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Rassegna stampa 28/09/2005

Rassegna stampa del 27 Settembre 2005

Rassegna stampa del 27 Settembre 2005


Da “Bollettino Università & Ricerca” del 27 settembre 2005
STRAGI DEL SABATO SERA: DA UNICAM L’ALLARME SUL COCKTAIL ALCOOL-CANNABINOIDI.


Si parlerà delle interazioni tra alcool e cannabinoidi e sugli effetti devastanti che possono produrre sulla memoria del lavoro, al Simposio che si terrà a Camerino il 30 Settembre 2005 su "Alcool, Erbe e Società". La memoria di lavoro rappresenta una memoria a brevissimo termine.
E’ stata rappresentata come "una piccola lavagna" dove il soggetto annota informazioni necessarie per guidare il suo comportamento, e dalla quale provvede poco dopo a cancellarle non appena hanno perso il loro significato. (Ad esempio alla guida di un autoveicolo vengono registrate dalla memoria di lavoro moltissime informazioni, come quelle relative alla segnaletica stradale, ma solo per il lasso di tempo in cui hanno significato).
Alcuni studi avevano già documentato che sia l’alcool che i cannabinoidi (principi attivi contenuti nella marijuana e nell’hashish) hanno la capacità di danneggiare la memoria di lavoro. Per di più, recenti lavori sperimentali hanno fornito evidenza che alcool e cannabinoidi somministrati contemporaneamente sinergizzano nell’evocare il loro effetto amnesico; in altri termini la loro assunzione contemporanea potenzia fortemente il danno che essi arrecano alla memoria di lavoro.
L’esposizione contemporanea ad alcool e cannabinoidi puo’ avere conseguenze drammatiche; molti incidenti stradali del fine-settimana potrebbero esser dovuti proprio alla esposizione contemporanea a tali sostanza. E’ importante che i risultati degli studi sull’argomento siano il piu’ possibile divulgati, in particolar modo tra i giovani, per sviluppare una coscienza critica al riguardo: per questo l’argomento sara’ approfonditamente trattato nel corso del Convegno organizzato dall’Universita’ di Camerino e dalla Fondazione Varnelli il prossimo 30 settembre, con inizio alle ore 9.30.


Da “Corriere di Como” del 27 settembre 2005
Patenti facili, sono venti gli indagati
La Procura chiude l’inchiesta.
Nei guai anche funzionari pubblici, medici e autotrasportatori
P.Mor.

Funzionari della Motorizzazione di Como e Varese, i proprietari (marito e moglie) di un’autoscuola con sede nell’Olgiatese e in città, ma anche automobilisti, autotrasportatori e pure medici dell’Asl e un funzionario dell’amministrazione provinciale. Sono venti le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sulle patenti facili in riva al Lario e che, nei giorni scorsi, hanno ricevuto l’avviso di chiusura indagini firmato dal sostituto procuratore Vittorio Nessi. La posizione più grave è contestata al titolare della scuola guida, alla moglie e a un alto dirigente della Motorizzazione Civile di via Tentorio, costretto a lasciare il suo incarico nei mesi scorsi dopo lo scandalo.
I tre sono accusati di associazione a delinquere, corruzione, falso in atto pubblico e rivelazione di segreti d’ufficio, per aver organizzato, tra l’estate del 2002 e l’aprile scorso, la compravendita di patenti e di via libera alle revisioni di automezzi, dietro il pagamento di compensi da parte di aspiranti automobilisti o di autotrasportatori con l’obbligo della revisione stessa.
L’autoscuola in questione avrebbe di fatto creato, con l’ausilio di funzionari compiacenti, corsi preferenziali per non meno di 34 neopatentati e oltre una ventina di proprietari di veicoli che hanno potuto passare la revisione senza neppure presentarsi nel cortile della Motorizzazione. Il sistema era molto semplice: dietro lauti compensi, che secondo il pm Vittorio Nessi e gli uomini della squadra di polizia giudiziaria della Polstrada di Milano arrivavano anche a 2.500, euro ovvero oltre il triplo della spesa da sostenere un esame di guida, plurirecidivi bocciati riuscivano a evitare il test della teoria e, dietro la presentazione di certificati medici, venivano ammessi a un’interrogazione orale sapendo in anticipo le domande. Anche il camice bianco che ha compilato le certificazioni mediche è finito sul registro degli indagati. Nei guai pure i componenti della commissione medica dell’Asl che nel 2001 avrebbero attestato il falso, facendo ottenere la normale patente B a un automobilista in realtà affetto da insufficienze mentali, e per questo teoricamente costretto a revisioni biennali, anziché quelle decennali valide per gli altri patentati.
Nel mirino del pubblico ministero Vittorio Nessi sono finiti pure gli esami di recupero dei punti persi dagli automobilisti indisciplinati. Nei giorni scorsi l’avviso di chiusura indagini è stato notificato anche a un funzionario dell’amministrazione provinciale di Como addetto al settore motorizzazione civile, accusato di rivelazione di segreti d’ufficio. Secondo l’accusa l’uomo, incaricato di vigilare sulla regolarità dei corsi che le scuole guida organizzano per consentire agli automobilisti indisciplinati di recuperare i punti persi sulla patente, quando si trattava di effettuare controlli nell’autoscuola lariana poi nei guai si sarebbe preoccupato di avvertire il giorno prima. Questo avrebbe consentito agli automobilisti colpiti da infrazioni di seguire gli aggiornamenti per il recupero dei punti in modo quantomeno elastico. Ovvero senza un vero e proprio obbligo della presenza.
Codice della strada alla mano le autoscuole, o gli enti autorizzati ad organizzare i corsi (che si dividono in 12 ore di lezione per recuperare 6 punti e 18 ore per riaverne 9 con prezzi tra i 200 ai 350 euro circa), devono tenere un "registro di frequenza" con annotati "giorno-mese-anno, orario e argomento della lezione, firme in entrata ed in uscita da parte del frequentatore". Nell’inchiesta sullo scandalo delle patenti, è emerso che gli obblighi previsti per l’autoscuola finita nei guai sarebbero stati meno rigidi che per altri.
Un’indagine, quella della Procura lariana, che ha causato un vero e proprio terremoto sia all’interno della Motorizzazione di Como sia di quella di Varese.
Ora gli indagati hanno tempo fino ai primi di ottobre per presentare al sostituto procuratore titolare dell’inchiesta una memoria difensiva o per chiedere di farsi interrogare. Già nel corso di questa settimana alcune delle venti persone finite nei guai saranno sentite dagli uomini della polizia stradale. Interrogatori che serviranno agli indagati per cercare di fornire una spiegazione della propria posizione, alleggerire le rispettive responsabilità e cercare di evitare la richiesta di rinvio a giudizio.



Da “NewsPaper24” del 27 settembre 2005
Tenta suicidio, salvata.


Gli uomini della polizia stradale di Viareggio hanno salvato ieri mattina una donna di 39 anni che voleva suicidarsi, gettandosi da un viadotto dell’autostrada Lucca-Viareggio. Gli agenti, che hanno trovato la donna seduta sul parapetto del viadotto, sono riusciti a fermarla e a trarla in salvo.



Da “Il Gazzettino” del 27 settembre 2005
Mille euro di ammenda per avere rifiutato il test dell’etilometro.

Vittorio Veneto
Nel 2001, dopo essere stato coinvolto in un incidente stradale senza feriti vicino al casello di Vittorio Veneto Sud, gli agenti della Polstrada chiamati sul posto lo trovarono assai loquace e con alito vinoso, non barcollante né agitato nei loro confronti ma offensivo nei confronti della controparte del sinistro. Trovato positivo all’etilometro dopo un tentativo andato a vuoto, si sarebbe rifiutato di sottoporsi al terzo test e di firmare il verbale. Per questo il 60enne di Strà (Ve) Gino Tevini ieri è stato condannato dal giudice Deli Luca del Tribunale di Conegliano a pagare un’ammenda di 1.000 euro.



Da “Il Mattino” del 27 settembre 2005
INQUIETANTE EPISODIO A TUORO CAPPUCCINI
Motorini, polizia nel mirino
I ragazzi contestano gli agenti dopo la confisca dei mezzi.

Altri dieci ciclomotori confiscati ieri in città. Inquietante l’episodio verificatosi a Tuoro Cappuccini. La polizia confisca i ciclomotori e i giovani centauri si ribellano, circondando la pattuglia della Stradale che stava effettuando controlli e verbali, costringedola alla momentanea ritirata. Gli agenti avevano appena individuato e fermato tre ciclolomotori con a bordo sei giovani, tutti senza casco, ma non hanno avuto la possibilità di identificare i trasgressori, perchè improvvisamente un folto gruppo di giovani ha evitato che i poliziotti potessero svolgere il proprio lavoro. Poco dopo arrivano cinque pattuglie agli ordini del comandante della polizia stradale Alessandro Salzano. Due le persone denunciate, tra cui un minorenne. In tutta la città, ieri, i poliziotti hanno elevato trenta contravvenzioni per violazione alle norme del Codice della strada, ad altrettanti automobilisti colti alla guida della vettura mentre parlavano al telefonino o perchè erano senza la cintura di sicurezza.




Da “Il Messaggero” del 27 settembre 2005
Raffica di controlli stradali: 50 multe per troppa velocità
C.Ciav..

TIBURTINA VALERIA
Controlli a tappeto contro i "pirati" della Tiburtina Valeria. La polizia stradale di Tivoli, tra sabato e domenica, ha organizzato una serie di monitoraggi con cinque pattuglie, munite di telelaser e di provider. Il bilancio finale è di 50 multe per eccesso di velocità e 3 patenti ritirate con la decurtazione di 10 punti. Due dei provvedimenti hanno riguardato altrettanti centauri: sfrecciavano ad oltre 110 chilometri in un tratto dove il limite massimo è 60.
La tolleranza zero è scattata domenica in concomitanza con il motoraduno previsto ad Arsoli, una delle mete preferite dai centauri che a migliaia, ogni fine settimana, prendono d’assalto la Tiburtina e la Licinese scatenando esposti e proteste dei sindaci della Valle dell’Aniene. L’altro ieri, nello stesso tratto, sono scesi in campo anche i carabinieri di Tivoli. In tutto sono stati multati dieci motociclisti per eccesso di velocità e per un professionista di 28 anni, sorpreso sul suo bolide senza casco, è scattata la confisca del mezzo.



Da “Il Gazzettino” del 27 settembre 2005
Si è spento a soli 50 anni Mion ispettore della Polizia stradale
l.p..

Maserada
Saranno celebrati domani pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Varago i funerali di Paolo Mion, spentosi ieri all’età di 50 anni. All’uomo, ispettore superiore della Polizia stradale di Treviso, era stato diagnosticato a gennaio un tumore. Mion, che nella Polizia stradale lavorava da ormai trent’anni, abitava in via Cansiglio a Varago.
Aveva lasciato il lavoro da quando aveva scoperto la malattia. Aveva affrontato il male con grande dignità e coraggio, inseguendo la speranza di una guarigione, che malgrado le terapie, purtroppo, non è arrivata. Le sue condizioni si sono aggravate nel corso dell’ultima settimana: domenica, il crollo. L’uomo si è spento serenamente ieri mattina alle 7.20 a Ca’ dei Gelsi, la struttura di S. Bona gestita dall’Advar che segue i malati terminali di cancro. Paolo Mion era molto conosciuto a Varago e in città per la sua professionalità e la sua disponibilità, oltre che per la sua grande esperienza. Lascia la moglie Savina Malandrini, dipendente dell’ufficio comunale Commercio e Tributi di Maserada, e le figlie Silvia, 21 anni, Arianna, 14 e Ilaria, 7, oltre al fratello Roberto e alla mamma Gina. Il feretro partirà alle 15 da Ca’ dei Gelsi per raggiungere la parrocchiale di Varago intorno alle 15.30.


Mercoledì, 28 Settembre 2005
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