Prosegue l’invito a sostenere la protesta di Carla, che ha
perso un figlio in un incidente, scrivendo la vostra opinione al RESTO DEL
CARLINO di Reggio Emilia cronaca.reggioemilia@carlino.net e, per conoscenza, a a.sbarbada1@tin.it
e robargen@libero.it per la pubblicazione in rassegna stampa.
IL RESTO DEL CARLINO (Reggio Emilia)
Reggio, 18 febbraio 2007 - "VENERDÌ E SABATO
"Open bar", paghi 10 euro e bevi quanto vuoi (le donne 5 euro)".
E’ il messaggio pubblicitario di un locale di Reggio, il Geco Club, finito nel
mirino delle associazioni di genitori, della circoscrizione e dell’Associazione
amici della polizia stradale.
«E’ un messaggio negativo, che
incita i giovani a non avere regole», ha detto il presidente della
circoscrizione che ha chiesto ai vigili urbani di controllare con l’etilometro
i giovani automobilisti che escono da questo locale (ma anche degli altri pub
reggiani). «Ma io non permetto a nessuno di ubriacarsi qui», ha ribattuto il
gestore del club.
In fondo alla rassegna potete trovare le prime risposte a
questa iniziativa
LA REPUBBLICA
ALCOL: TURCO, PROIBIZIONISMO NON SERVE
"Una legge proibizionista
sull’alcol non serve, pero’ e’ bene che ci siano limiti indicati dalla
legge".
Lo ha detto il ministro della salute Livia Turco a
"Unomattina" ricordando la sua proposta nella Finanziaria, il divieto
di consumo alcol da parte di giovani tra 16 e 18 anni. "Pero’ non e’
piaciuta al governo ed e’ stata messa da parte, ma continuo a pensare che fosse
giusta anche perche’ il problema dell’alcolismo tra gli adolescenti c’e’. (*)
C’e’ un ruolo che spetta alla famiglia, ai punti di vendita, supermercati,
autogrill. Comunque una legge che vieta semplicemente non basta".
Il ministro della salute poi ha affrontato il problema del
fumo. "Va benissimo combattere la droga e gli spinelli: sono contro tutte
le droghe, ma anche contro l’alcol", ha aggiunto la Turco che si e’ detta
d’accordo con la legge Sirchia sul fumo. "I dati dimostrano che la legge
e’ stata positiva, va migliorata pero’ nella sua applicazione e fare in modo
che i giovani non si avvicinino al fumo: occorre fare prevenzione, quindi, e
ricordo che - ha aggiunto il Ministro - c’e’ un progetto con i tabaccai che
intendono aiutarci nella prevenzione verso i giovani. Inoltre occorre
intervenire nei luoghi di lavoro con l’ausilio dei sindacati e, infine, occorre
aiutare a smettere di fumare chi gia’ fuma incoraggiando alcuni percorsi come i
centri di mutuo-aiuto e i farmaci sostitutivi della nicotina".
(*) Nota: esiste maggiore
sensibilità verso i problemi alcol correlati e maggior chiarezza nelle proposte
di prevenzione nella gente comune che nei parlamentari. Quando il ministro
Turco propose il divieto di vendita ai minorenni oltre l’ 85% delle persone
si dichiarò favorevole.
VIRGILIO NOTIZIE
DROGA/FERRERO: OCCORRE LEGGE CHE
DISTINGUA ’LEGGERE’ E ’PESANTI’
Superare automatismo sanzioni
amministrative per consumatori
Roma, 19 feb. (APCom) - E’
necessaria una legge che "divida" in modo "ben chiaro tra droghe
leggere e droghe pesanti", così come tra "spaccio e consumo" e
che sia concentrata sulla prevenzione, in particolare dei minori. Lo ha detto
il ministro delle Solidarietà Paolo Ferrero rispondendo a una domanda nel forum
on line del sito del ministero.
"Il punto - ha aggiunto
Ferrero - è cioè la tutela della salute delle persone. Per questo ritengo
necessario punire seccamente i comportamenti che possono provocare danni a
terzi (ad esempio la guida sotto l’effetto di sostanze) superando però
l’automatismo delle sanzioni amministrative per i consumatori. Verso i
consumatori - con particolare riguardo per i minori - a mio parere occorre fare
massicce campagne di prevenzione e di responsabilizzazione, non punire".
Ferrero ha risposto anche a una
domanda su altre forme di dipendenza. "L’alcool è la sostanza che produce
oggi in Italia il maggior numero di morti e il maggior numero di patologie",
ha detto Ferrero. In sede di Consulta, ha aggiunto, si è discusso a lungo,
"su come modificare le leggi in merito alle pubblicità degli
alcolici". Innanzitutto, ha spiegato, per evitare "una pubblicità non
corretta e per evitare che il consumo dell’alcool venga proposto come modello
per le giovani generazioni".
"Il terreno dell’alcool - ha
sottolineato Ferrero - è quello dove una corretta informazione e una corretta
prevenzione serve moltissimo per definire un consumo tra l’uso e l’abuso della
sostanza medesima e quindi per salvaguardare la salute delle persone, a partire
dai minori".
VIRGILIO NOTIZIE
ALCOOL/ FERRERO: NECESSARIE MODIFICHE LEGGI SU PUBBLICITA’
"Per tutelare salute persone,
in particolare dei minori"
Roma, 19 feb. (APCOm)
E’ necessaria una
"modifica" delle leggi sulla pubblicità degli alcolici. Lo ha detto
il ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, nel corso del forum on
line sul sito del ministero.
In sede di Consulta, ha spiegato
Ferrero, si è discusso a lungo, "su come modificare le leggi in merito
alle pubblicità degli alcolici". Innanzitutto, ha spiegato, per evitare
"una pubblicità non corretta e per evitare che il consumo dell’alcool
venga proposto come modello per le giovani generazioni".
"Il terreno dell’alcool - ha sottolineato Ferrero - è
quello dove una corretta informazione e una corretta prevenzione serve
moltissimo per definire un consumo tra l’uso e l’abuso della sostanza medesima
e quindi per salvaguardare la salute delle persone, a partire dai minori".
CITY
Alcol, attrazione fatale dei ragazzi
"Uno su 3 si ubriaca il sabato sera"
Milano - Quattro bicchieri di alcol in una sola serata,
spesso cocktail o superalcolici. E per di più anche senza aver mangiato un granché.
Sono quelli che beve un giovane italiano su tre durante le uscite del sabato.
Un fenomeno preoccupante, unito anche alla tendenza a bere sempre prima e, per
le ragazze, sempre di più. Lo rivela una ricerca realizzata dalla rivista
Dimagrire (Edizioni Riza), in edicola oggi, che ha studiato il rapporto con
l’alcol di oltre 1000 giovani, maschi e femmine tra i 15 e i 30 anni.
Sono sempre di più i bevitori da
fine settimana. Ragazzi, anche giovanissimi, che pensano a torto di diminuire i
danni dell’alcol concentrando le bevute nell’uscita del sabato sera. Magari per
scaricarsi dopo una settimana di stress. "Quello che è cambiato in modo
radicale è la modalità di consumo", spiega Valentino Patussi, presidente
della Società italiana di alcologia e membro della Consulta nazionale alcol del
ministero della Salute. "Oggi l’incontro con l’alcol avviene lontano dalla
tavola dei genitori, dove si iniziava a bere nel passato. E quindi non viene
inserito nel contesto del classico pranzo delle occasioni o della normale
associazione pasto completo e bicchiere di vino". Per i giovani che spesso
vivono con i genitori e si ritrovano solo nei locali, così, ingurgitare un
bicchiere dopo l’altro diventa un modo per passare il tempo con gli altri.
"Si beve alle feste, nei locali, all’aperitivo, ormai diventato
appuntamento fisso e obbligatorio per iniziare una serata tra amici"
spiega Patussi.
Con gli amici Il 26% degli intervistati ha detto di
bere "sempre" quando si trova in compagnia degli amici. E il 47% di
farlo spesso. Solo il 13% limita il consumo a "qualche volta" e
appena l’8% è astemio. Si beve in genere "una sola volta, al sabato
sera" (27%) o "un paio di volte durante il week-end"(32%),
raramente durante la settimana.
Sempre più forte Aumenta anche la gradazione alcolica dei
drink preferiti dai giovani. Quasi un maschio su due (42%), e il 29% delle
femmine prediligono cocktail e superalcolici. La birra è al secondo posto fra i
ragazzi (34%), mentre le ragazze preferiscono soft drink e vino (33%). Scelgono
gli analcolici solo il 5% dei maschi e il 19% delle femmine.
Illusione alcolica Preoccupante infine la percezione del
numero di bicchieri che i ragazzi ritengono di poter reggere. Solo un maschio
su dieci (e il 15% delle femmine) dice di fermarsi ad uno. Il 23% dei ragazzi
(e il 30% delle ragazze) arriva a due. Tutti gli altri, in un modo o
nell’altro, esagerano. Il 35% dei ragazzi (oltre uno su tre) sostiene di
reggere dai quattro bicchieri in su. Lo stesso vale per il 31% delle ragazze.
Correre ai ripari C’è poca consapevolezza anche sui danni
dell’alcol. Il 29% degli intervistati ritiene che per riprendersi dopo una
forte bevuta sia sufficiente bere molta acqua. Il 27% si mette a stecchetto e
mangia in bianco per un paio di giorni, il 20% aspetta che passi senza fare
nulla in particolare, il 12% fa attività fisica "per smaltire".
LA STAMPA
LONDRA
Alcolizzati a 13 anni, il dramma inglese
Sesso, droga e rock’n roll. E alcol, molto alcol. Tanto da
bruciarsi il fegato ad appena 13 anni. Così i teenager inglesi secondo
un’inchiesta dell’Independent. Qualche tempo fa un rapporto Onu assegnava ai
giovanissimi sudditi del Regno Unito rischi da primato in tema di alcolismo,
droghe e sesso non protetto. Un assai poco invidiabile record mondiale, a cui
ora si aggiungono le storie shock pubblicate dal supplemento domenicale del
quotidiano britannico. Dodicenni in cura disintossicante, sedicenni che per
vincere la noia e la malinconia si scolano una decina di birre alternandole con
la vodka, ragazzine che dopo mesi di sforzi riescono a scendere a sei birre al
dì, ma ammettono di trovarlo troppo difficile, perché quella che era partita
come una sfida è diventata un’abitudine.
E poi le cifre, impietose, che parlano di un problema in
espansione, più 25% dal 2002 al 2005, un record di ricoveri per problemi legati
all’alcol fra i minori di 18 anni, il raddoppio, dal 1990 ad oggi, dei minori
che bevono regolarmente: oggi il 50% dei tredicenni britannici si scola almeno
10 drink alla settimana.
Sono i ricoveri ospedalieri a svelare una verità nascosta
ma non troppo, dato che le bevute sono troppo precoci portano con sé
intossicazioni, disturbi al fegato e persino problemi mentali. Oltre ad un
aumento degli atti di teppismo e di vandalismo e del numero delle gravidanze
indesiderate. Sono migliaia gli adolescenti e i preadolescenti che, almeno una
volta alla settimana nell’ultimo anno, sono finiti al pronto soccorso per aver
esagerato con i drink, soprattutto con meno di sedici anni.
È un problema anche sanitario perché, denunciano i medici,
le cirrosi epatiche si manifestano nei teenager, e per questi baby-bevitori c’è
bisogno di speciali cliniche e tecniche di disintossicazione. Ed è forse
soprattutto, un problema culturale e psicologico perché i ragazzi iniziano a
bere per moda e per emulazione, ma poi proseguono per noia, disagio,
disadattamento, infelicità. Mali adulti, si pensava una volta. (e.st.)
IL GIORNALE
«Generazione drink», alcolizzati già a 12 anni
Italia-Inghilterra: 4 a 4. Dove
quattro non sono i gol, ma i «cicchetti» che i teenager del Regno Unito e del
Belpaese si fanno ogni sabato sera, senza però disdegnare una consistente dose
di alcol giornaliero anche negli altri giorni della settimana. In queste nazioni
le prime sbronze arrivano prestissimo: già a 12 anni, due prima rispetto alla
media europea che è di 14. Secondo un’inchiesta dell’Independent, la
percentuale dei minori che si trovano in cura per problemi legati all’abuso di
hot drink è in costante aumento. La diagnosi è sempre la stessa: alcolismo.
Cifre record di pre-adolescenti e adolescenti - scrive il giornale - hanno
bisogno di trattamenti ospedalieri. Secondo la ricerca esiste un
alcolismo-minorile nascosto. Ne sono prova le migliaia di ragazzi ricoverati
ogni anno per intossicazioni alcoliche, disturbi al fegato e problemi mentali
legati al bere.
Secondo i medici, le cirrosi si manifestano già nei
giovanissimi, e c’è bisogno di speciali cliniche di disintossicazione per
questo tipo di baby-malati. Secondo i dati, gli adolescenti britannici bevono
il doppio di quanto bevevano un decennio fa. Il 50% dei 13enni britannici beve
almeno 10 drink alla settimana, quattro dei quali concentrati nel solo sabato
sera.
Un medesimo allarme lo lancia in Italia anche la rivista
Dimagrire (Edizioni Riza) in edicola oggi. Secondo gli esperti il 26% dei
giovani al centro dello studio risponde di bere «sempre» quando si trova in
compagnia degli amici e il 47% di farlo spesso; solo il 13% risponde «qualche
volta» e appena l’8% dice «mai». Altro dato preoccupante: a molti capita di
bere senza aver mangiato abbastanza. E mentre l’età in cui si inizia a bere si
abbassa, cresce la propensione all’alcol delle ragazze, il 29% delle quali dice
di prediligere cocktail e superalcolici al posto della classica birra o del
bicchiere di bianco frizzante. Significativo il campione preso in esame: 1000
giovani, maschi e femmine, di età compresa fra i 15 e i 30 anni. Ma i dati
dell’Oms riguardanti l’Italia abbassano ulteriormente questa soglia a rischio,
portandola addirittura a 12 anni.
«Quello che è cambiato in modo radicale è la modalità di
consumo - spiega Valentino Patussi, presidente della Società italiana di
alcologia e membro della Consulta nazionale alcol del ministero della Salute -.
L’incontro con l’alcol oggi avviene lontano dalla tavola dei genitori, e quindi
non viene inserito all’interno del contesto del classico pranzo delle occasioni
o della normale associazione pasto completo e bicchiere di vino. Si beve alle
feste, nei locali, all’aperitivo, ormai diventato appuntamento fisso e
obbligatorio per iniziare una serata tra amici».
L’ex ministro della Sanità, Girolamo Sirchia, aveva capito
che il problema era grosso e - dopo il meritorio provvedimento antisigarette -
aveva annunciato una «campagna di sensibilizzazione» sull’abuso degli alcolici.
Nel caso di whisky, birra, vino e altre bevande ad alta gradazione non si
sarebbe certo potuto proibire alcunché (del resto chi beve non attenta alla
salute del prossimo, (*) come accadeva invece con il fumo passivo), ma
l’obiettivo era quello di informare, soprattutto i più giovani, che superare
una certa soglia di alcol può causare gravissimi danni. Poi Sirchia si dimise e
l’iniziativa tramontò ancora prima di sorgere. Ora, con l’attuale ministro
Turco, si spera che la linea-Sirchia venga ripresa in considerazione. L’Italia risulta infatti, insieme
con l’Inghilterra, il Paese dove l’«iniziazione» all’abuso di alcol è la più
precoce. E il fenomeno non riguarda poche centinaia di ragazzini, bensì oltre
un milione di baby-alcolisti (un dato che però comprende anche la fascia d’età
tra i 14 e i 16 anni): un numero che aumenta di circa 20mila unità all’anno e
che si incrementa ulteriormente quando l’età sale dai 18 ai 24 anni.
Secondo il World health report dell’Organizzazione
mondiale della sanità (Oms), l’alcol provoca direttamente o indirettamente il
10% di tutte le malattie, il 10% dei tumori, il 63% delle cirrosi epatiche, ma
anche il 41% degli omicidi e il 45% degli incidenti, il 9% delle invalidità e
delle malattie croniche. L’Oms indica inoltre che i costi annuali, sociali e
sanitari, sostenuti a causa di problemi collegati all’alcol, sono pari al 2-5%
del prodotto interno lordo; la stima elaborata dall’Istituto superiore di sanità
(Iss) sul Pil nazionale del 2003 (1.324 miliardi di euro) indica in circa 40
miliardi di euro annui tali costi. Nell’intera Europa un giovane su quattro tra
i 15 e i 29 anni muore a causa dell’alcol che rappresenta, anche in Italia, il
primo fattore di rischio di invalidità, mortalità prematura e malattia cronica
tra i giovani.
Una realtà sulla quale c’è poco da «brindare».
(*) Nota: la comprensione della
questione alcol è così limitata che un giornalista può permettersi di scrivere che
“chi beve non attenta alla salute del prossimo”, contro ogni evidenza e contro
i più elementari dati di conoscenza del problema.
ASAPS
Una petizione per chiedere pene più severe per gli
ubriachi al volante
L’iniziativa popolare promossa dai
genitori di una ragazzina travolta ed uccisa da un marocchino ubriaco
VERBANIA – L’Italia, lo sappiamo bene, è il luogo in
Europa dove la certezza della pena è più che altrove una vera e propria
incognita. C’è anche, però, una crescente e costante richiesta di pene più
severe per chi provoca incidenti stradali, soprattutto se questi hanno un esito
mortale: a Verbania, in un contesto sdegnato per un evento che ha sconvolto
l’intera comunità nel settembre dello scorso anno, una petizione con oltre
6.500 firme ha chiesto al governo di usare il pugno di ferro contro gli
ubriachi responsabili di incidenti mortali. Elisa, 17 anni, il 5 settembre
scorso venne travolta ed uccisa da un’auto al cui volante c’era un marocchino
ubriaco: il pirata – perché di questo si tratta – finì contromano senza
lasciare scampo alla ragazzina, morta praticamente sul colpo. Vincenzo e
Rosella Incerto, i genitori della vittima, hanno trovato la forza di
raccogliere le migliaia di forme e di consegnarle al prefetto della provincia
Verbano-Cusio-Ossola Domenico Cuttaia, che dovrà ora inviarle a Roma alla
Presidenza del consiglio di ministri. L’ubriaco ha chiesto di patteggiare una
pena di 17 mesi, che proprio in queste ore dovrebbe essere sancita in una
sentenza del tribunale.
LA SICILIA
La testimonianza
«Ecco come ho smesso di bere»
’Nella vita non è forte chi resta in piedi, ma chi, quando
cade, trova la forza di rialzarsi’, e Giovanni, un ragazzo modicano di 25 anni,
che, come tanti giovani, era finito nel baratro dell’alcolismo, ce l’ha fatta. Tanta forza di volontà e umiltà
per ammettere di essere ’ammalati’ e di avere bisogno del sostegno degli altri.
Giovanni non ha molta fiducia nelle persone, perché nella sua vita si è sentito
sempre tradito; a parte i genitori, che lo amano, ha avuto a che fare sempre
con ’amicizie sbagliate’, bulletti che per mostrare la loro forza vanno oltre
le loro stesse possibilità e alzano il gomito a dismisura… gli altri, i più
fragili, li devono seguire come modelli di vita per continuare a far parte del
gruppo, per non essere lasciati soli. Giovanni, da astemio che era, ha iniziato
a bere a 19 anni, quando ai suoi problemi quotidiani, alla solitudine da cui si
è sentito sempre avvolto, si è aggiunto il tradimento da parte della sua
ragazza con la quale stava insieme da 5 anni. E così, sentitosi pugnalato alle
spalle, un sabato sera è uscito con un gruppo di amici, di quelli un po’
sballati, e si è perfettamente integrato, bevendo come loro. "Ho iniziato
con la birra - racconta -. Ricordo ancora quella sera: mi sono veramente
sballato affogando tutti i miei problemi nell’alcol, che mi ha reso esuberante.
Nei primi tempi l’alcol era mio amico, perché mi aiutava a dimenticare i
pensieri che mi assillavano, mano a mano, però, ha distrutto tutto ciò che
avevo, rovinando i rapporti non solo con i miei ’amici’, ma anche con chi mi
voleva veramente bene: i miei genitori. Certo, comprendo il dolore di mia
madre, che per ben due anni, sperando di potermi aiutare col suo grande
sostegno morale, ha nascosto il mio problema a mio padre, e comprendo anche la
rabbia e la disperazione di quest’ultimo quando è venuto a conoscenza della mia
dipendenza". Giovanni beveva solo fuori casa, soprattutto nel fine
settimana, ma l’alcol aveva preso comunque in lui il sopravvento creandogli
attorno il vuoto. È maturata allora la decisione di smettere, ma dopo un mese e
mezzo in cui non toccava bicchiere, un giorno è caduto nella tentazione:
"Gli alcolisti anonimi mi hanno aiutato senza giudicarmi e continuano a
farlo".
V. R.
IL TEMPO
Ubriaco al volante manda in ospedale un poliziotto: è ...
Ubriaco al volante manda in ospedale un poliziotto: è
successo nella notte tra sabato e domenica ad un agente della Polstrada di
Treviso di pattuglia sulla Pontebbana per un servizio programmato di prevenzione
delle stragi del sabato sera. Il poliziotto è stato accompagnato al pronto
soccorso dove è stato dimesso con una prognosi di cinque giorni. A procurargli
una serie di contusioni è stato un giovane di 28 anni della Costa d’Avorio che
dopo essere stato fermato dagli agenti, in evidente stato d’ebbrezza, è andato
in escandescenza sferrando pugni e calci. K.G.G., operaio residente a Noale ma
di fatto domiciliato a Trebaseleghe, in provincia di Padova, è stato arrestato
e tradotto al carcere Santa Bona.
Alle spalle una lunga serie di precedenti: ricettazione,
truffa, guida in stato d’ebbrezza e due condanne per aver procurato due
incidenti con un’autovettura sprovvista di assicurazione. Il 28enne era stato
fermato mentre percorreva la Pontebbana zigzagando: sceso dall’autovettura il
giovane avrebbe cominciato ad urlare, rifiutandosi di mostrare i documenti.
Essendo solo in auto, dopo il sequestro della patente, gli agenti hanno
disposto il fermo giudiziale della vettura. È a quel punto che il pluripregiudicato
avrebbe perso il controllo divincolandosi dagli agenti, raggiungendo l’auto e
cercando di mettere in moto per fuggire. Gli agenti lo hanno bloccato,
ammanettandolo.
IL TEMPO
Ovindoli, tre giovani in manette
L’accusa è di resistenza a pubblico ufficiale e
danneggiamento Sono stati arrestati ieri dagli agenti di Polizia della
postazione montana
OVINDOLI — Tre giovani romani sono stati arrestati dagli
agenti del posto di Polizia di Ovindoli, coordinati dall’ispettore Antonello
Giusti. I tre sono accusati di resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e
danneggiamento. Secondo la ricostruzione dei fatti, probabilmente in stato
di ebbrezza, avrebbero cominciato a lanciare da una finestra bicchieri e
portaceneri sulle auto parcheggiate nella zona sottostante. Allertati da
alcuni vicini che sentivano urla e musica ad alto volume, gli agenti della
Polizia di Ovindoli sono giunti tempestivamente sul posto. I tre giovani sono
stati fermati solo dopo una colluttazione. A.D.N.
IL GAZZETTINO (Treviso)
Nottate brave sì, ma con giudizio. I giovani trevigiani
non ...
Nottate brave sì, ma con giudizio. I giovani trevigiani
non rinunciano al divertimento del sabato sera, ma sono più coscienziosi e disciplinati.
È quanto emerge dai controlli degli agenti della Polstrada di Treviso impegnati
nel fine settimana in un servizio programmato e mirato alla prevenzione delle
stragi del sabato sera.
I controlli sono iniziati a mezzanotte lungo la
Pontebbana, in particolare all’altezza della frazione di Carità di Villorba, e
hanno visto l’impiego da parte degli agenti del telelaser, dell’autovelox e
dell’etilometro, oltre al cosiddetto "precursore", ovvero una
strumentazione in sperimentazione e in dotazione alla Polstrada di Treviso che
consente di misurare la presenza di grammi/litri di alcol nel sangue.
Il bilancio è stato di sette
patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza. Le autovetture fermate e
sottoposto ai controlli sono state circa un centinaio, mentre le persone, tra
automobilisti e passeggeri, circa centoquaranta.
L’elemento nuovo e che dimostra una rispondenza ai servizi
di prevenzione messi a punto dalle forze dell’ordine, è la tendenza dimostrata
dai giovani di incominciare ad organizzarsi all’interno nell’ambito della
compagnia in modo tale che chi guida non assuma nemmeno una goccia di alcol.
Sono state almeno una quindicina
le autovetture fermate, all’interno delle quali i passeggeri - tutti di età non
superiore ai 25 anni - erano visibilmente brilli, ma il cui conducente,
sottoposto all’alcoltest, ha dimostrato di non aver bevuto nemmeno un bicchiere
di vino.
CORRIERE ADRIATICO
Danni in centro storico e gomme
squarciate ad Offida
La kermesse del “Bove finto” rovinata da ubriachi e
balordi
OFFIDA - E così, anche quest’anno l’allegra
festa del Bove Finto ha riservato, purtroppo, alcune amare sorprese, anzi forse
troppe. Allo sfavillio di colori, allegri vocii, musica, canti e balli si sono
sovrapposti atti di vandalismo e diverse azioni indecorose che nulla hanno a
che fare con la tradizionale manifestazione. (*) Venerdì sera, infatti,
sono state squarciate o bucate le gomme di alcune autovetture parcheggiate nel
piazzale antistante la chiesa di Santa Maria della Rocca. La sgradita sorpresa,
i proprietari delle auto, compreso un furgoncino, l’hanno avuta al momento di
riprenderle dal parcheggio. E ancora altri danni si sono avuti in diverse parti
del centro abitato, senza contare le vie e le piazzette secondarie trasformate
in vere e proprie latrine. Insomma, la bellissima festa del Bove Finto viene
spesso turbata con atti vandalici privi di significato se non quello amaro che
esprime la difficoltà di alcuni individui nell’accettare la vita, le sue regole
di convivenza e di rispetto. Il Carnevale Storico Offidano prosegue, comunque,
il suo meraviglioso cammino. Oggi pomeriggio festa con le Congreghe in piazza
del Popolo e questa sera, con inizio alle ore 22, Veglionissimo al teatro
Serpente Aureo con l’orchestra Energy Band. Alle ore 24 trionfale ingresso del
Ciorpento e delle altre Congreghe.
(*) Nota: organizzano una festa alcolica, qualcuno si
ubriaca e combina guai, e subito ci si affretta a dire che questi non c’entrano
nulla con la festa. La locandina del comune di Offida che reclamizza la festa
del “Bove finto” dice testualmente: lo spettacolo è avvincente e non senza
momenti di panico provocati dall’ebbrezza del vino che scorre in abbondanza
durante la festa. Accettare il mondo del vino significa accettare anche le
conseguenze negative. Promuovere il consumo di vino significa promuovere le
conseguenze negative.
VIRGILIO NOTIZIE
CARABINIERI NEL WEEK-END
Controllate numerose persone e
ritirate molte patenti
Roma, 19 feb. (Apcom) - I carabinieri della compagnia di
Palestrina hanno svolto, durante il week-end un’attività per il controllo del
territorio. L’operazione ha permesso ai militari dell’arma di controllare
circa 200 persone, quattro delle quali sono state trovate in stato di
alterazione psico-fisica legato all’uso di alcool e al ritiro della patente. I
carabinieri hanno effettuato numerosi controlli in alcun pub, bar discoteche e
parchi pubblici della zona con l’aiuto delle unità cinofile.
Il bilancio dell’attività di controllo ha portato a: 97
autoveicoli controllati; identificare 203 persone; ritirare 2 documenti di
circolazione; ritirare 2 documenti di guida; elevare 15 verbali per infrazioni
al C.D.S.; controllare 4 esercizi pubblici (pub-circoli); elevare
contravvenzioni amministrative a due dei locali controllati; segnalare all’U.T.G.
ai sensi art. 75 DPR 309/90 quattro giovani;
Nell’operazione sono stati impiegati 40 militari di tutti
i comandi dipendenti la compagnia carabinieri di Palestrina e dell’ausilio di
due unità cinofile.
LA PROVINCIA DI SONDRIO
Fermato dai carabinieri Autista ubriaco, statale come il
far west
Ha terminato il suo pazzesco viaggio invadendo la corsia
opposta e andando a sbattere contro il guardrail. E’ finita così la folle corsa
in macchina di un giovane sondriese, uscito in tarda notte da una discoteca di
Regoledo, barcollando. Dopo aver lasciato la fiancata sul muro di fronte al
localesi è lanciato sulla Statale noncurante degli altri automobilisti. Dopo
alcuni sorpassi davvero azzardati, la sua auto ha iniziato a rimbalzare da un
lato all’altro della carreggiata lasciando dietro di sé una scia di pezzi di
plastica della vettura. La situazione si è aggravata quando, dopo aver bucato
la gomma posteriore, la guida si è fatta ancora più pericolosa. A Talamona non
è passato certo inosservato dai carabinieri che, sirene spiegate, hanno
iniziato l’inseguimento. Dopo averlo raggiunto, la gazzella dei carabinieri si
è tenuta a debita distanza dall’auto, che andava a sbattere poco dopo il ponte
del Tartano. La sua folle nottata si è così conclusa ai bordi della strada.
WINENEWS
2008, ANNO EUROPEO DELL’ENOTURISMO. LE CITTÀ DEL VINO
D’EUROPA SCRIVONO AI MINISTRI EUROPEI DI SALUTE E AGRICOLTURA PER PROMUOVERE IL
CONSUMO MODERATO DI VINO
2008, anno europeo dell’enoturismo ed educazione al gusto:
da Tenerife, dove sono in assemblea le Città del Vino d’Europa
(www.recevin.net) arriva la notizia di una richiesta formale all’Unione
Europea per dichiarare il prossimo anno, “anno europeo del turismo del vino”.
Ma anche una presa di posizione chiara sul rapporto vino e salute, dopo le
tentazioni proibizioniste delle passate settimane manifestate proprio dal
governo spagnolo.
Le città del Vino d’Europa di
Spagna, Italia, Portogallo, Francia, Germania, Austria e Grecia hanno
sottoscritto una lettera da inviare a tutti i ministri europei dell’Agricoltura
e della Salute “per sottolineare le proprietà del vino, un prodotto che se
consumato con moderazione fa bene all’organismo, come dimostrano da alcuni anni
diversi studi scientifici”.
“La nostra - ha dichiarato Valentino Valentini, il
presidente dell’Associazione italiana - non è una posizione isolata, ma è
condivisa da tutte le Città del Vino d’Europa. Non possiamo equiparare il vino
alle altre bevande alcoliche: il vino è un prodotto della terra, accomuna
culture diverse dall’est Europa all’ovest, è un prodotto che fa bene alla
nostra salute se consumato con moderazione”.
CORRIERE ADRIATICO
I vitivinicoltori bocciano la riforma: “Così si incentiva
l’abbandono”
Vigneti, tutti contro le
estirpazioni
MONTECAROTTO - I vitivinicoltori di Legacoop Marche e i
soci della cooperativa Moncaro chiedono che la riforma dell’Ocm vino,
l’Organizzazione comune di mercato del settore di cui la Commissione europea ha
dettato la bozza di linee guida, preveda incentivi per la promozione del vino
marchigiano nei mercati internazionali e per la crescita delle imprese. Dicono
invece “no” alle estirpazioni dei vigneti che, al momento, sembra invece essere
la principale azione prevista da Bruxelles per far uscire dal mercato le
aziende non competitive. Della riforma dell’Ocm si è parlato a Montecarotto in
un incontro promosso da Legacoop Marche e da Moncaro. Vi ha partecipato
un’ampia rappresentanza dei 1.400 soci della cooperativa vitivinicola, attivi
su una superficie produttiva di 1.700 ettari, di cui 1.200 nei Colli Esini e
500 nel Piceno, che, nel 2006, hanno portato l’azienda a una produzione di
150.000 ettolitri di vino e a un fatturato di 19 milioni di euro. Il progetto
di riforma interesserebbe, ha spiegato Gabriella Ammassari di Legacoop
Agroalimentare, il 12% della superficie agricola. “Siamo molto preoccupati per
questa proposta - ha detto Doriano Marchetti, presidente di Moncaro - perchè
gli incentivi all’estirpazione accelererebbero un naturale percorso di abbandono
dei vigneti”.
IL GIORNO
LE VITTIME Sono 5000 i morti all’anno causati dall’alcol
(quasi il 50% da incidenti stradali) Il Veneto è la regione dove si beve di
più, la Sicilia quella dove si beve di meno
Adesso è l’alcol il Nel week end un adolescente su tre
consuma
ROMA - IL SABATO sera un giovane su tre beve almeno
quattro bicchi...
IL RESTO DEL CARLINO
Alcool e forte velocità: controlli e patenti ritirate
SPIEGAMENTO di forze dell’ordine, divieto di vendita di
bevande alcoliche, zona rossa…
IL CASO NON SI FERMA DOPO LO SCONTRO 0 19enne ubriaco al
volante
IL MESSAGGERO VENETO
ritirate cinque patenti per alcol e velocità
LA TRIBUNA DI TREVISO
ivoriano ubriaco e violento ferisce agente della polstrada
ubriaco in osteria, rissa sfiorata
MF SICILIA
Vigneti, 400 mila ettari salvati dall’estirpazione
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Alla cortese attenzione del Resto del Carlino Scrivo per discutere alla polemica: "Dieci euro e bevi finché vuoi" L’appello: fermate questo pub
Inanzitutto vorrei presentarmi, mi chiamo Wael sono nato a
Reggio Emilia il 12-12-1984 e sto seguendo questa polemica in quanto
frequentatore del Geco Club e lettore quotidiano delle testate giornalistiche
reggiane.Prima di dire la mia semplice opinione in merito all’intervista letta
da me sul sito dell’ASAPS fatta alla Sig.ra Carla Mariani Portioli, vorrei
segnalare la massima solidarietà per la Sig.ra che ha perso un figlio in un
incidente automobilistico e per l’Associazione europea familiari vittime della
strada.Nell intervista fatta alla Sig.ra ci sono molti punti dove non mi trovo
d’accordo ma andando in ordine, partirei con la dichiarazione del Presidente
della Circoscrizione quando dice ai vigili urbani di controllare con
l’etilometro i giovani automobilisti che escono da questo locale (ma anche
degli altri pub reggiani) perchè secondo me, lui, non è realista, visto che
Reggio non è abbastanza attrezzata per un controllo radicale delle forze del
ordine in piu’ di 40 pub,discoteche,feste private in casa,eccc.......con etilometri,
quindi non mi sembra una soluzione molto ragionevole. Io parlo da giovane consumatore di aloolici e con i miei
amici fino all’anno scorso abbiamo sempre frequentato locali in centro
storico(senza dover far nomi cmq si conoscono),partendo dalle 19:30 all’
aperitivo, bevendo 2 cocktail al prezzo di 3,50€/caduno per poi andare a casa a
cena e ritornare verso le 22 di sera a bere dalle 3 alle 5 consumazioni, dove a
quell ora, i coktail costano 7€ oppure sinceramente in un altro locale si
possono trovare anche a 5€, ma è piu piccolo il bicchiere.Ripilogando abbiamo
sempre sostenuto delle spese di circa 30€ a serata bevendo circa 6 coktail.Ora
frequentiamo spesso il Geco Club perchè è vero con 10€ bevi finchè vuoi ma in
realtà a me non è mai capitato di bere piu di 6 consumazioni (preciso che
l’open bar è dalle 22 alle 01.00 e noi di solito arriviamo alle 10:30-11)perchè
c’è solo un barman e il tempo di sedersi,chiaccherare,bere il drink e ordinarne
uno nuovo onestamente non c’è, passeranno circa 20 minuti tra un drink e
l’altro quindi calcolo circa 5-6 drink a serata.....poi sinceramente da
frequentatore di vari pub i loro drink sono molto leggeri....per me è solo una
trovata pubblicitaria che ti da l’illusione di avere tanto a niente, ma non è
così,secondo me ti da come gli altri ma spendendo meno(spero di essere stato
chiaro,noi,all interno del Geco, beviamo durante la serata, le stesse quantità
di cocktail che beviamo di solito in centro o da altre parti, ma spendiamo
meno).La Sig.ra Carla Mariani Portioli e il presidente della Circoscrizione
prima di fare certe dichiarazioni dovrebbero prima di tutto andare al Geco Club
e verificare personalmente come si svolge la serata all’interno,poi informarsi
dai tanti giovani quanto consumano,stare nei pub,nelle discoteche immedesimarsi
nella mentalità giovanile di oggi, non è pestando i piedi al Geco Club per la
sua pubblicità(ce ne sono molte altre di pubblicità dell open bar o 2x1 ecc...)
sull’ open bar che migliorerà i problemi perchè noi andremo a bere, come sempre,
da altre parti e i veri danneggiati, saranno esclusivamente i titolari del
locale oltre a noi che ci toccherà spendere i soliti e vecchi 30 euro a
serata.Continuando mi chiedo come fa la Sig.ra Carla Mariani Portioli a dire
che " Nessuno si porta da bere in auto dopo aver preso le bottiglie nei
supermercati" perchè tanti miei coetanei e io compreso compriamo alcoolici
nei supermercati(ad es. Beck’s 6 bott. a 5€ e qualcosa) gli mettiamo in frigo e
mentre usciamo ce le portiamo dietro, per bere quando sono ancora fresche,
rischiando magari di distrarci mentre guidiamo.Pultroppo queste cose chi
comanda come Sindaco,Assessori,Presidenti di associazioni ecc...non le sanno
perchè non sono in mezzo ai giovani, la mia impressione è che loro facciano
finta di voler muovere qualcosa ma pultroppo non sanno cosa. Adesso abbiamo intenzione io e i miei amici,con tutti
quelli che si aggiungeranno a lottare contro queste persone che stanno
diffamando tramite mass media e altro il Geco Club senza esserci nemmeno
entrati. Spero di essere stato comprensibile e di non aver offeso
nessuno, ho solo voluto dire la mia opinione in quanto consumatore.
In fede Ibrahim Wael
Ps.spero che la mia lettera venga pubblicata.
******
sono il dott. Bertoncin, alcologo, psicologo;
se quel leggo sul
vostro gionale è vero, sono fortemente preoccupato per i miei figli, i nipoti,
i pazienti e tutte le persone che non sono in grado di scegliere liberamente di
poter NON BERE, davanti a battages pubblicitari così pesanti; ci sarebbero tutti gli estremi per delle denuncie penali,
ma non credo che questo funzionerebbe, basterebbe solo pensare che i danni,
collettivamente conosciuti dall’uso di alcol, potrebbero colpire i ragazzi
(50.000 morti all’anno in Europa sotto i 25 anni), e i nostri stessi figli, i
figli dei baristi, i figli dei pubblicitari, i figli di quelle mamme che poi
piangono il lunedì , dopo le stragi del fine settimana, NON SERVE SOLO
REPRIMERE, BISOGNA DIRE: VOI SARETE RITENUTI RESPONSABILI DI QUESTO! CON RISPETTO
B.B.
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