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Articoli 03/10/2005

Rassegna stampa del 3 Ottobre 2005

Rassegna stampa del 3 Ottobre 2005


Da “Repubblica” del 3 ottobre 2005
E’ successo a Modena, protagonista un uomo di mezz’età
prima la contravvenzione, poi il sequestro dell’auto, poi le urla della consorte
Documenti scaduti, 3 prostitute a bordo
multa dai vigili e lite con la moglie.


MODENA
Viene sorpreso dalla polizia con tre prostitute nell’auto, ha la patente scaduta ed è senza assicurazione; i vigili gli sequestrano il mezzo, lui chiama la moglie e quella lo copre di improperi. E’ successo a Modena, protagonista un incauto signore di mezza età, che alla fine, multato e vituperato dalla consorte, ha dovuto far ricorso a un taxi per tornare a casa.
Durante un giro di perlustrazione nella zona della Bruciata, gli agenti della polizia stradale, insospettiti da uno strano movimento a bordo di una vettura in via Virgilio, hanno fermato il proprietario, un uomo residente in un comune del reggiano, che aveva fatto salire a bordo tre prostitute africane.
Ed è arrivata subito una prima sanzione, per il mancato rispetto dell’ordinanza del sindaco di Modena, che vieta di contrattare prestazioni sessuali sulla pubblica via. Poi, gli agenti si sono accorti che l’automobile era priva di assicurazione, hanno chiesto la patente all’uomo, ma il documento era scaduto.
quel punto è scattato così il sequestro immediato del mezzo, e gli agenti si sono offerti di chiamare un taxi per consentire all’uomo di fare rientro a casa. Ma lui, molto contrariato per l’accaduto, ha rifiutato l’offerta degli agenti: "Mi arrangio da solo", ha risposto, perfino un po’ piccato.
Gli agenti lo hanno lasciato sul posto e hanno proseguito il loro lavoro. Ma mezz’ora dopo, ai centralini della sala operativa della polizia municipale è arrivata una telefonata, che segnalava, proprio in via Virgilio, un furioso litigio. Gli agenti del comando di viale Amendola sono quindi tornati alla Bruciata, dove hanno trovato l’uomo che stava litigando con la moglie, furibonda, arrivata sul posto dopo una chiamata del marito.
La donna, che evidentemente non ha gradito la situazione o forse non ha creduto alle spiegazioni del marito, dopo il litigio se ne è andata con la propria auto, lasciandolo di nuovo a piedi. A quel punto, non ha potuto far altro che tornare sui propri passi, e chiedere agli agenti: "Per cortesia, potete chiamarmi un taxi?".


Da “AudioNews” del 3 ottobre 2005
Incidenti stradali: 29 morti nel week end.

Ventinove vittime in 27 incidenti mortali. Più della metà ha interessato le moto.
E’ il bilancio dell’ultimo week end stilato da polizia stradale e carabinieri. 786 le patenti ritirate.



Da “Giornale di Brescia” del 3 ottobre 2005
CASCHI SALVA COSA?
Chi specula sul sangue delle vittime della strada
ROBERTO MERLI
responsabile di sezione dell’Associazione italiana
familiari e vittime
della strada .


Concesio
Tramite "Striscia la notizia" - che ringraziamo poichè, pur utilizzando le notizie per fare spettacolo, alla fine porta avanti ideali sani, in molti casi smascherando truffatori - è diventato di pubblico dominio il "Casco bidone". In pratica Striscia la notizia, ha acquistato due caschi di marche diverse, con regolari etichette di certificazione Ce, li hanno portati in un centro per le prove di collaudo che consentono di garantire l’eventuale idoneità del prodotto. Queste prove sono state devastanti, il primo casco si è rotto il cinturino, ed il secondo che era stato prodotto in Cina, la prova del "cannone" consiste nel colpire fortemente il casco e valutare la resistenza, ma a soli 27 chilometri orari si è disintegrato, assolutamente non potevano essere messi in vendita perché non avevano la minima garanzia di sicurezza. La nostra associazione sente il bisogno di esprimere un profondo disprezzo per i fabbricanti e i commercianti senza scrupoli e veramente miserabili, che hanno scelto di guadagnare senza avere riguardo al sangue che si versa sulle strade. Come facciamo a dare la dovuta garanzia ai nostri figli, quando questi delinquenti in cravatta si arricchiscono sulle vite degli altri? Non si può garantire la sicurezza sulla strada se il valore della vita non diventa, nella società complessa, un obiettivo primario e condiviso con il quale ciascuna realtà deve misurare le proprie scelte. Servono, infatti, maggiori controlli e leggi più severe per porre fine a questo squallido comportamento e garantire la vita dei cittadini e i produttori onesti. Ma serve l’amplificazione dei media perché le scelte contrarie alla civiltà e ai valori vengano portate a conoscenza di tutti e possano essere stigmatizzate con la riprovazione sociale. Serve, in definitiva, riscoprire la necessità dell’etica nei comportamenti umani che impegna ciascuno nel proprio campo di lavoro a fare la propria parte, senza "se" e senza "ma". Egregio direttore, da questo grave evento, avendo perso un figlio in incidente stradale, per causa negligenza di un’automobilista che non ha rispettato le regole della strada, urtando con il casco integrale contro un muro, quest’ultimo crepandosi e successivamente sfilandosi, lasciando battere la testa per terra senza più protezione. La mia domanda viene spontanea, se anche io gli ho acquistato un casco "bidone"? Ora quanti motociclisti si sentono sicuri del loro acquisto?.



Da “Il Gazzettino” del 3 ottobre 2005
Strage di patenti nel week-end Appiedati sette automobilisti.

Strage di patenti nel fine settimana. In due diversi posti di blocco gli agenti della Stradale di Rovigo hanno pizzicato sette automobilisti al volante sotto l’effetto di sostanze alcoliche. I primi controlli sono scattati nella notte tra venerdì e sabato, lungo la SS.16, in territorio di Bosaro. Tasso alcolico ben oltre i limiti di legge per tre rodigini e per un chioggiotto ventitreenne, che ha anche provato a sfuggire ai poliziotti. Rincorso e bloccato, ha rimediato pure una contravvenzione per non essersi fermato all’alt.
Tre le patenti ritirate l’altra notte, all’altezza del centro commerciale La Fattoria, alle porte di Rovigo. L’alcoltest è risultato fatale ad un ventiquattrenne residente in città, ad un trentaseienne pure abitante a Rovigo e ad un ventiseienne di Comacchio (Ferrara). Avevano tutti un tasso alcolemico dalle due alle tre volte superiore allo 0,50 tollerato dal codice della strada. Per i tre automobilisti è scattata una denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza. Hanno tutti dovuto fare rientro a casa a piedi.



Da “AGI” del 3 ottobre 2005
INVESTE UNDICENNE E SCAPPA, ARRESTATO PIRATA DELLA STRADA .

Gli agenti della polizia stradale di Ventimiglia hanno catturato un ventenne pirata della strada che sabato scorso aveva investito con un motorino un undicenne che attraversava sulle strisce, a Ventimiglia, procurandogli la frattura di una clavicola e altre contusioni. Cristian Mazzali, personaggio noto alle forze dell’ordine e con diversi precedenti alle spalle, dovrà rispondere di omissione di soccorso e fuga dopo incidente. Il giovane, poco prima dello schianto, aveva preso in prestito lo scooter da un’amica. Dopo aver urtato il ragazzino si è dato alla fuga, ma un passante ha notato il numero di targa e lo ha riferito alla polizia consentendo di rintracciarlo.




Da “Giornale di Brescia” del 3 ottobre 2005
Imprenditore bergamasco arrestato a Palazzolo dopo un inseguimento di quasi 30 chilometri
Folle fuga, carabiniere investito
L’uomo già denunciato nelle scorse ore.
Per bloccarlo esploso un colpo
m. bon.

Una folle fuga, sul filo dei 140-150 chilometri orari, che finisce male. Perché a San Pancrazio il fuggiasco - ormai incastrato - non cede, anzi ingrana la retromarcia ed investe un carabiniere. A quel punto parte un colpo di pistola e l’uomo, un imprenditore bergamasco, s’arrende, ma non senza prima innescare una violenta colluttazione. Protagonista di un rocambolesco inseguimento, per quasi trenta chilometri, tra la Franciacorta e l’Oglio passando per il basso Sebino, è un cinquantacinquenne di Azzano San Paolo sul cui conto ora pesa un’accusa di tentato omicidio. Dietro quella pericolosa fuga si cela una storiaccia che ha dell’assurdo, costellata da violenze e soprattutto da un più che probabile stato di alterazione. E il protagonista è proprio quell’imprenditore orobico che già nei giorni scorsi era finito nei guai su e giù per la nostra provincia, "incassando" denunce a piede libero. È mezzanotte passata quando nel parcheggio di una discoteca di Corte Franca quel cinquantenne crea qualche problema con i clienti. Potrebbe essere armato, perché alla cintura porta una fondina per pistola. Due elementi, questi, che spingono gli addetti alla vigilanza a chiamare il 112; nel frattempo l’uomo si barrica nella sua auto, una Porsche di color grigio, alzando al massimo il volume della radio. Arrivano i militari e l’uomo, improvvisamente, ingrana la prima e fugge all’impazzata. Scatta l’inseguimento che si protrae per oltre mezz’ora, da Corte Franca a Adro e poi giù a Capriolo e Paratico per poi approdare a Palazzolo, o meglio nella frazione di San Pancrazio. L’automobilista tenta di tutto pur di seminare i carabinieri che lo tallonano, senza mai perderlo di vista. Il pericolo corre insieme a quella Porsche che compie sorpassi a dir poco azzardati, imbocca rotatorie in senso contrario, sbanda e rischia ripetutamente di schiantarsi, alimentando paura lungo le strisce d’asfalto e nei centri storici dei paesi attraversati. Ma i carabinieri (in azione ci sono quelli di Adro, Iseo, Palazzolo e del Nucleo operativo radiomobile di Chiari) non mollano e riescono addirittura a sbarrargli la strada nel momento in cui tenta di imboccare il casello dell’autostrada, a Palazzolo. Questione di minuti ed il cerchio si stringe, perché quel potente veicolo s’infila in una strada chiusa, a due passi da piazza Indipendenza. I carabinieri circondano la Porsche ma l’uomo non s’arrende affatto. Ingrana infatti la retro ed investe in pieno un carabiniere in forza alla stazione di Palazzolo, che cade sul lunotto mandandolo letteralmente in frantumi: trasportato poi al Pronto soccorso di Chiari, ne avrà per quindici giorni. Ma non finisce qui. Perché l’automobilista inizia a muoversi nervosamente all’interno dell’abitacolo e tutto fa pensare, a dire dei carabinieri, che sia armato. A quel punto un militare esplode un colpo di pistola che si conficca nel parabrezza decretando la fine di quella folle fuga. L’uomo scende e, ancora in un forte stato di alterazione, si scaglia, a suon di calci e pugni, contro i militari che, a fatica, lo arrestano. Anzi, anche un carabiniere di Iseo finirà all’ospedale... per lui prognosi di dieci giorni. Gli investigatori - in testa il tenente Alessandro Amadei - iniziano a scavare a fondo sul suo conto e scoprono che si tratta dello stesso imprenditore denunciato giovedì sera a Clusane d’Iseo, accusato di resistenza e minacce qualche giorno prima dagli agenti della Polizia stradale e, mercoledì sera, bloccato a Brescia dagli uomini del Commissariato Carmine. Perché s’aggirava tra contrada Pozzo dell’Olmo e via San Faustino armato di pistola (risultata poi essere a gas, per sparare quindi pallini in gomma) e di tesserina-placca della Polizia, evidentemente fasulla.




Da “Brescia Oggi” del 3 ottobre 2005
Coca, preso con 7 kg
Pregiudicato in manette a Bolzano. Vive a Brescia
na.da.

Un 58enne siciliano, N.G., residente a Brescia è stato arrestato ieri mattina in seguito a un controllo della polizia stradale di Vipiteno lungo l’autostrada del Brennero, A22.
Nella sua autovettura nascondeva un quantitativo ingente di sostanza stupefacente: quasi 7 chilogrammi di cocaina, dià confezionati e pronti per essere ceduti.
Intorno alle 5 di mattina, nel corso di intensificati servizi di vigilanza stradale inerenti le stragi del sabato sera, la pattuglia della polizia ha visto una potente autovettura Bmw 316 sbandare nella carreggiata sud dell’autostrada, poco a nord di Bressanone e in prossimità dell’area di servizio "Plose ovest".
Gli agenti hanno fermato il veicolo pochi istanti dopo, proprio nella stazione di servizio e hanno riscontrato che il conducente era N.G., un noto pregiudicato di origini siciliane residente nel Bresciano, la cui identità non è ancora stata resa nota per esteso.
Nel corso del controllo, gli uomini della stradale hanno notato che il conducente era particolarmente agitato, e hanno ritenuto opportuno procedere sia con un’ulteriore ispezione del veicolo, sia con la prova etilometrica. L’alcol - test ha dato risultato negativo, ma nell’esaminare l’esterno e l’interno della Bmw gli agenti hanno notato che la plastica che ricopriva i longheroni inferiori delle portiere anteriori era stata manomessa.
Da una perquisizione ancora più accurata, è stato possibile rinvenire all’interno dei longheroni dodici involucri che contenevano cocaina, per un peso complessivo di 6,8 chilogrammi. Una grossa quantità di droga, proveniente probabilmente dall’Olanda e che si presume fosse destinata allo spaccio proprio nella provincia di Brescia.
Il veicolo e la cocaina sono stati sequestrati. Il pregiudicato è finito in manette e ora si trova in stato d’arresto alla casa circondariale di Bolzano, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Della vicenda si sta occupando la magistratura di Bolzano.



Da “L’Arena” del 3 ottobre 2005
Se ne va Vincenzo Diaferia promosso alla sezione di Bologna
Polizia stradale, Giocondi è il nuovo comandante
r.v.

Cambio al vertice della polstrada veronese. Il dirigente Vincenzo Diaferia è stato promosso al comando della sezione di Bologna. Al suo posto arriva Daniele Giocondi. Cinquantun anni, laureato in giurisprudenza a Perugia, ha conseguito nel 1980 i titolo di Procuratore legale. Nel 1982 entra in polizia come vice ispettore al commissariato di Fabriano. Successivamente presta servizio alla squadra mobile di Ancona e alla Criminalpol di Marche e Abruzzi.
Nel 1984 supera il concorso per vice commissario, nel 1986 entra alla scuola allievi di Bolzano come addetto all’ufficio corsi; nel 1987 è comandante del centro operativo della polstrada della Liguria, nel 1990 ricopre lo stesso in carico in Lombardia. Nel 1991 diviene dirigente della polstrada di Sondrio, l’anno successivo è a Savona, nel 1996, sempre come dirigente, è alla guida della polstrada di Arezzo. Dal 2001, con il grado di vice questore aggiunto, svolge funzioni dirigenziali prima come reggente della polstrada di Salerno. Nel 2002 e 2003 frequenta il corso di alta formazione alla scuola interforze di Roma. Nel 2004 supera il corso di formazione per Primo dirigente, con decorrenza dal primo gennaio 2003. Dall’agosto 2004 passa alla questura di Rimini come dirigente della divisione di polizia anticrimine.
Ha frequentato anche il corso di specialità di polizia stradale per dirigente di sezione qualificandosi primo, nonché il corso di istruttore di tiro di secondo livello a Nettuno, qualificandosi secondo. È anche consulente del pubblico ministero in numerosi procedimenti penali riguardanti gravi incidenti ed è componente della Commissione ministeriale per "l’individuazione delle procedure concernenti il rilevamento delle infrazioni da remoto".



Da “Il Messaggero” del 3 ottobre 2005
Alla Stradale A-14 arriva D’Alessandro
G.Q..

VASTO
Dopo oltre 41 anni di servizio è andato in pensione il sostituto commissario Antonio Toscano, comandante del distaccamento Vasto Sud della Polizia Stradale della A14. Nella sua lunga carriera, Toscano ha prestato servizio a Roma, Alessandria, Cesena, Nuoro, L’Aquila, Sulmona, Nettuno e Vasto dove, dal ’91 al ’94, ha lavorato in commissariato. Toscano passa ora il testimone all’ispettore superiore Rocco D’Alessandro.


Lunedì, 03 Ottobre 2005
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