6 ottobre 2005 Ubriaco in auto investe ciclomotore e fugge, fermato Il pirata individuato grazie alla collaborazione tra la polizia stradale di Modena e la polizia municipale. MODENA Ubriaco al volante, investe un ciclomotorista, fugge, ma mezz’ora dopo viene individuato e fermato grazie alla collaborazione tra i comandi della Polizia Stradale di Modena e la Polizia Municipale. Accompagnato al comando di via Giardini l’uomo ha prima negato poi, messo davanti all’evidenza delle prove, ha confessato di essere l’investitore. Stamane alle 7, G.N., 33 anni, operaio residente in un paese della provincia di Cosenza, era alla guida di una Fiat Punto di colore chiaro quando, all’incrocio tra via Nonatolana e via del Lancillotto, si è scontrato con un motorino condotto da S.B. 51 anni modenese. Anzichè prestare soccorso al ciclomotorista finito a terra ferito, lieve trauma cranico la prognosi emessa dai sanitari, G.N. è fuggito. Sul posto è sopraggiunta una pattuglia dell’Ufficio incidenti della Polizia Stradale che rapidamente ha diramato via radio le prime informazioni sull’auto investitrice. Alle 7.30 una pattuglia della Polizia Municipale ha intercettato e fermato sulla Tangenziale Carducci un’auto dello stesso modello, segnalata e con evidenti segni di urto nella parte anteriore della carrozzeria, tra cui un fanale laterale rotto. G.N., in evidente stato di ebbrezza, è stato accompagnato al Comando della Polizia stradale, dove - messo di fronte all’evidenza - non ha potuto far altro che confessare. La Polizia Stradale lo ha denunciato per omissione di soccorso, la Polizia Municipale per guida in stato di ebbrezza. Da “Il Messaggero” del 6 ottobre 2005 Bus scolastico non revisionato, la Polizia Stradale lo sequestra. CORINALDO Non era stato sottoposto al periodico controllo di revisione ed è stato "sequestrato" dalla Polizia stradale. Il mezzo in questione è l’autobus adibito al trasporto scolastico del Comune di Corinaldo che giovedì mattina è stato sorpreso a circolare pur non essendo in regola con la carta di circolazione. Il veicolo non era stato sottoposto al controllo di revisione nonostante fosse adibito al delicato compito di trasportare i giovani alunni della scuole corinaldesi. Immediato è scattato il ritiro della carta di circolazione mentre il mezzo è stato fermato e "depositato" presso un’officina di Jesi in attesa della giusta revisione. Una vicenda destinata a far discutere dal momento che proprio un paio di settimane fa la Confartigianato Trasporti aveva sollevato dubbi sulle modalità con cui l’Unione dei Comuni, di cui Corinaldo fa parte insieme a Ostra Vetere, aveva indetto la gara d’appalto per la gestione del trasporto scolastico vinta da una ditta toscana. L’associazione di categoria aveva infatti chiesto al Comune di Corinaldo, "ai fini della trasparenza e della sicurezza nello svolgimento del servizio, di verificare tutti i requisiti autocertificati dalle imprese ammesse alla gara e nello specifico la capacità professionale, lo svolgimento del servizio di trasporto scolastico per almeno tre anni in un Comune e la proprietà e non possesso degli otto automezzi idonei al trasporto degli alunni".
Da “Il Messaggero” del 6 ottobre 2005 Killer del poliziotto, subito processo o liberi La Cassazione: si riparte dall’Appello. Intanto si costituisce ad Orvieto il tassista di UMBERTO MAIORCA. La questione di diritto è troppo sottile per essere paragonata al valore da dare alla vita di un uomo, soprattutto quando si tratta di un rappresentante dello Stato morto nell’adempimento del servizio, e al dolore dei familiari. Eppure un ergastolano (per omicidio) potrebbe tornare in libertà tra un anno e mezzo. Sembra un paradosso della giustizia. E’, invece, la realtà quando una condanna non diventa definitiva perché il giudizio di appello va rivisto e c’è il rischio che la corte non rispetti i tempi. Ed ecco allora che tra diciotto mesi si le porte del carcere si potrebbero aprire per lasciare uscire Walter Bucciarelli, il killer del taxi bianco che tre anni fa ha ucciso l’agente della polizia stradale Luca Benincasa sul raccordo Perugia-Bettole, dove il rapinatore romano era stato intercettato dopo un colpo in banca. Stessa situazione per Innocenzo Pacelli e Roberto Giuliani, che erano con lui e che sono stati condannati a trentanni. Il nuovo processo, questa volta da celebrare a Firenze è stato deciso dalla Corte di Cassazione che ha rilevato alcuni difetti procedurali nel giudizio di secondo grado alla Corte d’Assise d’appello di Perugia: i due imputati non avevano partecipato al dibattimento per l’interpretazione data dalla Corte umbra in quella occasione. Tutte le parti civili si sono dichiarate contrarie alla richiesta della procura generale. La corte però si è pronunciata per il nuovo processo d’appello. Gli imputati erano stati condannati alla pena dell’ergastolo per Walter Bucciarelli, romano di 40 anni, l’uomo che esplose il colpo di pistola mortale, a 30 anni Roberto Giuliani, 40 anni di Frosinone, e Innocenzo Pacelli, 26 anni di Viterbo, perché complici, ma non autori materiali del delitto; a 12 anni per Marco Silvestri, il tassista per il ruolo marginale avuto nella vicenda e il contributo da lui fornito all’inchiesta. I fatti avvennero sul raccordo autostradale Perugia-Bettolle il 22 marzo del 2002. Un’auto civetta della polizia stradale con a bordo Benincasa e Crescentini intercettò un taxi bianco per contestare al conducente la violazione dei limiti di velocità. Sul taxi, però, viaggiavano anche tre malviventi che avevano appena rapinato la filiale di Camucia del Monte dei Paschi di Siena. Dal taxi partirono alcuni colpi di pistola (una Tanfoglio 9x21) che uccisero Benincasa, colpito alla nuca, e ferirono gravemente Crescentini. La polizia risalì velocemente al proprietario del taxi e agli altri tre occupanti. I quattro vennero poi arrestati dalla squadra mobile di Perugia, in collaborazione con quella di Roma. Il giudice aveva assegnato una provvisionale di 500mila euro alla vedova e al figlio di Benincasa, assistiti dagli avvocati Stelio e David Zaganelli e Cristian Brutti; 340mila euro all’ispettore Crescentini. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Gian Antonio Minghelli, Maurizio Frasacco, Pasquale Ciampa, Massimo Biffa e Daniela De Zordo. Con l’accoglimento della richiesta di revisione del processo d’Appello, quindi, impone alla giustizia di celebrare il processo entro un anno, per impedire la decorrenza dei tempi e la possibilità per l’omicida di Luca Benincasa e il suo complice di tornare in libertà. Il pronunciamento è previsto nelle prossime ore. Giudizio definitivo, invece, per Marco Silvestri, il tassista romano che, il 22 marzo del 2002, trasportò il commando che aveva appena rapinato una banca a Camucia, in Toscana, e che stava attraversando l’Umbria in tutta fretta. In esecuzione della misura di custodia emessa dal Tribunale di F irenze, dopo la sentenza definitiva, l’uomo si è costituito ai carabinieri di Orvieto. Deve scontare 12 anni. |
||